mercoledì 31 agosto 2022

Zivania

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Lo Zivania (greco: Ζιβανία) è un distillato tipico cipriota.
Lo Zivania si ottiene per distillazione di vinacce locali dell'isola di Cipro con o senza una quantità di vino secco e senza l'aggiunta di ulteriori zuccheri. L'apparato per la distillazione è detto kazani (greco: καζάνι) dove l'ultima frazione di prodotto ottenuta viene detta porakos (greco: πόρακος) e presenta un minore contenuto alcolico. Dopo la produzione segue un periodo di affinamento in cantine isotermiche in contenitori di legno o acciaio.
Si presenta incolore, trasparente, con gusto aromatico lievemente secco. La gradazione alcolica è del 45%.
Lo Zivania è prodotto a Cipro sin dal XIV secolo quando la Repubblica di Venezia dominava l'isola. All'inizio si chiamava "Acquavite", ma durante la dominazione ottomana ha cambiato il nome in "Zivania". La sua produzione prosegue durante la dominazione ottomana ed inglese. Alcune prove della sua produzione si trovano in alcuni scritti, tra i quali quello di Samuel Baker del 1879 riporta: "...the refuse of skins and stalks is laid upon one side to ferment for the manufacture of raki, or spirit, by distillation...".
Dal 2004 lo Zivania sottostà alla regolamentazione europea che lo dichiara prodotto tipico cipriota che non può essere prodotto altrove e commercializzato con questo nome.
Lo Zivania si serve ghiacciato ed a Cipro accompagna i tipici antipasti detti meze, soutzoukos oppure con frutta disidratata o secca.
Il distillato può essere utilizzato, secondo usi ciprioti, per il trattamento di piccole ferite, per massaggiare parti dolenti, contro il mal di denti o geloni. In alcune zone di Cipro viene mischiato con della cannella ottenendo così un diverso aroma e colore.




martedì 30 agosto 2022

Birra Polar

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La Polar (pron. polàr) o Polarcita è una marca di birra prodotta dal 1941 in Venezuela dalla Cervecerìa Polar, una delle divisioni di Empresas Polar. La birra Polar è di tipo Pilsener e ha una gradazione alcolica di 5%.

Formati

  • Bottiglia da 330 ml (chiamata volgarmente terzo)
  • Bottiglia da 222 ml (conosciuta con il diminutivo di Polarcita)
  • Bottiglia da 355 ml
  • Lattina da 355 ml
  • Lattina da 295 ml

lunedì 29 agosto 2022

Whiskey Sour

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Il Whiskey Sour è un cocktail pre-pasto a base di bourbon whiskey con succo di limone, zucchero e albume d'uovo. È un cocktail ufficiale dell'IBA.

Composizione

  • 4,5 cl (1,5 oz) di Bourbon Whiskey
  • 3 cl (1 oz) di succo di limone
  • 1,5 cl (0,5 oz) di sciroppo zucchero semplice
  • 1 ciliegia maraschino
  • Mezza fettina d'arancia

Preparazione

Spremere 3cl (1 oz) di succo di limone poi aggiungere 1.5 cl (0,5 oz) di sciroppo semplice o di gomma. Aggiungere 4,5 cl (1,5 oz) di Bourbon Whiskey. Poi procedere con l'aggiunta di un albume d'uovo (opzionale). Mettere la soluzione in uno shaker ed agitare in modo deciso. Riempire lo shaker con del ghiaccio e poi agitare di nuovo il tutto. Versare la soluzione dello shaker in un bicchiere di tipo old fashioned o cobbler precedentemente riempito fino all'orlo con cubetti di ghiaccio. Guarnire con mezza fettina d'arancia sul bicchiere e una ciliegia maraschino. Servire senza cannuccia.

