mercoledì 2 febbraio 2022

Cornetto





Il cornetto è una specialità di pasticceria: è la variante italiana del kipferl austriaco, o del più internazionale croissant (chiamato brioche nel Nord Italia). Si tratta di una specialità alimentare dolce o salata a forma di mezzaluna; la sua composizione è a base di: farina, burro, uova, acqua e zucchero, con l'aggiunta di tuorlo d'uovo spalmato sulla superficie per ottenere una colorazione più dorata.

Etimologia

Il nome di questa specialità deriva dalla sua forma che ricorda due piccole corna. Altresì in tedesco il nome trae origine dalla sua forma che ricorda una mezzaluna come d'altronde anche il termine francese croissant, ossia «crescente».

Origine

La specialità si diffuse in Italia e più specificatamente in Veneto subito dopo il 1683, grazie agli intensi rapporti commerciali tra l'allora Serenissima Repubblica di Venezia e Vienna. Bisognerà attendere invece il 1770 perché anche la Francia, con il matrimonio tra l'austriaca Maria Antonietta e il futuro re Luigi XVI, scopra il cornetto. La sua ricetta venne modificata dai pasticceri, che lo arricchirono di burro e lo battezzarono croissant.
Nel 1797, con il trattato di Campoformio e successivamente con l'istituzione del Lombardo Veneto, il kipferl o cornetto, insieme ai krapfen e al gulasch, accrebbe ulteriormente la propria popolarità. L'arte di prepararli divenne patrimonio di maestri fornai veneti.

Diffusione e preparazione

l cornetto può essere vuoto oppure farcito. Tra le possibili farciture troviamo la marmellata, la crema, la cioccolata e il miele, nonché formaggio e salumi nelle versioni salate. Tra le varianti dell'impasto vi è quella che utilizza farina integrale ai cereali. In Italia, il cornetto viene tradizionalmente consumato al bar per colazione insieme al cappuccino. Ma nel centro e sud Italia sono molto diffuse le cornetterie notturne.

Varianti

Polacca anconitana

Tipica di Ancona, ha una forma dritta, pasta gialla, tre soli giri di sfoglia, un ripieno costituito da un sottile strato di marzapane, ed è ricoperta da una leggera glassa a base di albume e zucchero. Le dimensioni sono più grandi rispetto a quelle del cornetto classico.
Deve il suo nome al fatto che i soldati del Secondo corpo polacco, che in seguito alla battaglia di Ancona avevano liberato la città, apprezzavano particolarmente questa variante del cornetto.

Polacca aversana

Tipica di Aversa, per una curiosa coincidenza ha lo stesso nome (ma non gli stessi ingredienti, né lo stesso aspetto) della variante precedente, dovuto però a motivi completamente diversi: una suora polacca diede la ricetta di un dolce tipico della sua terra ad un pasticciere aversano, che la rielaborò inventando due dolci diversi: un cornetto ed una torta.

martedì 1 febbraio 2022

Senseo

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Senseo è il nome commerciale di un particolare sistema per la preparazione di caffè in cialde prodotto dalle società olandesi Philips e Douwe Egberts (una società del gruppo Sara Lee). Le caratteristiche principali, che ne hanno decretato l'enorme successo in tutto il mondo, sono la semplicità d'uso (basta premere un tasto per avere in 30 secondi una tazza di caffè), il costo contenuto (sia della macchina che delle cialde) e il sistema brevettato di produzione della schiuma.

Storia

Il sistema viene introdotto inizialmente nei Paesi Bassi nel 2001 per poi essere commercializzato nella maggior parte dei paesi europei (non in Italia), negli Stati Uniti e in Australia.
Un nuovo modello chiamato Senseo New Generation viene introdotto nel 2007. Questa versione aggiornata permette di regolare l'altezza del portatazze per permettere di usare tazze di varie dimensioni, ha un indicatore luminoso che mostra quando l'acqua non è sufficiente per la preparazione di due caffè (contrariamente al modello precedente che indicava soltanto se c'era acqua sufficiente per un caffè), ha un serbatoio per l'acqua più grande ed ha un'opzione che permette all'utente di regolare la lunghezza del caffè.
Nel 2008 viene introdotto un modello chiamato Senseo Latte Select che aggiunge al precedente modello un contenitore per il latte e permette di preparare, oltre al caffè normale, anche cappuccino, latte macchiato e caffelatte.

