Cercherò di essere più essenziale
possibile, ma sarà lunga.
SCOTCH WHISKY
Il Finance Act del 1988, entrato in
vigore nel 1990 definisce "Scotch whisky" un whisky con le
seguenti caratteristiche:
- Prodotto in una distilleria in Scozia con acqua e orzo maltato (con l'unica ed eventuale aggiunta di grani interi di altri cereali)
- Macerato nella distilleria stessa
- Trasformato in un substrato fermentabile solo con sistemi enzimatici endogeni
- Fermentato unicamente con l'aggiunta di lieviti
- Distillato ad una gradazione alcolica in volume inferiore al 94,8 per cento in modo che abbia un aroma e un sapore ricavati dalle materie utilizzate
- Stagionato in un magazzino doganale in Scozia in botti di quercia di capacità non superiore a 700 litri per un periodo non inferiore a 3 anni
- Nessuna aggiunta di altre sostanze tranne acqua e caramello
In più l'essiccazione del malto
avviene tramite il fumo di torba. La torba, bruciando, produce un
fumo greve, grasso, pungente e penetrante fondamentale per conferire
il tipico aroma al whisky.
Solitamente si effettuano 2
distillazioni.
IRISH WHISKEY
L'Irish whiskey si ottiene da acqua,
lieviti selezionati e si caratterizza, rispetto allo Scotch whisky,
per la materia prima cioè orzo maltato, non maltato e altri cereali
e per il fatto di subire 3 distillazioni.
Ulteriore differenza si può
identificare nel processo di maltaggio in quanto i forni per
l'essiccazione a torba sono "chiusi" e cioè non lasciano
passare il fumo prodotto.
La distillazione avviene solo in
alambicchi tradizionali, ma di grandi dimensioni, fino a 750
ettolitri, e prima di essere miscelato con acqua arriva a 86 gradi
alcolici.
Invecchia per legge almeno 5 anni, ma i
migliori arrivano a 10/15, principalmente in botti che hanno
contenuto Sherry.
L'utilizzo di orzo non maltato è una
tradizione che risale all'epoca in cui il malto era gravato da
pesanti tasse infatti i produttori aggiravano l'imposta aggiungendo
altri cereali al mash, che risultava quindi ruvido e oleoso. La terza
distillazione, diventa il simbolo di questo stile, si rese infatti
necessaria per ammorbidire e arrotondare il distillato.
BOURBON WHISKEY
Il disciplinare Americano del Bourbon
fissa in maniera molto rigida i criteri per la produzione. Eccone
alcuni:
- Deve essere prodotto negli Stati Uniti d'America
- Deve contenere almeno il 51% di mais
- Dev'essere filtrato su carboni vegetali
- Deve invecchiare per minimo 2 anni (ma quasi nessuno invecchia meno di 4)
- Le botti devono essere di rovere o quercia americana rigorosamente nuove, carbonizzate e tostate all'interno
- È proibita l'aggiunta di caramello
RYE WHISKEY
La base è costituita per legge per
almeno il 51% da segale.
Presenta gusto ed aroma grezzi e crudi.
Invecchia in fusti nuovi e bruciati
internamente.
ESISTONO, INOLTRE, ALTRE TIPOLOGIE DI
WHISKY/WHISKEY, E DATO CHE SIAMO QUI, FINIAMO IL LAVORO.
TENNESSEE WHISKEY
Deve rispettare tutti i parametri
previsti nel disciplinare del Bourbon, ma inoltre:
- Deve essere prodotto in Tennessee
- La filtrazione deve avvenire tramite Lincoln County Process, che prevede una percolazione estremamente lenta (drop by drop) rispetto alla classica
CANADIAN WHISKY
Così come il Rye, deve contenere
almeno il 51% di segale, e come il suo "cugino" americano,
presenta un profilo piuttosto secco, con note amare e di crosta di
pane.
CORN WHISKEY
Prodotto negli Stati Uniti d'America e
contenente almeno l'80% di mais.
Invecchiato in botti nuove di rovere o
quercia americana bruciate (ma non tostate) all'interno.
MOONSHINES
Durante il periodo del proibizionismo,
in America, l'unico whiskey disponibile era quello introdotto
clandestinamente o quello distillato illegalmente. Di notte, nei
boschi, alla luce della luna, veniva prodotto whiskey bianco in
alambicchi di fortuna che era poi contrabbandato in barattoli di
vetro simili a quelli delle conserve. Ad oggi sono in commercio
diversi Moonshines ispirati a quello stile e a quel periodo.
WHISKY GIAPPONESI
A determinare la qualità del whisky di
malto giapponese sono la purezza dei corsi d’acqua e il clima
nettamente distinto nelle quattro stagioni, che consente al whisky
messo a invecchiare di arricchirsi ulteriormente.
L’utilizzo in alcuni casi del legno
locale, il mizunara, una quercia di origine mongolica, per costruire
le botti, dona un profilo aromatico del tutto originale che può
ricordare l’incenso o il legno di sandalo.
0 commenti:
Posta un commento