lunedì 23 marzo 2020

Perché in tutto il mondo trovano gradevole una bevanda amara come il caffè, che tra l'altro è spesso servito tanto caldo da essere quasi imbevibile?

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Lo ripeto perché molti penseranno di aver letto male: il caffè non deve essere amaro.
Nella nostra cultura, la cultura dell’espresso, il caffè è amaro. La ragione alle spalle di cio è una scarsa comprensione da parte nostra del caffè come elemento dalla complessità elevata.
Nel mondo ci sono migliaia di tipi di caffè diversi, ognuno con i propri aromi derivanti dalla propria specie e dal terroir in cui crescono. Il motivo per cui l’espresso italiano ricade sempre in un range limitato di sapori e aromi è perché siamo abituati ad una tostatura troppo aggressiva.
Tostando il caffè scuro come lo tostiamo noi, tutte le caratteristiche individuali del caffè vengono omogeneizzate, e di fatto perse. Questo non viene fatto per semplice ignoranza, infatti questa pratica permette alle grandi torrefazioni di comprare grandi quantità di caffè di quantità e provenienze diverse, dargli una bella cucinata, e venderle scrivendo sul sacchetto 80% arabica e 20% robusta senza che nessuno si domandi da dove possa provenire quella robusta o quell’arabica, perché tanto il caffè in tazza avrà lo stesso identico sapore della maggior parte dei caffè in Italia.
E’ chiaro che questo permette ai grossi distributori di buttare dentro di tutto, perché tanto sarà impossibile veramente essere in grado di captare una qualsiasi differenza.
Provate ad andare al supermercato e a comprare quattro o cinque marche e tipi di caffè diversi. Una volta arrivati a casa apriteli e metteteli di fronte a voi su un tavolo. Ora provate a mettere il naso in ognuna delle confezioni e a cercare di descriverne le differenze. Non ci riuscirete perché virtualmente non ci sono differenze.
E ora al calore.
Il calore maschera il sapore.
Quando bevete qualcosa di caldo, più la bevanda è calda e meno le vostre papille gustative riusciranno a decodificarne il sapore. Per mettere alla prova quest’affermazione vi basta ordinare un caffè al bar, aspettare 3–4 minuti che si raffreddi e provare a berlo. Vi renderete conto che si tratta di una bevanda esageratamente amara. Ah certo ci potete sempre mettere lo zucchero, ma il discorso diventa assurdo:
Beviamo un caffè amaro che non dovrebbe essere amaro, bollente così non ci rendiamo conto che è amaro, e se è ancora troppo amaro ci mettiamo lo zucchero in modo da eliminare l’amarezza e forse essere in grado se ci sforziamo di apprezzare un po’ del gusto naturale del caffè, che comunque a questo punto ha subito talmente tante batoste da essere praticamente irriconoscibile.
Quindi per chiudere questa risposta, vi ripeto che il caffè non andrebbe bevuto amaro, e che il caffè di bassa qualità non può che essere bevuto caldo perché se no risulta imbevibile.
Il caffè di alta qualità invece non è amaro, e se bevuto un po’ più freddo addirittura diventa più ricco ed articolato.



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