Successo

A soli 7 anni dal lancio Philips e Douwe Egberts hanno dichiarato di aver venduto più di 20 milioni di macchine per caffè Senseo nel mondo. Un successo superiore, per rapidità di penetrazione nel mercato, anche a quello di CD, DVD e cellulari. In Paesi come Paesi Bassi e Belgio una famiglia su due ha una macchina per caffè Senseo in casa.
Il così grande successo, unito alla semplicità delle cialde, ha portato molti produttori di caffè a mettere sul mercato cialde compatibili con il sistema Senseo (tra gli altri la Nestlé, produttrice del sistema concorrente Nespresso, e la catena di supermercati Carrefour). Philips e Douwe Egberts hanno fatto ricorso contro questi produttori rivendicando il brevetto europeo 0 904 717 che descrive il funzionamento del sistema ma l'Ufficio Brevetti Europeo ha stabilito che solo la macchina per il caffè può essere coperta dal brevetto in quanto le cialde non hanno caratteristiche tali da permetterne la brevettabilità.

Funzionamento

La peculiarità principale del sistema Senseo è il caratteristico strato di schiuma che ricopre il caffè. Questo è prodotto grazie ad un piccolo ugello presente sotto il porta cialde chiamato "camera della schiuma" che miscelando aria, vapore e caffè produce la schiuma.
Il porta cialde amovibile ha permesso anche di produrre porta cialde specifici che sostituiti all'originale permettono di ottenere con la stessa macchina caffè espresso, cioccolata calda o tè. Il modello introdotto nel 2008 consente inoltre, grazie allo speciale serbatoio per il latte, di ottenere cappuccino, latte macchiato e caffè latte.

Miscele

Esistono sul mercato un grandissimo numero di cialde che vanno dalle miscele più classiche disponibili in varie intensità da quelle più leggere a quelle più forti. Inoltre, nel corso degli anni, a queste si sono aggiunte altre varianti tra cui quelle decaffeinate, quelle aromatizzate e quelle provenienti da coltivazioni in particolari Paesi come Brasile, Colombia o Kenya.
Come già detto, oltre alle miscele di caffè, sono disponibili cialde per preparare cioccolata calda e tè che rendono il sistema Senseo estremamente versatile oltre che semplice da usare.




lunedì 31 gennaio 2022

Caffè sospeso

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Il caffè sospeso (in napoletano 'O cafè suspiso) è un'abitudine filantropica e solidale, un tempo viva nella tradizione sociale napoletana. Viene posto in essere dagli avventori dei bar di Napoli mediante il dono della consumazione di una tazzina di caffè espresso a beneficio di uno sconosciuto.

La tradizione

Quando un cliente ordina un caffè sospeso, si trova a pagare due caffè pur ricevendone uno solo. In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Questa tradizione è stata un'usanza viva nella società napoletana per diversi anni, ma poi ha conosciuto un declino. Negli ultimi anni tale tradizione sembra riacquistare l'antico splendore, con un numero sempre più crescente di bar che segnalano la disponibilità di caffè sospesi, almeno nel centro storico di Napoli.
Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione avrebbe origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici, o conoscenti, incontrati al bar: poteva succedere, allora, che nell'incertezza tra chi aveva consumato e chi riteneva di dover pagare per gli altri, si finisse per pagare un caffè che non era stato consumato. In tal caso, non si chiedeva indietro il credito che ne scaturiva, ma si lasciava valida l'offerta a beneficio di uno sconosciuto. Questa usanza faceva parte di un repertorio di gesti coesivi e solidali che erano in uso nella società napoletana (tra cui il cosiddetto "acino di fuoco", un tizzone portato sulla paletta che, nei cortili napoletani, veniva offerto da chi aveva già acceso il focolare in ore più mattiniere, a beneficio degli altri coinquilini che potevano risparmiare il consumo dei fiammiferi.
Nel 2008, lo scrittore Luciano De Crescenzo ha raccolto ed elaborato una serie di articoli di giornali, considerazioni e aneddoti sul tema, intitolandoli Il caffè sospeso. Saggezza quotidiana in piccoli sorsi.
Il 10 dicembre 2011 la "Rete del Caffè Sospeso" ha istituito la "Giornata del Caffè Sospeso" con l'appoggio di diverse associazioni culturali.
Dal primo trimestre del 2012 l'organizzazione onlus 1 Caffè cerca di riproporre questa tradizione a scopo benefico e su base volontaria.

