giovedì 21 luglio 2022

La più grave dipendenza da alcolico della storia

Nel XVII e parte del XVIII secolo, l'Inghilterra dovette fare i conti con un nemico insospettabile: un distillato a base di grano aromatizzato con le bacche del ginepro e conosciuto con il nome di gin.



La sua dipendenza provocò una crisi sanitaria e un'emergenza a livello di sicurezza. Antenato al suo successore fu il sovrano Guglielmo III, di origine olandese e grande appassionato di jenever, un antenato del gin.

Una legge del 1690 incentivò la distillazione di alcolici a partire dai cereali, e in soli quattro anni la produzione annuale di gin raggiungere i 4,5 milioni di litri. Se nel 1700 un inglese beveva poco più di un litro di gin all'anno, nel 1723 ne consumava mezzo litro a settimana.

Il gin non era chiamato solo dagli uomini, ma molte estimatrici, e per una donna vedova o aveva anche nubile la sua vendita poteva rappresentare anche una preziosa fonte di reddito.


Per i londinesi delle classi agiate il gin divenne sinonimo di prostituzione, di aumento della criminalità e della miseria e i ricoveri aumentarono quasi del 200%, un aumento attribuibile al gin.

Il governo deciso d'intervenire approvando leggi per mitigare gli effetti nocivi dell'abuso e pesanti sanzioni contro la distillazione domestica, rafforzando i controlli sulle licenze e vietando la vendita a credito e nelle carceri.

Inoltre il consumo del consumo di gin fu dovuto anche all'intensa campagna di discredito da parte della stampa, che finì per associarne il consumo alla malattia, alla miseria e alla criminalità.


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