martedì 6 luglio 2021

Non bevo birra, nel mio bicchiere c'è il colore viola

 



La droga chiamata per l'appunto purple drunk o lean, ovvero allo sciroppo di codeina usato in medicina per curare tosse o dolori lievi mescolato a una qualsiasi bibita tipo sprite o gazzosa che grazie al rap è diventata tra i giovani una moda di sballo. Nata nei ghetti neri di Houston e resa famosa da rappers tipo di Dj Scruw e altri (se non sbaglio Dj Scruw è proprio morto per abuso della sostanza) veniva usata in quanto la codeina era economica e di facile reperibilità rispetto ad altri oppioidi più forti. Inutile dire che è molto pericolosa in quanto mischiando a caso la codeina con una bevanda non si sa mai il dosaggio che si assume e che comunque arriva a dare dipendenza fisica e psichica come qualsiasi altro tipo di oppioide…


lunedì 5 luglio 2021

Quale chicco di Caffè è il più esclusivo al mondo?


Non do se sia IL più esclusivo, ma è dei caffè più costosi e ricercati al mondo.


E’ il "Kopi luwak" o Civet Coffee.


È fatto da chicchi di caffè letteralmente digerite da un Civet asiatico.


Il processo di digestione fa fermentare i chicchi rendendoli di una qualità straordinaria.



Visti che questo caffè e‘ costosissimo purtroppo si tengono tanti bei civet in delle piccole gabbia e debono manhiare di continuo Chicchi di caffe’


Posso immaginare che forse sia buono.

ma credo che alla fine e’ sempre il desiderio di avere qualcosa di esclusivo, come quando le persone mangiano bistecche dorate.


non è necessario specialmente se il prezzo più alto non lo paga che beve il caffè ma chi lo produce,



Si dice che comunque il Civet Coffee selvatico sia il più buono, perche’ i Civet liberi mangiano i chiccchi di caffè migliori.


costa 400 Euro un mezzo chilo ma credo che tanta gente continuerà a comperare il caffè scadente prodotto con tanta sofferenza.



domenica 4 luglio 2021

Oktoberfest

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L'Oktoberfest (lett. Festa d'ottobre, in bavarese Wiesn) è un festival popolare che si tiene ogni anno a Monaco di Baviera (München), in Germania, negli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre. È l'evento più famoso ospitato in città, nonché la più grande fiera del mondo, con mediamente 6 milioni di visitatori ogni anno e che hanno raggiunto quasi i sette milioni nel 2011 con un consumo di 7,5 milioni di boccali di birra. Altre città del mondo ospitano feste simili chiamate anch'esse Oktoberfest.
Presso l'area di Theresienwiese, con 42 ettari di estensione, si prepara un grande luna park e si montano gli stand (Festzelte) dove sono servite le sei marche di birra storiche di Monaco di Baviera (Paulaner, Spaten, Hofbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu) autorizzate a produrre la bevanda per l'occasione. Ognuno dei 14 stand più grandi è in grado di ospitare dalle 5 000 alle 10000 persone; in ogni stand vi è un palco centrale sul quale si esibiscono gruppi musicali nel tradizionale stile schlager.
La festa inizia con la cerimonia di stappo della prima botte, trasmessa in diretta televisiva in Eurovisione e con la tradizionale processione.

Descrizione

L'evento si svolge nell'arco di 16 giorni in un'area chiamata Theresienwiese, o più brevemente d'Wiesn (il prato, in dialetto bavarese), e si conclude la prima domenica di ottobre. Dal 1994 l'Oktoberfest può durare anche 17 o 18 giorni; questo succede quando la prima domenica di ottobre capita l'1 o il 2 del mese. In questo caso la festa si allunga per chiudersi il 3 ottobre, festa della Riunificazione tedesca.
Per l'occasione i sei birrifici autorizzati alla vendita del proprio prodotto riforniscono i Bierzelte (in tedesco: tendoni della birra) della manifestazione con una particolare birra, una märzen, leggermente più scura e forte sia come gusto che come contenuto alcolico. I Bierzelte ospitano da 3.000 a 10.000 persone e richiedono 2 mesi di tempo per essere allestiti.
Tra i momenti più importanti, dal 1950 c'è certamente l'apertura alle 12.00, quando il sindaco di Monaco, dopo 12 colpi di mortaretti, è chiamato a spillare la prima birra. Per farlo deve inserire, a forza di potenti colpi di martello, il rubinetto nella botte inaugurale. Una volta fatto pronuncia la frase O'Zapft is! Auf eine friedliche Wiesn! (in dialetto bavarese e in tedesco, traducibile come "È stappata! Che sia una bella festa!"), così la festa ha ufficialmente inizio, inoltre riempie il primo boccale e lo porge al Presidente del Länd della Baviera.
I visitatori consumano anche grosse quantità di cibo, in gran parte composto da salsicce, Hendl (pollo allo spiedo) e Sauerkraut (crauti) oltre a prelibatezze tipiche della Baviera come lo stinco di maiale.

