La birra britannica maggiormente
consumata è di tipo ale, una birra ad alta fermentazione,
diversamente dalla stragrande maggioranza degli altri paesi in cui il
mercato è dominato dalle lager, a bassa fermentazione, che hanno
soppiantato le ale e avuto maggior successo.
In Inghilterra, Irlanda e Scozia si preferisce inoltre conservare e distribuire al dettaglio la birra in fusti, piuttosto che in bottiglia: in questo modo la birra continua la sua maturazione nelle cantine dei pub in attesa di essere servita, anziché terminare nei birrifici.
In Inghilterra, Irlanda e Scozia si preferisce inoltre conservare e distribuire al dettaglio la birra in fusti, piuttosto che in bottiglia: in questo modo la birra continua la sua maturazione nelle cantine dei pub in attesa di essere servita, anziché terminare nei birrifici.
Birra inglese
La birra inglese ha una lunga storia e tradizioni particolari, distinte da quelle degli altri paesi produttori di birra.La "birra calda"
Uno stereotipo comune sugli inglesi (e
in generale sugli abitanti delle Isole Britanniche) riguarda la loro
passione per la "birra calda". In realtà, la birra inglese
è solitamente servita a temperatura di cantina (10-14 °C), di
solito accuratamente monitorata in un pub moderno: tuttavia la
temperatura può subire fluttuazioni durante le stagioni.
Gli appassionati bevitori di birre britanniche sostengono che a queste temperature si possono così percepire sapori più fugaci rispetto a birre di altre nazioni, che servite a queste temperature avrebbero un sapore troppo forte, quasi "stridente". Il sapore delle birre troppo forti (tipicamente quelle prodotte nello Yorkshire), è spesso mitigato dal metodo di spillatura: esse sono infatti spillate tramite una pompa a mano in cui è innestato un apparecchio per insufflare aria nella birra, in modo da ossidarla leggermente ed alleggerirne il sapore.
Gli appassionati bevitori di birre britanniche sostengono che a queste temperature si possono così percepire sapori più fugaci rispetto a birre di altre nazioni, che servite a queste temperature avrebbero un sapore troppo forte, quasi "stridente". Il sapore delle birre troppo forti (tipicamente quelle prodotte nello Yorkshire), è spesso mitigato dal metodo di spillatura: esse sono infatti spillate tramite una pompa a mano in cui è innestato un apparecchio per insufflare aria nella birra, in modo da ossidarla leggermente ed alleggerirne il sapore.
Burton upon Trent
Per secoli, la città di Burton upon
Trent è stata associata all'industria birraria per merito della
qualità dell'acqua della zona, prelevata da pozzi, non dal vicino
fiume Trent. I territori della città e della campagna circostante
sono protetti dai trattamenti chimici proprio per preservare la
qualità dell'acqua.
Nella città risiedono attualmente
cinque birrifici e anche il Bass Museum of Brewing produce una
propria birra.
Lo sviluppo dei collegamenti ferroviari
fino a Liverpool ha consentito ai birrifici di esportare le proprie
birre in tutto l'Impero britannico. Il naufragio di una nave cargo
che trasportava India Pale Ale (una ale particolare, destinata alle
colonie indiane e studiata in modo da preservarsi durante il lungo
viaggio in mare), con conseguente scarico dei barili di birra fuori
bordo, contribuì paradossalmente alla diffusione sul mercato
domestico di questo stile di birra e diede il via ad un lento
processo di trasformazione delle birre inglesi.
Precedentemente infatti, gli inglesi
avevano bevuto quasi principalmente stout e porter - birre scure
caratterizzate dall'impiego di orzo affumicato - ma le bitter (uno
sviluppo delle pale ale) cominciava a diffondersi. Questo stile di
birra, molto luppolata e leggera, era più semplice da conservarsi e
trasportarsi, e favorì lo sviluppo di grossi birrifici che si
specializzavano in queste birre.
Il birrificio Burton divenne leader in
questo mercato: produceva un quarto della birra venduta nel Regno
Unito. Nonostante fossero presenti oltre 30 birrifici nel 1880, un
processo di fusioni e incorporazioni portò il risultato che sole tre
grosse industrie sopravvissero nel 1980: Bass, Ind Coopes
e Marston's. Solo la Burton Bridge brewery resta oggi
indipendente.
La fama delle "Burton ale"
crebbe in Inghilterra e diede origine al detto "gone for a
Burton" (letteralmente: "è andato a prendere una Burton")
col significato di morire; in particolar modo durante la Seconda
guerra mondiale era un eufemismo per dire che un soldato che mancava
all'adunata era semplicemente andato a farsi una birra.
Il legame tra la città e l'industria
birraria è celebrato da una statua di Burton Cooper, che si
trova nel centro commerciale cittadino.
Lager inglesi
Nonostante la birra inglese
"tradizionale" sia una ale, più della metà del mercato
inglese attuale è appannaggio delle lager (dette talvolta Pale
Lager che equivale al termine tedesco helles). Queste
birre, dal colore chiaro e a bassa fermentazione, iniziarono a
guadagnarsi popolarità in Inghilterra sul finire del XX secolo.
La Carling, una lager prodotta dal
colosso americano-canadese Molson Coors Brewing Company è la
birra in cima alle classifiche di vendita ed è prevalentemente
prodotta a Burton upon Trent. Al secondo posto troviamo ancora una
lager, la Foster's prodotta da Scottish & Newcastle, il gruppo
inglese più grande, con tre birrifici (Manchester, Reading e
Tadcaster).