domenica 28 agosto 2022

Highball

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Highball indica una famiglia di cocktail, in particolare di long drink, dall'effetto rinfrescante e dissetante, composti da una base alcolica a cui si aggiunge il cosiddetto filler.
Il filler in genere è la soda o un'altra bevanda gassata. In genere vengono serviti in un bicchiere alto (chiamato proprio Highball) con ghiaccio e una piccola decorazione.
Per un servizio ottimale è consigliato abbinare la bottiglietta di bevanda sodata a parte, soprattutto in drink come il Rum e Coca cola, Gin & Tonic, Gin & Lemon ecc... in modo che il cliente possa dosare la quantità di bibita desiderata.
Il barman può comunque decidere di "completare" il drink aggiungendo lui stesso la sodata, questo avviene soprattutto in cocktails quali il Gin Fizz, il Cuba Libre, il Mojito.
A differenza dei precedenti questi vengono considerati cocktails finiti e non prevedono che il cliente intervenga nel completamento dello stesso.
Secondo l'Online Etymology Dictionary, questo termine si diffonde a partire dal 1898 e deriva probabilmente dall'unione delle parole high (per indicare che la bevanda è servita in un bicchiere alto) e ball (bere del whisky).
Il primo highball è stato probabilmente il whisky and soda, mentre fra i più famosi vi sono il gin tonic ed il cuba libre.

sabato 27 agosto 2022

Alchermes

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L'alchermes (dall'arabo القرمز, al-qirmiz, che significa cocciniglia e che indica il color cremisi, termine che deriva dalla stessa parola) è un liquore italiano usato per dolci e preparazioni di vario genere, soprattutto per le creme di pasticceria. I suoi ingredienti sono: alcol etilico, zucchero, acqua, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, acqua di rose, lamponi e un colorante rosso, in origine cocciniglia (E120), attualmente a volte sostituito da sostanze di origine sintetica (E122 - E124 - E132) obbligatoriamente elencate nelle etichette dei prodotti commerciali.
In Italia si utilizza particolarmente per la produzione delle peschette o pesche dolci all'alchermes e nella zuppa inglese.
A Firenze l'alchermes viene tuttora preparato dall'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Era un liquore molto amato dalla famiglia Medici, infatti in Francia era chiamato "liquore dei Medici".
Anticamente in Sicilia questo liquore chiamato "Archemisi" veniva utilizzato contro i "vermi da spavento", vale a dire quando, ad esempio, un bambino riceveva un grande spavento da un determinato evento. In tal caso, i nonni si premuravano di dare al bambino un cucchiaio o due di questo liquore (a seconda del grado di spavento) per esorcizzare la paura.


venerdì 26 agosto 2022

Qual è il modo migliore per affrontare una rissa da bar come barista?

Come buttafuori la mia richiesta principale per il barista una volta che la rissa inizia è che sgomberi immediatamente il piano del bar dai bicchieri. I bicchieri sono dei brutti proiettili e il vetro rotto complica tutto.



Resta dietro il bancone. Tieni la mano sulla vecchia mazza da bar se devi, ma tienila fuori dalla vista. Le armi di solito intensificano la violenza piuttosto che reprimerla.



Se hai un ascendente sugli avventori - E UN BARTENDER DOVREBBE - allontanali dal conflitto. Parla con tutti gli quelli che si sentono eroi. Fate del vostro meglio per scoraggiare la chiamata della polizia (gli enti di assicurazione/licenza non gradiscono frequenti interventi della polizia). Se puoi farlo senza essere troppo ovvio, cerca di far sparire chiunque faccia video con il suo telefono.



Se ti senti avventuroso, vai a fare la guardia alla porta. Chiudete la linea fino a quando la situazione non sarà risolta. Il portiere avrà abbandonato la sua postazione per venire a darmi man forte. Magari sedetevi sulla cassa usata per raccogliere le spese di copertura.



Infine, se la cassa non è molto sicura e tu stai dietro il bancone, guardala come un falco. Iniziare una rissa (vera o finta) è occasionalmente una distrazione per permettere a una terza persona di rapinare la cassa.

Sono seriamente convinto che la cristalleria sia la prima preoccupazione. Dimentica tutto il resto se devi. Si fo**a la cassa e l'assicurazione, il vetro rotto è la cosa più pericolosa in quel momento.


giovedì 25 agosto 2022

Il barista più geniale di sempre?

