Un distillato, o acquavite,
è un prodotto alcolico derivato dalla distillazione di un liquido
zuccherino fermentato, generalmente di origine vegetale: cereali,
radici e tuberi amidacei, frutti, o vino.
Generalità
Dal punto di vista tecnico i distillati
fanno parte delle cosiddette bevande spiritose ovvero "bevande
alcoliche destinate al consumo umano". Per definizione, esse
hanno caratteristiche organolettiche particolari e un titolo
alcolometrico minimo di 15% vol. Le bevande spiritose sono prodotte
sia direttamente mediante distillazione, macerazione o aggiunta di
aromi, sia mediante miscelazione di una bevanda spiritosa con
un'altra bevanda, con alcol etilico di origine agricola o con taluni
distillati".
Di fatto nella categoria bevande
spiritose oltre alle acquaviti vi sono compresi i liquori,
che sono miscele di alcool o altri distillati con acqua, zucchero e
sostanze aromatiche diverse, nonché gli amari.
Teoricamente un distillato si può
ricavare da qualunque materia zuccherina fermentabile. Tuttavia le
materie prime più usate per la produzione di distillati sono:
- il vino (da cui si ottengono il cognac, l'armagnac, il pisco ed il brandy)
- le vinacce (cioè le bucce e i vinaccioli dell'uva, da cui si ricava la grappa)
- il mosto d'uva (da cui si ottiene l'acquavite d'uva)
- il sidro (da cui si ottiene il calvados)
- la canna da zucchero (da cui si ottengono il rum e la cachaça)
- i cereali (da cui si ottengono il whisky, il gin, in parte la vodka, e molti altri spiriti "bianchi"),
- le radici ed i tuberi amidacei o zuccherini (da cui si ricavano la vodka, e molti altri spiriti "bianchi")
- numerosi frutti da cui si distillano le acquaviti corrispondenti (es. kirsch, slivovitz, ecc.)
Esistono innumerevoli altri distillati
prodotti con i più diversi fermentati, anche di origine animale,
spesso di uso estremamente locale.
Origini
La tecnica distillatoria era già nota
ai babilonesi ed agli antichi egizi che distillavano il vino ed il
sidro. Essa fu conosciuta dai greci, che la usavano per ricavare
acqua dolce dal mare, ma non per gli alcolici; la distillazione era
patrimonio dei sacerdoti e di pochi adepti in Egitto durante l'epoca
ellenistica romana, e venne trasmessa agli arabi. La diffusione dei
distillati in occidente iniziò intorno al X secolo grazie alla
Scuola medica salernitana che riprese le tecniche insegnate dai
medici arabi andalusi, estraendo l'acquavite dal vino, dapprima solo
per uso medicinale.
Schema produttivo
Il processo produttivo può essere sintetizzato con i seguenti passaggi:- preparazione del mosto;
- fermentazione;
- distillazione;
- stabilizzazione;
- invecchiamento (eventuale);
- riduzione di grado o diluizione (con acqua demineralizzata);
- refrigerazione (abbassamento di temperatura per eliminare impurità) (tecnica facoltativa);
- riposo
- imbottigliamento
- controlli fiscali
Preparazione del mosto
Nella preparazione del mosto vengono utilizzati cereali, uva, vino, canna da zucchero, frutti, miele ecc. Il mosto viene poi fatto fermentare attraverso l'utilizzo di lieviti selezionati.Fermentazione
Aggiungendo dei lieviti Saccharomyces
cerevisiae (saccaromiceti) in tre o quattro giorni si ottiene
circa il 12% di alcol etilico ed altre sostanze.
Distillazione
La distillazione è un procedimento
fisico che consente la separazione dei componenti volatili di un
fermentato in base al loro diverso punto di ebollizione. In questo
modo si può concentrare l'alcol etilico presente nel fermentato e si
selezionano le sostanze desiderabili del distillato scartando quelle
sgradevoli od inutili.
La distillazione può essere continua
(alambicco a colonna alambicco continuo,
su armagnac.fr.
(archiviato
dall'url originale il 27 dicembre 2013).
o discontinua (alambicco a caldaia).
Nella distillazione discontinua
il carico, detto cotta, viene scaricato una volta che si è
esaurito; successivamente si ricarica la caldaia con nuovo
fermentato. Questo tipo di distillazione viene eseguita in alambicchi
di rame con il collo detto a cigno ed utilizzata per la
produzione di whisky di malto, cognac, brandy, grappe, calvados, ed
in genere per i distillati di maggior pregio.
Nella distillazione continua la colonna di distillazione viene alimentata ininterrottamente dal fermentato, ed il distillato viene continuamente estratto. Essa viene impiegata per la produzione di vodka, grappa, brandy, gin, rum, tequila, whisky di cereali, e per la produzione industriale di alcol buon gusto.
Nella distillazione continua la colonna di distillazione viene alimentata ininterrottamente dal fermentato, ed il distillato viene continuamente estratto. Essa viene impiegata per la produzione di vodka, grappa, brandy, gin, rum, tequila, whisky di cereali, e per la produzione industriale di alcol buon gusto.
Nella distillazione si separano
dapprima le frazioni più volatili (acetaldeide ed altri acetati) che
costituiscono la cosiddetta "testa", poi la frazione nobile
(il "cuore") costituita dall'alcol etilico, ed infine si
eliminano i composti più pesanti che vaporizzano a temperature più
elevate dei precedenti, cioè la "coda", che contiene
composti artefici di valori organolettici scarsi se non sgradevoli.
Alambicco
Lo strumento per ottenere un distillato
è il distillatore o alambicco.
