lunedì 28 febbraio 2022

Canadian whisky

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Il Canadian whisky è un whisky prodotto in Canada.

Origini

Il Canada iniziò la distillazione del whisky intorno al 1700; i primi impianti di distillazione sorsero a nord del fiume San Lorenzo ad opera di immigrati inglesi ed irlandesi.

Produzione

Viene prodotto a partire da una miscela di mais e orzo che vengono ridotti in farina e mescolati con acqua sino a ottenere una pasta liquida che viene scaldata a vapore per sciogliere l'amido. Successivamente viene aggiunto orzo maltato, che trasforma l'amido in zuccheri, e il lievito, che innesca la fermentazione. Il lievito impiegato è diverso da distillatore a distillatore e la sua preparazione è custodita gelosamente da ciascuno. La distillazione stessa, che viene solitamente iniziata tre o quattro giorni dopo l'aggiunta di lievito, è effettuata in continua con moderni apparecchi a più colonne e a temperatura controllata, in modo che si possano applicare processi diversi di distillazione e ottenere prodotti anche molto differenti. Contrariamente a quanto avviene per tutti gli altri whiskies, quello canadese viene miscelato (blended) al termine della distillazione, prima di iniziare l'invecchiamento.

Invecchiamento

Il Canadian viene invecchiato in botti di rovere (nuove o usate che hanno precedentemente contenuto whisky) da 4 a 6 anni ma può anche essere invecchiato oltre i 10 anni. Successivamente viene imbottigliato e posto in vendita.

Caratteristiche

Il whisky per il mercato interno ha una gradazione alcolica del 39,9%, mentre quello destinato all'esportazione ha il consueto titolo del 43%. L'etichetta delle bottiglie di Canadian Whisky riporta la dizione "distillato, miscelato e messo in bottiglia sotto il controllo dello stato" e non è uno slogan pubblicitario, ma una realtà. Mai come altrove, infatti, i distillatori sono sottoposti a un rigido controllo da parte dello Stato. Circa 200 funzionari statali operano nelle diverse distillerie e sorvegliano tutto: dalla qualità dei cereali alle fasi della distillazione, dell'invecchiamento e dell'imbottigliamento.



domenica 27 febbraio 2022

Grappa al miele

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La grappa al miele risulta un digestivo gradevole, poiché dolce, e particolare se realizzata come sottoindicato, in quanto arricchita di spezie e sapori, come l'arancia, che creano un connubio perfetto con il miele.

Ingredienti

per ottenere quasi mezzo litro di liquore, sono necessari:
  • 500 g di grappa morbida
  • 240 g di miele d'acacia o, meglio, di castagno
  • buccia di mezza arancia non trattata
  • buccia di un quinto di limone verde non trattato
  • 1 g di cannella in stecca
  • 2 chiodi di garofano

Preparazione

Porre la grappa ed il miele in un vaso di vetro, quindi scaldare a bagno maria finché il miele si scioglie completamente (intorno ai 45 gradi), quindi lasciar raffreddare.
Inserire la buccia d'arancia (ne basta mezza) e di limone verde (ne basta molto poca, giusto per dare un po' di gusto amaro), la cannella ed i chiodi di garofano.
Chiudere il vaso e lasciare in fusione, agitando di tanto in tanto, per una decina di giorni, quindi filtrare ed imbottigliare.


sabato 26 febbraio 2022

Angostura

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L'angostura è un amaro ottenuto dall'infusione di chiodi di garofano, radice di genziana, cardamomo, essenza di arance amare e china in una miscela alcolica al 44.7%. Si usa nella preparazione di cocktail tra cui il Manhattan in particolar modo per aromatizzare distillati come gin e vodka e in maniera più limitata in gastronomia, nella preparazione di salse per carne e pesce.

Storia

La sua invenzione si deve al dottor Johann Siegert, medico militare prussiano ingaggiato nell'Armata di Liberazione di Simon Bolivar, il fondatore dello stato del Venezuela. Il dottor Siegert curava i soldati colpiti da febbre e problemi intestinali. Dopo 4 anni di ricerche e di analisi delle virtù delle piante tropicali, sviluppò nel 1824 il suo "bitter" (amaro) per stimolare l'appetito e la digestione dei soldati ammalati.
Il nome angostura (dallo spagnolo angosto, stretto nel senso nautico del termine) è il nome della città dove si era installato il dr Siegert (dal 1846 ribattezzata Ciudad Bolívar in Venezuela). All'epoca era già un porto commerciale importante visitato da navi di tutto il mondo. I marinai sofferenti di malanni dovuti alle lunghe navigazioni si curavano con il "bitter" e ne portavano con loro durante il viaggio di ritorno, facendo conoscere quindi l'angostura in tutto il mondo.




venerdì 25 febbraio 2022

Rossini

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Il Rossini è un cocktail a base si purea di fragole e spumante secco.

