sabato 31 luglio 2021

Kofola

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Kofola è una bevanda gassata al gusto di cola concorrente diretta della Coca-Cola nella Repubblica Ceca e in altri paesi dell'Europa centrale quali ad esempio Slovacchia, Polonia e Ungheria.
Ha un gusto meno dolce delle bibite statunitensi a base di cola e, bevendola, si percepisce un indefinibile retrogusto "rinfrescante" che alcuni bevitori paragonano all'anice, ma molto attenuato.
Questa bevanda è stata lanciata sul mercato negli anni sessanta, grazie alla società farmaceutica Galena che la produceva. Oggi, la società Kofola AS, ne possiede i diritti industriali e la produce in due nazioni: nella Repubblica Ceca e in Slovacchia.

venerdì 30 luglio 2021

Vino portoghese

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Il vino portoghese è il risultato di tradizioni introdotte nella regione da cività antiche, come i fenici, i cartaginesi, i greci ed infine i romani. Il Portogallo ha iniziato a esportare i suoi vini a Roma durante l'Impero romano. Le esportazioni moderne si svilupparono con il commercio con l'Inghilterra dopo il 1703. Nel 1758 fu creata la regione Demarcarda do Douro una delle primi regioni produttrici di vini al mondo. Il Portogallo ha due regioni produttrici di vino protette dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità: la valle del Douro e l'isola di Pico nelle Azzorre.
  • Vinhos Verdes - Bianchi Alvarinho, Arinto (Pedernã), Avesso, Azal, Batoca, Loureiro, Trajadura; red castas Amaral, Borraçal, Alvarelhão, Espadeiro, Padeiro, Pedral, Rabo de Anho, Vinhão.
  • Porto/Douro - Rossi Touriga Nacional, Tinta Amarela, Aragonez, Bastardo, Castelão, Cornifesto, Donzelinho Tinto, Malvasia Preta, Marufo, Rufete, Tinta Barroca, Tinta Francisca, Tinto Cão, Touriga Franca; white castas Arinto, Cercial, Donzelinho branco, Folgazão, Gouveio, Malvasia Fina, Moscatel Galego branco, Rabigato, Samarrinho, Semillon, Sercial, Roupeiro, Verdelho, Viosinho, Vital.
  • Dão - Rossi Touriga Nacional, Alfrocheiro, Aragonez, Jaen e Rufete; White castas Encruzado, Bical, Cercial, Malvasia Fina, Verdelho.
  • Bairrada - Rossi Baga, Alfrocheiro, Camarate, Castelão, Jaen, Touriga Nacional, Aragonez; Bianchi Maria Gomes, Arinto, Bical, Cercial, Rabo de Ovelha, Verdelho.
  • Bucelas - Bianchi Arinto, Sercial e Rabo de Ovelha.
  • Colares - Rossi Ramisco; White casta Malvasia
  • Carcavelos - Red castas Castelão and Preto Martinho; White castas Galego Dourado, Ratinho, Arinto.
  • Setúbal - Rossi Moscatel Roxo; white casta Moscatel de Setúbal.
  • Alentejo - Rossi Alfrocheiro, Aragonez, Periquita1, Tinta Caiada, Trincadeira, Alicante Bouschet, Moreto; Bianchi Antão Vaz, Arinto, Fernão Pires, Rabo de Ovelha, Roupeiro
  • Algarve - Rossi Negra Mole, Trincadeira, Alicante Bouschet, Aragonez, Periquita; White castas Arinto, Roupeiro, Manteúdo, Moscatel Graúdo, Perrum, Rabo de Ovelha.
  • Madeira - Rossi Bastardo, Tinta, Malvasia Cândida Roxa, Verdelho Tinto e Tinta Negra; white castas Sercial, Malvasia Fina (Boal), Malvasia Cândida, Folgasão (Terrantez), Verdelho.
  • Tejo - Rossi Baga, Camarate, Castelão, Trincadeira, Tinta-Miúda, Preto-Martinho, Aragonez, Touriga-Franca, Touriga-Nacional, Alfrocheiro, Caladoc, Esgana-Cão-Tinto, Jaen, Petit Verdot, Tinta-Barroca, Tinta-Caiada, Tinto-Cão, Merlot, Cabernet-Sauvignon, Bastardo, Pinot noir, Alicante-Bouschet, Grand noir, Moreto, Syrah; Bianchi Arinto, Fernão Pires, Rabo-de-Ovelha, Tália, Trincadeira-das-Pratas, Vital, Verdelho, Tamarez, Cerceal branco, Alicante branco, Chardonnay, Malvasia-Rei, Pinot blanc, Sauvignon, Alvarinho, Moscatel-Graúdo, Síria, Viosinho.


