lunedì 28 marzo 2022

Caffè in ghiaccio

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Il Caffè in Ghiaccio è una bevanda fredda a base di caffè la cui preparazione è, in Italia, tipica del Salento.

Informazioni Generali

L'origine è spagnola e si affermò nel Salento già agli inizi del XVII secolo, il "caffè con ghiaccio" ha come nonno, infatti il "Café del Tiempo" tipico caffè di Valencia, dove ancora ora viene servito con una fetta di limone. Agli inizi dell'Ottocento anche ad Otranto il caffè caldo veniva servito o con una buccia di limone verde o con la menta e con pezzi di ghiaccio (o meglio, spesso ancora neve ghiacciata).

Preparazione della bevanda

Si procede alla preparazione del normale caffè espresso che deve essere zuccherato a piacere in una tazzina. Si versa quindi il caffè zuccherato ancora bollente in un bicchiere di vetro (meglio se largo) colmo di grossi cubetti di ghiaccio (per evitare di "annacquare" la bevanda i cubetti non devono essere sciolti, ma "secchi", cioè appena prelevati dal freezer).
Il caffè si raffredda all'istante e conserva il suo aroma originario. La bevanda va consumata immediatamente.
Il caffè con ghiaccio salentino può anche essere "soffiato" per pochi secondi con un getto di vapore per ottenere il cosiddetto "caffè con ghiaccio soffiato", più cremoso.
Il caffè con ghiaccio, oltre che dal caffè freddo, si differenzia anche dal caffè shakerato in cui il caffè e i cubetti di ghiaccio sono agitati con l'utilizzo di uno shaker.

Caffè con ghiaccio con latte di mandorla

È una variante del caffè in ghiaccio anch'essa tipicamente salentina, chiamata anche 'Caffè Leccese', che prevede l'utilizzo del latte di mandorla come dolcificante sostituto dello zucchero. Si prepara il caffè espresso e senza zuccherarlo si versa in un bicchiere colmo di cubetti di ghiaccio. Solo successivamente si aggiungono 2/3 cucchiai di latte di mandorla e si mescola il tutto con un cucchiaino. A volte viene aggiunto anche sciroppo di menta o vodka alla menta. Anche questa bevanda può essere "soffiata".

Ricetta

Ingredienti

Per la preparazione servono pochi ingredienti:
  • Il caffè.
  • I cubetti di ghiaccio.
  • Lo zucchero.

Preparazione

Si procede alla preparazione del normale caffè espresso che deve essere zuccherato a piacere in una tazzina. Si versa quindi il caffè zuccherato ancora bollente in un bicchiere di vetro (meglio se largo) colmo di grossi cubetti di ghiaccio (per evitare di "annacquare" la bevanda i cubetti non devono essere sciolti, ma "secchi", cioè appena prelevati dal freezer).
Il caffè si raffredda all'istante e conserva il suo aroma originario. La bevanda va consumata immediatamente.
Il caffè in ghiaccio salentino può anche essere "soffiato" per pochi secondi con un getto di vapore per ottenere il cosiddetto "caffè in ghiaccio soffiato", più cremoso.
Il caffè in ghiaccio, oltre che dal caffè freddo, si differenzia anche dal caffè shakerato in cui il caffè e i cubetti di ghiaccio sono agitati con l'utilizzo di uno shaker.

domenica 27 marzo 2022

Caffè alla valdostana

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Il Caffè alla Valdostana (in francese, Café à la Valdôtaine; in patois valdostano Café à la Cognèntse) è un modo comunitario di bere il caffè, tipico costume della cucina valdostana. Richiede un contenitore apposito, grolla o coppa dell'amicizia, intagliato in un pezzo di legno.

Informazioni Generali

Storia

In Valle d'Aosta, come nel resto d'Europa, il caffè si diffuse a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo.
La diffusione iniziale, come si deduce dal nome in patois valdostano, café à la cognèntse, si riferisce a Cogne.
Le varietà di caffè normalmente utilizzate per il caffè alla valdostana sono quella arabica e quella robusta.