 


Una nuova legge in India impone che gli esercizi che somministrano bevande alcoliche si debbano trovare ad una distanza di almeno 500 metri dalla prima strada o autostrada. I proprietari hanno infatti costruito all'uscita del bar un labirinto rudimentale che allunga il percorso per arrivare alla strada di più di 400 metri, per un totale di 520 metri.


mercoledì 24 agosto 2022

Perché nonostante il prezzo esorbitante, al caffè non riusciamo a rinunciare?

In genere, al nord e al centro Italia il prezzo va da 1,10 a 1,40 euro mentre al sud è molto più basso, non si tratta di un prezzi "esorbitanti"



a meno che non ci si trovi in piazza San Marco a Venezia



o al Billionaire a Porto Cervo…


dove il discorso cambia molto ma si tratta di eccezioni, la situazione si complica all'estero dove un buon caffè italiano è raro come l'oro e anche il suo prezzo si avvicina molto a quello di questo prezioso metallo.



Si parte da Spagna, Canarie e Baleari dove si possono consumare buoni caffè per cifre che oscillano tra i 3 ed i 5 euro, vale lo stesso discorso per le isole greche anche se è più difficile gustarlo buono.

Negli USA un buon caffè italiano costa tra i 2,5 e i 4,00 $, non di rado lo si trova buono come in Italia, qualche volta le miscele sono nettamente più pregiate rispetto a quelle che usiamo noi.

In Francia, a Parigi è facile bere buoni espressi per circa 2–3 euro.

Alle isole Maldive è estremamente difficile trovare caffè se non a Malè dove con 5 $ si può bere un caffè decoroso.

Poi in tutto il mondo si possono trovare miscele di caffè pregiatissimi ed anche molto costosi ma si tratta prevalentemente di infusi e non di espressi, in alcuni casi i chicchi vengono mangiati e digeriti da alcuni animali che poi vengono raccolti e selezionati allo scopo di realizzare particolari caffè.


Volendo rispondere alla domanda, il caffè, oltre che incredibilmente buono contiene un alcaloide che dà una certa assuefazione, la caffeina, ciò nonostante se il suo prezzo fosse realmente esorbitante, sicuramente se ne potrebbe fare a meno o quantomeno se ne potrebbe ridurre il consumo. La realtà è che ha un costo che tutti si possono permettere ed un gusto davvero piacevole, se a questo aggiungiamo che fa parte della tradizione italiana, il suo successo si spiega da sè.

Non è chiaro se non riusciamo a farne a meno ma è certo che non vogliamo privarcene essendo, per la maggior parte degli Italiani, uno dei piaceri della vita.


martedì 23 agosto 2022

Perché c'è una depressione sul fondo delle bottiglie di alcolici?

La rientranza era originariamente realizzata per la stabilità della bottiglia.



Se il suo fondo fosse piatto, qualsiasi irregolarità la farebbe oscillare.

Per il vino invecchiato, è utile anche in quanto i sedimenti si accumulano nella cavità vicino al fondo ed è meno probabile che finiscano nel bicchiere

Inoltre un fondo concavo è più forte di uno piatto, il che è importante per gli spumanti che sono in bottiglia sotto pressione.


lunedì 22 agosto 2022

Cos’è un cocktail party?

Un cocktail party è un incontro sociale in gran parte informale, generalmente caratterizzato da bevande miste, spuntini leggeri e un’intima lista di invitati. Gli ospiti sono incoraggiati a socializzare mentre si gustano una varietà di bevande servite dal padrone di casa o da un barista professionista. Una festa informale può essere un’alternativa a un ricevimento formale o a una cena completa, soprattutto se gli ospiti hanno già organizzato altri piani per la cena o hanno intenzione di incontrarsi più tardi la sera.



Quando si pianifica un cocktail party, molti esperti di intrattenimento suggeriscono che gli host dovrebbero assumere almeno tre bevande per ospite, a differenza di una cena o di un ricevimento in cui ci si aspetta che vengano serviti cibi più pesanti e vengono servite meno bevande miste. La festa può includere una varietà di stuzzichini, snack leggeri o anche antipasti pesanti, ma l’obiettivo principale è generalmente sui cocktail, sulla buona conversazione e sulla musica, non sul cibo. Un invito dovrebbe menzionare eventuali accordi speciali per il cibo, specialmente se la festa è programmata durante il normale orario di cena.


domenica 21 agosto 2022

Come si prepara il Martini perfetto?