Storia

Il primo Oktoberfest

In occasione del matrimonio tra il principe ereditario Ludwig e la principessa Therese il 12 ottobre 1810, a Monaco si tennero numerose feste private e pubbliche. L'Oktoberfest prese vita durante l'ultima di tali feste, la corsa dei cavalli del 17 ottobre, ideata da Andrea Michele Dall'Armi, che venne poi replicata ogni anno, conoscendo una popolarità sempre maggiore.
Il luogo in cui si tiene la festa, al di fuori della città, fu cercato a motivo delle sue caratteristiche naturali. La Sendlinger Berg (monte di Sendling) (oggi Theresienhöhe: altura di Teresa) fu usata come tribuna per i 40000 spettatori della corsa. Il vitto offerto ai visitatori prevedeva tra l'altro anche il vino e la birra.
Prima dell'inizio della corsa ebbe luogo un atto di ossequio agli sposi e alla casa reale, sotto forma di un trenino composto da 16 coppie di bambini, che indossavano costumi tradizionali dei Wittelsbach, dei nove distretti bavaresi e di altre regioni. Quindi si esibì un coro, prima di concludere con la corsa di 30 cavalli su una pista lunga 3270 metri.
Il primo cavallo che tagliò il traguardo ricevette la sua medaglia d'oro dal Ministro Maximilian conte di Montgelas.

Evoluzione della festa popolare

XIX secolo

Nel 1813 la festa non ebbe luogo perché la Baviera era alle prese con le guerre napoleoniche. In seguito la "Wiesn" (Oktoberfest) conobbe una crescita costante di anno in anno. Alla pista per le corse dei cavalli si aggiunsero alberi per arrampicarsi, piste da bowling ed altalene. Nel 1818 fu installata la prima giostra. Diverse lotterie avevano lo scopo di donare abiti agli abitanti poveri della città, e si vincevano oggetti di porcellana, argento e gioielli. Nel 1819 assunsero la direzione della festa i consiglieri comunali di Monaco. Da quel momento in poi, l'Oktoberfest doveva essere festeggiata regolarmente ogni anno.
A partire dal 1850, nell'area destinata alla festa è presente la statua della Bavaria, alta all'incirca 20 metri. Nel 1853 fu completata la Ruhmeshalle (una sorta di pantheon) vicino alla statua. Negli anni che seguirono, alcune feste non ebbero luogo. I motivi in proposito furono due epidemie di colera negli anni 1854 e 1873, la guerra prussiano-austriaca del 1866 e la guerra franco-tedesca del 1870.
Verso la fine dl XIX secolo, l'Oktoberfest conobbe un'evoluzione che la portò poco per volta ad essere il tipo di festa popolare oggi nota in tutto il mondo. La durata della festa fu ampliata, anticipando l'inizio nelle ultime giornate di settembre, in genere accompagnate da tempo buono. Da allora, l'Oktoberfest (o Wiesn) include soltanto il primo weekend di ottobre.
A partire dal 1880, l'amministrazione cittadina autorizzò la vendita di birra e nel 1881 fu inaugurata la prima rosticceria. La luce elettrica illuminò oltre 400 banchi di vendita e stand. Per offrire ai visitatori un maggior numero di posti a sedere ed uno spazio adeguato alle bande musicali, le birrerie eressero, al posto dei banchi di vendita della birra, grandi padiglioni. Nel frattempo, la festa attirò sempre più espositori e proprietari di baracconi e giostre, fornendo ulteriore divertimento.

