Il filu 'e ferru' o fil'
'e ferru chiamata in italiano "acquavite di Sardegna"
è un'acquavite di origine sarda il cui nome, tradotto letteralmente,
significa "filo di ferro".
In alcune zone, in particolare nel logudorese e in Barbagia, viene detta anche abbardente (o abba ardente) che significa "acqua che arde, che prende fuoco, molto forte".
In alcune zone, in particolare nel logudorese e in Barbagia, viene detta anche abbardente (o abba ardente) che significa "acqua che arde, che prende fuoco, molto forte".
Il nome risale a qualche secolo fa e
deriva dal metodo utilizzato per nascondere gli alambicchi quando
l'acquavite veniva prodotta clandestinamente. I contenitori con il
distillato e gli alambicchi venivano nascosti sottoterra e, per
poterne individuare la posizione esatta in momenti successivi,
venivano legati con uno o più fili di ferro con un capo che sporgeva
dal terreno.
Per la produzione vengono distillate
vinacce sarde sceltissime (di alta qualità sono le acquaviti
ottenute dalla distillazione delle vinacce di Vernaccia) che danno un
prodotto con gradazione alcolica che spesso supera i 40 gradi.
Il filu 'e férru più famoso è quello
prodotto nell'Oristanese, nel Montiferru e nelle zone interne ad
economia pastorale. Particolarmente riconosciuto e lodato dagli
amanti del "fil'e ferru" è quello prodotto nelle zone
dell'Ogliastra. In quella zona, a livello familiare, artigianale, si
produce anche un filu 'e férru con aggiunta di caglio di
agnello o capretto locali, che con la la sua acidità dona al
distillato aroma e gusto particolarmente acre e caratteristico e,
alla vista, una certa velatura. Questa varietà viene prodotta e
consumata soprattutto dai pastori e i loro garzoni di pascolo in
particolari occasioni di festa rurale o estemporanee dimostrazioni di
balentìa.
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