Informazioni Generali
Il Rossini è una variante dei cocktail Bellini, Tintoretto e Mimosa, messa a punto verso la metà del XX secolo. Viene preparato con purea fresca di fragola e prosecco.
Si serve in flûte e ha un sapore fresco e rinfrescante.
Il nome rende omaggio al compositore Gioachino Rossini.
Il cocktail è composto da 1/3 di frullato di fragole e 2/3 di prosecco freddo.

Ricetta
Ingredienti
  • Fragole, ben lavate ed asciugate.
  • Spumante secco, o champagne.
  • Ghiaccio.

Preparazione
Frullare le fragole assieme ai cubetti di ghiaccio e ad un po' di spumante; questo per evitare che il frullato sia troppo secco. Versare poi il frullato ottenuto in un bicchiere da cocktail (1/3) ed aggiungere lo spumante ben freddo (7/10). Servire freddo.


giovedì 24 febbraio 2022

Birra Tsingtao

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La Tsingtao (青岛啤, pinyin Qīngdǎo píjiǔ e Tsingtau-Brauerei in tedesco) è una birra lager prodotta in Cina, nella città di Tsingtao.
Il nome deriva proprio dalla romanizzazione del nome della città secondo la trascrizione postale o l'EFEO (un tempo molto più diffusi del pinyin).
Si tratta della birra cinese più conosciuta e popolare, esportata in più di 90 stati in tutto il mondo, conoscendo particolare diffusione nei paesi dove le comunità cinesi sono più consistenti e radicate. Rappresenta da sola più del 50% delle esportazioni di birra per la Cina.
Viene prodotta nelle varianti Tsingtao Lager e Tsingtao Pure Draft (con grado alcolico 4,7% vol).

Storia

Il birrificio trae le sue origini dalla The Anglo-German Brewery Co. Ltd, società per azioni anglo-tedesca con sede ad Hong Kong. Viene fondato il 15 agosto 1903 con il nome Germania-Brauerei con un capitale versato di 400.000 dollari messicani d'argento, divisi in 4000 azioni ciascuna del valore di 100 $. La prima birra ad opera del nuovo birrificio viene servita il 22 dicembre 1904.
Il 16 agosto 1916, un'assemblea generale straordinaria tenuta a Shangai sancisce la messa in liquidazione della società e la cessione al gruppo giapponese Dai-Nippon. Il passaggio viene approvato dall'amministrazione militare giapponese il 9 settembre successivo. Il pagamento del 70% delle quote ancora in mano ad azionisti tedeschi viene portato a termine, per tramite dei liquidatori, il 2 aprile 1921.
Negli anni '50 la birra inizia ad essere esportata all'estero, prevalentemente ad Hong Kong, Macao e negli stati del sud-est asiatico. A partire dal 1972 comincia ad essere venduta anche negli Stati Uniti d'America, dove diventa la birra cinese più diffusa.
Passata sotto il controllo del governo cinese dopo la seconda guerra mondiale, la compagnia viene privatizzata nei primi anni '90, cambiando nome in Tsingtao Brewery Company Limited nel 1993 dopo la fusione con altri tre birrifici della città di Qingdao. Nel 2005 il gruppo americano Anheuser-Busch, già detentore di una quota del 5% aumenta la sua partecipazione nella Tsingtao fino al 27%. Nel settembre 2008 la quota di proprietà di AB viene acquistata dal gruppo belga InBev.
Il 23 gennaio 2009 InBev annuncia la cessione del 19,9% delle azioni al gruppo giapponese Asahi Breweries per 667 milioni di dollari, Asahi diventa così il secondo maggior azionista della Tsingtao. Il 9 maggio 2009 le rimanenti quote di proprietà di inBev vengono vendute al magnate cinese Chen Fashu per 235 milioni di dollari.
Nel 2012 la Tsingtao firma un accordo con la giapponese Suntory per la creazione di due società in joint-venture con sede a Shangai per favorire la produzione della birra e la sua commercializzazione nella zona di Shangai e nella provincia di Jiangsu.


mercoledì 23 febbraio 2022

Tripel

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Tripel (o anche Trippel) era originariamente il nome che, convenzionalmente, usavano i mastri birrai trappisti del Belgio per descrivere la loro birra più forte. Oggi, tuttavia, il nome è usato da un certo numero di birrifici nel mondo per descrivere una ale forte.

