Esistono varie teorie sul motivo per cui si utilizza proprio questa misura di bottiglia.
Alcuni sostengono che derivi dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che, con un unico fiato, riuscivano a creare bottiglie di tale capacità.
Altri sostengono che gli inglesi, che misurano il volume in galloni, trasportavano casse di vino che potevano contenere al massimo due galloni, e ciascuna cassa poteva ospitare 12 bottiglie.
Perciò un gallone equivale a 4,5 litri, due galloni 9 litri, divisi in 12 bottiglie: 0,75 litri ciascuna.
Secondo un'altra teoria, invece, questa particolare unità di misura viene utilizzata perché una bottiglia da 0,75 contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml utilizzati nelle osterie.
In questo modo gli osti potevano calcolare più facilmente quante bottiglie sarebbero servite ai clienti in base al loro numero.
Fatto sta che nel 1975 la Direttiva Europea sugli imballaggi ha decretato che il vino può essere messo in commercio soltanto confezionato in recipienti di determinate capacità: quello da 0,75 L è ritenuto il formato più comodo sia per il cliente che per l'azienda
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