lunedì 20 gennaio 2020

Bombardino (bevanda)

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Il bombardino è una bevanda a base di panna, zabaione caldo, brandy e caffè (la ricetta varia a seconda delle zone). Ha origini lombarde: nasce a Livigno, in provincia di Sondrio, alla baita del Mottolino nel 1972, ma è ormai diffuso in molte località sciistiche di tutta Italia, del Ticino e della Francia alpina.
È venduto nelle baite e sulle piste da sci. Il suo nome deriva infatti dalla vampata di calore che ne seguirebbe l'ingerimento, reazione dovuta sia alla temperatura della bevanda che alla gradazione alcolica (circa 30°).
Esistono tre varianti sempre a base di zabajone caldo:
  • Calimero (zabajone e caffè espresso),
  • Pirata (zabajone e rum),
  • Scozzese (zabajone e whisky).
Origine
La leggenda narra che un giovane genovese, di cui non è certo il nome, girò le spalle al mare per andare a vivere in montagna. Dopo un lungo periodo da Ufficiale degli Alpini gli venne dato in gestione il rifugio del Mottolino. Quattro amici seduti al bar del rifugio si misero a pensare ad un possibile cocktail che potesse riscaldare dal freddo gelido dell'inverno. Tra tutte le combinazioni possibili quella più promettente fu latte, whisky e zabajone, il tutto scaldato fino a renderlo quasi bollente. Un cliente lo provò e disse: "Accidenti! È una bombarda!". Il genovese non se lo fece ripetere due volte e lo chiamò Bombardino.[senza fonte]
Con il tempo il latte è stato sostituito dalla panna e il whisky con del brandy o rum.
In seguito un lavorante diffuse la ricetta alle baite concorrenti finché il bombardino non diventò bevanda servita comunemente in altre mescite del paese ed in seguito pressoché in tutte le località sciistiche.


domenica 19 gennaio 2020

Caffè all'uovo

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Il caffè all'uovo ((VI) cà phê trứng, (EN) egg coffee) è una specialità della cucina vietnamita preparata tradizionalmente con tuorlo d'uovo di gallina, zucchero, latte condensato e caffè robusta. Il caffè viene preparato sbattendo il tuorlo con zucchero e caffè e successivamente riscaldando la miscela. Il caffè viene poi estratto e messo nella tazza fino a metà altezza, mentre l'altra metà viene riempita con la restante parte di crema.
La bevanda è servita nei bar di Hanoi e Ho Chi Minh e sarebbe nata negli anni 1950 ad Hanoi. Un barista afferma che da allora apparve sui "menu di tutti i bar" di Hanoi. La caffetteria Giang (in vietnamita: cà phê Giảng) in particolare sarebbe stata una delle prime (se non la prima) ad aver servito il caffè all'uovo. Il figlio del fondatore della caffetteria afferma che suo padre avrebbe sviluppato la ricetta per far fronte alla scarsità e all'alto costo del latte condensato, sostituendolo con il tuorlo d'uovo. Il latte condensato resta ancora oggi l'ingrediente fondamentale del caffè vietnamita.

Ingredienti e preparazione
Gli ingredienti sono uova fresche di gallina, zucchero, latte e caffè. I tuorli delle uova sono mescolati e sbattuti con latte condensato e zucchero, e bolliti. Successivamente viene aggiunto il caffè il quale, passando attraverso lo strato superiore di crema e depositandosi sul fondo, acquisisce un gusto particolare.


sabato 18 gennaio 2020

Cholado

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Cholado o Cholao o Raspao è una bevanda ghiacciata dolce, con frutta fresca e latte condensato, tipica e tradizionale di Jamundí, nella Valle del Cauca, in Colombia. Viene preparata con ghiaccio tritato e frutta tagliata a pezzetti, latte condensato e sciroppo di frutta (e qualche volta viene aggiunta la panna).
Tra la frutta usata è presente la banana, la mela, il kiwi, la fragola, il cocco, la papaya e l'ananas.