XX secolo

Nel 1904, le Poste e Telegrafi installarono dei telefoni pubblici (presumibilmente fu la prima volta).
"In occasione dell'Oktoberfest di quest'anno a Monaco, per il periodo tra il 19 settembre e il 12 ottobre, nell'area destinata all'evento viene allestito un ufficio postale, oltre ad un servizio di telegrafo e telefono e cabine telefoniche pubbliche. [...] L'ufficio sarà aperto dalle 8 del mattino alle 8 della sera".
Nel 1910, la Wiesn festeggiò il suo centesimo compleanno e furono serviti 12.000 ettolitri di birra. Nel Bräuros, l'allora più grande padiglione, erano presenti 12.000 ospiti. Oggi, il padiglione di Hofbräu è il più grande presente all'Oktoberfest, con i suoi 10.000 posti.
Dal 1914 al 1918, la Wiesn non ebbe luogo a causa della I Guerra Mondiale. Nel 1919/1920, si festeggiò soltanto una piccola "Festa d'Autunno"; nel 1923 non ci fu alcuna edizione dell'Oktoberfest a causa dell'inflazione galoppante. Nel novembre 1923, fu introdotto il Rentenmark e anche nel 1924 l'Oktoberfest fu annullata.
Durante il periodo del nazionalsocialismo, la propaganda nazista sfruttò l'Oktoberfest. Nel 1933, il prezzo per 1 litro di birra fu fissato a 90 Pfennig. Agli ebrei fu vietato lavorare alla Wiesn. Nel 1935 fu festeggiato pomposamente il giubileo del 125º anno, tra l'altro con un corteo del giubileo (il motto "città orgogliosa - terra felice" simboleggiava il superamento dei ceti e delle classi sociali; esso dimostrava la potenza consolidata del regime nazista). La direzione artistica per il "corteo del giubileo" fu conferita al pittore nazista Albert Reich. Nel 1938 - nel mese di marzo, Hitler aveva annesso l'Austria e, alla conferenza di Monaco, aveva vinto su tutta la linea riguardo alla questione dei Sudeti - l'Oktoberfest fu rinominata "Grande Festa Popolare Tedesca". Il regime nazista trasportò un gran numero di tedeschi sudeti alla festa.
Durante la II Guerra Mondiale, dal 1939 al 1945 non ebbe luogo nessuna festa. Nel periodo post-bellico, dal 1946 al 1948, si tenne una festa autunnale. Dalle sue origini l'Oktoberfest è stata abolita 24 volte. Nel settembre del 1949 ebbe luogo il primo Oktoberfest dopo la guerra.
Nel 1950 fu inaugurata la Wiesn di Thomas Wimmer (sindaco dal 1948 al 1960), introducendo per la prima volta la spillatura tradizionale nel padiglione Schottenhamel. Nel corso del decennio successivo, l'Oktoberfest si trasformò nella maggiore festa popolare del mondo. La corsa dei cavalli non fu più organizzata a partire dagli anni dopo la guerra, con l'eccezione del 150° giubileo del 1960 e del 200° giubileo del 2010.
Il 26 settembre 1980, all'ingresso principale dell'area esplose una bomba. Morirono 13 persone e ne furono ferite 200 (di cui 68 gravi).

Oktoberfest odierno

L'Oktoberfest attira annualmente oltre 6 milioni di visitatori. Gli ospiti sono sempre più numerosi dall'estero, soprattutto dall'Italia, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall'Australia. Negli ultimi anni si è verificata una tendenza ad indossare costumi tradizionali: molti visitatori vengono alla festa con i Lederhosen (pantaloni corti in pelle) oppure con l'abbigliamento Dirndl (abito tirolese).
L'eccessivo consumo di alcool di una parte dei visitatori ha suscitato discussioni da diverso tempo. Per evitare che l'atmosfera del Wiesn assomigli sempre di più all'atmosfera del Ballermann (Mallorca), nel 2005, gli organizzatori responsabili hanno coniato il termine Ruhigen Wiesn (Oktoberfest tranquillo). I gestori dei padiglioni sono tenuti ad eseguire solamente la musica tradizionale di ottoni ed il volume dev'essere limitato a 85 dB(A). Lo scopo è di salvaguardare l'attrattività dell'Oktoberfest nei confronti delle famiglie e dei visitatori più anziani. Dopo le 18 vengono proposte anche le hit musicali del momento e la musica pop.
In questi ultimi tempi, una parte degli abitanti di Monaco e degli ospiti, ma anche della stampa, hanno definito la festa come una fastidiosa baldoria, che non ha niente a che fare con una festa popolare.

