domenica 7 agosto 2022

Bambus

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Il bambus è una bevanda alcolica a base di vino rosso e cola. Viene consumato principalmente nei paesi dell'ex Jugoslavia e a Trieste.

Preparazione

Ingredienti

  • Vino rosso
  • Cola
  • Ghiaccio

sabato 6 agosto 2022

Yazoo

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Yazoo è un frappé in bottiglia prodotto da FrieslandCampina e venduto in Inghilterra, Belgio e altri paesi. Ogni anno vengono venduti più di ottanta milioni di prodotti Yazoo.


venerdì 5 agosto 2022

Si possono conservare le bottiglie di vino sotto il mare?

Sì:



È da un po’ di tempo che si è tornati a invecchiare il vino nelle profondità delle nostre coste.

Delle vere e proprie cantine sotto il mare, soprattutto affacciate sul mare Adriatico.

Perché farlo? Pare che affinare i vini pregiati sui fondali garantisca un sapore e un colore particolari, anche perché approfittano di una temperatura costante e ideale.

Bisognerebbe provare per credere!


giovedì 4 agosto 2022

Birra Stela

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Birra Stela è una birra albanese prodotta da Stefani & CO. La birreria è situata a Tirana, in Albania.
Le sue due principali concorrenti in Albania sono la Birra Tirana e la Birra Norga.

mercoledì 3 agosto 2022

Altbier

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Altbier (spesso abbreviata in Alt) è una birra scura ad alta fermentazione originaria delle regioni di Düsseldorf e di Niederrhein in Germania.
Il nome Altbier, che letteralmente significa vecchia birra, si riferisce all'antico metodo di produzione che utilizza lievito ad alta fermentazione e malto scuro. Fino agli anni cinquanta, ľAlt veniva chiamata anche Düssel (da Düsseldorf), ma da quando il termine non è più un'indicazione di origine controllata, l'Altbier può essere prodotta anche al di fuori di questa regione.
Düsseldorf e Colonia sono rivali di lungo corso. Tuttavia, oggi tale rivalità si è ridotta a quale delle loro birre sia la migliore, l'Altbier di Düsseldorf o la Kölsch di Colonia.
Come già detto, il nome di Altbier proviene dall'anzianità del metodo di produzione: fermentazione alta con malto speciale caramellato, il quale è responsabile del colore ramato della birra. La densità del mosto varia da 11,5 a 12 %, gli ingredienti, sono conformi al Reinheitsgebot, la legge tedesca sulla "purezza" della birra, e sono:
  • il malto d'orzo,
  • un malto "speciale" (a seconda dell'etichetta),
  • il luppolo,
  • il lievito,
  • l'acqua.
La fermentazione ha luogo ad una temperatura compresa fra i 15 e i 22 gradi, come per le altre birre ad fermentazione alta, ma la maturazione ha luogo tra 0 e 8 gradi, e può durare da 3 a 8 settimane.
Si narra che Il cardinale Fabio Chigi, inviato dal Vaticano in Vestfalia per le trattative della Guerra dei trent'anni, avesse provato e apprezzato una Altbier a Münster.



