mercoledì 19 maggio 2021

Caffè in ghiaccio

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Il caffè con ghiaccio è una bevanda fredda a base di caffè la cui preparazione è, in Italia, tipica del Salento.
L'origine è spagnola e si affermò nel Salento già agli inizi del XVII secolo, il "caffè con ghiaccio" ha come bisnonno, infatti il "Café del Tiempo" tipico caffè di Valencia, dove ancora ora viene servito con una fetta di arancia o limone. Agli inizi dell'Ottocento anche ad Otranto il caffè caldo veniva servito o con una buccia di limone verde o con la menta e con pezzi di ghiaccio (o meglio, spesso ancora neve ghiacciata).

Preparazione della bevanda

Si procede alla preparazione del normale caffè espresso che deve essere zuccherato o meno a piacere in una tazzina. Si versa quindi il caffè zuccherato ancora bollente in un bicchiere di vetro (meglio se largo) colmo di grossi cubetti di ghiaccio (per evitare di "annacquare" la bevanda i cubetti non devono essere sciolti, ma "secchi", cioè appena prelevati dal freezer e pieni, per non far scendere troppo in fretta la temperatura del caffè e far salire troppo quella del ghiaccio).
Il caffè si raffredda all'istante e conserva il suo aroma originario. La bevanda, per questo, non va consumata con troppa lentezza.
Il caffè con ghiaccio salentino può anche essere "soffiato" per pochi secondi con un getto di vapore per ottenere il cosiddetto "caffè con ghiaccio soffiato".
Il caffè con ghiaccio, oltre che dal caffè freddo, si differenzia anche dal caffè shakerato in cui il caffè e i cubetti di ghiaccio sono agitati con l'utilizzo di uno shaker.

Caffè con ghiaccio con latte di mandorla

È una variante del caffè in ghiaccio anch'essa tipicamente salentina, chiamata anche "caffè leccese"', che prevede l'utilizzo del latte di mandorla come dolcificante sostituto dello zucchero. Si prepara il caffè espresso e senza zuccherarlo si versa in un bicchiere colmo dei pezzi di ghiaccio. Solo successivamente si aggiungono 2/3 cucchiai di latte di mandorla (che altro non è che uno sciroppo a base di zucchero e mandorle) e si mescola il tutto con un cucchiaino. Anche questa bevanda può essere "soffiata".



martedì 18 maggio 2021

Amaro San Giuseppe

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L'Amaro San Giuseppe è un liquore amaro prodotto a Bassano del Grappa presso la Villa San Giuseppe, che viene usato solitamente in caso di difficoltà digestive (senso di pesantezza allo stomaco, sonnolenza dopo i pasti) e nel trattamento della stitichezza occasionale.

Caratteristiche

L'Amaro San Giuseppe si ottiene attraverso la macerazione e l'infusione di erbe aromatiche provenienti da varie parti del mondo, fra cui aloe, rabarbaro, angelica, mirra e tanaceto secondo un'antica ricetta del padri Gesuiti. Nell'attuale formulazione è prodotto inalterato dal 1928 e non contiene né conservanti, né coloranti. Se assunto in quantità elevata, ha proprietà lassative.

lunedì 17 maggio 2021

Cultura russa del tè

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Il è parte integrante della cultura della Russia. Secondo alcuni studi del 2005, circa l'82% della popolazione russa consuma tè quotidianamente. Il tè è una fonte di minerali e altri nutrienti che integra la dieta alimentare russa ed è usato come una risorsa alimentare a basso costo, inteso come un vero e proprio cibo più che come una bevanda.
A partire dal 1638, il tè ha avuto una storia ricca e variegata in Russia. Per causa anche del clima freddo, il tè è attualmente considerato de facto la bevanda nazionale russa, una delle bevande più diffuse del paese, ed è strettamente associata con la cultura tradizionale. Uno degli aspetti più caratteristici della tradizione russa del tè sta nella grande diffusione di un peculiare bollitore per l'acqua chiamato samovar: diventato simbolo di accoglienza casalinga e ospitalità, è diventato un oggetto onnipresente che veniva originariamente usato solo per il tè del pomeriggio e poi con il tempo anche per la preparazione del tè alla fine dei pasti, servito da solo o con il dessert.