Oide Wiesn

In occasione del giubileo dei 200 anni, si tenne per la prima volta un'Oktoberfest storico ("Oide Wiesn") all'estremità meridionale del Theresienwiese (area della festa), sulla superficie della zentralen Landwirtschaftsfestes (fiera agricola). L'Oide Wiesn fu inaugurata un giorno prima dell'inizio della vera e propria Oktoberfest dal sindaco. Sul terreno di cinque ettari cintato furono presentate diverse attrazioni storiche e tradizionali come ad esempio le giostre a catene, rosticceria a base di pesce e la vendita di zucchero filato. Pagando un biglietto d'ingresso, si potevano visitare il padiglione degli animali ed il museo, ma anche la pista delle corse dei cavalli. Il padiglione degli animali includeva, tra l'altro, uno zoo di animali domestici, curato dal Tierpark Hellabrunn e dalla Bayerischer Bauernverband. Il museo cittadino di Monaco si fece caricato dell'organizzazione del padiglione destinato a museo. L'Oktoberfest del giubileo fu accompagnato a margine da un programma culturale ed artistico. Le bande musicali, che si esibivano nel padiglione Herzkasperl - relativamente piccolo con i suoi 850 posti a sedere - non usarono strumenti di amplificazione elettrica. I sei birrifici di Monaco (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten) presentarono esclusivamente una birra speciale scura prodotta in comune, che si rifaceva ad una ricetta storica dell'inizio del XIX secolo. I boccali per la birra, presenti nei padiglioni, erano contrassegnati con la scritta "birra di Monaco" e non con il logo delle aziende. L'Oide Wiesn chiudeva già alle ore 20. Invece dei 300.000 ospiti attesi dall'amministrazione cittadina, arrivò oltre mezzo milione di visitatori. L'area dovette essere chiusa diverse volte temporaneamente a causa del sovraffollamento.
Negli anni seguenti l'Oktoberfest tradizionale, secondo il piano del sindaco di Monaco Dieter Reiter, proseguì in forma ridotta. Si rinunciò ad esempio alla corsa dei cavalli, e il biglietto d'ingresso venne ridotto sino ad essere abolito. Il padiglione storico è stato ampliato di 2000 posti. L'Oide Wiesn diventerà in futuro un allestimento permanente. Nel padiglione dei musicanti, il numero dei posti a sedere è salito da 1000 a 1500, a cui se ne aggiungono altri 1000 (in passato 800) all'esterno. Anche il velodromo è stato ingrandito.
L'edizione 2016 è stata seguita da misure di sicurezza superiori a quelle delle precedenti a causa della minaccia potenziale di attentati terroristici.

Attrazioni

All'Oktoberfest ci sono all'incirca 200 gestori di attrazioni. Molte famiglie di questi gestori sono presenti alla Wiesn sin dall'inizio del XX secolo. Alcune delle attrazioni maggiormente amate usufruiscono della più moderna tecnologia per il massimo divertimento.

Ruota panoramica

La ruota panoramica fu installata per la prima volta nel 1880 ed aveva un'altezza di 12 metri. Dal 1979, ha raggiunto un'altezza di 48 metri ed è annoverata tra le attrazioni più note; è in grado di offrire agli ospiti una visione panoramica sull'area della festa. Il gestore di questa struttura è regolarmente presente sin dagli anni '30 al Wiesn e dal 1960 per la prima volta la ruota panoramica è in acciaio.

Krinoline

La krinoline è una giostra tradizionale, presente all'Oktoberfest dagli anni '20. La forma tonda ed il movimento oscillante ricordano una crinolina. Fino al 1938, la giostra veniva spinta a mano. In quell'anno venne montato un piccolo balcone sulla parete esterna della giostra in cui si esibivano diversi musicisti.

L'altalena delle streghe

L'altalena delle streghe o delle illusioni è un'attrazione storica, presentata per la prima volta in America da Harris Wheels alla fine del XIX secolo e fece la sua prima comparsa all'Oktoberfest nel 1984. Due sedili opposti in grado di contenere otto persone ciascuno sono montati su una grande altalena, in grado di dare l'impressione agli ospiti di ribaltarsi durante il suo movimento. Con il tempo, questa attrazione ha cessato di spostarsi da una festa popolare ad un'altra e si è stabilizzata all'Oktoberfest.

Taboga

Il taboga è uno scivolo realizzato per la prima volta nel 1906. L'attuale taboga è presente all'Oktoberfest dal 1933. Il termine taboga deriva dalla lingua degli indiani Algonkin canadesi e significa slitta da neve leggera. Un nastro trasportatore porta gli ospiti a circa otto metri di altezza. Dalla punta della torre si scivola ad alta velocità in un canale di legno che circonda la torre. Il divertimento maggiore per coloro che assistono è dato dai tentavi di coloro che utilizzano la giostra di accedere al nastro trasportatore, il quale, trascinando rapidamente via i piedi, sbilancia le persone.

La ruota del diavolo

La ruota del diavolo fu installata per la prima volta all'Oktoberfest nel 1910. Si tratta di un disco di legno rotante, in orizzontale, avente un diametro di cinque metri. I visitatori sono invitati ad accedere sul disco in piedi o a terra e cercare di resistere il più a lungo possibile su di esso mentre aumenta la velocità di rotazione. I collaboratori del gestore dell'attrazione cercano di trascinare giù i partecipanti usando sacchi pieni di paglia o un lazo. Come il taboga, anche questa attrazione risulta molto divertente per gli spettatori che assistono. Nell'arco della giornata vengono anche organizzati incontri di boxe tra spettatori volontari.

