domenica 10 maggio 2020

Drambuie

DALLA PARTE DEL GUSTO: DRAMBUIE


Drambuie è un liquore scozzese all'aroma di miele ed erbe ricavato da whisky, miele di brugo e una miscela segreta di erbe e spezie. Il sapore rimanda a zafferano, miele, anice, noce moscata ed erbe.
È prodotto in Broxburn, nel Lothian dell'ovest, in Scozia e può essere servito "puro" (a temperatura ambiente senza ghiaccio), on the rocks (con ghiaccio), o usata come ingrediente in un cocktail.
La gradazione alcolica del Drambuie è del 40%.

Etimologia

Il nome Drambuie proviene dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa "la bevanda che soddisfa". Fu coniata nel 1893 alla locanda di Broadford, sull'isola di Skye.

Storia

Dopo la battaglia di Culloden (1746), il principe Charles Edward Stuart fuggì sull'isola di Skye. Qui fu accolto dal capitano John MacKinnon del clan MacKinnon. Secondo la leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Alcuni storici considerano la storia solo una trovata pubblicitaria.
Un'altra leggenda sostiene che la ricetta fu tramandata nella seconda metà del XIX secolo dal clan MacKinnon a James Ross, il gestore del Broadford Hotel sull'isola di Skye. Ross sviluppò e migliorò la ricetta, inizialmente per una ristretta cerchia di amici, uno dei quali avrebbe poi battezzato il liquore. Ross si espanse, esportando il liquore in Francia e negli Stati Uniti e brevettò la ricetta a Londra.
Ross morì giovane; per provvedere all'istruzione dei figli la vedova vendette la ricetta a un differente MacKinnon, nella prima metà del XX secolo e da allora la ditta MacKinnon ha prodotto la bevanda.
La prima distribuzione commerciale di Drambuie si ebbe ad Edimburgo nel 1910. Ne furono vendute solo dodici casse. Nel 1916 il Drambuie fu il primo liquore ammesso nelle cantine della Camera dei Lords e fu spedito in tutto il mondo alle guarnigioni dell'Esercito di Sua Maestà. Negli anni 1980 i produttori cominciarono a pubblicizzare il liquore, e recentemente si è cercato di rafforzare il marchio dopo un calo di popolarità e di vendite.

sabato 9 maggio 2020

È giusto che i camerieri pretendano di essere ringraziati per il servizio quando in realtà sono pagati?

Camerieri Italiani VS Camerieri Americani - Aquachiara – Official ...



No, non e' giusto che ci sia la "pretesa" di essere ringraziati per un lavoro per cui si e' pagati. Chiunque ha quella pretesa e lo fa ben capire con gesti o parole e' un'arrogante e un piantagrane.
Certamente non perdo tempo a discutere con certi personaggi, quindi dopo aver fatto notare al titolare l'esperienza negativa avuta nel suo locale, me ne vado per la mia strada ed e' finita li.
Detto questo, ricevere un complimento per un lavoro ben fatto fa piacere a chiunque, in qualunque industria e a qualsiasi livello il lavoro viene svolto, con o senza paga.
Visto che un sorriso e un grazie non sono ancora tassati, per il momento, cosa costa elargirne qualcuno in piu' e far sentir bene una persona che ha lavorato bene per renderci un servizio?
Piu' sorrisi, piu' grazie e meno astio rendono la vita migliore per tutti.

venerdì 8 maggio 2020

É pericoloso tenere gli alcolici in bottiglie di cristallo

Dai lo facciamo tutti…


Cosa vuoi che possa… ehm…Piombo??? Ehm…fare…
Ok, si é PERICOLOSO!
Vedete sia il vetro che il cristallo, nel tempo rilasciano una parte delle loro molecole, riversate di conseguenza nel liquido conservato.
Nel caso del vetro non si corrono pericoli, poiché fatto per la maggior parte di silicio (la sabbia via…)
Il cristallo peró é vetro con aggiunta di monossido di piombo ( fino al 35 %), sostanza assai tossica per l'uomo.
Uno studio ha dimostrato che un brandy conservato per 5 anni in una bottiglia di cristallo viene "infettato" con circa 20 mg di piombo per litro!
Considerate che per dichiarare potabile l'acqua, la quantità di monossido di piombo deve essere di circa 0.01 mg!
In conclusione, se vogliamo fare bella figura sfoderiamo pure la nostra cristalleria, ma badate a riversare tutto nelle bottiglia originale a fine serata!
Altrimenti si finisce imbottiti di piombo..








giovedì 7 maggio 2020

Come si diventa degustatori di whisky?