Nel resto del mondo

La pratica del caffè sospeso è stata sperimentata anche in alcuni bar di Bulgaria, Irlanda, Newcastle, Spagna, Canada, Francia, Belgio, Grecia, Argentina, Finlandia e Russia. In Argentina l'abitudine ha assunto caratteristiche specifiche delle tradizioni alimentari di quel paese, divenendo empanada pendiente.

Iniziative similari: il "libro sospeso"

L'usanza tradizionale ha dato spunto a iniziative simili in altri campi del consumo: ad esempio, nel settore della piccola distribuzione libraria, ha iniziato a prendere piede un'iniziativa che promuove un'analoga abitudine, quella del "libro sospeso", in cui il frequentatore della libreria lascia dietro di sé un libro pagato, in base a un titolo da lui scelto. L'iniziativa è partita nel 2010, per opera di due piccole librerie a Palermo e a Polla (nel Cilento), per poi approdare, nel 2014, anche presso una grande catena della distribuzione organizzata, suscitando qualche protesta nei piccoli librari.

La "poesia sospesa"

La “Poesia Sospesa al Bar” è una rassegna di poesia nata, a Napoli, da un'idea della poetessa Ketti Martino e realizzata in collaborazione con Pino De Stasio, poeta e gestore della Caffetteria "Settebello", associata alla Rete del Caffè Sospeso.
La Rassegna, tenuta a battesimo l'8 marzo 2014, ha avuto come finalità quella di sottrarre la Poesia all'asfitticità dei salotti letterari e delle accademie, coniugando l'antica tradizione filantropica del caffè sospeso alla Poesia, alla lettura e alla fruizione della Poesia, in quanto bene comune da condividere.
La Rassegna, articolata in cinque incontri che hanno visto alternarsi gli interventi letterari di poeti di spicco del territorio napoletano e campano, è stata caratterizzata dalla distribuzione di testi poetici da parte dei partecipanti sia al pubblico sia alla Caffetteria come dotazione di "Poesia Sospesa", appunto, a beneficio di futuri avventori/lettori.

"Caffè Sospeso"

Rubrica letteraria scritta da Laura Defendi, pubblicata nel sito "Sdiario" di Barbara Garlaschelli dal 2014 con cadenza quindicinale. La rubrica racconta e commenta fatti, accadimenti e notizie, con uno sguardo tra il poetico e il divertito.

domenica 30 gennaio 2022

Arquebuse






L'arquebuse, anche conosciuto come alpestre, è un distillato di erbe.

Storia

È possibile datare le fonti storiche che parlano dell'arquebuse intorno alla fine del secolo XVII. Sicuramente prodotto originariamente in Francia, nella zona di Lione e del Rhone-Alpes, nacque nei monasteri. Il significato del nome ha più spiegazioni: dall'uso curativo sulle ferite da archibugio, alla sensazione che si ha dopo averlo bevuto nello stomaco, a causa dell'alta gradazione alcolica.

Caratteristiche del prodotto

La gradazione alcolica di questo liquore è elevata, e varia dai 30 ai 45°. Il colore varia dal giallo paglierino al verde chiaro.