Storia

L'abbazia trappista di Westmalle produsse una nuova birra nel 1934, chiamandola "superbirra". Si trattava di una ale bionda piuttosto forte ed era molto simile ad una birra che i monaci avevano prodotto sporadicamente fin dal 1931.
Nel 1956, la ricetta fu modificata e prese il nome di Tripel. Attualmente è considerata la prima birra ad aver usato questo nome.
Il termine Tripel indica la più forte tra un certo numero di birre, e infatti le birre trappiste erano divise in tre categorie: enkel (di base), dubbel (doppie), e tripel (triple). Nonostante l'importanza della "Santa Trinità" nella Chiesa, la scelta dei tre tipi di birra fu dettata dal caso.
Uno dei motivi per cui nacque la Tripel fu il Vandevelde Act del 1919, una legge belga che non fu abrogata fino al 1983, che proibiva la vendita e la somministrazione di superalcolici, in particolare del gin. Dal momento che la legge non prevedeva nulla riguardo vino e birra, iniziarono ad essere commercializzate delle birre più forti.

Esempi di Tripel

Birre Trappiste

  • Westmalle Trappist Tripel
  • Chimay White

Birre d'abbazia

  • Affligem Tripel
  • Sint Bernardus Tripel
  • Maredsous Tripel


martedì 22 febbraio 2022

Distillato

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Un distillato, o acquavite, è un prodotto alcolico derivato dalla distillazione di un liquido zuccherino fermentato, generalmente di origine vegetale: cereali, radici e tuberi amidacei, frutti, o vino.

Generalità

Dal punto di vista tecnico i distillati fanno parte delle cosiddette bevande spiritose ovvero "bevande alcoliche destinate al consumo umano". Per definizione, esse hanno caratteristiche organolettiche particolari e un titolo alcolometrico minimo di 15% vol. Le bevande spiritose sono prodotte sia direttamente mediante distillazione, macerazione o aggiunta di aromi, sia mediante miscelazione di una bevanda spiritosa con un'altra bevanda, con alcol etilico di origine agricola o con taluni distillati".
Di fatto nella categoria bevande spiritose oltre alle acquaviti vi sono compresi i liquori, che sono miscele di alcool o altri distillati con acqua, zucchero e sostanze aromatiche diverse, nonché gli amari.
Teoricamente un distillato si può ricavare da qualunque materia zuccherina fermentabile. Tuttavia le materie prime più usate per la produzione di distillati sono:
  • il vino (da cui si ottengono il cognac, l'armagnac, il pisco ed il brandy)
  • le vinacce (cioè le bucce e i vinaccioli dell'uva, da cui si ricava la grappa)
  • il mosto d'uva (da cui si ottiene l'acquavite d'uva)
  • il sidro (da cui si ottiene il calvados)
  • la canna da zucchero (da cui si ottengono il rum e la cachaça)
  • i cereali (da cui si ottengono il whisky, il gin, in parte la vodka, e molti altri spiriti "bianchi"),
  • le radici ed i tuberi amidacei o zuccherini (da cui si ricavano la vodka, e molti altri spiriti "bianchi")
  • numerosi frutti da cui si distillano le acquaviti corrispondenti (es. kirsch, slivovitz, ecc.)
Esistono innumerevoli altri distillati prodotti con i più diversi fermentati, anche di origine animale, spesso di uso estremamente locale.

Origini

La tecnica distillatoria era già nota ai babilonesi ed agli antichi egizi che distillavano il vino ed il sidro. Essa fu conosciuta dai greci, che la usavano per ricavare acqua dolce dal mare, ma non per gli alcolici; la distillazione era patrimonio dei sacerdoti e di pochi adepti in Egitto durante l'epoca ellenistica romana, e venne trasmessa agli arabi. La diffusione dei distillati in occidente iniziò intorno al X secolo grazie alla Scuola medica salernitana che riprese le tecniche insegnate dai medici arabi andalusi, estraendo l'acquavite dal vino, dapprima solo per uso medicinale.

