Il Carménère è un vitigno a
bacca nera di origine bordolese proveniente soprattutto dalla regione
vinicola del Médoc. Di colore molto intenso, aggiunge brillantezza,
rotondità e carattere quando viene mescolato ad altri vitigni.
Storia e diffusione
Il Carménère deriva dalla "Vitis
biturica", giunta nel bordolese in epoca romana e proveniente
dal porto di Durazzo - Albania (Columella). Dalla Vitis biturica sono
stati selezionati, nel bordolese, il Carménère, il Cabernet Franc,
il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Malbec, ecc.
Alla fine del XIX secolo è quasi
sparito dalla Francia a causa della fillossera ma è tornato in auge
alla fine del XX secolo e si è particolarmente diffuso nella
Cordigliera delle Ande (soprattutto in Cile e Perù). Viene
utilizzato in alcuni vini californiani e viene coltivato nell'Italia
Settentrionale, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dove in passato è
stato introdotto perché confuso con il Cabernet franc.
Oggi si trova raramente in Francia, il
produttore principale di Carménère è il Cile, con più di 8.800
ettari (2009) coltivati nel Valle Centrale. In Italia occupa il
secondo posto con circa 4.200 ettari, e viene anche coltivato in
quantità minori nelle regioni della California e Walla Walla negli
Stati Uniti.
Da 2009, la coltivazione del vitigno
Carménère è diventata DOC in Veneto.
Carmenere e Merlot
L'uva carménère assomiglia al Merlot,
col quale viene facilmente confuso. Occorre notare, però, alcune
differenze ampelografiche: da giovani le foglie del Carménère hanno
una tonalità rossa mentre quelle del Merlot sono bianche; il Merlot,
inoltre, matura due o tre settimane prima.
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