venerdì 13 maggio 2022

Postumi dell'ubriachezza

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I postumi dell'ubriachezza sono un insieme di effetti fisici che seguono l'eccessivo consumo di bevande alcoliche. I più comuni riportati sono emicrania, sete, letargia, nausea, sensibilità alla luce e al rumore, ipoglicemia, disidratazione e carenza di vitamina B12. Possono verificarsi anche amnesie o ricordi confusi del periodo soggetto ad intossicazione alcolica.


Sintomi

I postumi dell'assunzione eccessiva di alcol sono riconducibili a diversi sintomi che possono includere disidratazione, stanchezza, mal di testa, nausea, diarrea, debolezza, difficoltà di concentrazione, ansia, irritabilità, sensibilità alla luce e al rumore e difficoltà a dormire. I sintomi variano da persona a persona e da occasione a occasione, e di solito cominciano molte ore dopo aver assunto bevande alcoliche. Non è chiaro se tali postumi abbiano effetti sulle capacità cognitive.


Cause

Le cause dei postumi sono molteplici. L'etanolo ha un effetto disidratante (le sostanze di questo tipo sono dette diuretiche), che causa secchezza delle fauci, letargia e mal di testa dovuta alla diminuzione del livello di fluidi nel cervello; questo effetto può essere ridotto bevendo molta acqua durante e dopo il consumo di alcolici. L'impatto dell'alcol sulla mucosa dello stomaco può causare la nausea. A causa dell'aumento della produzione del NADH durante la metabolizzazione dell'etanolo, il NADH in eccesso può rallentare la gluconeogenesi nel fegato, causando ipoglicemia.
Un altro fattore risulta dalla degradazione dell'etanolo per mezzo di due reazioni chimiche, catalizzate da due enzimi prodotti dalle epatociti del fegato. L'etanolo è convertito in acetaldeide dall'enzima alcol deidrogenasi e quindi dall'acetaldeide ad acetato dall'enzima acetaldeide deidrogenasi. L'acetaldeide e l'acetato sono fortemente tossici, nel particolare l'acetaldeide è circa 30 volte più tossico dell'alcol di per sé, pertanto è la principale causa dei postumi.
Le due reazioni menzionate sopra richiedono anche la conversione del NAD+ in NADH. Con l'eccesso di NADH, la reazione dell'enzima lattato deidrogenasi è portata a produrre il lattato dal piruvato (il prodotto finale della glicolisi) per rigenerare il NAD+ necessario. Questo devia il piruvato da altre vie, come la gluconeogenesi, interferendo con l'abilità del fegato di rifornire di glucosio i tessuti, specialmente il cervello. Poiché il glucosio è la fonte energetica principale del cervello, questa mancanza di glucosio contribuisce a sintomi quali affaticamento, debolezza, sbalzi d'umore e diminuzione dell'attenzione e della concentrazione.
Nella metabolizzazione dell'alcol, una molecola di etanolo (il principio attivo principale nelle bevande alcoliche) produce due molecole di NADH, utilizzando la vitamina B12 come coenzima. Il consumo eccessivo di etanolo può quindi causare anche carenza di vitamina B12.


Presunti rimedi

In una rassegna della letteratura medica riguardante le cure dei postumi, stesa da un team di ricercatori guidati da Max Pittler della Peninsular Medical School all'Università di Exeter, pubblicata nel numero del 24 dicembre 2005 del British Medical Journal, sono riportate le seguenti conclusioni: «non esiste una prova convincente che suggerisca che un qualche intervento convenzionale o complementare possa avere effetti nel prevenire o curare i postumi dell'alcol. Il metodo più efficace per evitare i sintomi dei postumi indotti dall'alcol è praticare l'astinenza o la moderazione».
Uno studio clinico del 2004 ha suggerito che assumere un estratto di fico d'india (Opuntia ficus indica) alcune ore prima di bere può ridurre significativamente alcuni sintomi di ubriachezza, tra i quali la nausea. L'autore teorizza che l'estratto possa agire sopprimendo la naturale reazione immunitaria ai congeneri, sostanze tossiche prodotte durante il processo di fermentazione dell'alcol.



giovedì 12 maggio 2022

Ammazzacaffè

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È detto ammazzacaffè, o dopocena, il bicchierino di liquore bevuto dopo il caffè a fine pasto, per "ammazzarne" il sapore o l'effetto della caffeina.
L'ammazzacaffè è l'assimilazione popolare di un uso nato presso classi aristocratiche: si usava infatti servire dopo la cena, agli uomini che alzatisi si trasferivano in un'altra stanza per fumare, bere un cognac o un brandy.
Oggi viene servito ancora a tavola, anche al pranzo, e generalmente l'offerta comprende, su richiesta, un amaro e un liquore di tradizione locale.