Altre lager popolari in Inghilterra
sono la Kronenbourg (anch'essa appartenente a Scottish &
Newcastle) e la Stella Artois (della belga InBev, prodotta per il
mercato inglese in Galles).
Birra irlandese
Il panorama della birra irlandese
è dominato dalle stout, in particolare dalla Guinness.
L'arte birraria in Irlanda ha una lunga
tradizione, e all'inizio del XIX secolo si contavano oltre duecento
birrifici nel paese, 55 dei quali solo a Dublino. Col passare del
tempo molti però chiusero i battenti e, ad oggi, ne restano solo una
dozzina.
Storicamente l'Irlanda produce birre
ale, senza l'impiego di luppolo, in quanto questa pianta non
cresceva sull'isola. Ancora nel tardo XVIII secolo non veniva usato,
quando praticamente tutti gli altri paesi l'avevano adottato come
ingrediente per preservare il gusto delle loro birre.
Nel 1700 la maggior parte della birra
in commercio in Irlanda era importata, dall'Inghilterra o dalla
Scozia; ma nel 1756 Arthur Guinness costruì un piccolo birrificio,
che nel 1759 trasferì a Dublino. La birra prodotta era inizialmente
una bitter, salvo poi cambiare in una porter, ispirandosi allo
stile londinese. Diversamente dalle birre di Londra usò orzo
affumicato non maltato, per evitare di pagare alcune tasse (che erano
applicate invece all'orzo maltato), creando una birra più amara e
secca. All'inizio del XX secolo Guinness divenne il più grande
mastro birraio del mondo, esportando lo "stile irlandese"
in molte nazioni.
Nell'Irlanda del Nord è molto popolare
invece la Harp Lager.
Birra scozzese
In Scozia si produce birra da circa
5000 anni. La tradizione celtica di utilizzare erbe amare nella
produzione rimase più a lungo che nel resto dell'Europa. Le due
principali città scozzesi, Glasgow e Edimburgo, hanno storicamente
ospitato i principali birrifici del paese. Edimburgo in particolare
divenne centro di esportazione di birra scozzese in tutto il mondo.
Dalla fine del XX secolo tuttavia molti microbirrifici si sono
diffusi in tutto il paese.
Nonostante una diffusa convinzione
voglia che nelle birre scozzesi sia impiegato meno luppolo che in
Inghilterra, tutte le tracce storiche dicono che gli Scoti
importavano luppolo dall'estero e lo impiegavano assiduamente.
Scotch ale
Nonostante il mercato delle strong
ale abbia iniziato il declino dalla fine del XIX secolo,
l'importatore belga John Martin negli anni venti incoraggiò sia i
birrifici inglesi che quelli scozzesi a produrre birre forti per i
suoi clienti in Belgio. John Martin introdusse i nomi Bulldog ale,
Christmas ale e Scotch ale. Nonostante la John
Martin's Scotch Ale sia oggi prodotta in Belgio, si considerano
le scotch ale appartenenti a uno stile di strong ale
unico scozzese.
Ale scozzesi
Mentre le birre prodotte in Scozia sono
talvolta etichettate come "Scottish ale" alla stessa
maniera in cui le birre della Cornovaglia sono dette "Cornish
ale" e le birre del Kent sono dette "Kentish ale", non
c'è prova del fatto che queste birre siano in qualche modo
differenti da quelle prodotte in altre parti della Gran Bretagna.
Birra gallese
La storia della birra del Galles è
simile a quella delle birre della Gran Bretagna. Il Galles, come il
resto della Bretagna, fu colpito dall'influenza del proibizionismo, e
vi furono costruite molte industrie pesanti come quelle connesse alle
miniere di carbone nel Galles meridionale. Questo fatto ha dato
l'impressione che tutte le birre del Galles siano molto leggere. In
ogni caso, come per le birre inglesi, la percentuale di contenuto
alcoolico può variare molto.
Recentemente, investimenti della Welsh
Development Agency hanno contribuito alla realizzazione di un grande
numero di birrifici nel Galles.
Stili di birra britannici
- Barley wine: birre forti (8-10% vol.), a volte sciroppose o caramellate, piuttosto luppolate ma con l'amaro bilanciato dalla dolcezza del malto.
- Bitter: ambrate o dorate, di gradazione piuttosto bassa (3,5% vol.) e con un amaro abbastanza pronunciato.
- Brown ale: ambrate o marroni, dal sapore di caramello o cioccolato, spesso di nocciola.
- India Pale Ale: birra ad alta fermentazione ideata per l'esportazione nelle colonie inglesi, molto amara.
- Irish red ale: della famiglia delle pale ale, ma dal colore rosso-ambrato dovuto all'orzo affumicato.
- Mild ale: più leggere delle bitter, piuttosto scure, tendenti al dolce, delicate ma saporite nonostante la bassa gradazione.
- Old ale: solitamente ambrate o scure, più dolci, dalla forte gradazione alcolica (fino a 10% vol.)
- Porter: birra ad alta fermentazione molto scura, meno amara delle "figlie" stout.
- Scotch ale: birra ad alta fermentazione, originaria di Edimburgo ma molto popolare in Belgio e USA.
- Stout: birra ad alta fermentazione, dal colore quasi nero e una tostatura molto marcata; amaro intenso e gradazione bassa.
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