Storia

La prima testimonianza del tè in Russia risale al 1638, quando l'allora regnante della Mongolia Altan Khan di Khalkha donò allo zar Michele di Russia quattro pud (circa 65 kg) di tè. La donazione era il regalo diplomatico del re mongolo all'imperatore russo attraverso l'ambasciatore Vasilij Starkov: il diplomatico fu mandato nel 1636 e in un primo momento rifiutò il regalo di oltre un quintale di tè, non capendo l'utilità di una tal quantità di foglie morte, ma il Khan insistette nell'accettarne almeno una metà, e in questo modo il tè arrivò in Russia.
Nel 1679 la Russia stipulò un negoziato con la Cina per la regolare fornitura di tè attraverso carovane di cammelli, fornendo in cambio pellicce, e l'ambasciatore cinese a Mosca donò diverse casse di tè allo zar Alessio I. La difficoltà del percorso che le carovane dovevano affrontare, però, rese il tè estremamente costoso e ad appannaggio solo di nobili e abbienti. Solo nel 1689 la situazione cambiò grazie al Trattato di Nerčinsk che segnò di fatto l'annessione della Siberia alla Russia e consentì di disegnare la nuova tratta commerciale russo-cinese chiamata Via siberiana, economicamente molto più favorevole. Ulteriori facilitazioni si ebbero col successivo Trattato di Kjachta del 1727, integrazione del precedente, che rese la città il crocevia del commercio del tè.
Il crescente mercato del tè nel XVIII secolo portò Pietro il Grande a legiferare sulla questione emanando nel 1706 una legge che impediva ai mercanti non autorizzati dallo stato di operare a Pechino. Nel 1736 Caterina la Grande regolarizzò il mercato del tè, e alla sua morte nel 1796 la Russia importava circa 1'500 tonnellate di tè via carovane di cammelli, sia in foglie sciolte sia in panetti, cioè abbastanza perché il prezzo scendesse fino a rendere il tè abbordabile anche per le classi medio-basse.
Il massimo movimento di tè a Kjachta si ebbe nel 1824, e il 1860 fu l'anno di massimo trasporto di tè via carovana: a partire dalla fine del XIX secolo, infatti, il crescente utilizzo del trasporto su rotaia fece pian piano decadere il trasporto con i cammelli, e il completamento del primo braccio della ferrovia Transiberiana nel 1880 consentì un trasporto molto più rapido che passò da 18 mesi a una settimana; ancora fino alla fine dell'Ottocento comunque la carovana di cavalli o cammelli erano l'unico mezzo per attraversare alcune aree altrimenti non raggiungibili. All'inizio del XX secolo, per ragioni commerciali la Russia smise gradualmente di importare tè direttamente dalla Cina, preferendo acquistarlo da Odessa o da Londra: nel 1905 si interruppero i trasporti via cavallo e nel 1925 la carovana cessò di essere l'unico mezzo capace di percorrere l'intera tratta del tè. Nel 2002 l'importazione di tè in Russia ammontava a circa 162'000 tonnellate.

domenica 16 maggio 2021

Stella Artois

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La Stella Artois è una birra chiara (valore alcolico 5,2%) prodotta a Lovanio, in Belgio, dall'azienda InBev.
Si tratta di una birra destinata principalmente all'esportazione. È molto diffusa soprattutto in Gran Bretagna. In Belgio, lo slogan della Stella Artois è Mijn thuis is waar mijn Stella staat e in francese Chez moi, c'est près de ma Stella (La mia casa è dov'è la mia Stella).

Fondazione e origine del nome

La scritta sul logo della birra stessa (Anno 1366) si riferisce alla più antica birreria della città, esistente dal 1366 con il nome Den Hoorn (ovvero "il corno"), come riportano anche alcuni documenti relativi alle birrerie di Lovanio. Il nome Artois fu però dato alla birreria solo nel 1708, quando Sebastian Artois (dopo aver acquistato la birreria Den Hoorn nel 1706) ricevette il titolo di mastro birraio, e il nome Stella fu aggiunto solo nel 1926, in seguito alla vendita della prima birra stagionale.

Sponsorizzazioni

La Stella ha avuto a lungo rapporti con il mondo del cinema e dal 1994 ha sponsorizzato una grande quantità di eventi nel Regno Unito come ad esempio la sponsorizzazione dei film e del sito internet dell'inglese Channel 4. La Stella Artois è stata uno degli sponsor principali dei festival di cinema di Cannes e Sundance. In una scena del film "Single ma non troppo" la protagonista, interpretata da Dakota Johnson, beve una Stella Artois.




sabato 15 maggio 2021

Le aguas frescas

 



Le aguas frescas (spagnolo per "acque fresche", o letteralmente "acque dolci") sono bevande analcoliche leggere a base di uno o più frutti, cereali, fiori o semi mescolati con zucchero e acqua. Sono popolari in Messico, America centrale e parti degli Stati Uniti come il sud - ovest. Alcuni dei sapori più comuni includono tamarindo, ibisco e horchata.

Le aguas frescas sono vendute da venditori ambulanti, ma si possono trovare anche in bodegas (minimarket), ristoranti e juice bar.

