L'anisetta è un liquore a base
di anice verde (Pimpinella anisum) e il suo nome deriva
proprio dalla pianta che ne è la principale aromatizzatrice. Questa
varietà appartiene alla famiglia delle Apiaceae e produce semi il
cui sapore è simile a quello del finocchio con un retrogusto di
menta.
Si ottiene dalla lavorazione
dell'”aniciato” che consiste nella distillazione
dell'alcool con l'aggiunta di semi di anice che cedono, attraverso il
rilascio degli oli essenziali, il loro sapore. Partendo da questa
base di lavorazione, con ulteriori interventi e l'aggiunta di altri
ingredienti, quali lo zucchero e altri aromi naturali, si produce il
liquore.
Nel sapore rassomiglia molto
all'acquavite di anice, alla sambuca o al mistrà.
La città di Ascoli Piceno ha dato i
natali alla famosa Anisetta Meletti prodotta, dal 1870, da Silvio
Meletti, allora proprietario dello storico Caffè Meletti, che ideò
un originale sistema di distillazione e perfezionò la ricetta del
liquore di sua madre, mediante l'uso di un alambicco a bagno maria
con evaporazione molto lenta per estrarre tutto il sapore dai semi
dell'anice e rendere più profumato possibile il liquore.
L'anisetta deve essere invecchiata in
appositi contenitori di ferro per consentirle di formare “il
deposito sulle pareti interne del recipiente e amalgamare i vari
componenti che le conferiscono quel gusto che è inconfondibile”.
Questo sistema di produzione viene
utilizzato tuttora; l'anice usato è coltivato nelle immediate
vicinanze di Ascoli Piceno, in terreni argillosi.
Modi di degustazione
Liscia
L'anisetta può essere bevuta liscia,
come "ammazzacaffè" o come drink.
Con la mosca
L'anisetta può essere servita liscia
con dentro il bicchiere un chicco di caffè tostato.
Correzione per caffè
L'anisetta può essere aggiunta, in
piccole dosi, come correzione aromatica per il caffè.
Liquori simili
- Ouzo, Grecia
- Pastis, Francia
- Raki, Turchia
- Arak, Medio Oriente
- Tutone, Sicilia
- Mistrà, Marche
- Assenzio, Francia
Curiosità
Il più noto riferimento all'Anisetta
Meletti si trova al capitolo 3 del romanzo di Carlo Emilio Gadda,
"Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", in cui compare
come bevanda costosa ed è presentata come un "classico".
L'Anisetta è citata anche nella
letteratura cinematografica: il personaggio Johnny Ola, interpretato
da Dominic Chianese nel film capolavoro "Il padrino - Parte II",
nella scena in cui va a far visita a Michael Corleone (Al Pacino),
presso la residenza di famiglia del Padrino, accetta per drink
proprio un bicchiere di anisetta.
L'Anisetta viene altresì citata in
"Yuppies - I giovani di successo", film del 1986 diretto da
Carlo Vanzina, ed in particolare da Guido Nicheli, direttore di
Giacomo (Jerry Calà), essendo quello il liquore preferito dalla
propria amante (Cinzia De Ponti).
L'Anisetta viene inoltre citata nel
film Casinò (1995) diretto da Martin Scorsese, con
Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci, mentre proprio quest'ultimo
narrava infastidito il dolce far nulla dei capi mafia mentre
sorseggiavano Anisetta.
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