Materiali e attrezzature

Variabile da produttore a produttore, la ricetta dell'arquebuse prevede 33 erbe, fra le quali il genepì, la verbena, la menta, la camomilla, la valeriana, l'issopo e il tanaceto. Quest'ultimo, in piemontese viene anche chiamato "erba di Arquibus".
Le erbe vengono fatte macerare, alcune secche, altre fresche, con l'alcool e dopo viene distillato il liquido ottenuto. Il liquore viene fatto invecchiare in botti di rovere.

Zona di produzione

Anticamente veniva prodotto in quasi tutto il Piemonte. Oggigiorno è prodotto con il nome alpestre nella città di Carmagnola (TO), dove viene considerato prodotto agroalimentare tradizionale.

sabato 29 gennaio 2022

Caffè turco

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Prende il nome di caffè turco una tipologia di preparazione del caffè diffusa in Turchia, nella penisola balcanica e nei paesi arabi.
Si prepara facendo bollire dell'acqua in un particolare bricco dalla forma allungata ("ibrik", solitamente di ottone). Quando l'acqua bolle, si toglie dal fuoco si aggiunge il caffè macinato finemente. A seconda delle varie tradizioni e località, possono essere aggiunte alcune spezie (opzionali) come il cardamomo.
Il caffè così preparato assume una consistenza "sciropposa" e necessita di qualche minuto di decantazione per far depositare il sedimento sul fondo delle tazzine. Questo stesso sedimento assume forme particolari; queste vengono interpretate nella pratica mantica tipicamente turca (o delle zone influenzate dai turchi, come i Balcani) della lettura dei fondi di caffè, la caffeomanzia.
In occasione dei matrimoni tradizionali, la sposa è tenuta a preparare alla madre dello sposo la sua migliore tazza di caffè, in presenza del futuro sposo. A quest'ultimo viene servita una tazzina che contiene anche del sale, che egli deve assaporare senza mostrare esitazione.
Ora questa bevanda ha anche il suo primo museo, dove i visitatori possono apprendere come prepararla nella maniera più corretta possibile ottenendo anche un attestato. L'istituzione è stata creata presso il Museo delle arti turche e islamiche di Istanbul.



Paesi di maggior diffusione

Il caffè turco è diffuso in buona parte dei paesi del medio oriente, della penisola balcanica e del mondo arabo. In alcuni di questi paesi è noto proprio come caffè turco, mentre in altri viene chiamato semplicemente caffè o viene associato alla nazione in questione (caffè greco, armeno, caffè bosniaco).
  • Albania
  • Armenia
  • Azerbaigian
  • Bosnia ed Erzegovina
  • Bulgaria
    Cipro del Nord
  • Cipro
  • Croazia
  • Grecia
  • Iran
  • Israele
  • Kosovo
  • Mondo arabo
  • Macedonia
  • Montenegro
  • Romania
  • Russia
  • Serbia
  • Slovenia
  • Ucraina

venerdì 28 gennaio 2022

Bourbon

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Il bourbon è un whiskey che prende il nome da una contea dello Stato del Kentucky.

Storia

Si dice che il reverendo Elijah Craig, nel 1789, sia stato il primo a dare il nome bourbon al proprio whiskey. Può essere distillato in tutti gli Stati Uniti, tuttavia la sua produzione ha luogo in sei Stati e più precisamente: Kentucky, California, Illinois, Pennsylvania, Indiana e Georgia. Ad ogni modo è nel Kentucky che storicamente si concentra la maggior produzione del bourbon.