C'è una certa confusione in termini internazionali tra le bevande a cui si fa riferimento qui e le bibite in bottiglia. In Guatemala e Nicaragua, questi sono indicati come "affreschi", abbreviazione di "refresco", che in Messico significa bevande analcoliche. Le bevande analcoliche in Guatemala sono chiamate "aguas", abbreviazione di aguas gaseosas , ma facilmente confuse con le aguas frescas messicane.




venerdì 14 maggio 2021

Aam panna

 



Aam panna o Aam Jhora è una bevanda indiana rinomata per le sue proprietà dissetanti. È prodotto con mango crudo ed è di colore dal giallo al verde molto chiaro, ed è consumato come bevanda gustosa e salutare per combattere l'intenso caldo estivo indiano. Nella maggior parte dei casi, vengono aggiunte foglie di menta che esaltano il colore verde.

Il mango crudo è una ricca fonte di pectina, che diminuisce gradualmente dopo la formazione del nocciolo. Il mango acerbo ha un sapore aspro a causa della presenza di acidi ossalico, citrico e malico.

Aam panna o Aam Jhora, che viene preparato utilizzando mango crudo, cumino e un assortimento di altre spezie, disseta e previene l'eccessiva perdita di cloruro di sodio e ferro durante l'estate a causa dell'eccessiva sudorazione. La bevanda viene consumata principalmente nel nord dell'India ed è considerata benefica nel trattamento dei disturbi gastrointestinali. E' anche una fonte buona di vitamina B1 e B2, niacina e vitamina C. Nella cultura indiana, è considerato un tonico che si ritiene aumenti la resistenza contro la tubercolosi, l'anemia, colera e dissenteria.


giovedì 13 maggio 2021

Arnold Palmer



L'Arnold Palmer è un altro nome usato per la Waddling Duck, una bevanda analcolica che combina tè freddo e limonata. Il nome "Arnold Palmer" si riferisce al golfista americano professionista Arnold Palmer, che era noto per richiedere e bere spesso questa combinazione di bevande; alcuni attribuiscono l'invenzione della bevanda al giocatore di golf.

Una versione alcolica della bevanda (generalmente a base di vodka) viene spesso definita John Daly. Tuttavia, MillerCoors ha iniziato a commercializzare e distribuire una versione a base di malto disponibile in commercio della bevanda con il nome di Arnold Palmer Spiked all'inizio del 2018.

Nel 2012 è stato prodotto un documentario su ESPN 30 for 30 Shorts sulla bevanda, con Palmer, esperti di bevande, un gruppo di giocatori di golf PGA e il comico Will Arnett che discutevano della storia e della popolarità della bevanda. Nel film, Palmer attribuisce la diffusione del nome della bevanda a un incidente in cui una donna ha copiato il suo ordine da bere a pranzo dopo una lunga giornata trascorsa a progettare un campo da golf a Palm Springs, in California, alla fine degli anni '60, dicendo " Prenderò anche quel drink di Arnold Palmer." Palmer preferiva tre parti di tè non zuccherato, a una parte di limonata, ma quando si mescolano parti uguali di tè e limonata, la bevanda viene talvolta chiamata metà e metà .

Secondo una cameriera dell'Augusta National Golf Club, Palmer ha ordinato la sua bevanda omonima dicendo: "Prenderò un signor Palmer". Quando Palmer ha visitato il Latrobe Country Club nella sua città natale, il personale della baracca ha servito la bevanda a lui e a sua moglie, Kit, senza chiedere aiuto. "Il signor Palmer non dovrebbe mai ordinare la bevanda a lui intitolata."

La bevanda è stata venduta con il marchio Arnold Palmer tramite un accordo di licenza con Innovative Flavours dal 2001. Arizona Beverage Company ha iniziato a commercializzare e vendere la bevanda con l'immagine e la firma di Palmer sulla bottiglia nel 2002 e da allora si occupa della distribuzione. La linea si è ampliata per includere vari gusti tra cui tè verde, tè dolce stile meridionale e limonata rosa, zero calorie, fragola, pesca, mango ed energia naturale. La limonata combinata con il tè freddo è venduta anche senza il marchio Arnold Palmer da altre società, come Nestea, Lipton Brisk, Honest Tea (come metà e metà), Nantucket Nectars (come metà e metà),Country Time, Sweet Leaf, XINGtea, Snapple, e Peace Iced Tea (come Caddyshack). Ha 43 mg di caffeina per bevanda da 23 once. Recentemente, a partire dal 26 aprile 2021, Chick-fil-a ha iniziato a vendere la propria versione commercializzata come "Sunjoy".


 
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