Contrariamente a quello che si può pensare è molto difficile che riusciate a bere un vero whisky. Probabilmente ne avrai assaggiato in diverse occasioni, ma si tratta di whisky commerciale, quindi, tieniti forte, non di "vero whisky scozzese". Se ad esempio come prima esperienza con lo Scotch provassi un Lagavulin di 25 anni, probabilmente non toccherai mai più un goccio di whisky in vita tua.


Questo per via del forte bruciore che proveresti, molto diverso da liquori ricreativi come amari, aperitivi, tequila, ecc...
Ma andiamo con ordine: la prima cosa che devi conoscere è la terminologia: il whisky si degusta in dram che è sia il tipo di bicchiere che gli scozzzesi usano per il loro whisky, sia la parola scozzese equivalente a cicchetto che ne indica una quantità approssimativa.

un dram

La seconda cosa da sapere, come spiegavo prima, è che il palato va addestrato: Quando selezioni il tuo primo dram di scotch, opta per qualcosa di "gentile". Un whisky "delicato" non contiene torba, il che rende il tuo primo dram più dolce e il bruciore meno intenso.
Anche il ghiaccio è importante: come formato prediligi i grossi pezzi che si scioglieranno più lentamente, dandoti il tempo di goderti il tuo whisky; mentre ogni appassionato di Scotch avrà modo di seguire questo suggerimento, se tu ne fossi sprovvisto, aggiungi uno o due cubetti di ghiaccio al bicchiere prima di versarlo. Se si tratta del tuo primo dram, rilassati e annacqualo un po'; per quanto sia tabù servirà ad ammorbidirlo. Alleggerirà la durezza di cui molti si lamentano e raffredderà il whisky attenuando un po' di quel senso di bruciore, rendendoti più facile assaporarlo. Ovviamente, quando inizi a sviluppare il tuo apprezzamento per il whisky, molto probabilmente vorrai smettere di "glassare".


Nota che quando usi il ghiaccio, l'ideale è usare una palla di ghiaccio o un cubo grande invece dei cubi standard poiché si scioglie più lentamente e non annacquerà completamente il tuo dram. Inoltre, se si utilizzano cubi, ricorda che il massimo è due.
Ora che il tuo bicchiere è pronto inizia la degustazione, ma non berlo! Non ancora almeno, dato che devi preparare il tuo palato ed il tuo olfatto a recepirne correttamente i sapori.
Inspira gli aromi. Dopo aver versato il tuo dram di whisky in un bicchiere, è il momento di iniziare ad affinare il tuo olfatto. A questo punto porta il bicchiere al livello del mento e agitalo da un lato all'altro mentre inspiri leggermente attraverso il naso e la bocca. Potresti notare una leggera sensazione di bruciore, in tal caso, abbassalo leggermente. Se al contrario non lo percepisci bene, prova ad avvicinarlo al naso e a farlo di nuovo. Dovresti notare che gli aromi cambieranno leggermente.
Dopo aver annusato il whisky alcune volte, fai un piccolo sorso iniziale. Questo è il momento in cui scoprirai se lo ami o lo odi. Tieni presente che se hai seguito queste indicazioni, il tuo dram sarà molto meno potente di quanto previsto, quindi questo ti darà un'idea generale di come è assestato il tuo palato. Se lo ami, continua ad andare e lascialo riposare sulla lingua e agita contro le guance prima di deglutire. Se lo trovi troppo forte, inspira una boccata d'aria e continua lentamente il processo.
Anche se può essere difficile amare il whisky immediatamente, come avviene anche per il caffè o la birra, regalati un momento per confrontare ciò che hai assaggiato e annusato con le impressioni degli altri e la descrizione sulla bottiglia. Nota il colore, i sapori, la sensazione in bocca e gli aromi e sorseggia di nuovo. Nota cosa ti piace e non ti piace; potresti considerare di tenere un diario di degustazione come riferimento man mano che procedi.


Ecco, ora sai come dare una marcia in più al tuo prossimo viaggio in Scozia. Fare un tour delle distillerie sarà una scusa eccellente per visitare posti un po' meno turistici, ma assolutamente meravigliosi di questa terra.





mercoledì 6 maggio 2020

Campari

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Il Campari è una bevanda alcolica, prodotto di punta dell'azienda italiana Gruppo Campari. Si tratta di un bitter ottenuto dall'infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in una miscela di alcool e acqua, dall'aroma intenso e dal colore rosso rubino.
Campari è distribuito in oltre 190 Paesi.