Caratteristiche

Il bourbon può quindi essere distillato solo negli Stati Uniti. Nel 1964 il Congresso ha infatti riconosciuto il Bourbon Whiskey come prodotto caratteristico degli Stati Uniti, creando le Federal Standard of Identity for Bourbon le quali prevedono che:
  • deve essere ottenuto da una miscela costituita da mais per almeno il 51%;
  • deve essere distillato non oltre l'80% di alcol in volume;
  • deve essere naturale al 100%, alla miscela può essere aggiunta solo acqua:
  • deve essere invecchiato in botti di quercia, nuove e tostate internamente per facilitare la penetrazione del distillato nel legno;
  • deve essere messo in botte con non più del 62,5% di alcol in volume;
  • il bourbon che rispetta tali regole, ed è invecchiato per un minimo di due anni, può essere denominato Straight Bourbon;
  • il bourbon invecchiato per un periodo inferiore ai quattro anni deve portare in etichetta la durata dell'invecchiamento;
  • La dicitura Kentucky bourbon si riferisce a un whiskey distillato ed invecchiato per almeno un anno nel Kentucky.

Produzione

La tipica miscela di cereali per il bourbon è generalmente composta dal 70% di mais ed il rimanente è dato da grano e/o segale, e orzo maltato. Questa miscela viene detta mash, è fatta fermentare attraverso un processo denominato sour mash fermentation, nel quale alla miscela viene aggiunta acqua purissima demineralizzata e un'infusione acida ricca di lieviti attivi, proveniente da precedenti fermentazioni. Dal 2005 il suddetto procedimento è utilizzato per l'elaborazione di tutti gli Straight Bourbon whiskey.
Terminata la fermentazione si procede alla distillazione, solitamente a ciclo continuo con alambicco a colonna, dando vita ad un distillato incolore che con la permanenza in botti acquisterà un colore naturale più o meno intenso a seconda degli anni di invecchiamento.

giovedì 27 gennaio 2022

Midori

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Midori è un liquore prodotto col melone, prodotto dall'azienda giapponese Suntory.

Prodotto

Il Midori è un liquore verde limpido, con un grado alcolico pari al 20-21%. L'ingrediente di base è il melone Yūbari, località nota per la produzione di meloni di ottima qualità. I siti di produzione sono in Giappone, Messico e Francia, nonostante fino al 1987 venisse prodotto solo in Giappone. Ha un sapore decisamente dolce, raramente consumato da solo, ma viene piuttosto usato per produrre cocktail o long drink a base di limonata, succo di limone, lime, ananas o arancia e altre bevande acide utilizzate per bilanciare la sua dolcezza.

Nome

Il nome deriva dal termine giapponese 緑色 - midoriiro, che significa "verde", ovvio richiamo al colore della bevanda. Il verde è stato scelto per richiamare il colore della natura giapponese.

Storia

Anno Nazioni
1978 Stati Uniti, Australia
1980 Regno Unito
1981 Canada, Svezia
1984 Giappone
1985 Paesi Bassi
1988 Finlandia
1990 Messico
1991 Italia, Francia, Malta, Norvegia
1992 Spagna, Nuova Zelanda, Cipro
1994 Germania, Grecia, Russia
1995 Corea del Sud
1997 Vietnam



Nel 1971 la Suntory presentò al campionato Internazionale di Bartending di Tokyo un liquore al melone, che ebbe immediato successo fra i giudici. Sulla spinta dell'entusiasmo, l'azienda giapponese dedicò sette anni allo sviluppo del prodotto e del marketing per il mercato internazionale. Per la presentazione venne scelto lo Studio 54, noto locale di New York, ad una festa con il cast del film la febbre del sabato sera. Il liquore venne presentato sotto forma di cocktail, sotto il nome di "Japanese Gin Tonic". Il prodotto venne immesso sul mercato statunitense a partire dal maggio del 1978. Nel 1981 le vendite raggiunsero le 100.000 casse, per poi essere triplicate nel 2007. Nel 1978 fu aperta la prima sede di produzione estera, in Messico. La seconda venne aperta in Francia nel 2003. Il primo cocktail premiscelato, il Midori lemon, venne commercializzato in Australia nel 1993.

Cocktail

Il Midori è presente nelle ricette di vari cocktail, spesso utilizzato per il colore caratterizzante. I principali cocktail sono:
  • Japanese Iced Tea
  • Melon Lemonade
  • Japanese slipper
  • The Universe

 
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