venerdì 5 aprile 2024

Bundaberg Rum: Il Cuore Forte del Queensland

Nel cuore tropicale dell’Australia, tra i campi di canna da zucchero battuti dal sole del Queensland e l’aria salmastra del Pacifico, nasce uno spirito che è diventato leggenda nazionale: il Bundaberg Rum. Conosciuto colloquialmente come Bundy, questo rum rappresenta molto più di una bevanda alcolica: è un simbolo identitario, amato, odiato, celebrato e temuto, capace di evocare l’anima ribelle e fiera dell’outback australiano.

La storia di Bundaberg Rum comincia nel 1888, in risposta a un problema di sovrapproduzione. I coltivatori locali di canna da zucchero si trovavano a gestire un eccesso di melassa, sottoprodotto della raffinazione dello zucchero che rischiava di diventare un rifiuto industriale. L’intuizione fu semplice e geniale: distillarla in rum. Così nacque la Bundaberg Distilling Company, fondata da un consorzio di imprenditori locali. La produzione iniziò l’anno successivo.

Da allora, il rum di Bundaberg ha accompagnato la crescita del Paese, dalle guerre mondiali alle Olimpiadi, diventando un emblema dell’identità operaia e combattiva del nord australiano. Una bottiglia di Bundy, per molti, non è un semplice distillato, ma una dichiarazione di appartenenza.

Il Bundaberg Rum si distingue per il suo stile deciso, speziato e muscolare. A differenza dei rum caraibici più dolci e vellutati, il Bundy ha un profilo gustativo netto, con note di liquirizia, vaniglia, pepe nero, legno bruciato e un fondo caldo di melassa. È un rum che non chiede il permesso: entra in bocca con vigore e lascia il segno.

L’etichetta più famosa è il Bundaberg Original, ma la distilleria ha nel tempo ampliato la gamma con proposte più raffinate: il Bundaberg Red, filtrato attraverso carbone per una maggiore morbidezza; il Reserve, più invecchiato e rotondo; e le edizioni limitate, come il Master Distillers’ Collection, apprezzate dai collezionisti e dagli intenditori.

Il simbolo dell’orso polare sull’etichetta – scelto nel 1961 per comunicare forza e resistenza – è diventato un’icona pop australiana, raffigurato su t-shirt, cappellini, e poster da pub.

La distilleria ha conosciuto due incendi devastanti: nel 1907 e nel 1936, entrambi causati da esplosioni di etanolo, che rasero al suolo l’intero stabilimento. Ma come spesso accade nei racconti epici, Bundaberg risorse ogni volta dalle sue ceneri, più forte di prima.

Nel 2013, un’alluvione catastrofica colpì la città di Bundaberg, costringendo la distilleria a fermare la produzione. Anche in quel caso, i maestri distillatori e la comunità locale si rimboccarono le maniche, ricostruendo con determinazione il sito storico.

Oggi, la Bundaberg Distillery è visitabile e rappresenta una delle principali attrazioni turistiche del Queensland, insignita del titolo di iconic Australian brand.

Il Bundaberg Original si presta perfettamente alla miscelazione, spesso servito con cola e una fetta di lime: il celebre “Bundy and Coke” è un’istituzione nei bar australiani. Ma le versioni riserva meritano di essere gustate pure, a temperatura ambiente o con un cubetto di ghiaccio, per coglierne le sfumature aromatiche.

In cucina, il Bundaberg può accompagnare piatti robusti: barbecue australiano, carni affumicate, hamburger speziati o ribs al miele. In abbinamento dolce, è ideale con dessert al cioccolato fondente, torta di noci pecan o banoffee pie.

Più che un rum, Bundaberg è uno spirito che racconta l'Australia profonda, quella fatta di braccia forti, storie da pub e tramonti rossi sull’entroterra. Ha un’anima ruvida e autentica, come la terra da cui proviene. Nel sorseggiarlo, si percepisce l’eco delle raffinerie di zucchero, il rombo dei fiumi in piena, il calore secco del bush.

Bundaberg Rum è questo: non una moda, ma una presenza costante. Una voce aspra e sincera nel coro globale dei distillati.





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