I più bevuti

  • Amaro
  • Sambuca
  • Acquavite o Grappa
  • Limoncello
  • Mirto
  • Whisky
  • Cognac
  • Anice

Tradizioni

In Veneto e in Trentino, l'ammazzacaffè è detto resentìn dal verbo dialettale resentae = sciacquare. Ciò deriva dall'abitudine di bere l'ammazzacaffè direttamente nella tazzina da caffè, appunto risciacquandola.
In Piemonte, la stessa tradizione del resentìn è nota col nome di pusa cafè. In piemontese, l'espressione pusa via significa spingere.




mercoledì 11 maggio 2022

Bavarese

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La bavarese è una bevanda tipica della Francia diffusa in tutte le zone d'oltralpe.
È un mangia e bevi, servito solitamente caldo, preparato con tè, latte e liquore. Si ritiene sia stato introdotto verso i primi del settecento dai cuochi francesi al servizio dei Wittelsbach, casa regnante di Baviera, da ciò ne derivò il nome con cui il prodotto è conosciuto. Il cuoco siciliano Procopio Coltelli contribuì a diffonderne e lanciarne il consumo a Parigi grazie al suo famosissimo Cafè Procope, nato nel 1686.
Dalla bevanda si originò, all'inizio dell'ottecento il dolce chiamato bavarois o formaggio bavarese, perché all'aspetto ricordava un formaggio fresco.




martedì 10 maggio 2022

Bombardino

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Il bombardino è una bevanda a base di panna, zabajone caldo, brandy e caffè (la ricetta varia a seconda delle zone). Ha origini lombarde nasce a Livigno, in provincia di Sondrio, alla baita del Mottolino, ma è ormai diffuso in molte località sciistiche di tutta Italia.
È venduto nelle baite e sulle piste da sci. Il suo nome deriva infatti dalla vampata di calore che ne seguirebbe l'ingerimento, reazione dovuta sia alla temperatura della bevanda che alla gradazione alcolica (circa 30°).
Esistono tre varianti sempre a base di zabajone caldo:
  • Calimero (zabajone e caffè espresso),
  • Pirata (zabajone e rum),
  • Scozzese (zabajone e whisky).

Origine

La leggenda narra che un giovane genovese, di cui non è certo il nome, girò le spalle al mare per andare a vivere in montagna. Dopo un lungo periodo da Ufficiale degli Alpini gli venne dato in gestione il rifugio del Mottolino. Quattro amici seduti al bar del rifugio si misero a pensare ad un possibile cocktail che potesse riscaldare dal freddo gelido dell'inverno. Tra tutte le combinazioni possibili quella più promettente fu latte, whisky e zabajone, il tutto scaldato fino a renderlo quasi bollente. Un cliente lo provò e disse: "Accidenti! È una bombarda!". Il genovese non se lo fece ripetere due volte e lo chiamò Bombardino.
Con il tempo il latte è stato sostituito dalla panna e il whisky con del brandy o rum.
In seguito un lavorante diffuse la ricetta alle baite concorrenti finché il bombardino non diventò bevanda servita comunemente in altre mescite del paese ed in seguito pressoché in tutte le località sciistiche.





lunedì 9 maggio 2022

Boza

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La Boza, anche Bosa (dal turco: boza), è una bevanda fermentata popolare in Kazakistan, Turchia, Kirghizistan, Albania, Bulgaria, Macedonia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, parti della Romania, Serbia, Ucraina, Polonia e Lituania.
È una bevanda di malto, a base di mais e di grano in Albania, grano fermentato in Turchia e di frumento o di miglio in Bulgaria e Romania. Ha una consistenza densa e una bassa gradazione alcolica (di solito circa l'1%), oltre ad avere un sapore leggermente acido dolce. Ci sono diversi tipi di Boza, i più importanti dei quali sono la Boza bulgara, albanese e turca.

domenica 8 maggio 2022

Brindisi (saluto)

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Con brindisi s'intende l'atto di alzare un bicchiere pieno di una bevanda (generalmente alcolica) e di bere alla salute di qualcuno. Il gesto comprende il toccare o lo sfiorare i bicchieri dei commensali.
Il brindisi è diffuso in tutto il mondo; variano, ovviamente, le esclamazioni accompagnatorie usate.

Etimologia

Brindisi deriva dallo spagnolo brindis, mutuato dal tedesco bring dir's, cioè “lo porto a te", intendendo il saluto, espressione trasmessa dai lanzichenecchi alle truppe spagnole.

Esclamazioni tipiche

Cin cin è l'esclamazione più comune in Italia all'atto del brindisi. Ha origini cinesi: deriva infatti da qǐng qǐng (请请; Wade-Giles: ch'ing ch'ing), che significa "prego, prego", promosso nell'uso anche per la somiglianza onomatopeica con il suono prodotto dal battere due bicchieri tra loro. Usato tra i marinai di Canton come forma di saluto cordiale ma scherzoso, fu esportato nei porti europei.
Prosit è una parola latina significa "sia utile, faccia bene, giovi", o anche "sia a favore", terza persona singolare del congiuntivo presente del verbo latino prōsum, prodes, prōfui, prodesse ("giovare", "essere di vantaggio"). È utilizzata come esclamazione all'atto del brindisi. La parola è usata anche in campo liturgico al rientro in sagrestia, dopo la conclusione della Messa, dai ministranti verso il celebrante, il quale risponde con "Deo gratias vobis quoque".
Nell'antica Grecia si usava declamare discorsi o versi poetici durante il brindisi e l'usanza richiedeva che le parole fossero improvvisate.
Dal Seicento in poi, si diffuse il cosiddetto brindisi poetico e numerosi furono gli autori che se ne occuparono, da Gabriello Chiabrera a Giovanni Mario Crescimbeni, per non parlare del Brindisi funebre carducciano.

