Le differenze tra Champagne e Spumante sono davvero enormi, anche dal punto di vista legislativo.
In Francia lo spumante viene definito Crémant, prodotto in vari regioni come L’Alsazia, la Loira e la Borgogna.
Provenienza: esclusivamente dalla Francia e deve al suo nome proprio alla terra anonima “La Champagne” che ospita diversi paesi come ad esempio l’Aube e la Marne, dista circa 150 km da Parigi. L’area di produzione e denominazione dello Champagne è delimitata da una legge del 1927, si esente per poco più di 34.000 ettari e comprende 320 gru (comuni) in cinque dipartimenti: la Marne (66%), l’une (23%), l’Aisne (10%), la Haute-Marne e la Seine-et-Marne.
Lo Champagne è un vino effervescente ottenuto seguendo il metodo classico denominato Champenois.
La vendemmia è fatta esclusivamente a mano poiché la normativa in vigore impone la pressatura delle uve intere quindi è vietata la vendemmia meccanica.
Dopo un lungo periodo di maturazione e un procedimento meticoloso viene aggiunto al vino un composto fatto da: lieviti naturali, sali nutritivi, zucchero di canna o barbabietola.
Questi sono alcuni passaggi fondamentali in Champagne, potremmo scrivere pagine e pagine sulla procedura rigorosa per rendere questo vino così unico ma ci fermiamo qui e passiamo ora al suo “antagonista” lo spumante.
Provenienza: dalla Franciacorta alla terra del prosecco, in Italia abbiamo varie regioni famose per la produzione di bollicine. Alcuni vitigni che danno un buon Spumante possono essere: il Verdicchio (Marche), il Torbato (Sardegna) e anche nelle terre dell’Oltrepò Pavese.
Il metodo per la produzione dello spumante non è uno solo ma, può essere utilizzato sia il Metodo Classico che quello denominato Martinotti. Il metodo Martinotti si differenzia da quello classico per la seconda fermentazione, che non avviene in bottiglia ma in autoclave (solitamente utilizzato con uve aromatiche tipo Moscato o Malvasia).
Nella definizione Spumante esistono altre due sottocategorie e cioè:Spumante Naturale e Spumante Gassificato. Quest’ultimo viene chiamato così perché l’anidride carbonica non si forma in modo naturale ma viene aggiunta a temperature basse. Naturalmente quest’ultima differenza si traducono i prezzi nettamente diversi.
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