venerdì 20 marzo 2020

Quale mistero si cela dietro l'etichetta del Whisky Jack Daniel's?


Il mistero è l'etichetta, precisamente il numero che vedi che può sembrare un 7 o un 2 in base al verso della bottiglia.
Il numero 2 rappresenta gli anni di invecchiamento del distillato (che sono minimo due anni), il numero 7 indica i vari tentativi fatto dal produttore Jack Daniel's il quale scelse proprio la ricetta numero 7 per commercializzare il suo Whisky.
La ricetta fu nascosta da Jack dentro una cassaforte della quale non ricordava il codice per aprirla così iniziò a prenderla a calci e si fece una ferita al piede, non si curò della ferita e mori qualche settimana dopo per infezione alla ferita.




giovedì 19 marzo 2020

Qual è la brutale verità sugli energy drink?

Ho trascorso dieci anni in cucine professionali. Uno dei miei cuochi preferiti di sempre prendeva due Five Hourd e due Rockstar a TURNO. Apriva una Rockstar, prendeva un sorso, versava il Five Hour ed era pronto. A metà del turno, lo faceva di nuovo. È delizioso e l'ho fatto con lui. Ho bevuto caffè fino al sorgere del sole insieme alle bevande energetiche. Tre Rockstar al giorno non mi hanno disturbato.


Ora, non sto "invecchiando" per il fatto che compio 30 anni tra pochi mesi, ma faccio attenzione al mio corpo. Mi sono battuto abbastanza bene in quelle amate cucine e ora sto più attento. Quando adesso bevo bevande energetiche , mi fanno male allo stomaco e il giorno dopo mi sento in letargo quando finisce l'effetto. Penso che eliminarle mi abbia anche aiutato a uscire dallo stato "pre-diabetico".
Mia mamma per alcuni anni ne fu molto attaccata e dovette fermarsi perché aveva notato che si gonfiavano i piedi, una cosa che odia.
La brutale verità è che ci sono alti e bassi in tutto. La corsa è salutare fino a quando non ti esplode un ginocchio. Il vino è buono a meno che non ti ubriachi regolarmente. Le bevande energetiche potrebbero non essere buone per te, ma non predicherò neanche che siano il diavolo. La brutale verità è che tutto ha un prezzo, e per favore presta attenzione. Se noti qualcosa che ti colpisce negativamente, fermati. Ma non prescrivere la verità evangelica a qualcun altro. Le bevande energetiche non hanno mai aumentato il mio battito cardiaco o aumentato la mia ansia - e ho enormi problemi di ansia. Ho bevuto bevande energetiche dai sedici ai ventotto anni senza effetti negativi; è stato solo quest'anno che ho notato qualcosa di negativo nella mia esperienza con loro. Siamo tutti diversi.





mercoledì 18 marzo 2020

Che cos'è la fioritura del caffè?

Il "blooming" (non l'ho mai sentito chiamare fioritura) è il processo attraverso il quale si versa un goccio di acqua calda sul caffè macinato e si aspetta qualche secondo prima di procedere con l'estrazione, allo scopo di far rilasciare dal caffè i gas residui dalla torrefazione.
La presenza di bolle nel caffè (bevanda) è considerata un segno di qualità non ottimale e questo può essere ovviato con il blooming.


Normalmente ci si riferisce all'estrazione di un caffè filtro, ma recentemente il concetto ha cominciato a penetrare anche la cultura dell'espresso.


Questa è la Faema E71 che è stata la prima (e penso sia ancora l'unica) ad aver introdotto una fase distinta di blooming all'estrazione dell'espresso. Quindi ora l'estrazione avviene in tre fasi: blooming, preinfusione e infusione.
Attrezzature come questa, in cui ogni dettaglio dell'estrazione è regolabile e programmabile in base alle esigenze specifiche del barista, sono importanti per l'evoluzione della cultura italiana del caffè.






martedì 17 marzo 2020

Perché il caffè americano non è apprezzato in Italia?