venerdì 17 gennaio 2020

Flat white

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Un flat white è una bevanda al caffè originaria dell'Australia ma diffusa anche in Nuova Zelanda.
Si prepara versando una microschiuma (latte vaporizzato composte da piccole bollicine dalla consistenza lucida e vellutata) su un normale caffè espresso o un caffè doppio.
Questa bevanda è stata esportata per la prima volta nel Regno Unito nel 2005 e dal 2010 viene venduta anche nelle catene Starbucks e Costa Coffees


giovedì 16 gennaio 2020

Cortado

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Un cortado o cortadito è un caffè espresso con una piccola quantità di latte caldo per ridurre l'acidità del caffè. Nasce in Argentina ed è popolare in Spagna e in Portogallo, così come in America latina, dove si beve la sera. A Cuba, è conosciuto come cortadito. Ha diverse varianti, come cortado condensada (con latte condensato) e leche y leche (con latte condensato e crema).

Lágrima
Una lágrima è cortado con le proporzioni invertite. Si prepara con un pocillo pieno di latte caldo dove si versa una piccola quantità di caffè (la lágrima, la lacrima). È popolare in Argentina fra le persone che devono ridurre al massimo l'acidità prodotta dal caffè.


giovedì 9 gennaio 2020

Jerry Thomas

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Jerry Thomas (Sackets Harbor, 1830 – New York, 15 dicembre 1885) è stato un barista statunitense. Grazie alla sua opera pionieristica nella divulgazione dei cocktail attraverso gli Stati Uniti, è considerato "il padre dell'arte di miscelare i cocktail statunitense". Oltre a scrivere il primo ricettario sui cocktail, la creatività e la spettacolarità del suo lavoro hanno definito l'immagine del barman come professionista creativo. In quanto tale, è stato spesso soprannominato il "Professore" Jerry Thomas.

Biografia
Thomas nacque nel 1830 a Sackets Harbor, New York. Imparò il mestiere di barista a New Haven, Connecticut, prima di salpare per la California durante il periodo della Corsa all'oro californiana della metà del XIX secolo. In California lavorò come barista, cercatore d'oro e organizzatore di minstrel show. Ritornò a New York nel 1851, dove aprì un pub sotto l'American Museum di Barnum, il primo di quattro locali che avrebbe aperto a New York nel corso della sua vita. Dopo un periodo di gestione del bar tornò on the road per diversi anni, lavorando come capo barista in alberghi e saloni di Saint Louis, Chicago, San Francisco, Charleston, e New Orleans. A un certo punto iniziò a girare l'Europa, portando con sé un set di attrezzatura da barista in argento. Jerry Thomas era noto per la sua capacità di intrattenere il pubblico come barista: sviluppò elaborate e appariscenti tecniche di miscelazione, esibendosi nell'arte della giocoleria con bottiglie, tazze e miscelatori. Spesso indossava gioielli vistosi e la sua attrezzatura da barista era impreziosita da pietre e metalli preziosi. All'Occidental Hotel a San Francisco, Thomas guadagnava 100 dollari a settimana, più del vice presidente degli Stati Uniti.
Nel 1862, Thomas finì di scrivere The Bar-Tender's Guide (intitolato anche How to Mix Drinks or The Bon-Vivant's Companion), il primo libro sui cocktail mai pubblicato negli Stati Uniti. Nel libro erano raccolte e codificate tutte le ricette della tradizione orale fin dai primi giorni dei cocktails, tra cui alcune delle sue creazioni. Questa guida pose le basi dei principi della miscelazione di tutte le categorie dei cocktails. Thomas aggiornò più volte la guida nel corso della sua vita per includere nuove ricette da lui create o trovate. La prima edizione della guida includeva le prime ricette scritte di cocktail come il Brandy Daisy, Fizz, Flip, Sour e le varianti della prima forma di bevanda miscelata, il Punch. L'edizione del 1876 comprendeva la prima ricetta scritta del Tom Collins, che è apparso subito dopo la colossale burla di Tom Collins del 1874.
Il suo cocktail di maggior successo, il Blu blazer, fu sviluppato presso la sala da gioco El Dorado di San Francisco. La preparazione del cocktail consiste nel passare avanti e indietro del whisky in fiamme tra due bicchieri di miscelazione, creando un arco di fuoco. Thomas inventò nuovi cocktails per tutta la vita. lo sviluppo del "Martinez", comparso nell'edizione del 1887 della sua guida, è stato talvolta considerato come un precursore del moderno Martini (anche se i due non condividono molti tratti in comune). Thomas affermò di aver inventato il Tom e Jerry e ha fatto molto per diffonderlo è negli Stati Uniti, tuttavia, la storia della bevanda è a lui precedente.
Al suo ritorno a New York, divenne capo barista all'hotel Metropolitan prima di aprire nel 1866, il suo bar più famoso in Broadway, tra la 21ª e la 22ª strada. Thomas è stato uno dei primi a esporre le opere di Thomas Nast, e nel suo famoso bar appese le caricature di personaggi politici e teatrali, tra cui una che ritraeva Thomas stesso in "nove maestose posizioni di mescita" (in nine tippling postures colossally), come la descrisse un giornale dell'epoca. Il bar aveva anche l'attrazione degli specchi deformanti. Questo bar storico è ora un negozio della catena Restoration Hardware.
Thomas stesso era molto attivo in città. Amava indossare guanti appariscenti e un orologio d'oro parigino. Gli piaceva partecipare a incontri di bareknuckle boxing con premi in palio, ed è stato un collezionista d'arte. Gli piaceva viaggiare. Raggiunta la mezza età era sposato e aveva due figlie. Rimase sempre uno sportivo e con un peso di 205 libbre (circa 100 kg) è stato uno dei membri più leggeri della Fat Men's Association Ebbe anche una passione per le zucche e verso la fine degli anni settanta del 1800 era presidente del The Gourd Club, per avere eseibito il più grosso esemplare.
Verso la fine della sua vita, Thomas tentò di speculare a Wall Street, ma cattivi affari lo rovinarono finanziariamente. Dovette vendere il suo bar e offire all'asta la sua notevole collezione d'arte. Cercò di aprire un nuovo bar, ma non riuscì a raggiungere la popolarità del suo locale precedente. Morì a New York City di apoplessia nel 1885 all'età di 55 anni. Dopo la sua morte numerosi necrologi ne annunciarono la scomparsa in tutti gli Stati Uniti. Nel proprio necrologio, il The New York Times notò che Thomas era "un tempo il più noto barman in città e tra coloro che frequentavano i club ed era molto popolare tra tutte le classi sociali".