giovedì 29 luglio 2021

Albariño

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L'albariño è una varietà di uva bianca di Galizia (Spagna), così come i vini elaborati con questa uva, specialmente i vini della Denominazione di Origine Rías Baixas e dell'Indicazione Geografica Protetta Vino della Terra di Barbanza e Iria. Nel nord di Portogallo si conosce come alvarinho e si impiega questa varietà nel vinho verde portoghese.
Qualcuno pensa che i monaci di Cluny portarono l'uva al monastero di Armenteira (nella comarca pontevedresa di 'O Salnés') nel secolo XII e che da lì la sua coltivazione si estese al resto della Galizia e nel nord del Portogallo. Il fiume Umia è considerato come il padre dell'Albariño dato che sulle sue sponde si coltiva la vite e si produce questo vino fin dal Medioevo. Attualmente, questa teoria, così come molte altre, si considera una mera leggenda, e si preferisce pensare che l'albariño sia una varietà autoctona originale della Galizia.
Secondo il Decreto del Ministero dell'Agricoltura, Pesca e Alimentazione APA/1819/2007, del 13 di giugno (pubblicata sul BOE del giorno 21), l'uva albariño è una varietà di vite destinata alla produzione di vino raccomandata per la coltivazione in Galizia e autorizzata in Cantabria, Castiglia e Leon e Catalogna.
Cambados, la capitale storica di questo vino in Spagna, celebra ogni anno, la prima domenica di agosto, la Festa dell'albariño, la seconda festa vinicola più antica del paese e compresa nell'insieme delle Feste di Interesse Turístico Nazionale.
Il suo aroma caratteristico, molto somigliante a quello del Viognier, e ricordando quello di una albicocca. Il vino albariño è un vino bianco, ampio, secco, molto leggero e delizioso. In altre regioni vitivinicole come Ribeiro, Valdeorras, comarca di Lima, Braga si mescola con altre varietà come loureiro, caíño, arinto o treixadura. Il prestigio dell'albariño, che raggiunge i 13 gradi nel Salnés, stimolo il recupero dei ceppi autoctoni, cominciando il re-impianto nel 1960. In questa comarca è già praticamente l'unica varietà coltivata.
L'albariño è considerata una delle varietà autoctone più importanti di Galizia, tra le 220 varietà autoctone catalogate. È una varietà con i grappoli piccoli, di maturazione precoce e medio vigore. Ha un colore giallo-pallido, brillante, con iridescenze dorate e verdi. Possiede aromi floreali e fruttati, fini e distintivi, che impressionano piacevolmente, di media intensità e persistenza medio-lunga. Il suo gusto è fresco e suave, con sufficiente corpo e grado alcolico (tra 11 e 13% Vol.), Acidità equilibrata (tra 7 e 9 g/l), armonioso e di ampie sfumature. Il suo retrogusto è piacevole, elegante e completo.
Il vino albariño è un vino monovarietale, elaborato con l'uva albariña. Nonostante alcune similitudini con le varietà francesi e tedesche, coltivate sulle sponde del Rin, è senza dubbio una uva autóctona. Fu sul punto di sparire per la sua delicatezza e il suo scarso rendimento, comparato con il potere e il maggiore volume prodotto dai ceppi ibridi, che danno un vino di scarsa qualità.
L'albariño, qualche tempo fa, era scarso e molto ricercato. Si è convertito oggi in uno dei mosti di maggiore personalità e prestigio, le vigne del Salnés danno quasi un altro tipo di uva. La Denominazione di Origine Rías Baixas, creata in 1988, comprende alcuni dei territori dove tradizionalmente, e da tempo immemorabile, si producono vini di qualità nella provincia di Pontevedra e lungo la sponda coruñesa del fiume Ulla, e ora sono considerate quattro subzone perfettamente differenziate: Val do Salnés, Contea do Tea, Il Rosal, Sotomayor e Ribera dell'Ulla, dalle quali si elaborano fondamentalmente vini bianchi alla base della varietà di albariño. La subzona del Salnés e il suo albariño, crea una ricchezza di dei 50 milioni di euro.
A parire da una produzione artigianale, con una limitata commercializzazione, si è passati a un moderno sfruttamento. Basti citare che delle 14 cantine che esistevano in 1987, si è giunti a 142, iscritte attualmente nella Denominazione di Origine, la maggioranza di loro nella subzona del Salnés. Tutte contano già con tini di acciaio inossidabile, presse pneumatiche, controllo di temperatura e con i metodi di filtrazione più avanzati. La produzione massima autorizzata per l'albariño è di 12.000 kg/Ha, che può aumentare fino a un 25% in determinate campagne (15.000 kg/Ha), con un rendimento del 65% nel vino.
Il vino albariño si produce nella zona di indicazione geografica protetta Vino della Terra di Barbanza e Iria, che comprende esclusivamente la maggioranza dei comuni rivieraschi della Ría di Arousa, nelle Rías Baixas, terreni storicamente legati alla viticultura di qualità. La produzione massima autorizzata per la varietà di uva albariño per ettaro nella zona di indicazione geografica protetta è di 10.000 kg/Ha in tutte le campagne, con un rendimento del 67% in vino. Questa bassa produzione di uva per ettaro è fondamentale per ottenere un buono vino dalle cantine dotate di moderna tecnologia.
Si può trovare albariño galiziano prodotto nelle denominazioni di origine Ribeiro e Ribeira Sacra.
Nel 1996 si iniziato a coltivare l'uva albariña in California, e nel 2001 il governo statunitense ha approvato la denominazione di albariño.




mercoledì 28 luglio 2021

Altbier


Altbier (spesso abbreviata in Alt) è una birra scura ad alta fermentazione originaria della regione di Düsseldorf e del basso Reno in Germania.
Il nome Altbier, che letteralmente significa vecchia birra, si riferisce all'antico metodo di produzione che utilizza lievito ad alta fermentazione e malto scuro. Fino agli anni cinquanta, ľAlt veniva chiamata anche Düssel (da Düsseldorf), ma da quando il termine non è più un'indicazione di origine controllata, l'Altbier può essere prodotta anche al di fuori di questa regione.
Düsseldorf e Colonia sono rivali di lungo corso. Tuttavia, oggi tale rivalità si è ridotta a quale delle loro birre sia la migliore, l'Altbier di Düsseldorf o la Kölsch di Colonia.
Come già detto, il nome di Altbier proviene dall'anzianità del metodo di produzione: fermentazione alta con malto speciale caramellato, il quale è responsabile del colore ramato della birra. La densità del mosto varia da 11,5 a 12 %, gli ingredienti, sono conformi al Reinheitsgebot, la legge tedesca sulla "purezza" della birra, e sono:
  • il malto d'orzo,
  • un malto "speciale" (a seconda dell'etichetta),
  • il luppolo,
  • il lievito,
  • l'acqua.
La fermentazione ha luogo ad una temperatura compresa fra i 15 e i 22 gradi, come per le altre birre ad fermentazione alta, ma la maturazione ha luogo tra 0 e 8 gradi, e può durare da 3 a 8 settimane.
Si narra che Il cardinale Fabio Chigi, inviato dal Vaticano in Vestfalia per le trattative della Guerra dei trent'anni, avesse provato e apprezzato una Altbier a Münster.

martedì 27 luglio 2021

Sherry




Lo Sherry (in spagnolo: Jerez) è un tipo di vino liquoroso della Spagna, la cui zona di produzione, in origine, era costituita da dintorni della città di Jerez de la Frontera (Andalusia).
Deve il suo nome all'antica città fenicia di Xerò ribattezzata nei secoli con vari nomi:
  • Ceret dagli Antichi romani
  • Sherish dagli arabi
  • Jerez dagli spagnoli
  • Sherry dagli inglesi
  • Херес (traslitterato in xeres) dai russi
È un vino liquoroso prodotto a partire da uve di tipo palomino (90% della produzione), Pedro Ximénez (abbreviato PX) e moscatel. Differisce dagli altri vini per il processo di lavorazione. Un tempo dopo la vendemmia l'uva veniva sottoposta a un appassimento su stuoie, mentre oggi si preferisce effettuare una vendemmia tardiva. La palomino è l'uva di gran lunga più usata. Grazie ai caldi venti del sud e allo strato protettivo di pruina presente sulla sua buccia, essa permette la formazione di colonie di lieviti indigeni, detti levaduras de flor, responsabili della formazione del cappello protettivo durante la fermentazione.
Dopo la raccolta avviene l'ammostamento, quindi si procede con una fermentazione rapida (8 giorni circa), subito seguita da una fermentazione malolattica (degradazione dell'acido malico in acido lattico, il quale ha un pH meno acido, con contemporanea produzione di anidride carbonica). A questo punto si procede con una "mutizzazione", cioè l'aggiunta di un distillato di vino a 78%, il quale blocca tutte le fermentazioni in atto, grazie all'azione antisettica e conservante. (Fino: 15-16% di alcol; Oloroso: 17-18% di alcol).
Durante la fermentazione malolattica si forma uno strato di lieviti esausti in superficie chiamato flor (5–7 cm per il Fino e 2–4 cm per l'Oloroso)
A questo punto il capataz (mastro cantiniere) seleziona il tipo di sherry in base allo spessore del flor e si procede all'invecchiamento.
Gli sherry di tipo oloroso, avendo una gradazione alcolica oltre il 17%, subiscono un invecchiamento anche di tipo ossidativo, in quanto l'alto tasso alcolico fa sì che il flor si spacchi, portando il vino a contatto con l'ossigeno, il che produce alterazioni nel colore e nei profumi.
Il sistema di invecchiamento è di tipo soleras y criaderas, in cui il vino viene periodicamente travasato dalle botti poste più in alto (le criaderas, che contengono il vino più giovane) a quelle poste al livello inferiore, fino ad arrivare a quelle che si trovano a contatto col suolo (le soleras, appunto, che contengono il vino nella sua ultima fase di invecchiamento).
Lo sherry non è datato, infatti l'annata principale su cui lo sherry si basa è quella del 1851

