sabato 22 agosto 2020

La differenza tra bar e pub

Differenza tra pub e bar / Stile di vita | La differenza tra ...



Ti spiego la differenza in Italia perché all'estero funziona in modo diverso.
Un bar si intende un luogo dove le persone vanno magari a prendere un caffè o sono di passaggio. Sono luoghi di ritrovo magari per persone di una certa età che possono giocare a carte prendendo un bicchierino, eccetera, e di solito sono quasi sempre aperti durante il giorno, ma chiudono la sera diciamo attorno alle 19, 19:30.
Invece il pub che sarebbe un diminutivo di "Public House" sono quelli che intendiamo noi come locali. Di solito sono perlopiù aperti di sera e a volte fino a tardi. Sono frequentati perdipiù da amici che vogliono ritrovarsi per socializzare, magari bevendo una birra, eccetera.
Questa differenza si riflette anche in altri aspetti esteriori. Di solito i bar sono più alla buona, sia come servizio che come arredamento. Magari hanno la classica tovaglia a quadri col quotidiano sopra, ecc. Le persone che ti servono non sanno fare cose troppo complicate e non c'è molto assortimento nel bere, al di là di quello che trovi già dietro il bancone.
Peraltro lo stesso termine "bar" deriva proprio dalla "sbarra" (bancone) dietro cui sta l'inserviente!
Invece i pub sono un po' più ricercati. Per evidenziare l'origine "english" del nome, tendono di solito ad avere un arredamento che ricorda un po' effettivamente quello di alcuni locali inglesi o irlandesi. Solitamente hanno un ottimo assortimento di alcolici, specie birre e derivati, cocktails ecc.
I bar hanno prezzi solitamente modesti, e se fanno anche da mangiare di solito sono panini, toast, pizzette, cibi confezionati. I prezzi sono comunque economici.
I pub invece fanno panini un po' più elaborati, spesso offrono "fish & chips" ecc.
I prezzi sono decisamente più elevati, anche per via dei costi senz'altro maggiori di gestione.




giovedì 20 agosto 2020

Bevande che erano famose in passato e che sono ormai passate di moda


L'orzata, da non confondere con il latte di mandorla. Era una bevanda ottenuta dall'orzo con aggiunta di vaniglia e aroma di fiori d'arancio.


La spuma, una bibita venduta negli anni '20 a base di acqua gassata, zucchero, aromi e caramello in due versioni, bionda o nera e poi alla menta e agli agrumi.


La granatina, una bibita a base di succo di melograno, anticamente chiamato granata. Veniva ottenuta dai chicchi di melograno a cui veniva aggiunto miele e zucchero e poi diluita in acqua e ghiaccio. Oggi viene usata solo come ingrediente per cocktail come il Singapore sling.


Il rosolio, un liquore ottenuto a partire da alcool ed essenza di rose diffuso in tutta Italia a partire dal Rinascimento. Vennero anche prodotti rosoli di menta, agrumi, caffè e anice.


Il mandarinetto, una variante del limoncello e dell'arancello. Molto diffuso negli anni '60-'70, oggi viene prodotto solo in distillerie artigianali.


Il bargnolino o prunella, un liquore ottenuto dal frutto del prugnolo con aggiunta di alcool, zucchero e vino rosso.


Il genepì, un liquore ottenuto da un arbusto aromatico del genere Artemisia che cresce spontaneo sulle Alpi. Era diffuso soprattutto in Piemonte e Valle d'Aosta e nella Savoia francese. Oggi viene prodotto solo in piccole distillerie locali del Piemonte.


L'anisetta, un liquore ottenuto da semi di anice, da non confondere con l'anice che viene aggiunto al caffè o nei dolci. Era molto diffuso nella seconda metà dell'800 fino ai primi anni del '900, oggi é praticamente scomparso.


La sambuca, da non confondere con la pianta del sambuco. É un liquore ottenuto dall'infusione di semi di anice stellato, molto nota in Italia fino agli anni '80, era spesso bevuta d'estate con ghiaccio o con chicchi di caffè.