Perché nel bene e nel male agli Italiani quando si parla di caffè piacciono i sapori forti.
Spesso in Italia il caffè Americano viene confuso con il caffè filtro, ma il motivo per cui entrambi non vengono apprezzati è lo stesso, sono troppo annacquati.
Questo non vuol dire che non si possa allenare il proprio palato ad apprezzarli, perché come l'espresso si tratta di un sapore acquisito.
Venendo al dunque, il caffè americano è questo:


La ricetta prevede di versare un'espresso singolo o doppio in una tazza grande assieme a 125 ml di acqua bollente. Se pensavate di essere amanti del caffè lungo questo è l'Everest della vostra carriera di bevitori di caffè. Vi auguro buona fortuna!
E non questo:


Questo è il caffè filtro, si ottiene versando 250 ml (2 porzioni) su 15 gr di caffè macinato grosso, posato su un filtro conico di carta. Nonostante la quantità inferiore di caffè macinato rispetto ad un espresso, la maggiore esposizione all'acqua bollente lo rende una bomba di caffeina. Consumare a proprio rischio e pericolo.
Entrambi questi metodi di estrazione sono spesso incomprensibili all'Italiano medio che beve solo espresso Illy da trent'anni, e fino a non molto tempo fa lo erano anche per me. Mentre ora devo ammettere di aver cambiato la mia posizione sul caffè filtro (non sul caffè americano, blergh!), se preparato con cura usando dei chicchi di alta qualità può regalare delle sensazioni sorprendentemente piacevoli.





lunedì 16 marzo 2020

Mi vuoi come cliente? E quanto mi dai?

Risultato immagini per Mi vuoi come cliente? E quanto mi dai?


Qualche giorno fa ricevo un messaggio privato sulla fanpage di facebook: un ragazzo, entusiasta di poter creare condizioni di lavoro propositive per me ed un suo amico, mi chiede un appuntamento. Arrivo da lui dopo una mattinata stressante e stancante. Tra una chiacchiera e l’altra mi becco pure un “Sai, non ti facevo così, cioè sembravi tutto incravattato…”, incravattato a me? Va bene, sorvoliamo! Scopriamo di avere un pò di passioni in comune: la comunicazione, una sorta di odio e amore per la nostra città, ma soprattutto tanta, tanta voglia di fare.
Dopo un’oretta, tra una pizza, una coca-cola, e qualche consiglio scambiato con piacere, arriviamo dal suo amico. Un giovane professionista che ha deciso di investire in un bar. Presentazioni di rito, ma poco formali, pareva ci si potesse capire con poche parole e molti fatti.
Io sono una persona molto diretta, e sentirmi cadere le braccia dopo neanche due minuti, è stato un toccasana per la mia voglia di mandare a fanculo un certo sistema. Si, le braccia mi son cadute sotto terra, insieme al morale, quando proprio all’inizio di quello che credevo potesse essere un buon rapporto di lavoro, mi si chiede così, senza mezzi termini:
“Ma tu, poi, quanto mi dai?”
“QUANTO COSA?”
“Euro, soldi, cash.”
“No, perchè per correttezza te lo dico: stasera ho appuntamento con l’architetto di un’altra azienda di caffè che mi ha offerto la ristrutturazione del locale più quindicimila euro”.
Con un sorriso che era un mix tra l’ incazzato con me stesso, con lui, e col mondo, rispondo tra l’ironico e l’irritato “Nemmeno un euro. Anzi, vedi che, conoscendo il sistema, con un pò di capricci, quella somma può essere anche duplicata, triplicata.” Per educazione, ma anche con piacere, resto per un’altra mezz’ora cercando di far capire quella che è la mia filosofia di vita che si rispecchia nella politica aziendale, e cerco di consigliare, per quel che mi compete, al neoimprenditore, di tenere la guardia altissima verso questi santi che regalano soldi a fronte di un contratto di fornitura.
Ad oggi posso gridare un grosso Vaffanculo a chi mi contatta chiedendomi “l’aiutino per aprire l’attività“.
Si, l’aiutino. Alle email, alle telefonate, risponde ancora il sottoscritto. E quante volte ho risposto direttamente a richieste del genere, lo so solo io. “Sto aprendo un bar al nord, sto aprendo un bar al sud, ma… cioè… volevo sapere… voi che tipo di aiutino ci potete dare?” Ora, chi mi conosce può immaginare la mia faccia. Chi non mi conosce può immaginare Tequila, di Tequila e Bonetti, quando ringhiava al delinquente di turno. Si, quando mi chiedono l’ “aiutino” la reazione è automatica: divento rosso mattone e m’incazzo come una bestia.
Il bar è un’impresa. Il titolare di un bar è un imprenditore come me. Io sbatto giorno dopo giorno la testa contro un muro di fornitori, investimenti, business plan, clienti insolventi, banche, marketing, e tutto ciò che è proprio della vita di un imprenditore. Perchè allora tu, proprietario del bar pretendi che io, debba regalarti i soldi per avviare o rinnovare la tua attività? Sei anche tu uno startupper in cerca dell’ Angel? o semplicemente non sai fare quattro conti? Io dopo un pò di anni che sto riusciendo a risollevarmi dalla grande crisi, posso dire di non esser riuscito ancora a diventare l’ Angel della mia idea, del mio prodotto. Sapeste quanti progetti ho in mente. E tu? Presuntuoso imprenditore improvvisato, viziato da un sistema camorristico destinato a morire e a risucchiarti con sè, vorresti che io diventassi il tuo Angel? O m’hai preso per la banca? o peggio per un usuraio? Ti spiego un paio di cose: Si può offrire un comodato d’uso gratuito dei macchinari, se sei un buon cliente. Si può riconoscere uno sconto di fine anno come premio produzione, quello vecchio stile. Possono portarsi avanti tanti discorsi da imprenditori seri. E invece? Tu mi chiedi l’ “aiutino”! E allora vaffanculo.
Che ognuno faccia la propria impresa. Io continuo a sviluppare il mio brand e a migliorare il mio prodotto per chi semplicemente ne apprezza le qualità e la professionalità con cui lo propongo, e ci onora di essere presenti, così, nella propria casa, nel proprio bar, nel proprio ufficio, con il nostro marchio e a testa alta.
E faccio pure l’appello: considerando che in queste condizioni, sviluppare una rete commerciale preposta ad acquisire clientela bar, diventa quasi impossibile, eccomi che mi rivolgo direttamente a quegli imprenditori seri, amanti del buon prodotto, e della professionalità. Noi, non diamo gli aiutini coi soldi. Ma diamo un aiuto enorme: Innanzitutto il piacere di poter dialogare con persone serie. Poi la costanza di una elevata qualità del prodotto, per la semplice voglia di far emergere una società seria in questo mercato di sciacalli.



