giovedì 3 settembre 2020

Cos'è che pochi sanno sul commercio del caffè


Fino al 1616 il caffè era essenzialmente un monopolio gestito dallo Yemen. Il caffè veniva importato dall'Etiopia, e successivamente commerciato nel resto del mondo conosciuto, in particolare in Europa, grazie anche agli accordi con la Serenissima Repubblica di Venezia.
Ai commercianti yemeniti era vietato vendere piante o semi di caffè vivi, poiché la pianta era considerata una vera e propria risorsa commerciale da proteggere, esattamente come le spezie più preziose o la seta.


La situazione cambiò completamente quando Pieter Van Der Broecke, un commerciante olandese, rubò una confezione di semi di caffè e li portò con sé in Olanda di nascosto, frodando il divieto delle autorità yemenite.
40 anni dopo, il caffè viaggiò fino allo Sri Lanka, dove divenne una delle coltivazioni principali di quella terra. E da quel momento il commercio del caffè non fu più un monopolio dello Yemen, ma si aprì ad una dimensione pressoché globale.


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