Schichtl

Lo schichtl prende il nome dal suo fondatore Michael August Schichtl (1851 - 1911) ed è presente in modo permanente all'Oktoberfest dal 1869. Vengono eseguiti giochi di prestigio e curiosità nell'ambito di brevi spettacoli. Lo schichtl divenne famoso grazie alla decapitazione di una persona viva mediante una ghigliottina ed il numero viene ancora oggi eseguito invitando uno degli spettatori ad offrirsi come vittima. Sinora sono stati decapitati oltre 9000 spettatori. Caratteristici sono gi insulti umoristici provenienti dal pubblico presente. L'invito a partecipare alla successiva divertente rappresentazione è fatto da un annunciatore che indossa il costume tradizionale chiamato Lederhose (pantaloni corti in pelle), una giacca da ufficiale ed una pelle di leopardo.

Pitts todeswand

Il pitts todeswand è costituito da un grande cilindro in legno alto otto metri ed avente un diametro di dodici metri. All'interno si esibiscono dei motociclisti, tenuti sulla parete soltanto dalla forza centrifuga. Durante i loro giri arrivano sino al bordo superiore dove si trovano gli spettatori. Nella loro esibizione eseguono anche numeri acrobatici. L'attrazione è presente sin dal 1932.

Olympia Looping

Tra le attrazioni moderne è da ricordare in particolare l'Olympia Looping, uno tra i più grandi ottovolanti mobili del mondo, dotato di cinque looping.

Oktoberfest in altre città

Dato il successo dell'originale, molte altre città in tutto il mondo organizzano manifestazioni simili che sono state battezzate con lo stesso nome. Anche se universalmente l'Oktoberfest di Monaco è conosciuta come una festa della birra, sarebbe senz'altro riduttivo pensarla soltanto come tale: essa riesce infatti ad attrarre ogni anno anche migliaia di bambini e famiglie nelle altre installazioni fieristiche. In tal senso la manifestazione bavarese rappresenta un pallone sonda per nuove attrazioni immesse sul mercato: in passato molti prototipi sono stati installati per la prima volta alla Wiesn. Oltre a Monaco anche a Stoccarda si tiene una festa simile, chiamata Cannstatter Volksfest.
La più grande Oktoberfest al di fuori della Germania è la Kitchener-Waterloo, presso Kitchener, in Canada, nel periodo del giorno del ringraziamento canadese; le città gemellate hanno una forte componente della popolazione di origine tedesca. Un altro grosso evento si svolge a Cincinnati, nell'Ohio, con oltre 500 000 visitatori nell'edizione 2002 dell'Oktoberfest Zinzinnati. Una grossa Oktoberfest si svolge nella città brasiliana di Blumenau, come in altre città del Brasile fondate da tedeschi. In Argentina, il piccolo paese di Villa General Belgrano, nella provincia di Córdoba ha una Oktoberfest molto nota, che è la più grande della nazione. Hong Kong celebra un'Oktoberfest dal 1992.

sabato 3 luglio 2021

Birra di frumento

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Il nome birra di frumento è usato per indicare un'ampia famiglia di birre prodotte dalla fermentazione del grano, sempre misto a malto d'orzo; si distinguono per la loro leggera cremosità, il sapore dolciastro e la spiccata nota acida.
Solitamente sono ad alta fermentazione, ovvero appartengono alla famiglia delle ale; in particolare in Germania lo devono essere per legge.
Sono talvolta chiamate "birre bianche", ma non a causa del loro colore, che è anzi spesso di un biondo opaco (principalmente dovuto alle parti di lievito in sospensione), ma a causa della schiuma che si genera durante la fermentazione.
Mentre l'orzo è sempre maltato, il frumento può essere maltato oppure non maltato: questa peculiarità è alla base della differenza tra la "weiss" tedesca e la "blanche" belga.

Germania

Il termine Weizenbier significa in lingua tedesca "birra di frumento", ma è anche in uso, soprattutto in Baviera (regione tedesca) il termine Weißbier o Weissbier ("birra bianca"). Il bicchiere in cui vengono servite (tipicamente da 0,5l) è caratteristico e non si usa mai il classico boccale da birra ma uno particolarmente alto, largo alla bocca, stretto ai fianchi e leggermente più largo alla base.
Come ricordato, nelle Weizen tedesche il grano è sempre maltato così come la frazione di orzo.
Le principali varianti sono:
  • Hefeweizen: la versione "pura", una bionda torbida in cui il lievito in sospensione non viene filtrato (Hefe significa appunto "lievito").
  • Kristallweizen: la birra viene filtrata, conferendole un colore più cristallino; è spesso servita con una fetta di limone e talvolta chicchi di riso.
  • Dunkelweizen: è la versione come birra scura (dunkel in tedesco).
  • Weizenstarkbier: è la variante con maggior contenuto alcolico.
  • Weizenbock: variante fermentata con la tecnica bock.
  • Leichtes Weizen: versione leggera, con un ridotto contenuto alcolico.
La Hefeweizen, senza dubbio la variante più nota, è stata esportata in molte parti del mondo, tuttavia vi sono grandi differenze rispetto alla versione originaria, ad esempio negli Stati Uniti contiene meno grano e più orzo, ed è spesso servita con una fetta di limone o d'arancia.
In Germania (ora anche in altri stati europei) sono da tempo diffuse, in particolari nei microbirrifici, le Weizen con una percentuale di altro cereale (maltato, raramente crudo): avena e farro sono i più utilizzati.