Nelle altre lingue

  • afrikaans: gesondheid.
  • albanese: gëzuar.
  • armeno: genatzt.
  • azero: afiyæt oslun.
  • bulgaro: наздраве (nazdrave).
  • cantonese: gom bui.
  • ceco: na zdraví.
  • cinese yung sing, gan bei, gānbēi.
  • coreano: konbae (più raro: chukbae).
  • croato: živjeli.
  • danese: skål.
  • ebraico: l'chaim.
  • egiziano (arabo): fee sihetak, bisochtak.
  • esperanto: je via sano.
  • estone: tervist.
  • finlandese: kippis.
  • francese: santé, tchin tchin.
  • gaelico: slangiva.
  • georgiano: vakhtanguri.
  • giapponese: kanpai.
  • greco: στην υγειά σου/σας (stín ygeiá sou/sas); Εις υγείαν! (eis ygeían)
  • groenlandese: kassutta, imeqatigiitta.
  • hawaiano: okole maluna.
  • hindi: pro.
  • inglese: cheers.
  • irlandese: sláinte.
  • islandese / norreno: skál.
  • lettone: uz veselibu.
  • libanese (arabo): kessak.
  • lituano: į sveikatą.
  • malayalam: adi aliya.
  • macedone: na zdravje.
  • norvegese: skål.
  • olandese: proost, gezondheid.
  • polacco: na zdrowie.
  • portoghese: saúde.
  • romena: pentru sanatate, noroc.
  • russo: ваше здоровье (vaše zdorov'e).
  • scozzese: slainte.
  • siriano (arabo): kasak.
  • slovacco: na zdravie.
  • somalo: auguryo.
  • spagnolo: salud.
  • svedese: skål.
  • swahili: maisha marefu.
  • tedesco: Prost, zum Wohl.
  • tagalog: tagay, kampay.
  • turco: şerefe.
  • ucraino: будьмо (budmo).
  • ungherese: kedves egeszségedre.
  • srpski: "ziveli","na zdarvlje".

Origine

L'edizione del 1910 dell'Enciclopedia Britannica, in merito all'origine dell'usanza, dice: "L'usanza di bere ‘alla salute' dei vivi deriva molto probabilmente dall'antico rito religioso di bere in onore degli dèi e dei defunti. Ai pasti i greci e i romani versavano libagioni agli dèi, e ai banchetti cerimoniali bevevano in onore degli dèi e dei defunti", aggiungendo: "Il bere alla salute dei vivi dev'essere stato strettamente collegato a queste usanze che in sostanza equivalevano a libagioni". Un'opera più recente (1995) dice: "[Il brindisi] è probabilmente un vestigio religioso di antiche libagioni sacrificali in cui un liquido sacro veniva offerto agli dèi: sangue o vino in cambio di un desiderio, una preghiera riassunta con le parole 'lunga vita!' o 'alla salute'".

Curiosità

  • In giapponese cin cin può confondersi facilmente con la parola chinchin (hiragana: ちんちん; katakana: チンチン, fonologicamente tintin), che significa, tra le altre cose, "pene" (specie nel linguaggio infantile); simile, con lo stesso significato, anche ochinchin (kanji: 御珍々).


sabato 7 maggio 2022

A livello di produzione : Le birre artigianali sono qualitativamente migliori delle birre industriali?

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Perché una domanda del genere abbia senso dobbiamo stabilire che per "birra industriale" non si intenda la Peroni o la Becks ma una birra di qualità, come Birra del Borgo o Birrificio del Ducato, ovvero ex birrifici artigianali ora acquistati da grandi gruppi.
Detto ciò, dal punto di vista prettamente produttivo una birra industriale non può che essere migliore.
I controlli sanitari sono rigidi, così come quelli sulle materie prime, le modalità di conservazione sono studiate, gli imballaggi di qualità ed il tutto orchestrato da una grande società.
Se compro una Machete di Birrificio del Ducato sono sicuro sia sempre uguale, sia che la compri a Parma sia che la compri a Napoli.
Purtroppo invece per quanto riguarda i microbirrifici artigianali, spesso la birra è differente da una cotta all'altra e non è per nulla raro trovare una bottiglia/lattina non buona. E lo dice un grandissimo appassionato.
Certo, il piccolo birrificio può permettersi di sperimentare e creare birre fantastiche, dato anche il bacino di clientela molto piccolo. Una grande azienda brassicola lancerà sul mercato un nuovo prodotto solo dopo che questo è già stato sdoganato dai piccoli.

 
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