 


1/4 di martini dry, 3/4 di gin molto secco gia freddo .

mescolare brevemente con poco ghiaccio il martini, gettare via meta di quello che resta nel bicchiere di miscelazione. aggiungere il gin.

4 giri di cucchiaio e scolare in coppa martini gia brinata in freezer, oppure precedentemente riempita di ghiaccio e fatta ruotare fino brinatura.

pelle di limone spremuta in superficie e un oliva verde con stecchino.




sabato 20 agosto 2022

Cosa serve per preparare un cocktail in casa?

Uno shaker a campana in acciaio, con lo jiggler (il tappo misurino); i più evoluti lo possono sostituire col boston, che ha due parti a incastro l'una nell'altra. Poi serve il bicchiere con beccuccio per mixare gli ingredienti e il bar spoon, il cucchiaio lungo almeno 30 cm per mescolarli. Per filtrare i cocktail da ghiaccio serve uno strainer e per versarli occorre il beccuccio dosatore (o metal pourer).




venerdì 19 agosto 2022

Cocktail's non troppo forti da fare a casa come aperitivo

Oltre ai classicissimi Spritz e Negroni posso consigliarti questi drink belli, buoni e facili da preparare

  • Acapulco


1/4 Tequila

1/4 Rum

2/4 Succo di Ananas

1/4 Succo di Pompelmo


  • Malibù


2/5 Rum

2/5 Vodka

1/5 Succo d’Arancia


  • Martini Dry



8/10 Gin

2/10 Vermouth Dry

1 Oliva verde

1 Scorza d’arancia


  • Whiskey Sour



5/10 Bourbon Whiskey

3/10 Succo di limone

2/10 Sciroppo di zucchero

1 Cucchiaino di albume d’uovo (opzionale)


giovedì 18 agosto 2022

Dei cocktail facili ed economici per stupire alle feste con amici

Uno su tutti…Il coronarita!

Fai un bel margarita con una parte di tequila, mezza di triple sec o Cointrau, o limoncino fatto in casa, e mezza di succo di Lime (meglio) o Limone o Arancio, appena spremuti. mettilo in un bicchiere da birra da una pinta con molto ghiaccio e shakeralo o mescolalo bene.

Poi prendi una bottiglia di Corona e ficcacela dentro sotto il pelo del cocktail. Il bicchiere sara' stato glassato di sale e limone sul bordo..e ne bicchiere ci sara' una bella cannuccia . Fetta dell'agrume adoperato per guarnire et voila'.

Ovviamente avrai preparato nachos, salsa, oppure un bel chili con carne …i tuoi amici ne andranno pazzi.



mercoledì 17 agosto 2022

Una bevanda alcolica che porta il nome di una stoffa

Nella seconda metà del ‘700 la marina britannica annoverava tra le proprie fila Edward Vernon.



Soprannominato Old Grog perché soleva indossare un vestito di grogram, una ruvida stoffa a base mista di lana e seta.



Un giorno Vernon decise di diluire le razioni di rum servite ai suoi uomini, per permettere loro di essere più sobri durante il servizio.

Ovviamente i marinai non gradirono il cambiamento e, secondo la leggenda, sostennero che la nuova bevanda fosse “sottile come il cappotto del vecchio Grog”.

Ma la Royal Navy approvò la decisione di Vernon, integrandola nel regolamento ufficiale della marina, dove rimase per oltre due secoli.

Nacque quindi il grog, acqua, limone e rum, che esiste ancora oggi.



martedì 16 agosto 2022

Perché il cocktail Margarita si chiama così?

Margarita è un cocktail classico che è senza dubbio nel menu di qualsiasi ristorante o bar.

Questo cocktail è una soluzione originale, il cui segreto è la combinazione di più gusti diversi contemporaneamente.

La tequila è perfettamente sfumata da note di agrumi e il sale è accentuato poiché il sapore di lime non è così acuto come in realtà.