mercoledì 8 gennaio 2020

Vov

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Vov è il nome commerciale di un liquore a base di uova avente gradazione alcolica di 17,8%. Per antonomasia il medesimo sostantivo è comunemente impiegato anche per indicare preparati casalinghi di zabajone liquoroso ed anche gli analoghi prodotti della concorrenza.

Informazioni Generali
Storia
Il liquore poi denominato Vov fu ideato nel 1845 da Gian Battista Pezziol, pasticcere di Padova specializzato nella produzione del torrone, alimento per la cui confezione s'impiega il solo albume delle uova. Pezziol decise d'usare i restanti tuorli, in unione a vino marsala, alcol e zucchero, per avviare la produzione d'un tipo di zabajone liquoroso, bevanda energetica assai in voga a quel tempo anche come ricostituente. Il termine veneto vovi, indicante le uova, venne contratto nel celebre palindromo monosillabo Vov tuttora impiegato per designare il prodotto.
Nel 1856 il successo commerciale del nuovo liquore è già notevole e Pezziol riceve una medaglia d'argento per la qualità della sua bevanda. Lo stesso anno Vov viene presentato alla corte di Vienna ove gli arciduchi d'Austria, apprezzatone il buon gusto, rilasciano un solenne brevetto con aquila a due teste. Nel corso della seconda guerra mondiale, per le sue riconosciute proprietà energizzanti, Vov viene fornito alle truppe impegnate in combattimento col nome di VAV2, acronimo di Vino Alimento Vigoroso.
La bevanda raggiunse la sua massima diffusione a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del 1900, anni in cui ebbe numerose imitazioni e concorrenti, di cui oggi sopravvive a livello industriale solo lo Zabov della Distillerie Moccia S.r.l.. Mentre, paradossalmente, il Vov veniva distribuito ed apprezzato all`estero, negli anni Ottanta e Novanta, soprattutto a causa dell'esasperata attenzione alle mode ed alla spiccata esterofilia anche nelle abitudini alimentari da parte dei consumatori giovani del periodo, unite alla comparsa delle prime bevande energetiche gassate straniere, Vov conobbe un periodo di declino, sopravvivendo però grazie alla sempre consistente richiesta nelle località di montagna, in particolare nei bar delle stazioni di sport invernali.
Le radici padovane del prodotto si sono andate via via perdendo: la produzione è stata dapprima spostata a Pozzilli dalla Società Italiana Liquori, e nel 2012, dopo l'acquisizione del marchio e della ricetta da parte della Molinari S.p.A., presso la Torino Distillati di Moncalieri. Negli anni recenti Vov ha conosciuto una nuova fortuna grazie soprattutto al cocktail bombardino, di cui è il componente fondamentale, tornato di moda soprattutto sulle piste da sci. Vov si giova inoltre di una generale tendenza a rivalutare i prodotti eno-gastronomici storici della tradizione italiana. L'attuale proprietà ha espresso l'intenzione di voler sfruttare il momento positivo per un rilancio commerciale del prodotto.