Tipi di sherry

Fino
    • Fino secco paglierino tenue
    • Manzanilla fatto a Sanlucar De Barrameda, retrogusto sapido
    • Amontillado secco paglierino carico
Palo Cortado
è una via di mezzo tra i due ha la morbidezza dell'oloroso
Oloroso
    • Oloroso secco e semi secco
    • Oloroso Doux dolce
    • Amoroso fruttata=o
Cream
    • Cream è fuori dal disciplinare è un oloroso con aggiunta di mosto dolce o muto di Pedro Ximénes
    • Pale Cream sherry fino con aggiunta di dulce pasa che è un mosto di uve palomino avente anche fino al 50% di zucchero ed addizionato di alcool di vino fino a 9%
    • Moscatel sherry parzialmente passito
Pedro Ximénes
prodotto da uve Pedro Ximénes che hanno subito un appassimento



lunedì 26 luglio 2021

Málaga



Il Málaga è un vino spagnolo, prodotto in Andalusia nell'area attorno alla città di Málaga. La sua denominazione risale al 1932.
  • Prevalenti: Moscatel de Alejandría, Moscatel Morisco e Pedro Ximénez.
  • Adatte: Doradilla, Rome, Lairén
  • Vini liquorosi da 15% vol. a 22% vol.
  • Vini dolci naturali a partire da 13% vol.
Colore variabile dal giallo dorato al nero, profumi floreali e fruttati che divengono più complessi nei vini con maggiore invecchiamento.
In base al periodo di invecchiamento i vini vengono denominati:
  • Málaga Pálido: nessun invecchiamento.
  • Málaga: 6-24 mesi.
  • Málaga Noble: 2-3 anni.
  • Málaga Añejo: 3-5 anni.
  • Málaga Trasañejo: superiore a 5 anni.
In base al loro contenuto zuccherino i vini sono denominati:
  • Dulces (dolce): a loro volta distinti in:
    • vino maestro.
    • Vino tierno.
    • Vino dulce natural.
  • Semidulces (semidolce).
  • Semisecos (semisecco).
  • Secos (secco).
Il gusto di gelato Malaga prende il nome proprio da questo vino e dal tipo di uva, utilizzati nella sua preparazione.

domenica 25 luglio 2021

Bordeaux

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Il Bordeaux è uno dei vini francesi maggiormente conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
Viene prodotto nell'Aquitania nei dintorni della città di Bordeaux, nel dipartimento della Gironda, nelle terre situate lungo i fiumi Garonna e Dordogna. I vini Bordeaux sono rossi, bianchi secchi o liquorosi, o rosé, e sono elaborati soprattutto a partire dai seguenti vitigni:
  • Cabernet franc, Cabernet-Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Malbec e Carmenier per i vini rossi;
  • Sauvignon, Sémillon e Muscadelle per i vini bianchi.
Le vigne sembrano essere presenti nel bordolese fin dall'antichità: i notabili di Burdigala (Bordeaux) avrebbero deciso di creare i propri vigneti a causa dei prezzi elevati dei vini italiani e narbonesi, importati dai commercianti romani.
Nel XII secolo, l'Aquitania diventa un ducato inglese in seguito al matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Henri Plantagenêt, conte di Angiò e re di Inghilterra sotto il nome di Enrico II. Il commercio vinicolo si sviluppa.
Nel XIII secolo, il re di Francia conquista La Rochelle, porto esportatore di vini bordolesi; conseguentemente, Bordeaux diventa un porto esportatore di vini privilegiato a destinazione britannica. Il re d'Inghilterra concede quindi importanti privilegi fiscali ai negozianti bordolesi: i vigneti si estendono verso le zone di Libourne. All'epoca, il vino, ottenuto miscelando uve di colore diverso, era chiaro, da cui il nome usato in Francia e Inghilterra di claret. Nel 1453, dopo la battaglia di Castillon, tutta l'Aquitania ritorna in possesso del re di Francia e i privilegi di cui godeva Bordeaux sono revocati. Il commercio con l'Inghilterra è vietato.
A partire dal XVI secolo i vitigni iniziano ad assumere una struttura simile a quella dei filari presente oggi.
All'inizio del XVII secolo, il re Enrico IV affida a degli olandesi il compito di bonificare delle zone di paludi nel regno di Francia per aumentare le terre agricole : tra queste zone sono comprese la regione del Médoc e altre terre intorno a Bordeaux. Come premio, gli olandesi possono comprare a basso prezzo delle terre nelle vicinanze di Bordeaux. Gli uomini d'affari olandesi causano anche un'importante mutazione nel commercio europeo, che vede l'espansione in Europa di nuove bevande quali la cioccolata, il caffè o il tè, assieme a nuove birre e al gin. Gli olandesi incoraggiano la produzione di vini che prediligono, quali i vini bianchi dolci o scuri, non solo nel bordolese ma a Cahors e nella penisola iberica (ad esempio, i primi vini di Porto). Il Bordeaux deve fare fronte a numerosi concorrenti.
La famiglia bordolese Pontac sceglie quindi di migliorare la qualità della coltivazione del suo vino: il territorio e le vigne sono curate, i vini vengono messi in barrique nuove e di quercia. Approfittando di un albergo di sua proprietà a Londra, la famiglia Pontac fa conoscere i suoi vini in Inghilterra, che sono così apprezzati che finiscono per essere venduti più cari degli altri Bordeaux. Anche gli altri negozianti seguono quindi questa strada, che si rivela vincente: i vigneti si estendono ulteriormente fino al Médoc e al Sauternes, e nelle regioni di Blaye e Bourg. Vengono creati i grandi vigneti del Médoc ed i grand cru bordolesi.
Durante il Secondo Impero francese i grandi vini rossi di Saint-Émilion, Fronsac e Pomerol diventano i vini di prima qualità della produzione bordolese.
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I vigneti di Bordeaux si distinguono per la loro posizione geografica rispetto alla Garonna.
  • vigneti del Médoc: si trovano sulla riva sinistra dell'estuario della Gironda, da Saint-Vivien-de-Médoc al nord fino a Bordeaux al sud.
  • vigneti dei Graves: al sud di Bordeaux, lungo la Garonna, fino a Langon.
  • vigneti di Blaye e Bourg: tra la riva destra della Gironda e la frontiera del dipartimento della Charente Marittima.
  • vigneti del libournese: riva destra della Dordogna, da Libourne a est fino al limite del dipartimento della Dordogna a ovest.
  • vigneti Entre-Deux-Mers (tra i due mari): tra la Dordogna e la Garonna all'interno del dipartimento della Gironda.