Schema produttivo

Il processo produttivo può essere sintetizzato con i seguenti passaggi:
  • preparazione del mosto;
  • fermentazione;
  • distillazione;
  • stabilizzazione;
  • invecchiamento (eventuale);
  • riduzione di grado o diluizione (con acqua demineralizzata);
  • refrigerazione (abbassamento di temperatura per eliminare impurità) (tecnica facoltativa);
  • riposo
  • imbottigliamento
  • controlli fiscali

Preparazione del mosto

Nella preparazione del mosto vengono utilizzati cereali, uva, vino, canna da zucchero, frutti, miele ecc. Il mosto viene poi fatto fermentare attraverso l'utilizzo di lieviti selezionati.

Fermentazione

Aggiungendo dei lieviti Saccharomyces cerevisiae (saccaromiceti) in tre o quattro giorni si ottiene circa il 12% di alcol etilico ed altre sostanze.

Distillazione

La distillazione è un procedimento fisico che consente la separazione dei componenti volatili di un fermentato in base al loro diverso punto di ebollizione. In questo modo si può concentrare l'alcol etilico presente nel fermentato e si selezionano le sostanze desiderabili del distillato scartando quelle sgradevoli od inutili.
La distillazione può essere continua (alambicco a colonna alambicco continuo, su armagnac.fr. (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013). o discontinua (alambicco a caldaia).
Nella distillazione discontinua il carico, detto cotta, viene scaricato una volta che si è esaurito; successivamente si ricarica la caldaia con nuovo fermentato. Questo tipo di distillazione viene eseguita in alambicchi di rame con il collo detto a cigno ed utilizzata per la produzione di whisky di malto, cognac, brandy, grappe, calvados, ed in genere per i distillati di maggior pregio.
Nella distillazione continua la colonna di distillazione viene alimentata ininterrottamente dal fermentato, ed il distillato viene continuamente estratto. Essa viene impiegata per la produzione di vodka, grappa, brandy, gin, rum, tequila, whisky di cereali, e per la produzione industriale di alcol buon gusto.
Nella distillazione si separano dapprima le frazioni più volatili (acetaldeide ed altri acetati) che costituiscono la cosiddetta "testa", poi la frazione nobile (il "cuore") costituita dall'alcol etilico, ed infine si eliminano i composti più pesanti che vaporizzano a temperature più elevate dei precedenti, cioè la "coda", che contiene composti artefici di valori organolettici scarsi se non sgradevoli.

Alambicco

Lo strumento per ottenere un distillato è il distillatore o alambicco.
Gli alambicchi per la produzione di distillati possono essere:
  • discontinui;
  • continui.

Alambicco discontinuo

Si compone di:
  1. caldaia in rame;
  2. coperchio che convoglia i vapori idroalcolici nel collettore;
  3. collo di cigno che si diparte dal duomo e si congiunge alla caldaia con il refrigeratore;
  4. Alambicco discontinuo - da sinistra a destra caldaia e capitello, riscaldatore, e serpentina (immersa nel cilindro)
  5. refrigeratore;
  6. provetta di saggio per controllare il grado alcolico del distillato.
Il riscaldamento del prodotto da distillare nella caldaia può avvenire:
  • a fuoco diretto: con il fuoco che riscalda direttamente la base della caldaia (alambicco charentais)
  • a bagnomaria; attraverso il riscaldamento dell'acqua contenuta in un'intercapedine che circonda la caldaia (alambicco Zadra)
  • a vapore: con una corrente di vapore che passa attraverso il prodotto da distillare.

Alambicco continuo

Si compone di due alte colonne di distillazione (analizzatore-rettificatore).
Il funzionamento dell'alambicco continuo può essere suddiviso in sei fasi:
  • la miscela alcolica entra nella colonna analizzatrice dove viene riscaldata: si produce un primo distillato detto "flemma";
  • Alambicco a colonna e piatti: a sinistra la prima colonna, seminascosta
  • la flemma passa nella colonna rettificatrice; il calore consente di separare l'alcol e altri elementi volatili;
  • i residui acquosi del processo si depositano sul fondo;
  • i vapori che salgono all'interno della colonna vengono raffreddati dai nuovi residui di distillazione;
  • la frazione rimanente (cuore) si riconverte in liquido;
  • gli ultimi residui sono eliminati in cima alla colonna, raccolti e sottoposti a una nuova distillazione.