Gli alambicchi per la produzione di distillati possono essere:- discontinui;
- continui.
Alambicco discontinuo
Si compone di:- caldaia in rame;
- coperchio che convoglia i vapori idroalcolici nel collettore;
- collo di cigno che si diparte dal duomo e si congiunge alla caldaia con il refrigeratore;
- Alambicco discontinuo - da sinistra a destra caldaia e capitello, riscaldatore, e serpentina (immersa nel cilindro)
- refrigeratore;
- provetta di saggio per controllare il grado alcolico del distillato.
- a fuoco diretto: con il fuoco che riscalda direttamente la base della caldaia (alambicco charentais)
- a bagnomaria; attraverso il riscaldamento dell'acqua contenuta in un'intercapedine che circonda la caldaia (alambicco Zadra)
- a vapore: con una corrente di vapore che passa attraverso il prodotto da distillare.
Alambicco continuo
Si compone di due alte colonne di distillazione (analizzatore-rettificatore).Il funzionamento dell'alambicco continuo può essere suddiviso in sei fasi:
- la miscela alcolica entra nella colonna analizzatrice dove viene riscaldata: si produce un primo distillato detto "flemma";
- Alambicco a colonna e piatti: a sinistra la prima colonna, seminascosta
- la flemma passa nella colonna rettificatrice; il calore consente di separare l'alcol e altri elementi volatili;
- i residui acquosi del processo si depositano sul fondo;
- i vapori che salgono all'interno della colonna vengono raffreddati dai nuovi residui di distillazione;
- la frazione rimanente (cuore) si riconverte in liquido;
- gli ultimi residui sono eliminati in cima alla colonna,
raccolti e sottoposti a una nuova distillazione.
Stabilizzazione
Molti distillati hanno bisogno di un
breve riposo in acciaio o direttamente in bottiglia per armonizzarsi
ed avere dei sapori meno pungenti ed aggressivi, ancora presenti
quando appena usciti dall'alambicco.
I distillati subiscono una riduzione
del grado alcolico tramite la miscelazione con acqua distillata, ed
una stabilizzazione attraverso la refrigerazione a circa -10°C
in modo da far precipitare le sostanze più pesanti, causa spesso di
torbidità; infine vengono filtrati.
Talvolta vengono additivati di zucchero per un tocco di
morbidezza, mentre l'aggiunta di caramello o zucchero bruciato ne
influenza il colore, per far apparire invecchiati i distillati
giovani.Invecchiamento
I distillati come il whisky, il cognac
o l'armagnac devono essere invecchiati in botti di legno secondo il
disciplinare di produzione, per le grappe invece l'uso è
facoltativo. La cessione di sostanze da parte delle botti fa sì che
i distillati si arricchiscano degli aromi del legno.
Questi dipendono dalla qualità dei legni, dalla tostatura delle botti,oltre che dal grado di umidità dei locali e dalle condizioni ambientali in cui riposa il distillato. L'invecchiamento può raggiungere molti decenni.
Aromatizzazione
L'aromatizzazione è l'aggiunta di varie piante officinali ai distillati. Questa può avvenire con diverse modalità:- infusione nel distillato stesso;
- aromatizzazione dei vapori idroalcolici;
- macerazione direttamente nella bottiglia;
- preparazioni idroalcoliche macerate, decotte o infuse
ed addizionate al distillato.
Modalità di servizio
i distillati si servono a temperature diverse in funzione del loro tipo:Distillato | Temperatura |
---|---|
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Principali distillati nel mondo
Nella tabella sono riassunti alcuni distillati con le materie prime e i paesi di fabbricazione tradizionale:Denominazione | Materia prima |
Paese di produzione
originario |
---|---|---|
Akvavit | cereali, patate | Scandinavia |
Arak | uva, arom. con anice | Libano |
Arrak | datteri, cereali, melasse | Sri Lanka, India, Malesia |
Armagnac (AOC) | vino | Francia |
Assenzio (absinthe) | alcol, arom. assenzio et al. | Svizzera |
Brandy | vino | tutto il mondo |
Cachaça | canna da zucchero | Brasile |
Calvados (AOC) | mele e pere | Francia |
Cognac (AOC) | vino | Francia |
Gin e Jenever | vinacce | Inghilterra, Paesi Bassi |
Grappa, Tsikoudia | cereali, arom. con ginepro | Italia, Creta |
Kirsch (Kirschwasser) | ciliegie | Europa Centrale |
Krütter (Krauterschnaps) | Vinacce | Francia, Germania |
Korenwijn | cereali (orzo, segale e mais) | Paesi Bassi |
Kruškovac | pere | Balcani |
Marc (de raisin) | vinacce | Francia |
Mescal | agave | Messico |
Ouzo | uva, arom. con anice | Grecia |
Pàlinka | frutta | Ungheria |
Pisco | frutta (vari tipi) | Perù, Cile |
Raki | cereali, frutta, arom.con anice | Turchia |
Rum | melassa di/o canna da zucchero | America Centrale, Caraibi |
Shōchū | orzo, patate, o riso | Giappone |
Slivovitz | prugne | Balcani, Polonia |
Soju | cereali, tapioca, patate | Corea |
Tequila | agave blu | Messico |
Vodka | cereali (frumento) e patate | Polonia, Russia, Svezia |
Whiskey (Bourbon, Irlandese, Tennessee, Rye) | cereali (frumento) e patate | Irlanda, Stati Uniti |
Whisky (Canadian, Scotch) | cereali (orzo) | Canada, Scozia |
Zivania | vinacce | Cipro |
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