sabato 24 luglio 2021

Altbier


Altbier (spesso abbreviata in Alt) è una birra scura ad alta fermentazione originaria della regione di Düsseldorf e del basso Reno in Germania.
Il nome Altbier, che letteralmente significa vecchia birra, si riferisce all'antico metodo di produzione che utilizza lievito ad alta fermentazione e malto scuro. Fino agli anni cinquanta, ľAlt veniva chiamata anche Düssel (da Düsseldorf), ma da quando il termine non è più un'indicazione di origine controllata, l'Altbier può essere prodotta anche al di fuori di questa regione.
Düsseldorf e Colonia sono rivali di lungo corso. Tuttavia, oggi tale rivalità si è ridotta a quale delle loro birre sia la migliore, l'Altbier di Düsseldorf o la Kölsch di Colonia.
Come già detto, il nome di Altbier proviene dall'anzianità del metodo di produzione: fermentazione alta con malto speciale caramellato, il quale è responsabile del colore ramato della birra. La densità del mosto varia da 11,5 a 12 %, gli ingredienti, sono conformi al Reinheitsgebot, la legge tedesca sulla "purezza" della birra, e sono:
  • il malto d'orzo,
  • un malto "speciale" (a seconda dell'etichetta),
  • il luppolo,
  • il lievito,
  • l'acqua.
La fermentazione ha luogo ad una temperatura compresa fra i 15 e i 22 gradi, come per le altre birre ad fermentazione alta, ma la maturazione ha luogo tra 0 e 8 gradi, e può durare da 3 a 8 settimane.
Si narra che Il cardinale Fabio Chigi, inviato dal Vaticano in Vestfalia per le trattative della Guerra dei trent'anni, avesse provato e apprezzato una Altbier a Münster.

venerdì 23 luglio 2021

Bière de Garde

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Bière de Garde è uno stile di birra appartenente alla famiglia delle ale, prodotto tradizionalmente nella regione del Passo di Calais in Francia. Queste birre "rustiche" solitamente vengono fermentate in inverno e primavera, per evitare problemi di temperatura durante la stagione estiva.
Tipicamente, le birre di questo stile sono di color rame ma variano da dorato a quasi nero. Come suggerisce il nome ("birra di conservazione"), questo stile tradizionalmente è fatto maturare in cantina per un periodo di tempo in bottiglia (e sigillato con un tappo di sughero), per essere consumato successivamente durante l'anno.
La maggior parte delle Bière de Garde sono artigianali, fermentate secondo tradizione in Francia, ma ne esistono anche prodotte da grandi aziende. Alcune delle più conosciute sono:
  • Brasserie de Saint Sylvestre, Trois Monts (con l'8,5% di alcool vol).
  • Brasseurs Duyck, Jenlain (con il 6,5% di alcool vol).
  • Brasserie La Choulette, Ambrée (con il 7,5% di alcool vol).
  • Les Brasseurs de Gayant, La Blonde de Ch'Nord (con il 7,2% di alcool vol).
Bières de Garde americane:
  • Jolly Pumpkin Artisan Ales, La Roja (con il 7,5% di alcool vol).
  • Jolly Pumpkin Artisan Ales, Oro de Calabaza (con l'8% di alcool vol).
  • Leelanau Brewing Company, Good Harbor Golden (con il 7,5% di alcool vol).
  • Two Brothers Brewing Company, Domaine DuPage (con il 5,9% di alcool vol).

giovedì 22 luglio 2021

Calvados

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Il Calvados è un'acquavite di sidro di mela, o mela e pera, a denominazione di origine controllata prodotta nell'omonimo dipartimento francese della Bassa Normandia, nella Francia del Nord.
Distillatori di mele sono citati fin dall'VIII secolo da Carlo Magno. La prima distillazione normanna nota fu compiuta dal gentiluomo Gilles de Gouberville nel 1554, e la corporazione della distillazione del sidro fu creata circa 50 anni dopo, nel 1606. Nel XVII secolo le tradizionali distillerie di sidro si espansero, ma tasse e divieti sui brandy di sidro furono imposti ovunque, al di fuori di Bretagna, Maine e Normandia. La zona chiamata ‘Calvados' fu creata dopo la Rivoluzione francese, ma l'Eau de vie de cidre (acquavite di sidro) era già comunemente chiamata calvados. Nel XIX secolo la produzione aumentò grazie alla distillazione industriale e alla moda diffusa tra gli operai del Café-calva. Quando una epidemia di fillossera devastò i vigneti, per il calvados fu l'età dell'oro. Durante la Seconda guerra mondiale l'acquavite di sidro era fornita ai soldati.
Le disposizioni in materia di appellation contrôlée (denominazione controllata) diedero ufficialmente al calvados lo status di distillato protetto nel 1942. Dopo la guerra molte distillerie di sidro si ricostituirono, soprattutto nel Pays d'Auge. Molte delle strutture più simili a una tradizionale fattoria furono sostituite dalla moderna agricoltura, aumentando la produzione. Lo schema dei nomi del calvados è stato rivisto nel 1984 e poi nel 1996. Il Pommeau, una mistella composta da succo di mela e calvados, fu riconosciuto nel 1991; si usa come aperitivo, analogamente ai prodotti simili Pineau des Charentes e Floc de Gascogne; nel 1997 è stata creata una denominazione per il Calvados Domfrontais, varietà ottenuta con il 30% di pere.
Il frutto è colto e spremuto per produrre un succo che fermentando diventa un sidro secco. Viene dunque distillato e diviene acquavite. Dopo almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia, può essere venduto come Calvados. Più tempo invecchia, più diventa gradevole. Solitamente la maturazione dura diversi anni. Mezza bottiglia di Calvados invecchiato vent'anni può facilmente avere lo stesso prezzo di una bottiglia intera di Calvados di 10 anni.
L'AOC calvados autorizza una doppia distillazione per tutto il calvados, ma è richiesta per l'AOC calvados Pays d'Auge.
  • La doppia distillazione viene effettuata in alambicchi tradizionali (‘l'alambic à repasse' o ‘charentais') e conferisce al prodotto aromi fruttati ricchi, complessi e delicati con un potenziale di lungo invecchiamento.
  • La distillazione singola continua viene effettuata in un alambicco a colonna e conferisce al calvados un sapore di mela fresco e pulito, tuttavia troppo poco complesso per evolvere con un successivo invecchiamento.
Come molti vini, il Calvados è qualificato da un'AOC (DOC). Esistono tre denominazioni per il calvados:
  • L'area dell'AOC calvados include tutto il Calvados, la Manica e l'Orne e parti di Eure, Mayenne, Sarthe e Eure-et-Loir.
    • L'AOC calvados comprende circa il 70% della produzione totale.
    • Almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia.
    • Il territorio di produzione è definito.
    • Le mele e le pere usate devono essere delle varietà definite per il sidro.
    • Le procedure nella produzione come la pressatura, la fermentazione, la distillazione e l'invecchiamento sono regolate.
    • Di solito la distillazione avviene in una singola colonna.
  • L'area più restrittiva AOC calvados Pays d'Auge è limitata a poche aree dell'est del Calvados.
    • Un severo controllo di qualità - uguali regole basi del calvados AOC insieme ad alcuni altri requisiti.
    • Invecchiamento di almeno due anni in barili di quercia.
    • Doppia distillazione in un alambicco (pot still).
    • Area di produzione definita nel Pays d'Auge.
    • Almeno sei settimane di fermentazione del sidro.
    • Controllo degli aromi aggiunti.
  • L'AOC calvados Domfrontais riflette la lunga tradizione delle coltivazioni di pere dell'area, producendo un unico calvados fruttato.
    • Almeno il 30 per cento è di pere provenienti dalle zone previste.
    • Almeno tre anni di invecchiamento in barili di quercia.
    • I frutteti di meli devono contenere almeno il 15 per cento di alberi di pere (25 per cento dopo la sedicesima raccolta).
  • Calvados fermier - alcuni produttori sia all'interno che fuori dell'area del Pays d'Auge producono questo ‘calvados di fattoria', che indica un processo di produzione tradizionale di alta qualità.
L'età è solitamente menzionata con una certa scelta di parole e si riferisce alla parte più giovane della miscela. Altri scelgono di indicare l'età minima in anni. Una miscela contiene parti di calvados più vecchio. Tra i prodotti di maggiore qualità la parte più vecchia ha un'età molto maggiore di quelle sotto menzionate.
  • ‘Fine', ‘Trois étoiles *** ‘Trois pommes' - 2 anni.
  • ‘Vieux' - ‘Réserve' - 3 anni.
  • ‘V.O.' ‘VO', ‘Vieille Réserve', ‘V.S.O.P.' ‘VSOP' - 4 anni. Spesso venduto più invecchiato.
  • ‘Extra', ‘X.O.' ‘XO', ‘Napoléon', ‘Hors d'Age' ‘Age Inconnu' - 6 anni. Spesso venduto più invecchiato.
  • ‘1973' (millesime) - Annata (anno di distillazione).
Il Calvados è la base del tradizionale trou Normand, cioè "il buco normanno". Questo è costituito da un sorso di Calvados preso tra le varie portate di un lungo pasto, a volte con un sorbetto di mela, che si pensa risvegli l'appetito. Il Calvados può essere servito come aperitivo, in cocktail, tra i pasti, come digestivo o con il caffè. Un buon calvados dovrebbe naturalmente mantenere il gusto delle mele e delle pere, bilanciato dagli aromi e dall'invecchiamento. Si nota facilmente che il calvados più giovane ha un più forte gusto di mela e di pera. Più a lungo il calvados è rimasto a contatto con il legno di quercia, più il suo gusto somiglia a quello di ogni altro brandy invecchiato. Il calvados più vecchio assume un colore dorato, marrone con riflessi arancioni e rosso mogano.