domenica 15 marzo 2020

Quanto ti è costato il caffè più costoso che tu abbia mai ordinato? Era buono, almeno?



Era il 1 giugno 2015 - Piazza San Marco, Venezia
Avevo preso il caffè che vedi nella foto. Costava tipo 9€ il caffè + 3,50€ servizio al tavolo + 5€ per suplemento musica per un totale di 17,50€.
Dove? Al Florian Caffè di Venezia, dove l’eleganza e la storia si incontrano. Il totale in realtà era più alto perché ho aggiunto qualche caffettino in più agli amici. Pare che uno aveva preso uno spritz. Questo era lo scontrino.


Mi ricordo abbiamo pagato in contante. È ovvio che non abbiamo lasciato solo 119€ ma bensì 125€. Il resto mancia per il cameriere. Andare in Venezia è come andare negli states. La mancia va lasciata. I turisti hanno cementato per bene quest’abitudine dentro le mura della città.
Perché Florian?
Innanzitutto è una delle caffetterie più antiche d'Italia in continua attività. Fu aperta nel 1720.
Tra l’altro Carlo Goldoni, Goethe e Casanova furono i suoi primi frequentatori. Intuisco perché. Probabilmente non tutti sanno ma il Caffè Florian era l'unica caffetteria che permetteva alle donne di entrare a quell’epoca. Più tardi Lord Byron, Marcel Proust e Charles Dickens furono frequenti visitatori. Oggi è un ottimo posto per gli appassionati di cultura e storia. Forse non è il caffè che mi ha fatto tanto impazzire quanto l’esperienza di aver vissuto quel attimo di atmosfera settecentesca.
P.s. Vorrei fare una piccola osservazione. Di per se il caffè è caro anche all’estero perché per loro è più inteso come servizio. Per farti un esempio. Abbiamo pagato 47€ per una cena in centro Vienna mentre nello stesso centro abbiamo pagato 41€ per fare colazione. C’era spesso poca differenza di prezzo tra merenda, colazione e cena. Caffè al banco o portato al tavolo 3,50€. Se poi con vari aromi finiva sui 5€. Idem per il croissant.



sabato 14 marzo 2020

Perché i baristi di Starbucks scrivono il nome dei clienti sui bicchieri da caffè?

Per poterti chiamare per nome così da creare un illusione di complicità amicizia di atmosfera "cosy"e servizio personalizzato mentre in realtà sei nel mac donald del caffe… solo che il caffe ti costa pure 5 dollari….a titolo puramente indicativo l'ultima volta che ho pagato il caffè 5 euro era in questo bar qua a vienna


Un bar Nel centro storico di vienna con cameriere a farfalino caffè su piatto di argento modenature di legno ai muri e giornali francesi (perché aveva capito al mio accento che ero francese) poggiati sul angolo del tavolo …ecco QUESTO è un servizio cliente che vale 5 euro (e ho lasciato la mancia)





 
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