Stabilizzazione

Molti distillati hanno bisogno di un breve riposo in acciaio o direttamente in bottiglia per armonizzarsi ed avere dei sapori meno pungenti ed aggressivi, ancora presenti quando appena usciti dall'alambicco.
I distillati subiscono una riduzione del grado alcolico tramite la miscelazione con acqua distillata, ed una stabilizzazione attraverso la refrigerazione a circa -10°C in modo da far precipitare le sostanze più pesanti, causa spesso di torbidità; infine vengono filtrati.
Talvolta vengono additivati di zucchero per un tocco di morbidezza, mentre l'aggiunta di caramello o zucchero bruciato ne influenza il colore, per far apparire invecchiati i distillati giovani.

Invecchiamento

I distillati come il whisky, il cognac o l'armagnac devono essere invecchiati in botti di legno secondo il disciplinare di produzione, per le grappe invece l'uso è facoltativo. La cessione di sostanze da parte delle botti fa sì che i distillati si arricchiscano degli aromi del legno.

Cantina di invecchiamento
Questi dipendono dalla qualità dei legni, dalla tostatura delle botti,oltre che dal grado di umidità dei locali e dalle condizioni ambientali in cui riposa il distillato. L'invecchiamento può raggiungere molti decenni.

Aromatizzazione

L'aromatizzazione è l'aggiunta di varie piante officinali ai distillati. Questa può avvenire con diverse modalità:
  • infusione nel distillato stesso;
  • aromatizzazione dei vapori idroalcolici;
  • macerazione direttamente nella bottiglia;
  • preparazioni idroalcoliche macerate, decotte o infuse ed addizionate al distillato.

Modalità di servizio

i distillati si servono a temperature diverse in funzione del loro tipo:
Distillato Temperatura
  • Vodka, acquaviti di cereali
  • Acquaviti di frutta
  • Grappe bianche
  • Rum, blended whisky e whiskey giovani
  • Acquaviti di frutta invecchiate (calvados, ...), grappe invecchiate, malt whisky e whiskey invecchiati
  • Distillati di vino
  • 0-4 °C
  • 6-8 °C
  • 10-12 °C
  • 14-16 °C
  • 16-18 °C
  • temp. amb.

Principali distillati nel mondo

Nella tabella sono riassunti alcuni distillati con le materie prime e i paesi di fabbricazione tradizionale:
Denominazione Materia prima
Paese di produzione
originario
Akvavit cereali, patate Scandinavia
Arak uva, arom. con anice Libano
Arrak datteri, cereali, melasse Sri Lanka, India, Malesia
Armagnac (AOC) vino Francia
Assenzio (absinthe) alcol, arom. assenzio et al. Svizzera
Brandy vino tutto il mondo
Cachaça canna da zucchero Brasile
Calvados (AOC) mele e pere Francia
Cognac (AOC) vino Francia
Gin e Jenever vinacce Inghilterra, Paesi Bassi
Grappa, Tsikoudia cereali, arom. con ginepro Italia, Creta
Kirsch (Kirschwasser) ciliegie Europa Centrale
Krütter (Krauterschnaps) Vinacce Francia, Germania
Korenwijn cereali (orzo, segale e mais) Paesi Bassi
Kruškovac pere Balcani
Marc (de raisin) vinacce Francia
Mescal agave Messico
Ouzo uva, arom. con anice Grecia
Pàlinka frutta Ungheria
Pisco frutta (vari tipi) Perù, Cile
Raki cereali, frutta, arom.con anice Turchia
Rum melassa di/o canna da zucchero America Centrale, Caraibi
Shōchū orzo, patate, o riso Giappone
Slivovitz prugne Balcani, Polonia
Soju cereali, tapioca, patate Corea
Tequila agave blu Messico
Vodka cereali (frumento) e patate Polonia, Russia, Svezia
Whiskey (Bourbon, Irlandese, Tennessee, Rye) cereali (frumento) e patate Irlanda, Stati Uniti
Whisky (Canadian, Scotch) cereali (orzo) Canada, Scozia
Zivania vinacce Cipro



 
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