Come con molte altre bevande, la ricetta Margarita è avvolta da confusione e mistero.

Il nome proviene da una donna bella e misteriosa di nome Margarita. Le leggende che circondando l’invenzione del Margarita sono piuttosto varie e solo in alcune di esse c’è di mezzo il Messico. Anche se alcune delle storie si contraddicono tutte le storie su questa bevanda saranno sicuramente romantiche.

Secondo la prima, nel 1936, il gestore del Crespo Hotel, Danny Negrete, inventò la ricetta del Margarita, un cocktail che unisce tutto ciò che alla sua amante piace tanto, dopo una splendida notte con la sua amata Margarita.

Unì tequila, liquore all'arancia Cointreau e succo di lime .Secondo la seconda storia, nel 1938, una ragazza di nome Margherita, che sognava di diventare un'attrice, entrò in un bar messicano in una semplice giornata di lavoro. La visitatrice entusiasma il barista Carlos Harrera con la sua bellezza e il suo fascino.

E ispirato da esso, ha inventato una ricetta per "Margarita", un cocktail a lei dedicato.




lunedì 15 agosto 2022

Perché il Long Island Iced Tea si chiama così?


Una leggenda narra che il Long Island sia nato negli Stati Uniti durante gli anni del proibizionismo: "Iced Tea" (tè ghiacciato) sarebbe da attribuire al fatto che, in quel periodo storico, venisse occultato spacciandolo per tè freddo.

La storia, per quanto interessante, è quasi sicuramente falsa. Come si vede dalla foto, il Long Island è composto da ben 5 liquori diversi, e durante il proibizionismo era quasi impossibile procurarsi anche solo uno di questi ingredienti.

Il nome Iced Tea sarebbe piuttosto da attribuire al colore e all'odore che assume alla fine della preparazione, molto simile a quello di un tè al limone.


domenica 14 agosto 2022

Perché si mette l'oliva all'interno del Martini?

L’oliva esalta l’aroma del gin e accosta il vermut, bilanciando così l’intensità tonica del Martini.

È una pratica diffusasi negli anni Ottanta del XIX secolo, per niente condivisa dai puristi.


sabato 13 agosto 2022

Quale paese beve più alcol

I vincitori sono la Moldavia, la Bielorussia e la Lituania, rispettivamente con 17.4, 17.1 e 16.2 litri di puro alcol a persona all’anno.



venerdì 12 agosto 2022

Perché i russi bevono tanto?



Che in Russia si beva molta vodka non è una leggenda. Ecco le ragioni all'origine di questo dannoso vizio.

Nel 2011 è circolata in internet una classifica che ironizzava sulle abitudini russe, compilata da un canadese, che insegna inglese a Mosca. Su alcuni dei punti selezionati i russi non concordavano (per esempio sulla scarsa abitudine in Russia dire “grazie” o “prego”), ma il punto 17: “I russi bevono parecchia vodka e non si tratta di una leggenda” non veniva contestato da nessuno.

L’amore dei russi per l’alcol è noto fin dai tempi in cui la Russia non esisteva ancora. Secondo il “Racconto dei tempi passati”, cronaca russa del XII secolo, uno dei primi principi della Rus, Vladimir, dovendo scegliere a quale fede religiosa far convertire gli slavi pagani apprese che l’Islam vietava l’uso di bevande alcoliche e subito accantonò l’idea di costringere la Rus a professare la fede in Allah. “Per la Rus bere è un diletto: non ne può fare a meno”, dichiarò il principe.