mercoledì 21 luglio 2021

L'arte di decorare il caffè

martedì 20 luglio 2021

Ale


Ale è il termine usato per indicare le birre ad alta fermentazione, che cioè impiegano nel processo lieviti del ceppo Saccharomyces cerevisiae, i quali prediligono temperature elevate e, durante il processo (che risulta, quindi, piuttosto rapido), salgono in superficie del tino di fermentazione; all'opposto, il termine lager indica le birre a bassa fermentazione.
Il risultato è un sapore dolce, dal corpo pieno e fruttato. La stragrande maggioranza delle ale contiene erbe o spezie, solitamente luppolo o balsamita, al fine di conferire un aroma amarognolo che bilanci la dolcezza del malto.
Le ale sono tradizionalmente molto comuni in Gran Bretagna, Irlanda e Belgio, e in maniera minore anche in Germania, negli Stati Uniti e nelle province orientali del Canada. La fetta più grossa del mercato mondiale della birra riguarda però le lager.

Stili di birra ale

  • Bitter
  • Mild ale
  • Brown ale
  • Old ale
  • Barley wine
  • India Pale Ale (o IPA)
  • Stout
  • Porter
  • Bière de Garde

lunedì 19 luglio 2021

Come spiegare l'aspetto della birra bide?

La birra ha un valore nutritivo di circa 40 kcal/100 g, che equivale alla soda. Ma non deve essere enorme, il problema è che sono calorie vuote, senza alcun beneficio nutrizionale.

La birra ha un alto indice glicemico (110), l'indice glicemico è un valore che rappresenta la velocità di assorbimento dello zucchero da parte dell'organismo. Più alto è questo numero, più velocemente aumenterà la glicemia e diminuirà molto rapidamente, causando intense sensazioni di fame. Di conseguenza, i carboidrati che non possono essere utilizzati immediatamente vengono immagazzinati come grasso, da cui il piccolo strato morbido della pancia.

A causa della presenza di anidride carbonica, la birra tende a gonfiare lo stomaco e dilatare lo stomaco. E più lo stomaco è disteso, più dovrà essere riempito per non avere fame.

Ed è per questo che un appassionato di birra può facilmente sviluppare una pancia di birra!!!



domenica 18 luglio 2021

Quanto tempo viene impiegato per smaltire l’alcol?

 



In teoria non lo smaltisci MAI … ma si parla di EMIVITA = IL TEMPO NECESSARIO A SMALTIRNE LA META'

Per avere un'idea riporto questa immagine (per evitare i contenuti ripetuti) … e perché sembra INCREDIBILE … L'ALCOL E' ANCORA PRESENTE (OVVIAMENTE IN TRACCE SEMPRE PIU' RIDOTTE) ANCHE 90 GIORNI DOPO L'ULTIMO DRINK



sabato 17 luglio 2021

Perché viene aggiunto un verme alla bottiglia di tequila?

La Tequila è distillata specificamente dalla pianta di agave blu, o azul, che cresce nello stato messicano di Jalisco.

Il Mezcal è un distillato di agave, di qualsiasi tipo, coltivato ovunque in Messico.

La Tequila è quindi un tipo particolare di Mezcal. Ed è in quest'ultimo che puoi trovare un verme!

E non si tratta di un verme qualsiasi. Ma è un verme che vive proprio sull'agave, chiamato gusano. Il verme del mezcal è lo stadio larvale di un lepidottero, che si nutre del cuore o delle foglie dell'agave.

La larva è stata introdotta nelle bottiglie di Mezcal intorno agli anni '40 e contemporaneamente sono state messe in giro storie sulle proprietà allucinogene, afrodisiache…

Avevo circa 20 anni e vicino alle mie parti c'era un locale stile messicano che serviva questo mezcal con il verme. Alcuni miei amici erano esaltatissimi all'idea di mangiare questo verme "magico".



Beviamo tutti questo mezcal masticando il verme aspettando di acquisire superpoteri.

Non succede niente. Sa di Mezcal in versione croccante (probabilmente era un verme preso nel bosco vicino?).

Il verme del Mezcal è un'interessante manovra di marketing.


venerdì 16 luglio 2021

Qual è l'alcolico che procura le peggiori sbronze?

 



Quello che contiene più congeneri, ovvero molecole organiche nocive, che si trovano perlopiù in bevande di qualità scadente, a causa dei processi di distillazione poco accurati che non le eliminano, e in quelle scure come bourbon, vino rosso, etc.

Quindi direi un alcolico scuro, es. bourbon, di pessima qualità.

C'è comunque da ricordare che anche le bevande frizzanti, contenenti anidride carbonica, peggiorano i sintomi dell'ubriacatura.

Per esperienza personale

Vino bianco di buona qualità va giù come acqua, la sbronza intendo, non crea molto problemi, ovviamente se è la prima sbronza sono cavoli, ma vale per tutti.

Vino rosso a causa di altre sostanze, così mi hanno detto, causa sbronze peggiori, ed è vero, perché il giorno dopo ho buttato fuori pure l’anima, maledetto vino rosso.

Tequila e Rum vai che è una bellezza, se riesci ad ubriacarti con queste vuol dire che hai delle papille gustative inesistenti, perché hanno un sapore veramente forte, comunque il risultato è simile al vino.

Vodka apriti cielo, meglio tenersi libero per la settimana post sbronza, le probabilità di finire in qualche ospedale è molto elevata.

Ma la peggiore di tutte è la birra, specialmente quella scusa. Quando ti ubriachi inizialmente passi la serata in bagno perché la quantità di liquidi ingerita è molta, la mattina dopo la passerai in bagno perché tutte le sostanze scarse che ci mettono dentro fanno effetto e fidati non lo auguro a nessuno, non puoi schiodarti dal bagno per un bel po’.

Poi in realtà gli effetti dell’alcool quindi etanolo sono uguali, cambia solo da come ti scoli i drink, quello che fa la differenza sono le altre sostanze, per questo birra è vino di bassa qualità sono i peggiori.

Negli alcolici sono presenti diverse sostanze con effetti tossici differenti. Questi sono l'etanolo, il metanolo ed altre sostanze aggiunte nel processo di vinificazione o distillazione.

Il principale è l'etanolo, quello che ha azione ansiolitica e disinibente. Gli effetti sono molto soggettivi poiché la capacità di "reggere l'alcool" è molto variabile a seconda dei recettori che si hanno. La dose tossica di etanolo dipende da individuo a individuo, per età, sesso, popolazione, alimentazione e malattie. Anche il metabolismo dell'alcol etilico non scherza. L'alcool etilico entra subito nel circolo sanguigno altera il sistema neurologico centrale e viene smaltito attraverso i polmoni ed i reni. L'eccesso va ad intasare il fegato. Le donne, per diversa costituzione metabolica regge meno l'alcol etilico, cioè è meno capace di scomporlo e smaltirlo a livello del fegato.

Parlare di peggiore sbronza non è proprio un evento misurabile. I soggetti che reagiscono alla tossicità dell'etanolo con euforizzazione bevono di più e reggono più a lungo, mentre coloro che reagiscono con effetti depressivi piuttosto si addormentano. Si chiama effetto deterrente della sbronza depressiva.

Le cause principali della sbornia "brutta"sono:

1) la presenza del metanolo nel distillato anche in minime quantità, a causa dei suoi metaboliti, formaldeide e acido formico che sono una delle cause del cerchio alla testa del giorno dopo. Una minima presenza di metanolo è normale in molti distillati.

2) l'alcool etilico nel fegato che si trasforma in acetaldeide che è roba brutta e se si accumula provoca vomito, mal di testa e malessere in genere, fino al coma. Coloro che mancano geneticamente di aldeide deidrogenasi (l'enzima che distrugge l'acetaldeide) stanno male, malissimo fin dal primo bicchiere.

Tra i composti tossici che causano il cerchio alla testa sicuramente abbiamo l'anidride solforosa E220, che nei soggetti sensibili causa allergia, altrimenti ha un effetto tossico sul cervello perché riduce l'afflusso di ossigeno sostituito dallo zolfo. Il nostro cervello non apprezza lo zolfo al posto dell'ossigeno. Premesso che l'anidride solforosa oppure i solfiti si utilizzano in una marea di alimenti, va detto che tra gli effetti tossici c'è appunto il mal di testa.

Detto questo, la peggiore sbronza se non si tratta di una intossicazione ma di un eccesso è quella che colpisce i soggetti meno efficienti nella metabolizzazione dell'etanolo e soprattutto dello smaltimento del metanolo. Secondariamente la prendono coloro che non avendo soldi da spendere bevono vini economici additivati di E220.

Il tema dei meccanismi neurologici dell'alcol è molto complesso e questo è solo una piccolissima parte. E' anche interessante capire perché ad alcuni soggetti piace bere alcool ma diciamo solo che ha a che fare con la produzione di dopamina e serotonina. Non faccio la morale a nessuno perché, come dicevano i romani: Homo faber fortunae suae.





giovedì 15 luglio 2021

Perché la birra artigianale costa così tanto?

 



La domanda dovrebbe essere: "perchè la birra industriale costa così poco?"

La Birra artigianale in genere è prodotta con materie prime, tecniche ed attrezzature che mirano a produrre un prodotto di qualità, quindi:
- Materie prime: malto d'orzo o di frumento di qualità (niente malto di mais di riso o zucchero come sostituto…), luppolo fresco ecc…
- attrezzature: Ci sono impianti realizzati per produrre più prodotto possibile con una determinata quantità di materie prime, in poche parole si parla di Efficienza, i grandi birrifici puntano a raggiungere più prodotto finito con minor spesa, l'efficienza altissima non viene invece ricercata dai microbirrifici che si preoccupano di più della qualità del prodotto, sacrificando l'efficienza produttiva.
- Tecniche: una birra artigianale è solitamente non filtrata e non pastorizzata, cioè non viene filtrato il lievito, nè viene ucciso tramite la pastorizzazione (che per altro degrada notevolmente i sapori ed aromi naturali della birra), perchè tutto ciò? Perchè finchè c'è il lievito, che è un microrganismo vivo, la birra può subire cambiamenti, in meglio ed in peggio, con il trasporto, conservazione errata, esposizione alla luce o sbalzi di temperatura il prodotto si deteriora…. e questo la rende più difficile da trasportare su larga scala con vari mezzi di trasporto. L'ideale con la birra artigianale sarebbe il Km 0. La birra industriale può viaggiare facilmente con qualunque mezzo e subire sbalzi di temperatura e sballottamenti arrivando perfettamente intatta senza subire alterazioni.

Ecco perchè una birra artigianale da 0,33 acquistata in un apposito negozio fisico o online può costare tra 3–5 € a bottiglia per fare un esempio. In locale certamente il prezzo è più alto, in genere mi sono trovato a pagare tra 4,5€ - 6€ per una buona birra nel formato 0,33. In Italia purtroppo molti locali esagerano e si vedono anche prezzi sopra i 7 - 8€ a bottiglia… qua si tratta quasi sempre di speculazione.
Una birra industriale economica invece al supermercato può costare anche 0,40€ (solo la bottiglia io la compro a 0,20€, come può costare la birra al suo interno 20 centesimi!?), la stessa però al ristorante la ritrovate al prezzo moltiplicato 4–5 volte quello del supermercato (mentre con la birra artigianale, per fortuna, il prezzo non viene moltiplicato così tanto…)
Lo stesso discorso vale per tante categorie di prodotti alimentari, come il vino, lo spumante (uno spumante che costa meno di 20€ difficilmente è un vero spumante naturale, ma neanche lontanamente), superalcolici ecc…

PS: ovviamente esistono le eccezioni, ci sono birre prodotte su larga scala, a buon prezzo, che risultano di buona qualità, e birre artigianali invece presentate, con prezzo da prodotto di qualità artigianale, che poi deludono le aspettative al palato (Non posso dimenticare di quando ho assaggiato una pessima birra artigianale al prezzo, assolutamente fuori da ogni logica, di 12€ per 0,5 L di bottiglia)


martedì 13 luglio 2021

Bière de Garde


Bière de Garde è uno stile di birra appartenente alla famiglia delle ale, prodotto tradizionalmente nella regione del Passo di Calais in Francia. Queste birre "rustiche" solitamente vengono fermentate in inverno e primavera, per evitare problemi di temperatura durante la stagione estiva.
Tipicamente, le birre di questo stile sono di color rame ma variano da dorato a quasi nero. Come suggerisce il nome ("birra di conservazione"), questo stile tradizionalmente è fatto maturare in cantina per un periodo di tempo in bottiglia (e sigillato con un tappo di sughero), per essere consumato successivamente durante l'anno.
La maggior parte delle Bière de Garde sono artigianali, fermentate secondo tradizione in Francia, ma ne esistono anche prodotte da grandi aziende. Alcune delle più conosciute sono:
  • Brasserie de Saint Sylvestre, Trois Monts (con l'8,5% di alcool vol).
  • Brasseurs Duyck, Jenlain (con il 6,5% di alcool vol).
  • Brasserie La Choulette, Ambrée (con il 7,5% di alcool vol).
  • Les Brasseurs de Gayant, La Blonde de Ch'Nord (con il 7,2% di alcool vol).
Bières de Garde americane:
  • Jolly Pumpkin Artisan Ales, La Roja (con il 7,5% di alcool vol).
  • Jolly Pumpkin Artisan Ales, Oro de Calabaza (con l'8% di alcool vol).
  • Leelanau Brewing Company, Good Harbor Golden (con il 7,5% di alcool vol).
  • Two Brothers Brewing Company, Domaine DuPage (con il 5,9% di alcool vol).

lunedì 12 luglio 2021

Cuba libre

domenica 11 luglio 2021

Quanti gradi ha il latte della suocera?

70–75 gradi:




Caratteristica l'etichetta con teschio bianco su sfondo nero, che lo contraddistingue. Il bizzarro nome fa riferimento al senso di bruciore che si avverte in gola in seguito all'assunzione del liquore che per analogia richiama lo stereotipo della suocera acida e poco sopportata. Da non confondere con il limoncello al latte, bevanda di preparazione casalinga a volte omonima del liquore qui citato.

Viene utilizzato nella preparazione di piatti flambé, in quanto l'elevata concentrazione di alcol lo rende facilmente infiammabile. È anche usato nei cocktail.

sabato 10 luglio 2021

Quali sono le differenze tra i whisky Scotch, Bourbon, Irish e Rye?

 



Cercherò di essere più essenziale possibile, ma sarà lunga.

Lo scotch è scozzese ed è principalmente distillato tramite pot still da malti d'orzo e acqua di sorgente. Molto strutturato e impegnativo. Il bourbon è distillato di mais di provenienza pricipalmente statunitense o giapponese, dolciastro, vanigliato, un po ruffiano e con poca profondita e struttura. L'irish è simile allo scotch ma ha una storia di sfighe atroci alle spalle, ma sta rinascendo. Il rye è distillato di pura segale che da una nota di piccantezza al palato (spicy)


SCOTCH WHISKY

Il Finance Act del 1988, entrato in vigore nel 1990 definisce "Scotch whisky" un whisky con le seguenti caratteristiche:

  • Prodotto in una distilleria in Scozia con acqua e orzo maltato (con l'unica ed eventuale aggiunta di grani interi di altri cereali)

  • Macerato nella distilleria stessa

  • Trasformato in un substrato fermentabile solo con sistemi enzimatici endogeni

  • Fermentato unicamente con l'aggiunta di lieviti

  • Distillato ad una gradazione alcolica in volume inferiore al 94,8 per cento in modo che abbia un aroma e un sapore ricavati dalle materie utilizzate

  • Stagionato in un magazzino doganale in Scozia in botti di quercia di capacità non superiore a 700 litri per un periodo non inferiore a 3 anni

  • Nessuna aggiunta di altre sostanze tranne acqua e caramello

In più l'essiccazione del malto avviene tramite il fumo di torba. La torba, bruciando, produce un fumo greve, grasso, pungente e penetrante fondamentale per conferire il tipico aroma al whisky.

Solitamente si effettuano 2 distillazioni.


IRISH WHISKEY

L'Irish whiskey si ottiene da acqua, lieviti selezionati e si caratterizza, rispetto allo Scotch whisky, per la materia prima cioè orzo maltato, non maltato e altri cereali e per il fatto di subire 3 distillazioni.

Ulteriore differenza si può identificare nel processo di maltaggio in quanto i forni per l'essiccazione a torba sono "chiusi" e cioè non lasciano passare il fumo prodotto.

La distillazione avviene solo in alambicchi tradizionali, ma di grandi dimensioni, fino a 750 ettolitri, e prima di essere miscelato con acqua arriva a 86 gradi alcolici.

Invecchia per legge almeno 5 anni, ma i migliori arrivano a 10/15, principalmente in botti che hanno contenuto Sherry.

L'utilizzo di orzo non maltato è una tradizione che risale all'epoca in cui il malto era gravato da pesanti tasse infatti i produttori aggiravano l'imposta aggiungendo altri cereali al mash, che risultava quindi ruvido e oleoso. La terza distillazione, diventa il simbolo di questo stile, si rese infatti necessaria per ammorbidire e arrotondare il distillato.


BOURBON WHISKEY

Il disciplinare Americano del Bourbon fissa in maniera molto rigida i criteri per la produzione. Eccone alcuni:

  • Deve essere prodotto negli Stati Uniti d'America

  • Deve contenere almeno il 51% di mais

  • Dev'essere filtrato su carboni vegetali

  • Deve invecchiare per minimo 2 anni (ma quasi nessuno invecchia meno di 4)

  • Le botti devono essere di rovere o quercia americana rigorosamente nuove, carbonizzate e tostate all'interno

  • È proibita l'aggiunta di caramello

RYE WHISKEY

La base è costituita per legge per almeno il 51% da segale.

Presenta gusto ed aroma grezzi e crudi.

Invecchia in fusti nuovi e bruciati internamente.

ESISTONO, INOLTRE, ALTRE TIPOLOGIE DI WHISKY/WHISKEY, E DATO CHE SIAMO QUI, FINIAMO IL LAVORO.


TENNESSEE WHISKEY

Deve rispettare tutti i parametri previsti nel disciplinare del Bourbon, ma inoltre:

  • Deve essere prodotto in Tennessee

  • La filtrazione deve avvenire tramite Lincoln County Process, che prevede una percolazione estremamente lenta (drop by drop) rispetto alla classica


CANADIAN WHISKY

Così come il Rye, deve contenere almeno il 51% di segale, e come il suo "cugino" americano, presenta un profilo piuttosto secco, con note amare e di crosta di pane.


CORN WHISKEY

Prodotto negli Stati Uniti d'America e contenente almeno l'80% di mais.

Invecchiato in botti nuove di rovere o quercia americana bruciate (ma non tostate) all'interno.