Berlinerweisse

La "bianca di Berlino" è, come dice il nome, una varietà di Weizenbier prodotta nell'area di Berlino; è piuttosto leggera (circa 3% di alcol) e di sapore relativamente acido (dovuto alla presenza di lieviti selvaggi durante la fermentazione), e viene tipicamente servita in un ampio calice, a una temperatura tra gli 8° e i 10°, con una cannuccia. Per attenuare il sapore acidulo, viene tipicamente insaporita con estratti di lampone, limone o Waldmeister, un preparato a base di asperula.

Gose

La Gose è una varietà di birra originaria di Goslar che è oggi una delle birre più tipiche di Lipsia; è fermentata da un composto di frumento, coriandolo e sale, e vi vengono aggiunti fermenti lattici durante la bollitura.
La Gose è attualmente prodotta solo in 3 birrerie, due delle quali a Lipsia, e una a Goslar.

Belgio

La bière blanche (in lingua francese) o witbier (in lingua olandese), traducibile in entrambi i casi come "birra bianca", è prodotta principalmente in Belgio, ma anche nel Nord-Est della Francia e nei Paesi Bassi.
La differenza saliente rispetto alle Weissbier o Weizenbier risiede nel largo uso di frumento non maltato (fino al 50% del totale dei grani) anziché del frumento maltato utilizzato nelle corrispondenti tedesche.
È prodotta seguendo in parte la tradizione medievale, in cui anziché usare il luppolo (oltretutto vietato nell'antica legge francese) si ricorreva a una mistura di erbe e spezie note in olandese come gruut: nella ricetta moderna questo è composto di coriandolo, arancia, arancia amara e luppolo. Questa mistura conferisce alla birra un sapore più fruttato e acidulo del corrispondente tedesco, e risulta molto rinfrescante d'estate; inoltre la birra subisce una seconda fermentazione nella bottiglia.
A differenza della cugina tedesca, viene prodotta utilizzando frumento non maltato e spesso avena, ed è generalmente servita in bicchieri più bassi e tozzi rispetto a quelli alti e stretti delle weizen tedesche.
Un'altra birra belga, il Lambic, può essere considerata una birra di frumento ma non una witbier, perché prodotta per fermentazione spontanea.

venerdì 2 luglio 2021

Cointreau

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Cointreau è un famoso marchio francese che identifica l'omonimo liquore triple sec prodotto a Saint-Barthélemy-d'Anjou in Francia, vicino alla città di Angers, dall'azienda Rémy Cointreau.

Storia

La società Cointreau viene fondata nel 1849 in Francia nella città di Angers dai fratelli Adolphe e Édouard-Jean Cointreau. Il loro primo successo è un liquore a base di ciliegie, zucchero e alcool chiamato Guignolet. Sarà però un liquore preparato per la prima volta nel 1875 da Edouard Cointreau, figlio di Edouard-Jean, a base di scorze di arance amare e arance dolci, zucchero e alcool, a consacrare il successo della loro azienda. All'inizio del XX secolo il liquore comincia ad essere esportato in Europa, nel 1923 raggiunge gli Stati Uniti. Nel 1990 l'azienda si fonde con la Rémy Martin, creando la Rémy Cointreau; l'anno successivo viene quotata in borsa.
Attualmente si stima in 15 milioni il numero di bottiglie vendute in oltre 200 paesi, di cui il 95% fuori dalla Francia.

Prodotto

Il Cointreau è un triple sec distillato in alambicchi di rame rosso, con bucce fresche ed essiccate, fiori ed oli essenziali di arance provenienti da Spagna, Africa e Brasile, spezie, acqua, alcol e zucchero.
Il cointreau si presenta trasparente e cristallino, con riflessi opalescenti, dal profumo e gusto intenso di arancia e con gradazione alcolica pari a 40%.

Confezione

Il Cointreau viene presentato in iconiche bottiglie di vetro squadrate di colore ambrato ideate nel 1875 dal creatore del liquore Edouard Cointreau; la versione odierna mantiene lo stile delle bottiglie originali, leggermente rivisitato e con tappo metallico color arancione. Anche il logo è rimasto sostanzialmente invariato, con la scritta "Cointreau" inserita su un nastro piegato; il logo attuale è color arancione e molto stilizzato.

Varianti

Oltre ad una serie di bottiglie in edizione limitata, rivisitate da vari artisti (ad esempio Catherine Malandrino, Alexis Mabille), l'azienda ha presentato una variante del liquore.
  • Cointreau Noir (2008) - Cocktail Sidecar premiscelato prodotto con Cointreau e cognac Remy Martin, presentato nel 2008. La confezione è identica nella forma, ma ricoperta da uno strato di color bronzo metallico, l'etichetta è nera.

Consumo

Il signature drink del marchio è il "Cointreaupolitan", ma il liquore è presente in diversi cocktail, può essere servito liscio, con ghiaccio, caldo sotto forma di grog o punch allungato con acqua calda e scorzette d'arancia.

Cocktail

I cocktail principali che presentano il Cointreau sono:
  • Cosmopolitan: Cointreau, vodka, cranberry, lime
  • Margarita: tequila bianca o invecchiata, triple sec, succo di lime o limone, sale fino
  • White Lady: Cointreau, gin, limone
  • Sidecar: Cointreau, cognac
  • Kamikaze: Cointreau, vodka, lime
  • Angelo azzurro: Cointreau, gin, blue curaçao
  • B-52: Cointreau, crema di whisky, liquore al caffè

Promozione

La prima campagna pubblicitaria per promuovere il liquore venne firmata nel 1898 dall'artista francese Nicolas Tamagno, il quale ispirandosi ad una fotografia di Nadar, lega il marchio alla maschera di Pierrot; l'anno successivo viene girato un pioneristico filmato pubblicitario. Con l'esportazione a livello internazionale il marchio si lega allo slogan "le marque mondiale"; nel 1960 il Cointreau appare nella pubblicità di James Bond. Nel 1980, la compagnia statunitense di abbigliamento Avirex ha prodotto un giubbotto in pelle in edizione limitata, recante sul retro un disegno in stile nose art del "Cointreau Original Margarita".
Nel 2001 comincia la campagna "Be cointreauversial", realizzata dall'agenzia pubblicitaria Kraftworks NYC legata ad un messaggio di indipendenza e decisione, soprattutto femminile. Il marchio comincia a sponsorizzare eventi e feste, e nel 2007 si lega al volto della ballerina di burlesque Dita Von Teese. Nel 2010 viene aperto un temporary club a Montmartre a Parigi, nel 2011 a Piccadilly Circus, Londra

Slogan

  • Le marque mondiale (1923)
  • Forte, con sapore (1989)
  • Voulez-vous Cointreau avec moi?(1992)
  • Be cointreauversial (2001)

giovedì 1 luglio 2021

Grand Marnier

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Grand Marnier è un marchio di liquore creato nel 1880 a Neauphle-le-Château (dipartimento dello Yvelines in Francia) da Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle di proprietà del colosso italiano Gruppo Campari. Il Grand Marnier è una miscela composta da vari cognac, essenze d'arancia ed altri ingredienti. Contiene il 40% di alcool (vol.), è prodotto in molte varietà, che possono essere consumate senza ghiaccio, senza acqua o in cocktail.

Marche prodotte

Cordon Rouge

Il Grand Marnier Cordon Rouge o Nastro rosso, è un liquore originale creato nel 1880 da Alexandre Marnier-Lapostolle. Viene usato in vari cocktail. Questo liquore ha ottenuto vari riconoscimenti come la Medaglia d'oro al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001. in occasione delle festività natalizie viene rilasciata una edizione limitata, ogni anno diversa. La bottiglia ha un aspetto ispirato a Parigi o la Francia.

Creme de Grand Marnier

Liquore a base di Grand Marnier con aggiunta di panna, è stato prodotto fino alla fine secolo scorso.

Cordon Jaune

Il Grand Marnier Cordon Jaune o Nastro giallo, venduto in alcuni paesi europei ed in alcuni dei principali aeroporti internazionali, ma poco diffuso in America Settentrionale. Il Grand Marnier Cordon Jaune è un triple-sec, e quindi non ha cognac al suo interno e viene utilizzato soprattutto nella creazione di bevande miscelate.

Navan

Il Grand Marnier Navan è stato prodotto dal 2004 al 2010. È composto da cognac fini invecchiati 10 anni con l'aggiunta di vaniglia naturale al 100%. Il nome deriva dalla città di Navana in Madagascar, dove si coltiva la vaniglia.