Storia

L'azienda inizia in un piccolo bar di Novara: il Caffè dell'Amicizia, acquistato da Gaspare Campari nel 1860 e dove, in quegli anni, nascerà e si perfezionerà la ricetta di Campari, rimasta invariata da allora.
Le sue origini risalgono all'arrivo di Gaspare Campari a Milano nel 1862. Dopo anni di alterne vicende economiche tra Torino e Novara, apre il "Caffè Campari", prima sotto il "Coperto dei Figini" (oggi lato destro della piazza del Duomo,) poi all'angolo tra piazza Duomo e Galleria Vittorio Emanuele II. Nel retro bottega Gaspare allestisce un laboratorio in cui crea gli elisir che lo avrebbero reso famoso, primo fra tutti il Bitter all'uso d'Hollanda e successivamente il Cordiale.
La moglie di Gaspare Campari, Letizia Galli, alla morte del marito, nel 1882 prende le redini dell'attività di famiglia, per consegnarla in seguito al figlio.
Davide Campari, figlio di Letizia e Gaspare, nel 1915 apre il Camparino, sull'angolo opposto rispetto al Caffè Campari. Nel 1919 cede il Campari e il Camparino. L'azienda si concentra sulla produzione di Campari e Cordial, i prodotti con la maggior penetrazione di mercato. Campari entra in borsa nel 2001 al prezzo di 31 euro per azione. Il 3 settembre 2012 Campari acquista l'81,4% di Lascelles de Mercado, un'azienda giamaicana produttrice di rum.
Il 15 aprile 2014 Gruppo Campari acquista per la cifra di 103,75 milioni di € la Fratelli Averna S.p.A.
Il 15 marzo 2016 è stato annunciato un accordo tra il Gruppo Campari e Societé des Produits Marnier Lapostolle (Spml) per consentire al gruppo italiano il controllo del marchio Grand Marnier attraverso la cessione delle azioni in possesso della Splm ed il lancio di un OPA.

Cocktails

Americano

Cocktail da Aperitivo
3 cl Campari, 3 cl Vermouth Rosso, una spruzzata di seltz
Mescolare il Campari e il Vermouth Rosso direttamente in un bicchiere old-fashioned riempito con cubetti di ghiaccio, aggiungere una spruzzata di seltz e guarnire con mezza fetta di arancia.
Bicchiere ideale: highball.
Curiosità: Nacque a Milano con il nome Milano-Torino, che richiamava l'origine dei due ingredienti principali. È stato poi ribattezzato Americano in onore dei turisti americani estimatori del drink durante il proibizionismo.
Cocktail ufficiale dell'International Bartenders Association.

Negroni

Cocktail da Aperitivo
3 cl Gin, 3 cl Campari, 3 cl Vermouth Rosso
Versare tutti gli ingredienti direttamente nel bicchiere old-fashioned riempito di ghiaccio. Mescolare delicatamente. Guarnire con mezza fetta d'arancia.
Bicchiere ideale: rock glass.
Cocktail ufficiale dell'International Bartenders Association.

Negroni sbagliato

Si tratta di una variante che ha conquistato anche i fedelissimi del classico Negroni. Ideale per chi predilige qualche "bollicina" senza rinunciare a un gusto deciso e ricco di personalità.
1/3 di parte di Campari, 1/3 parte di Vermouth rosso, 1/3 Top Pinot Chardonnay
Versare tutti gli ingredienti in un bicchiere tumbler insieme al ghiaccio. Guarnire con una fetta d'arancia. Campari consiglia Cinzano Rosso e Pinot Chardonnay Cinzano.
Bicchiere ideale: highball.
Curiosità: il Negroni sbagliato è la variante ormai altrettanto nota del più classico Negroni. La differenza sta nel sostituire il gin con vino spumante. Più leggero dell'originale è stato inventato a Milano nello storico locale Bar Basso.

Campari shakerato

9/10 di Campari, 1/10 di Vermuth Dry, ghiaccio
Shakerare con ghiaccio e versare il tutto in una coppa da cocktail, meglio se precedentemente raffreddata. Decorare con twist orange. Bicchiere ideale: coppa cocktail.

Campari on the rocks

2 parti di Campari
Versare Campari in un bicchiere colmo di ghiaccio.
Bicchiere ideale: rock.

Campari orange

1 parte di Campari, 4 parti di succo d'arancia
Versare Campari e succo d'arancia direttamente nel bicchiere.
Bicchiere ideale: juice.
Curiosità: Campari Orange o Garibaldi è un cocktail tra i più semplici ma è altrettanto conosciuto quanto antico, a base di Campari e succo d'arancia. Può essere bevuto sia come aperitivo che come long drink. Il nome rende omaggio all'eroe dei due mondi: Giuseppe Garibaldi, in quanto il rosso di Campari ne ricorda la celebre giubba rossa e le arance lo sbarco in Sicilia.

Campari mojito

1 1/4 parti di Campari, 1/2 lime, menta, 2 cucchiai di zucchero di canna, spruzzo di soda
In un bicchiere mettere zucchero e mezzo lime tagliato a spicchi. Pestare fino a sciogliere lo zucchero. Aggiungere alcune foglie di menta e pestarle con un tocco leggero. Riempire il bicchiere con ghiaccio tritato. Versare Campari, uno spruzzo di soda e mescolare. Guarnire con un rametto di menta.
Bicchiere ideale: juice.
Curiosità: Campari Mojito è anche conosciuto come Italian Mojito.

Campari&Soda (o Campari seltz)

1 parte Campari, 4 parti seltz
Preparare il cocktail direttamente in un bicchiere double rock e guarnire il tutto con una fetta d'arancia.
Bicchiere ideale: double rock.

Pirlo con Campari

1/4 vino bianco fermo, 1/4 soda, 1/2 Campari
Viene servito in un bicchiere con stelo alto dalla forma tipica a palloncino con ghiaccio e una fetta d'arancia. Tipico aperitivo Bresciano.

Cinque a Zero

Aperitivo tradizionale della Valle dell'Agno, tipico della cittadina di Valdagno, creato dallo storico oste Raffaele Malacarne negli anni '70. Servito in un calice da vino bianco da 0.10 cl.
8 parti di vino bianco comune, 2 parti di Bitter Campari, uno spicchio di limone.
Era anche detto tradizionalmente "Sanguasso".

Campari Spritz

Variante dell'Aperol Spritz, il Campari Spritz è diffuso nel Veneto e nel Nord Italia.
1/3 di Campari, 1/3 di Soda, 1/3 di Prosecco

Milano - Torino

Variante del passato ora soppiantata dall'Americano.
1/2 di Campari, 1/2 di Vermouth rosso

Milano - Milano

Variante del Milano - Torino.
1/2 di Campari, 1/2 di Rabarbaro Zucca

Calendario Campari

Anno Protagonista Fotografo
2001 Ralitza Baleva Andrea Varani
2002 Magda Gomes; Marika Svensson Adrian Hamilton
2003 Magda Gomes Stefano Gilera
2004 Carolina Bittencourt Pierpaolo Ferrari
2005 Elena Rosenkova Giovanni Gastel
2006 Martina Colombari Giovanni Gastel
2007 Salma Hayek Mario Testino
2008 Eva Mendes Marino Parisotto
2009 Jessica Alba Mario Testino
2010 Olga Kurylenko Simone Nervi
2011 Benicio del Toro Michel Comte
2012 Milla Jovovich Dimitri Daniloff
2013 Penelope Cruz Kristian Schuller
2014 Uma Thurman Koto Bolofo
2015 Eva Green Julia Fullerton-Batten
2016 Kate Hudson Michelangelo di Battista



martedì 5 maggio 2020

Gin

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Il gin è un distillato forte, chiaro, tipicamente incolore prodotto dalla distillazione di un fermentato ottenuto da frumento ed orzo in cui viene messa a macerare una miscela di erbe, spezie, piante e radici: i botanicals. Tra queste sono presenti bacche di ginepro che caratterizzano il profumo e il gusto. Il nome del distillato deriva dal nome delle piante di ginepro che producono le bacche.

Storia

Il gin è stato elaborato per la prima volta nei Paesi Bassi verso la metà del Seicento ad opera di un medico dell'Università di Leida, Francisco Della Boe, meglio noto come Franciscus Sylvius il cui intento era quello di trovare un rimedio per curare i soldati olandesi che si ammalavano di febbre nelle Indie Orientali. Dall'Olanda il gin si diffuse sempre più in Inghilterra la quale raggiunse l'apice della produzione allorché Guglielmo III di Orange nel 1690 vietò l'importazione di distillati stranieri, primo fra tutti il cognac degli acerrimi nemici francesi, favorendo così l'utilizzo delle eccedenze di cereali per la produzione di alcool da destinare alle distillerie di gin. La produzione divenne così importante che addirittura si arrivò ad utilizzare tale bevanda come parte del salario da destinare agli operai; le conseguenze furono gravi ed importanti soprattutto dal punto di vista sociale per l'aumento del tasso di alcolismo nella popolazione più povera con importanti ripercussioni di ordine pubblico e di sicurezza. Il governo inglese tentò di porre rimedio con il Gin Acts ma senza esito.
Le bacche di ginepro danno al distillato un tipico profumo e sapore facilmente riconoscibile.
Il gin trova ampio uso nella preparazione di cocktail, spesso e volentieri viene consumato in piccoli bicchieri liscio come rimedio/calmante serale prima di coricarsi. Distillato tipico inglese e soprattutto londinese, la sua distillazione risale a diversi secoli ed in passato il consumo era molto più forte che adesso.