L'assenzio. Una volta questo liquore era il piú diffuso in tutta Europa e America. Era uno dei simboli della Belle Époque sebbene avesse la fama di liquore maledetto, una fama datagli dai produttori di vino che ne temevano la concorrenza. Veniva prodotto a partire da erbe, fiori e foglie dell'assenzio maggiore e bevuto con ghiaccio e zucchero e allungato con acqua (berlo puro era impossibile). Nel 1915 ne venne proibita la produzione a seguito delle pressioni dei produttori di vino ma oggi il divieto di produrlo é caduto ed é di nuovo in produzione.


Il brodo di giuggiole; in realtà non é un brodo ma un liquore ottenuto dai frutti dell'albero del giuggiolo, una volta molto diffuso nella penisola mentre oggi é una specie protetta. Viene ottenuto partendo da giuggiole appassite, mele cotogne, uva, zucchero, vino e scorza di limone. L'espressione "andare in brodo di giuggiole" deriva proprio dalla bontà e diffusione del prodotto.




mercoledì 19 agosto 2020

La RedBull è davvero così dannosa per la nostra salute


Che dire, di certo non è come bere un bicchiere di tè verde… Ma a me non piace condividere "opinioni", preferisco offrire fatti. Poi lascio ad ogni lettore la libertà di decidere da se. :)
Se non ti interessa capire cosa contiene una lattina da 250 ml di RedBull, allora salta alle conclusioni.
  • 21,5 g di saccarosio
  • 5,25 g di glucosio
  • 50 mg di inositolo. (Un tipo di zucchero dalla struttura chimica diversa dal glucosio. Di origine vegetale, può essere comunemente trovato in molti alimenti ed è attualmente in fase di studio per la potenziale prevenzione del cancro)
E fino a qua tutto bene (direi), a parte il fatto che tutto questo zucchero equivale a circa 140 calorie, più dello zucchero contenuto in una bella banana.
Preciso anche che la RedBull senza zucchero al posto di saccarosio o glucosio, contiene invece aspartame e acesulfame potassio (possibili sostanze che aumentano il rischio di tumore). Continuiamo.
  • 1000 mg di taurina
Conosciuto anche come acido 2-aminoetansolfonico, o acido solfonico, è un acido organico. C'è molta controversia riguardo questa sostanza, ma è possibile che un dosaggio troppo alto possa essere davvero pericoloso alla salute umana.
Gli studi non hanno dimostrato in modo convincente che la taurina sia un booster di energia quando aggiunta alle bevande.
  • 600 mg di glucuronolattone
Un composto chimico presente in natura, generalmente prodotto dal fegato umano durante l'assorbimento di glucosio. Viene aggiunto alle bevande per il suo potenzale effetto energizzante per il consumatore.
  • 20 mg di niacina
Un tipo di vitamina B che aumenta i livelli del colesterolo buono.
  • 5 mg di vitamina B6
Conosciuta anche come piridossina, è una vitamina necessaria per la sintesi dei neurotrasmettitori e per la formazione di mielina.
  • 5 mg di acido pantotenico
Comunemente chiamato chiamata vitamina B5, è una sostanza solubile in acqua che non può essere immagazzinata dal corpo. Gli eccessi sono infatti espulsi tramite l'urina.
Oltre ad essere essenziale per la crescita, aiuta il corpo a scomporre e sintetizzare il cibo (metabolismo).
  • 0,005 mg di vitamina B12
Anche chiamata cobalamina, è comunemente somministrata come medicazione ai malati di cancro per aiutare a ridurre gli effetti collaterali del trattamento antimetabolita.
  • 80 mg di caffeina
La caffeina è un diuretico, un farmaco stimolante psicoattivo e, nell'uomo, la caffeina può ripristinare temporaneamente l'attenzione.
È la sostanza psicoattiva più popolare sulla terra.
Una lattina da 250 ml di RedBull ha circa la stessa quantità di caffeina che si potrebbe trovare in una tazza di caffè americano da 250 ml (pari ad un'espresso italiano) e circa il doppio di una lattina da 330 ml di Coca-Cola.
QUINDI, TORNANDO ALLA DOMANDA.