Attrezzi

Esistono due modi per bere il caffè alla valdostana: con la grolla o con la coppa dell'amicizia.
  • La coppa dell'amicizia (in francese, coupe de l'amitié) è un recipiente di legno con coperchio e vari beccucci usato soprattutto in Valle d'Aosta.
Viene spesso chiamata erroneamente grolla, che invece è più alta e stretta.
  • La Grolla (nome connesso con Graal), è un calice da vino in legno tradizionale della Valle d'Aosta. Solitamente è realizzata al tornio e rifinita con intagli a mano. Il legno più utilizzato è quello di noce seguito da quello di acero. Questi tipi di legno conferiscono un sapore particolare al contenuto senza il rischio di spaccarsi per il calore.
Una volta usato solo per bere in compagnia (à la ronde), è ora utilizzato quasi esclusivamente come souvenir e trofeo in varie manifestazioni.

Ricetta

Prima variante

Ingredienti

Per 4 persone:
  • 4 tazzine di caffé.
  • 4 tazzine di grappa bianca.
  • 4 tazzine di puch all'arancia.
  • Una tazzina di Genepy (liquore tipico della tradizione valdostana, da sempre apprezzato per le sue notevoli qualità aromatiche e digestive).
  • 4 cucchiaini di zucchero.
  • 4 chiodi di garofano.
  • Buccia d'arancia a piacere.

Preparazione

  1. Versare direttamente nella coppa dell'amicizia le tazzine di caffè (va bene sia espresso che preparato con la moka).
  2. Cospargere il bordo dell'apertura della coppa con zucchero.
  3. A parte scaldare in una piccola pentola le tazzine di grappa bianca, le tazzine di punch all'arancia, una tazzina di Genepy , i 4 cucchiaini abbondanti di zucchero, i 4 chiodi di garofano e la buccia d'arancia.
  4. Una volta sciolto lo zucchero, aggiungere al caffè il liquido filtrato.
  5. Facendo attenzione, dare letteralmente fuoco al contenuto, e lasciare che la fiamma viva caramelli lo zucchero del bordo, bagnando lo stesso di tanto in tanto, aiutandosi con un cucchiaio.
  6. Versare il caramello ottenuto nella coppa, chiudere con il coperchio e degustare la bevanda in compagnia degli amici più cari, passandosi la coppa di mano in mano, senza MAI appoggiarla sul tavolo se non dopo che sia finita tutta la bevanda (si dice che tra le due persone che malauguratamente non rispettino tale regola, si rompa l'amicizia...). Salute!

Seconda variante

Ingredienti

  • 8-10 bicchierini di grappa.
  • La scorza di un grosso limone.
  • La scorza di una grossa arancia.
  • 18 cucchiaini di zucchero.
  • Genepy o vino a piacere.

Preparazione

  1. Versare i bicchierini di grappa nella grolla, aggiungere le scorze di limone e di arancio, 15 cucchiaini di zucchero, ed eventualmente il genepy od il vino.
  2. Mettere i restanti 3 cucchiaini di zucchero sul bordo della coppa di legno e nei beccucci. Una volta pronto il caffè versarlo immediatamente, ancora bollente nella grolla e girare con un cucchiaino fino a sciogliere lo zucchero.
  3. Usare il restante bicchiere di grappa per bagnare lo zucchero sul bordo del recipiente di legno e dargli fuoco con un fiammifero. Questo procedimento caramellerà lo zucchero e brucerà un poco dell'alcool della grappa. Dopo qualche secondo tappare la grolla. Questo spegnerà la fiamma e sarà possibile bere à la ronde il caffè alla valdostana.

sabato 26 marzo 2022

Caffè alla nocciola

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Il Caffè alla Nocciola è un mix tra Caffè e Concentrato di Nocciola.

Informazioni Generali

La comparsa del caffè alla nocciola avviene negli anni novanta in provincia di Salerno. Le ricette di caffè alla nocciola oggi sono diverse, tra personalizzazioni varie, modifiche e aggiunte di ingredienti che dovrebbero esaltarne il gusto.

Ricetta

Ingredienti

Per la preparazione del caffè alla nocciola napoletano servono di solo due ingredienti, oltre al caffè naturalmente: il concentrato di nocciola e la crema di caffè.

Preparazione

Si prepara un caffè non troppo lungo e possibilmente zuccherato, si aggiunge il concentrato di nocciola quanto basta (la quantità dipende da quanto è concentrata la nocciola), la crema di caffè ben montata, e per concludere si riscalda a vapore, in modo da sciogliere il concentrato di nocciola e amalgamare il tutto e raggiungere una temperatura uniforme.

Preparazione della crema di caffè

Si preparano 4 caffè ristretti, si aggiungono otto cucchiaini di zucchero a velo e si mette il tutto a raffreddare in frigo. Una volta raffreddato il caffè si monta con un frappeizzatore, in pochi minuti è pronta la crema.

venerdì 25 marzo 2022

Analcolico alla frutta

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L' Analcolico alla Frutta è un mix di vari Frutti con Granatina.

Informazioni Generali

Frutta

Con la parola frutta si raggruppano comunemente vari tipi di frutto dolce commestibili, compresi alcuni che non sono propriamente frutti, come le pomacee, ed escludendone altri come i pomodori, principalmente in base al tipo di uso che se ne fa nell'alimentazione.

Usi

Molta frutta, sia fresca che secca, è usata commercialmente come cibo, mangiata fresca o in marmellate e confetture o altri tipi di conserve. Spesso la frutta è anche un ingrediente per vari piatti, specialmente i dolci. Se fresca, in genere, viene mangiata a fine pasto, anche se questa è più che altro solo un'abitudine comune. È consigliabile inoltre sostituire la merenda pomeridiana con della frutta fresca. Il consumo di frutta, nei Paesi mediterranei, è tradizionalmente più alto rispetto ai Paesi più nordici.
È provato scientificamente che un abbondante consumo di frutta (e verdura) fresca, riduca notevolmente l'insorgere di numerose malattie.

Composizione della frutta

La composizione chimica dei frutti dipende dal tipo di frutta e la sua maturazione.
  • Acqua: Fra l'80% ed il 95% è costituita da acqua.
  • Carboidrati: Tra il 5% e il 20% è costituito da carboidrati. Il contenuto può variare dal 20% nella banana fino al 5% nel melone, anguria e fragole. Altri frutti hanno una media del 10%. Il contenuto di carboidrati può variare a seconda delle specie e anche a seconda del momento della raccolta. I carboidrati sono di solito zuccheri semplici come fruttosio, saccarosio e glucosio, facilmente digeribili e rapidamente assorbiti. Nel frutto acerbo troviamo amido, per esempio nelle banane; la successiva maturazione lo trasforma in zuccheri semplici.
  • Fibra: Circa il 2% del frutto sono fibre alimentari, prevalentemente pectina e emicellulosa. La buccia del frutto è quella con la più alta concentrazione di fibre, ma anche dove si può trovare qualche traccia di contaminanti, quali insetticidi, che sono difficili da rimuovere se non con la pelatura del frutto. Le fibre solubili come la pectina gelificante o la forma di miscele di acqua viscoso. La viscosità dipende dal frutto da cui proviene e il grado di maturazione. Le pectine pertanto svolgono un ruolo importante per la consistenza del frutto.
  • Vitamine: Come carotene, vitamina C , vitamine del complesso B. Secondo il contenuto di vitamine si possono distinguere due grandi gruppi di frutta:
    • Ricco di vitamina C, contenenti 50/100 mg. Principalmente agrumi ma anche meloni, fragole e kiwi.
    • