Un vino da taglio è un vino che ha lo
scopo di correggere alcune caratteristiche di altri vini, soprattutto
la gradazione alcolica ed il colore. I vini da taglio sovente non
vengono commercializzati come bevanda per il consumatore finale.
Più precisamente, si parla di vino da
mezzotaglio che viene usato per effettuare la correzione di un'unica
caratteristica di un vino (per esempio la gradazione alcolica, il
colore o l'estratto del vino), mentre il vino da taglio viene invece
usato per correggere più caratteristiche contemporaneamente.
Nell'Unione europea sono vietati il
taglio di un vino originario di un Paese terzo con un vino
dell'Unione e il taglio tra loro di vini originari di due o più
Paesi terzi.
In quanto all'origine geografica dei
prodotti che vengono miscelati fra loro vale la regola che nei vini
IGT almeno l'85 % della partita di vino (o prodotto a monte) proviene
esclusivamente da uve raccolte nella zona geografica dichiarata,
solitamente delimitata dall'art. 3 del disciplinare medesimo (salvo
norme più restrittive dei singoli disciplinari). Per il rimanente
max 15 % la normativa UE non pone alcun vincolo ma, trattandosi di
IGT, deve comunque essere di origine italiana. Analogamente, per i
vini DOC e DOCG devono essere ottenuti al 100 % da uve raccolte nella
zona delimitata dal disciplinare.
Va sottolineato che, per aumentare la
gradazione alcolica (uno dei principali motivi del taglio), il metodo
più facile sarebbe l'aggiunta di zucchero (detta zuccheraggio) al
mosto. Negli altri Paesi della UE lo zuccheraggio del mosto è
consentito, ma in Italia questa pratica è lecita solo per il Vermut
e lo Spumante; in tutti gli altri casi, per aumentare il contenuto
zuccherino del mosto si ricorre al taglio del vino con mosti più
zuccherini o concentrati.
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