Che dire, scientificamente parlando, gli studi finora NON hanno dimostrato che Red Bull sia un grave pericolo per la salute.
Tuttavia, dato che causa un aumento del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna (in alcuni casi) sta al consumatore (soprattutto se affetto da patologie cardiache o ipertensione) decidere con cautela.
Alcuni paesi, come la Francia, hanno bandito la vendita di Red Bull, principalmente a causa della presenza di taurina e caffeina e della sua popolarità tra i giovani adolescenti.
Infatti, questa bevanda, spesso usata in cocktail alcolici, è altamente diffusa tra i giovani che ne fanno quasi una dipendenza. Inoltre, è stato dimostrato che mescolare RedBull con alcool può mascherare gli effetti dell'alcol stesso conducendo il consumatore a bere di più.


martedì 18 agosto 2020

Che differenza c’è tra la Pepsi e la Coca Cola

Pepsi e Coca Cola hanno lo stesso sapore? E se no, qual è la più ...



A livello macroscopico la lista degli ingredienti è praticamente uguale, per cui la formulazione prevede una base acquosa acidificata, dello zucchero con aromi e colorante e caffeina.
Coca: Acqua, zucchero, colorante caramello (E 150D), aromi naturali, caffeina e acido fosforico (E 338).
Pepsi: Acqua, zucchero, colorante caramello (E 150D), aromi naturali, caffeina e acido fosforico (E 338).
Le differenze risiedono nelle concentrazioni (più meno zuccherato/acido e aromatico). Inoltre troverai delle differenze nella composizione del “bouquet” aromatico; anche se la Pepsi nacque come alternativa (copia) della Coca Cola, e per molti è difficile sentirne la differenza.
Se poi parliamo di processi produttivi, questi sono simili in tutto e per tutto tra i due prodotti, con differenze che esistono anche tra i vari stabilimenti di produzione della stessa marca (compresa l’acqua).


domenica 5 luglio 2020

Chiuso per ferie!

Manuale di viaggio di Paperino (Quack) - Scrivere i risvolti



sabato 4 luglio 2020

Le origini delle bibite gassate

Bibite gassate alterano le proteine del cervello: lo dice una ...



Un' altra invenzione per procurarci qualche diletto in più, non essendone davvero mai sazi… Nel 1767, Joseph PRIESTLY, un geniaccio di vasta cultura (filosofia, chimica, biologia, psicologia, fisica…) di origini britanniche, ideò un sistema per insufflare anidride carbonica in una contenitore di acqua e dopo qualche decennio, nel 1820, cominciarono a prodursi bevande gassate e aromatizzate con zenzero, chinino, limone, arancia, bergamotto etc… Ed apparvero sulle tavole della high society i primi flaconi di seltz… e allegramente recitò il primo assolo miss Coca-cola (Atlanta, 1886), il migliore disincrostante, degrassante, antiruggine, anticalcare che si conosca… Il resto è storia molto conosciuta e gli annali sono facilmente consultabili presso… ogni clinica di epato-gastro-enterologia…

venerdì 3 luglio 2020

Come funziona la caffettiera

Quando l'acqua che riempie la parte inferiore della caffettiera giunge ad ebollizione, il sottile strato di vapore che si interpone tra il filtro e l'acqua stessa, aumentando la temperatura, gonfia le proprie molecole, quindi, anche la pressione aumenta la sua forza. A questo punto, secondo il principio di Pascal, il vapore esercita sull'acqua una pressione uniforme in tutte le direzioni, per cui l'unica "via d'uscita" per il liquido risulta l'imbuto del filtro.
L'acqua passa attraverso il filtro stesso contenente il caffè, quindi, fluisce attraverso la polvere di caffè, accogliendo in se gli oli presenti sulla superficie dei granelli, trasformandosi così nella bevanda che tutti conoscono. L'ulteriore risalita fa sì che il caffè appena formato si raccolga nella parte superiore della caffettiera, passando attraverso una cannula detta "camino".
La risalita si arresta quando il livello di acqua nella caldaia (o parte inferiore della caffettiera) scende al di sotto del livello di entrata che identifichiamo con il foro dell'imbuto del filtro.


Oltre alle tre componenti principali, la caffettiera - detta anche moka - è dotata anche di una semplice valvola a molla che evita aumenti eccessivi di pressione, che potrebbero far esplodere la stessa moka. Tali aumenti di pressione sono generalmente dovuti a fenomeni ostruttivi (ad esempio a causa di un'eccessiva pressatura della polvere di caffè nel filtro).
Una guarnizione, infine, assicura la sicurezza dell'avvitamento.






 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .