Il Caffè Borghetti (o Caffè sport
Borghetti) è un liquore al caffè prodotto in Italia.
È consumato generalmente liscio o con
ghiaccio; talvolta è utilizzato come variante in cocktail, ad
esempio nel White Russian o nel Bombardino. È inoltre utilizzato
talvolta in dolci come il Tiramisù. Ha 25° ed è commercializzato
in bottiglie da 100 cl, 70 cl, 10 cl, 3 cl ed in barattolini di
plastica da 3 cl, pensati per l'utilizzo negli stadi.
Fu ideato nel 1860 dall'anconetano Ugo
Borghetti, proprietario di un bar chiamato Caffè Sport, in
occasione della nascita della linea ferroviaria Pescara-Ancona.
Inizialmente composto da una miscela di caffè e alcool servita ai
viaggiatori della vicina stazione ferroviaria, venne successivamente
raffinata la ricetta con una miscela di Coffea arabica e di Coffea
robusta. Borghetti iniziò a produrlo a livello industriale e si
trasferì a Roma ottenendo, durante il periodo fascista, anche
incarichi di partito. Negli anni 70 la Borghetti ebbe dissesti
finanziari che la portarono al fallimento e il marchio venne preso in
affitto dalla ditta Barrovecchio di Jesi per alcuni anni, finché non
venne messo all'asta nel 1976 e aggiudicato alla società Carpano,
che lo distribuì in tutta Italia con relativo successo. Nel 1982 il
50% del marchio venne acquistato dalla Distillerie fratelli Branca,
che lo lanciò a livello internazionale e ne rilevò l'altra metà
nel 2002.
Ricetta
Il liquore può anche essere preparato
in modo casalingo e molte famiglie hanno una loro ricetta: non è
infatti un distillato, ma un preparato miscelato in base alcolica.
Secondo una ricetta tradizionale, in
una bottiglia da un litro si sciolgono 200 grammi di zucchero in 300
cl d'acqua tiepida, poi si aggiungono sette tazze di caffè ristretto
e 300 cl di alcool puro. Si lascia riposare per 12 ore e quindi si
aggiunge una piccolissima quantità di vanillina per dolci (quanto un
chicco di riso) riempiendo la bottiglia con acqua fredda. Il liquore
può essere consumato dopo quaranta giorni di riposo al riparo dalla
luce.
Curiosità
Nelle etichette concepite da Ugo Borghetti apposte nelle prime bottiglie della sua omonima bevanda compariva questa piccola poesia:
«Ne'l'eden mistico
nel fiero bosco ne'l'onda indomita nel ciel più fosco Dai climi torridi insino al polo con questo nettare sol mi consolo.» |
(Ugo Borghetti
- Ancona)
|
Nella versione barattolo da 3 cl, è
molto venduto negli stadi; in particolare, intorno allo stadio
Olimpico di Roma, al San Paolo di Napoli, al San Nicola di Bari o al
Del Conero di Ancona e presso lo stadio Stadio Pino Zaccheria di
Foggia vi sono spesso venditori abusivi del caffè Borghetti,
chiamati dialettalmente "Borghettari".
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