Cuvée du Centenaire

Il Cuvée du Centenaire è stato commercializzato per la prima volta in quantità limitate nel 1927 per commemorare il centenario della distilleria. È composto da cognac fini invecchiati 25 anni e viene esposto nella vendita al prezzo di circa 120 $ alla bottiglia. Questo liquore ha vinto una doppia Medaglia d'oro al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001

Cuvée Spéciale Cent Cinquantenaire

Il Grand Marnier 150, chiamato Cuvée Spéciale Cent Cinquantenaire è stato creato nel 1977, ed è il liquore più fine della marca. È prodotto con cognac invecchiati 50 anni, venduti in una bottiglia lucidata, dipinta e decorata a mano e viene venduto al prezzo di circa 225 $ alla bottiglia. Nel 1983 ha vinto la medaglia d'oro al Salone des Arts Ménager di Bruxelles ed ha ottenuto il massimo punteggio al Beverage Tasting Institute. Ha inoltre ottenuto il riconoscimento di Migliore liquore al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001

Cuvée Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle

Il Cuvée Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle è un miscuglio speciale di cognac che provengono dalle migliori annate di questa regione, (Grande Champagne, Petite Champagne, Borderies, Fins Bois e Bons Bois), invecchiati in barili di quercia. È venduto soltanto in Francia, in Canada e nei Paesi Bassi.

mercoledì 30 giugno 2021

Vin brulé

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Il vin brulé (anche noto come Glühwein, dal tedesco, Vin Chaud in francese, Mulled Wine in inglese) è una bevanda calda a base di vino (tradizionalmente vino rosso), zucchero e spezie aromatiche diffusa in numerosi paesi e semplice da preparare.
In Europa centrale si consuma vin brulé soprattutto nel periodo dell'Avvento. In Italia, soprattutto settentrionale, si trova nei mercatini di Natale, o, più in generale, preparato artigianalmente in pentole o thermos e distribuito al pubblico durante le feste popolari del periodo invernale, compreso Carnevale. In alcuni casi si trova anche in vendita già pronto imbottigliato, quindi solamente da scaldare.
Il predecessore del vin brulé è il conditum paradoxum dell'antichità.
Nel Medioevo invece si consumavano vini speziati freddi, come l'Ipocras (sinonimo di ippocrasso), e che somigliavano al moderno vin brulé per le spezie usate e per il sapore.
Il costume di bere del vino cotto si diffuse soprattutto tra le popolazioni alpine o comunque dei paesi europei freddi. Successivamente, si diffuse in tutto il mondo.
Il vin brulé si prepara riscaldando vino rosso (nella versione tradizionale) o vino bianco, aggiungendo quindi zucchero a piacere e diverse spezie, di base cannella e chiodi di garofano. In alcuni casi vi si aggiungono facoltativamente delle scorze di limone, anice stellato, mela e/o qualche spicchio di mandarino.
Durante la lunga bollitura del vino, l'alcool etilico evapora a 83 °C. Tuttavia spezie e zuccheri dovrebbero essere aggiunti dopo, in fase di raffreddamento della bevanda, poiché eccessive temperature formerebbero un prodotto di decomposizione degli zuccheri, l'idrossimetilfurfurale (HMF), il quale è sospettato di cancerogeneità. Dunque, per mantenere il vino caldo nel tempo durante, ad esempio, una festa, sarebbe opportuna una fonte di calore sempre minima e costantemente controllata.
I vin brulé economici pronti in commercio vengono spesso preparati con dei vini di scarsa qualità e fortemente dolcificati per mascherarla. Un vin brulé di qualità superiore è fatto da vini rossi da tavola corposi, con l'aggiunta soltanto di poche spezie e di poco zucchero.
I vini utilizzati variano nelle diverse regioni. In Germania si utilizza di solito vino rosso, nell'Italia settentrionale e alcune province tedesche anche il vino bianco, in Austria tutti e due.
In Italia esistono differenti varianti. Ad esempio, il vinbruè è il vin brulé in Veneto ed è preparato di solito con vino Chardonnay o con vino Pinot bianco con l'aggiunta di cannella, mela e chiodi di garofano, viene consumato soprattutto durante il panevin assieme alla pinza e il bisò è il vin brulé in versione romagnola, preparato con Sangiovese speziato e servito molto caldo. Nella città di Faenza, la sera del 5 gennaio si celebra la Nott de bisò, manifestazione legata al palio del Niballo. Il nome "bisò" è tradizionalmente fatto derivare dalla frase dialettale bì sò! ("bevete, su!"), ma si tratterebbe di una paretimologia: l'origine del nome andrebbe fatta risalire al tedesco Bischoff (o inglese bishop), parola che, oltre che "vescovo", significa appunto "vino rosso caldo", per via del colore che richiama appunto l'abito vescovile.
Le varianti invece che contengono il rum, l'acquavite o liquori come l'amaretto in realtà non sono delle varianti di vin brulé ma piuttosto di punch.
La gradazione alcolica dipende ovviamente dal vino utilizzato, di solito dagli 11 ai 14 gradi alcolici. Tuttavia sopra gli 80 °C l'etanolo del vino evapora, pertanto la gradazione alcolica del vin brulè è molto variabile e diminuisce in base al tempo (lungo) ed il modo (fiamma bassa) di cottura dello stesso.
 
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