Tuttavia in quel periodo i russi non bevevano vodka, ma vino e idromele, una bevanda a forte gradazione alcolica a base di miele fermentato. A detta degli storici, la vodka fece la sua comparsa in Russia non prima del XVI secolo, ma, insieme agli orsi e alle matrioshke, divenne subito uno dei simboli per eccellenza della Russia. Lo scrittore Venedikt Erofeev, nel suo romanzo “Mosca-Petushki”, che definiva “poema ferroviario”, suggeriva persino che a demarcare il confine tra Russia ed Europa fosse la quantità di alcol consumata: “Da una parte del confine parlano russo e bevono di più, dall’altra bevono meno e parlano lingue diverse dal russo…”


Genetica e storia

Ma perché i russi bevono tanto? Come dichiara Svetlana Borinskaya, dottore in Scienze biologiche, una delle ragioni risiede nella genetica: l’organismo dei russi, come quello degli altri europei, metabolizza lentamente l’alcol trasformandolo in acetaldeide, sostanza tossica che provoca la sbornia e altri effetti sgradevoli. Nei giapponesi e nei cinesi, invece, tanto per fare un esempio, questo processo avviene in modo assai più rapido e questi popoli perlopiù non sono in grado di consumare quantità elevate di alcol. “Si potrebbe affermare che non sono i geni a costringere i russi a bere, ma che i geni comunque consentono loro di farlo”, spiega la Borinskaya.

Altre ragioni dipendono dal fatto che in Russia il consumo di alcolici è sempre stato regolamentato dallo Stato. Come scrive lo storico Aleksandr Pidzhakov, nei secoli XVI-XVII gli zar introdussero il sistema delle taverne statali: i loro proprietari dovevano versare all’erario una certa quota di denaro, indipendentemente dalla vodka e dal vino venduti, il che spingeva i commercianti a vendere quanto più alcol possibile. Il governo incassava grossi introiti dalla vendita di bevande alcoliche e i russi si abituarono progressivamente a bere: “Era il potere ad educare all’abitudine delle taverne”, constata Pidzhakov.

Col tempo il governo russo comprese tutti i rischi che potevano scaturire da scelte che potevano spingere il paese all’alcolismo. Tra il XIX secolo e l’inizio del XX cominciarono a diffondersi dei movimenti proibizionisti e allo scoppio della Prima guerra mondiale, nel 1914, lo zar Nicola II introdusse un divieto che proibiva il consumo di tutti gli alcolici. Dopo l’ascesa al potere dei bolscevichi nel 1917, il divieto continuò a restare in vigore, ma solo fino al 1923. In seguito lo Stato sovietico promosse a più riprese delle campagne contro il consumo di alcol: quella più massiccia fu lunciata durante il governo di Mikhail Gorbachev, negli anni 1985-1990. Allora fu proibita la vendita di bevande alcoliche fino alle 5 del pomeriggio, i prezzi vennero aumentati e alcuni vigneti furono persino abbattuti.


Un vizio ancora diffuso

Se dalla storia si passa alla contemporaneità, oggi i russi bevono ancora molto, anche se negli ultimi 5 anni il consumo di alcolici è un po’ diminuito. Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2010, in Russia il consumo medio pro capite annuo di alcol era di 15,1 litri. Questo indicatore classificava la Russia al quarto posto nel mondo dopo Bielorussia (17,5 litri), Moldavia (16,8) e Lituania (15,4). Ma già nel 2016 , secondo i dati del Servizio federale di sorveglianza per la tutela dei diritti dei consumatori e del benessere della popolazione (Rospotrebnadzor) il consumo pro capite russo era di “oltre 10 litri di alcol puro” (la cifra esatta non veniva indicata, ma in ogni caso era inferiore ai 15 litri, ndr).

Stando alle cifre, i russi hanno cominciato a bere meno”, rilevava alla fine del 2016 l’enologo Anton Obrezchikov, in un articolo per il giornale Afisha. E dello stesso avviso sembra essere il Rospotrebnadzor: “Il consumo di alcol rispetto al 2009 è diminuito”. D’altro canto, l’ente menziona le stime dell’Oms, avvertendo che un consumo annuo di alcol di oltre 8 litri pro capite è comunque nocivo per la salute della popolazione. Di conseguenza, secondo i funzionari, è bene non abbassare la guardia e continuare a combattere contro l’abuso di alcol.

Personalmente devo dire che si i russi hanno si diminuito il consumo di vodka ma in compenso dopo il disfacimento dell'Unione Sovietica e' aumentato il consumo di altri super alcolici come per esempio il Wisky che loro chiamano viski e di brandy (brendi) e cognac, (coniac), super alcoolici che prima non erano disponibili in Unione Sovietica, in piu' e' aumentato enormemente il cosumo di birre sia nazionali che estere, alcune di queste birre vengono vendute infatti in bottiglie da 2 litri.



giovedì 11 agosto 2022

Quale fu il popolo che per primo ha scoperto ed utilizzato la birra ed aveva lo stesso sapore di quella attuale?