MOONSHINES

Durante il periodo del proibizionismo, in America, l'unico whiskey disponibile era quello introdotto clandestinamente o quello distillato illegalmente. Di notte, nei boschi, alla luce della luna, veniva prodotto whiskey bianco in alambicchi di fortuna che era poi contrabbandato in barattoli di vetro simili a quelli delle conserve. Ad oggi sono in commercio diversi Moonshines ispirati a quello stile e a quel periodo.


WHISKY GIAPPONESI

A determinare la qualità del whisky di malto giapponese sono la purezza dei corsi d’acqua e il clima nettamente distinto nelle quattro stagioni, che consente al whisky messo a invecchiare di arricchirsi ulteriormente.

L’utilizzo in alcuni casi del legno locale, il mizunara, una quercia di origine mongolica, per costruire le botti, dona un profilo aromatico del tutto originale che può ricordare l’incenso o il legno di sandalo.







venerdì 9 luglio 2021

Perché il liquore strega si chiama così?

Un liquore buonissimo e molto alcolico.


Spazio Strega Museo Aziendale, fontana d'ingresso


Quando si parla di liquori italiani, uno dei primi nomi che viene in mente è il Liquore Strega. Prodotto sin dal 1860 alla Strega Alberti di Benevento, è a base di erbe, tra cui menta e finocchio, e zafferano, che gli conferisce quel tipico colore giallo. Con la sua gradazione alcolica del 40% è considerato un digestivo da consumare dopo i pasti. E proprio a Benevento, dove l’azienda è nata e continua a produrre per esportare in tutto il mondo, si trova lo Spazio Strega Museo Aziendale, in Piazza Colonna, uno spazio dedicato alla storia racchiusa e custodita nel brand da quasi 170 anni. Con oggetti, immagini, attrezzature e profumi vengono testimoniate non solo la costante dedizione alla qualità ma anche l’attaccamento alla tradizione, fattore che da sempre ha contraddistinto l’attività della famiglia Alberti.

Il percorso museale introduce il visitatore alla scoperta dei segreti e della leggenda a cui si ispira il Liquore Strega, accompagnandolo alla scoperta del suo processo produttivo. Nella Sala delle Imitazioni sono esposte le oltre 400 bottiglie contraffatte rinvenute da ogni parte del mondo che hanno tentato di emulare il famoso marchio. L’Erboristeria, con il suo irresistibile odore delle erbe, è la sala in cui il visitatore può toccare con mano le diverse materie prime che danno vita al Liquore Strega ed ammirare la storica cassettiera in legno che custodisce la ricetta segreta del prodotto e gli antichi strumenti di lavorazione. Il percorso procede nell’Antica Distilleria dove si cammina tra gli storici alambicchi a collo di cigno che tutt’oggi sono attivi per la produzione. La tappa successiva introduce alla scoperta della suggestiva cantina, in cui il Liquore Strega viene invecchiato per almeno 6 mesi in tini di rovere.

C’è poi la sala dedicata al famoso Premio Strega, in cui viene raccontata la storia del premio letterario con una raccolta di immagini storiche, uno spazio dedicato alle copertine dei libri vincitori e la storica lavagna che da oltre 70 anni viene utilizzata per decretare il vincitore a Villa Giulia. Non manca la zona dedicata alle immagini e alle icone che raccontano l’evoluzione della pubblicità e della comunicazione del marchio. Il Museo organizza visite guidate gratuite e percorsi didattici oltre ad ospitare convegni a tema, presentazioni di libri e iniziative culturali. Una curiosità riguarda il nome del Liquore Strehga: nasce evocando un’antica leggenda che narra di come la città di Benevento sia stata ritrovo di tutte le streghe del mondo.




giovedì 8 luglio 2021

Perché si chiama tramezzino?

 


Il termine tramezzino fu coniato da Gabriele d'Annunzio, che lo creò per sostituire la parola inglese sandwich. Si tratta del diminutivo di tramezzo, inteso come momento a metà strada tra la colazione e il pranzo, nel quale consumare uno spuntino o merenda quale e' il tramezzino.

La paternità del tramezzino si deve ad Angela Demichelis ed il marito Onorino Nebiolo, di origine torinese e di ritorno dall’America. I due decisero di acquistare il Caffè Mulassano di Piazza Castello a Torino nel 1925 a quel tempo in vendita, introducendo al suo interno il piatto in versione italiana del suo parente inglese, il piccolo tea sandwich fatto per essere consumato in un paio di bocconi all'ora del tè.

mercoledì 7 luglio 2021

Quanto "succo d'uva" va a finire in una comune bottiglia di vino a basso costo (meno di 7 euro)? 10%? 15%? 20% o più?

 



Anche il vino più scadente (che è quello pastorizzato e/o da mosti mutizzati) è ottenuto comunque, per legge, da solo mosto di uva. Comunque, sotto i 7 euro, ci sono anche tanti ottimi vini, se non anche eccellenti (soprattutto del sud Italia, da uve come cannonau o primitivo), non solo quelli “a basso costo” in senso dispregiativo. Fermo restando che una denominazione di prestigio (Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Sagrantino, ecc.) non costerà mai 7 euro.


P.S. La storia del vino “fatto con le cartine” è una fandonia.

martedì 6 luglio 2021

Non bevo birra, nel mio bicchiere c'è il colore viola

 



La droga chiamata per l'appunto purple drunk o lean, ovvero allo sciroppo di codeina usato in medicina per curare tosse o dolori lievi mescolato a una qualsiasi bibita tipo sprite o gazzosa che grazie al rap è diventata tra i giovani una moda di sballo. Nata nei ghetti neri di Houston e resa famosa da rappers tipo di Dj Scruw e altri (se non sbaglio Dj Scruw è proprio morto per abuso della sostanza) veniva usata in quanto la codeina era economica e di facile reperibilità rispetto ad altri oppioidi più forti. Inutile dire che è molto pericolosa in quanto mischiando a caso la codeina con una bevanda non si sa mai il dosaggio che si assume e che comunque arriva a dare dipendenza fisica e psichica come qualsiasi altro tipo di oppioide…


lunedì 5 luglio 2021

Quale chicco di Caffè è il più esclusivo al mondo?


Non do se sia IL più esclusivo, ma è dei caffè più costosi e ricercati al mondo.


E’ il "Kopi luwak" o Civet Coffee.


È fatto da chicchi di caffè letteralmente digerite da un Civet asiatico.


Il processo di digestione fa fermentare i chicchi rendendoli di una qualità straordinaria.



Visti che questo caffè e‘ costosissimo purtroppo si tengono tanti bei civet in delle piccole gabbia e debono manhiare di continuo Chicchi di caffe’


Posso immaginare che forse sia buono.

ma credo che alla fine e’ sempre il desiderio di avere qualcosa di esclusivo, come quando le persone mangiano bistecche dorate.


non è necessario specialmente se il prezzo più alto non lo paga che beve il caffè ma chi lo produce,



Si dice che comunque il Civet Coffee selvatico sia il più buono, perche’ i Civet liberi mangiano i chiccchi di caffè migliori.


costa 400 Euro un mezzo chilo ma credo che tanta gente continuerà a comperare il caffè scadente prodotto con tanta sofferenza.



 
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