Veste commerciale
La bottiglia cilindrica in vetro bianco di Vov, presente fin dagli esordi commerciali, è progressivamente divenuta un'icona della liquoristica italiana. Durante il secondo conflitto mondiale, periodo in cui la produzione di Vov fu destinata quasi esclusivamente all'esercito come VAV2, per praticità di trasporto il liquore venne confezionato in contenitori di cartone impermeabilizzato[6]. Negli anni Sessanta fu proposta la confezione in flacone di vetro ambrato zigrinato, che non ebbe particolare fortuna e che restituì in seguito il testimone alla classica bottiglia in vetro bianco.
Attualmente il prodotto è confezionato in una bottiglia di comune vetro trasparente ricoperto da un foglio di plastica bianca, la quale imita la tradizionale bottiglia in vetro bianco ma oltre ad essere di minor pregio rispetto a questa pone problemi al consumatore circa il corretto smaltimento e riciclo dei materiali componenti. In etichetta, di stampo molto tradizionale ed immutata da decenni, troneggia l'altrettanto iconica scritta tridimensionale Vov gialla su sfondo blu, sovrapposta ad una stilizzazione della Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il prodotto è descritto come zabajone confortante.

Nell'arte culinaria
In etichetta e nelle reclames è consigliato il consumo di Vov sia come cordiale liscio, sia caldo come corroborante, sia refrigerato o addirittura congelato come granita (frozen Vov). Il suo sapore sostanzialmente assimilabile allo zabajone, di cui è però più liquido e con una percentuale alcolica più alta, lo rende adatto ad accompagnare molte tipologie di dessert, eventualmente anche come topping. Compare spesso nelle ricette del gelato affogato allo zabajone. Nei cocktail è il componente base per la preparazione del bombardino.

Ingredienti
Tuorli d'uovo, marsala fine, alcol, zucchero, aromi. L'etichetta specifica che il liquore è prodotto senza l'impiego di coloranti e conservanti.

Gadgets pubblicitari
Come tutti i prodotti, anche il Vov fu sponsorizzato attraverso dei gadget pubblicitari, da vincere attraverso concorsi, raccolte punti, oppure donati in speciali occasioni. Fra questi, alla fine degli anni Sessanta, si ricorda una piccola bottiglia di vov, in plastica, che celava una radio AM, prodotta dalla Europhon di Milano.

Ricetta
Ingredienti
Ingredienti per 1 litro:
  • 1/2 litro di latte.
  • 4 tuorli d'uovo.
  • 1 bustina di vaniglia.
  • 100 g di marsala secco.
  • 100 g di alcool per alimenti.
  • 400 g di zucchero.
Procedura
Fate bollire il latte con lo zucchero e fatelo raffreddare successivamente sbattete i tuorli e mischiateli al latte. Aggiungete uno per volta la vaniglia poi il marsala e l'alcool (attenzione: è importante che prima di inserire un nuovo ingrediente il precedente sia stato mischiato bene). Per 8 giorni agitare bene tutte le mattine.


 
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