Stirrer è
un termine inglese il cui significato è fondamentalmente
quello di "agitatore", sia pure con diverse applicazioni
(tanto a persone quanto a oggetti) e sfumature. Nella lingua
italiana, esistendo già vocaboli come "agitatore",
"sobillatore", "provocatore" e simili riferiti
alle persone, il suo impiego si è limitato agli oggetti e la parola
non risulta ancora registrata dai dizionari proprio perché
di uso poco comune e riservata ad ambiti specializzati.
Essenzialmente lo stirrer indica
un bastoncino per mescolare liquidi ("agitare", appunto) e
rientra nella terminologia specifica o professionale di baristi e
affini e in quella dei laboratori chimici. Con significato
analogo ("rimescolatore"), ma applicato a prodotti di forma
e natura ben diverse, si usa anche in campo siderurgico.
Il cocktail stirrer, o
anche drink
stirrer, ma più spesso semplicemente stirrer, è uno
strumento usato dal baristaper preparare i cocktail e
altre bevande. Consiste in una bacchetta in acciaio o
in materie plastiche con l'estremità terminante a bulbo o
in una palettina, con funzione simile ad un
lungo cucchiaio (il cucchiaio da bar, per
l'esattezza). Serve soprattutto per miscelare le bevande e
il ghiaccio all'interno del mixing glass evitando
di mescolarli direttamente con lo "scuotimento"
dello shaker, operazione che può provocare la perdita dei loro
aromi.
Ne esistono di vari
tipi, lunghezze e materiali, compresi alcuni ideati da designer di
fama (come quelli in acciaio lucidato a specchio realizzati da Ettore
Sottsass per un'originale utensileria della Alessi). Talvolta
vengono inseriti nei bicchieri degli avventori; in tal caso non
servono solo per mescolarne il contenuto, ma assumono anche una
valenza estetica (quando non addirittura pubblicitaria).
Con il diffondersi dei distributori
automatici di caffè, tè, latte ed altre bevande calde nei luoghi
pubblici, negli uffici e ora anche a livello famigliare, il
termine stirrer ha cominciato ad essere impiegato
anche in Italia per indicare le palette monouso, solitamente in
plastica ma talvolta anche in legno, con cui mescolare lo zucchero o
altri dolcificanti in tali bevande.
Gli stirrer da
laboratorio, talora detti anche "di precisione", sono
invece realizzati
in vetro e
PTFE(PoliTetraFluoroEtilene); vengono utilizzati per miscelare o
impedire la coagulazione di liquidi, cristalli, sospensioni solide
e reagenti di varia natura presenti nei vasi e contenitori
(relativamente lunghi e stretti) dei laboratori chimici e, se muniti
di apposite scale graduate, per controllarne la temperatura (o altre
caratteristiche). La moderna tecnologia elettronica tende
comunque ad inglobare gli stirrer "scientifici" in
apparecchiature decisamente più complesse nel funzionamento come
nell'aspetto in confronto alle originarie e semplicissime asticelle
di vetro, molto simili per altro alle loro omologhe dei bar. Oggi si
parla quindi di macchinari come il digital stirrer,
l'electronic stirrer o,
fra i più noti, il magnetic
stirrer, forse altrettanto conosciuto in Italia con il nome
di agitatore magnetico.
Utilizzato nell'industria siderurgica,
lo stirrer (o "rimescolatore") elettromagnetico è una
macchina elettrica congegnata in modo da produrre un campo
magneticorotante con relativo flusso interno all'acciaio fuso,
le cui particolari caratteristiche provocano un raffreddamento
diffuso e, di conseguenza, una maggiore omogeneità
di solidificazione del metallo durante tutto il processo
di colata continua. L'acciaio così ottenuto è meno soggetto
alle classiche imperfezioni di forma, superficiali o interne che
riducono o compromettono le prestazioni metallurgiche del prodotto
finale e la sua successiva lavorabilità.
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