Gin distillato

Il gin distillato è ottenuto dalla ridistillazione di alcol etilico che sia stato aromatizzato con bacche di ginepro. Una delle legislazioni più precise in argomento è quella svizzera.

Cocktail

Il gin viene usato per la preparazione di numerosi cocktail:
  • Gin and french - cocktail a base di gin e vermut dry
  • Gin Fizz - long drink a base di gin, succo di limone, simple syrup e soda
  • Gin lemon - long drink a base di gin e limonata
  • Gin ski - cocktail a base di gin e succo di limone
  • Gin sour - cocktail a base di gin, succo di limone e simple syrup
  • Gin tonic - long drink a base di gin e acqua tonica
  • Cocktail albatros - cocktail a base di gin e cointreau
  • Martini Cocktail - cocktail a base di gin e vermut
  • Gin Campari - cocktail a base di Campari e Gin (2 parti di Campari Bitter, 1 parte di Gin, ghiaccio tritato. Shakerare e aggiungere una fetta di arancia)
  • Negroni - gin, campari e vermut rosso
  • Angelo azzurro - cocktail a base di gin,vodka,rhum e blue curaçao
  • Clover Club - cocktail a base di gin e succo di lampone

Letteratura

Nel romanzo distopico 1984 di George Orwell, ambientato in Inghilterra, il consumo giornaliero di gin è quasi obbligatorio per la popolazione, essendo anche una parte consistente delle razioni alimentari elargite dal governo.

lunedì 4 maggio 2020

Quanti litri di caffè escono da 1 kg di caffè in chicchi?

1 kg di caffè in grani: quante tazzine di caffè? | Caffè Barbera


E' scontato che stiamo parlando di caffè espresso.
Allora vediamo, tradizionalmente la quantità di caffè macinato impiegata per fare un espresso è di 7 grammi, all'atto pratico però la maggior parte dei baristi ne usa 8 perché il caffè viene meglio sotto diversi aspetti.
Io personalmente ne uso 9 perché provo tanti caffè in continuazione e con un po' più di materia prima è più facile ottenere un caffè fatto bene.
Per questo esercizio useremo la misura di 8 grammi come riferimento. A questo punto non ci resta che calcolare quanti espressi si ottengono da 1 Kg di caffè in grani:
Porzioni singole da 1 Kg : 1000g/8g=1251000g/8g=125
Ok quindi da 1 Kg si ottengono 125 porzioni singole di caffè. Per semplicità facciamo finta che il barista faccia tutti e 125 perfettamente senza doverne buttare via neanche uno.
Bene. Quindi qual'è il volume di un espresso? Questo aspetto è un po' più aperto a pareri soggettivi ma anche qui ci affidiamo alla linea guida standard in cui una porzione singola di espresso deve avere un volume di 25ml.
Litri di espresso da 1 Kg in grani: 125∗25ml=3,125L125∗25ml=3,125L
E il caffè lungo?
Ma quanto caffè potremmo ottenere se volessimo massimizzare il volume in uscita? Quindi se decidessimo di preparare comunque 125 tazze ma di farle tutte lunghe?
Infatti aumentare il volume d'acqua fatto passare attraverso il caffè in polvere non aumenta la quantità del caffè utilizzato ma soltanto del caffè estratto.
Il volume di un caffè lungo viene riportato tra i 35 ml e i 50 ml. Farò un calcolo per la misura media ed uno per la misura massima.
Misura media: 125∗42,5ml=5,3125L125∗42,5ml=5,3125L
Misura massima : 125∗50ml=6,25L125∗50ml=6,25L

Et voilà. Erogando caffè normali si otterranno circa 3 litri di espresso mentre spingendo l'estrazione verso la massima produttività si può raddoppiarne il volume senza dover fare compromessi troppo indecenti.




 
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