martedì 2 agosto 2022

Birra trappista

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Si definisce birra trappista una birra brassata da monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo. Dei 176 monasteri trappisti nel mondo, solo undici producono birra (sei in Belgio, due nei Paesi Bassi, uno negli Stati Uniti, uno in Austria e uno in Italia). Solo questi undici birrifici sono autorizzati ad etichettare le loro birre con il logo Authentic trappist product ("Autentico prodotto trappista") che indica l'osservanza di una serie di regole stabilite dall'Associazione Internazionale dei Trappisti.
L'ordine dei Trappisti ha avuto origine nel monastero cistercense di La Trappe, in Francia. Nel 1664 l'abate di La Trappe, reputando troppo liberali i comportamenti dei monaci cistercensi, decise di introdurre una serie di nuove regole più severe da adottare all'interno dell'abbazia (fra le quali l'obbligo di bere solo acqua), facendo così nascere il nuovo ordine (detto della "stretta osservanza"). Col passare del tempo però le regole sono andate rilassandosi e nel diciannovesimo secolo in numerosi monasteri francesi che seguivano la "stretta osservanza" veniva prodotta birra.
I trappisti erano solo uno fra i tanti ordini monastici a produrre birra per finanziare il proprio sostentamento, ma erano sicuramente fra i più attivi: c'erano almeno sei birrerie trappiste in Francia, sei in Belgio, due nei Paesi Bassi, una in Germania, una in Austria e probabilmente anche in altri paesi. In seguito alla rivoluzione francese e alle guerre mondiali però la maggior parte di questi monasteri andò distrutta. Nonostante ciò la popolarità delle birre Trappiste continuò a crescere, tanto che numerose birrerie non autorizzate cercarono di sfruttare commercialmente il logo, obbligando i monaci a prendere provvedimenti e a far nascere l'Associazione Trappista Internazionale.
Nel 1997, otto abbazie trappiste - sei del Belgio (Orval, Abbazia di Notre-Dame de Scourmont, Westvleteren, Rochefort, Westmalle e Achel), una olandese (Koningshoeven) e una tedesca (Mariawald) - fondarono l'Associazione Trappista Internazionale (ITA) per prevenire l'uso improprio del marchio trappista da parte di compagnie commerciali non autorizzate. Quest'associazione creò un logo che può essere assegnato a vari prodotti (formaggio, birra, vino, etc.) che rispettino precisi criteri di produzione. Per le birre i criteri sono i seguenti:
  • La birra deve essere prodotta all'interno delle mura di un'abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo.
  • La produzione, la scelta dei processi produttivi e l'orientamento commerciale devono ovviamente dipendere dalla comunità monastica.
  • I ricavi della produzione di birra devono essere diretti al sostentamento dei monaci e alla beneficenza e non al profitto.
L'associazione ha valore legale e il logo serve a dare precise garanzie al consumatore sul prodotto offerto e sulla sua fabbricazione.
Nel 2012 anche l'abbazia di Engelszell in Austria ha iniziato la produzione di birra e ottenuto il logo di Authentic Trappist Product. Dal giugno 2013 è stata autorizzata l'abbazia Maria Toevlucht "Zundert" (Paesi Bassi) a produrre birra con il logo Authentic Trappist Product, e dall'ottobre 2013 è stata inserita anche un'abbazia statunitense, la prima ufficiale fuori Europa, la St. Joseph's Abbey of Spencer nel Massachusetts nell'elenco delle birrerie Trappiste. Produce birra con il marchio Spencer Brewing Co. Nel 2015, all'elenco, si è aggiunta l'Abbazia delle Tre Fontane a Roma, in Italia.
Poiché l'abbazia di Mariawald non produce birra, al 2015 sono in tutto undici i birrifici autorizzati a etichettare le proprie birre con il suddetto logo:
  • Bières de Chimay (prodotta nell'Abbazia di Notre-Dame de Scourmont)
  • Brasserie d'Orval
  • Brasserie de Rochefort
  • Brouwerij Westmalle
  • Brouwerij Westvleteren
  • Brouwerij de Achelse Kluis
  • Brouwerij De Koningshoeven
  • Stift Engelszell (produce le birre Gregorius, Benno e Nivard)
  • Maria Toevlucht (produce la Zundert)
  • St. Joseph’s Abbey of Spencer
  • Abbazia delle Tre Fontane
Fra il 1999 e ottobre 2005 alla birreria olandese De Koningshoeven fu revocata l'autorizzazione all'utilizzo del logo, a causa di un accordo commerciale con un grande gruppo industriale (Bavaria).
A partire dal 16 giugno 2011 l'Abbazia di Notre-Dame de Scourmont (Belgio) ha iniziato la produzione della birra Mont des Cats per conto dei monaci trappisti dell'omonima abbazia francese, che non producendo in proprio non può essere considerata una "birreria trappista". Secondo la ITA stessa, la Monts des Cats è comunque da considerarsi a tutti gli effetti una "birra trappista" anche se non può fregiarsi del relativo logo poiché commercializzata da un monastero che non ne è il produttore.
La dizione generica di birra d'abbazia si utilizza per birre che si richiamano (nello stile o nella presentazione) ai prodotti monastici, e che sono prodotte da birrerie commerciali (con o senza accordi o connessioni con monasteri esistenti o estinti), o da monasteri non trappisti. Non rispettando i criteri sopra elencati non sono pertanto riconosciute dall'Associazione Trappista Internazionale e non vanno quindi confuse con le birre trappiste.





lunedì 1 agosto 2022

Perché le bottiglie di vino hanno una capacità di 0,75 litri?

Esistono varie teorie sul motivo per cui si utilizza proprio questa misura di bottiglia.



Alcuni sostengono che derivi dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che, con un unico fiato, riuscivano a creare bottiglie di tale capacità.

Altri sostengono che gli inglesi, che misurano il volume in galloni, trasportavano casse di vino che potevano contenere al massimo due galloni, e ciascuna cassa poteva ospitare 12 bottiglie.

Perciò un gallone equivale a 4,5 litri, due galloni 9 litri, divisi in 12 bottiglie: 0,75 litri ciascuna.

Secondo un'altra teoria, invece, questa particolare unità di misura viene utilizzata perché una bottiglia da 0,75 contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml utilizzati nelle osterie.

In questo modo gli osti potevano calcolare più facilmente quante bottiglie sarebbero servite ai clienti in base al loro numero.

Fatto sta che nel 1975 la Direttiva Europea sugli imballaggi ha decretato che il vino può essere messo in commercio soltanto confezionato in recipienti di determinate capacità: quello da 0,75 L è ritenuto il formato più comodo sia per il cliente che per l'azienda


 
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