Le più antiche tracce chimiche della birra risalgono al 3000-3500 a.c, ma probabilmente è più antica di un paio di millenni, però all'epoca era solo una bevanda ottenuta dalla fermentazione dei cereali. Nell'alto Medioevo si iniziò ad usare il luppolo per insaporire e conservare la birra, così iniziò ad avere il sapore che conosciamo. Ultimamente sono state trovate tracce di luppolo in una bevanda fermentata in provincia di Novara, risalente alla cultura di Golasecca dell'età del ferro, collegata ai Liguri, popolo misto Italico-Celtico. Questo farebbe retrodatare la birra moderna di almeno 1500 anni.




mercoledì 10 agosto 2022

White Russian

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Il White Russian è un cocktail a base di vodka, una variante del Black Russian. Nonostante la gradazione alcolica non trascurabile (intorno al 20% vol in genere), presenta un gusto molto delicato e dolce, tanto da poter essere servito come "dessert".

Preparazione

  • 5,0 cl di vodka;
  • 2,0 cl di liquore al caffè;
  • panna;
È preferibile usare la Kahlua o, in mancanza di essa, il Borghetti (suo corrispettivo italiano), che tuttavia è meno indicato in quanto più amaro. Si prepara direttamente nel bicchiere old fashioned, colmo di ghiaccio. Si versano vodka e liquore nel bicchiere e si mescola. Poi si aggiunge la panna liquida appena montata con lo shaker tradizionale, versandola direttamente nel bicchiere, meglio se facendola cadere su un cubetto di ghiaccio (in alternativa si può usare il dorso del cucchiaino del bar spoon. Non va aggiunta nessuna decorazione e non va mescolato. Andrebbe servito con una cannuccia corta, in modo tale da poterlo lentamente sorseggiare e mescolare.

Curiosità

  • Il nome vuol dire Russo bianco e si riferisce sia al colore bianco del drink sia alla presenza della tipica vodka russa ed inoltre, giocando sul significato delle parole, allo schieramento dei Bianchi (anti-bolscevichi) nella guerra civile russa.
  • Nasce da un'idea di Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles, alla fine degli anni quaranta, come cocktail per l'ambasciatore statunitense in Lussemburgo, Pearl Mesta.
  • È il drink preferito del protagonista del film Il grande Lebowski, che lo prepara mescolando latte, liquore al caffè e vodka.
  • È il drink preferito del personaggio Maurice della sitcom The IT Crowd.
  • Un brano del 1987 della rock band Marillion si intitola "White Russian". Il brano si inserisce nel contesto dell'LP "Clutching At Straws", che è un concept album avente come tema la dipendenza da alcol.
  • Una variante molto particolare di questa bevanda (senza vodka, senza Kahlua e senza ghiaccio) è stata richiesta da Halle Berry nei panni di Catwoman nel omonimo film del 2004.

martedì 9 agosto 2022

I bar negli altri Paesi sono simili a quelli italiani?

C’è un bar a Londra molto all’italiana: bar Italia




Ma è Londra: una capitale dallo spirito internazionale


lunedì 8 agosto 2022

Zombie

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Lo Zombie o Punch del bucaniere è un cocktail a base di rum

Ingredienti

  • 25 cl di rum scuro
  • zucchero grezzo di canna
  • 10 cl di acqua
  • 1 cl di rum overproof
  • 2 limoni
  • 2 lime

Preparazione

In una casseruola si pone l'acqua, la scorza grattugiata dei limoni e dei lime ed il succo degli agrumi. Si porta ad ebollizione e si aggiunge lo zucchero. Si fa quindi sbollentare il liquido e si aggiunge il rum scuro. Si aggiunge quindi il rum overproof. Consumato caldo si ha il punch, mentre servito freddo con ghiaccio è un cocktail.
 
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