martedì 16 gennaio 2024

Vov: Il Dolce Spirito della Tradizione Veneta


Nel lontano 1845, nella città di Padova, il pasticcere Gian Battista Pezzol, noto per i suoi squisiti torroni, si trovò di fronte a una sfida comune nella sua arte dolciaria: l'abbondanza di tuorli d'uovo avanzati durante la preparazione. In un'epoca in cui nulla andava sprecato, Pezzol ebbe un'intuizione brillante che avrebbe portato alla creazione di uno dei liquori più amati d'Italia: il Vov.

Il suo nome, affettuosamente derivato dal dialetto veneto "vovi", che significa "uova", racconta già la semplicità e genuinità di questo capolavoro culinario. Pezzol mescolò i tuoirli con zucchero e Marsala, ottenendo un liquido vellutato e dolce, dal colore giallo crema intenso e dal profumo avvolgente, con note di vaniglia, frutta secca e un tocco di caramello.

Il Vov non tardò a conquistare i cuori dei veneti, diventando ben presto la bevanda ideale per affrontare i rigidi inverni della laguna. I pescatori, infreddoliti dopo lunghe giornate in mare, trovavano conforto in questo nettore dorato, che restituiva loro calore ed energia.

Da allora, il Vov ha attraversato generazioni, mantenendo intatto il suo fascino. Ancora oggi, è simbolo di convivialità e tradizione, perfetto da gustare caldo nelle giornate più fredde o fredde come squisito ingrediente per dolci e dessert al cucchiaio.

La genialità di Pezzol risiede non solo nell'invenzione del Vov, ma nella capacità di trasformare un avanzo alimentare in un prodotto iconico. Un simbolo, dunque, non solo di gusto, ma anche di quella creatività e ingegnosità che caratterizzano la cultura culinaria italiana.



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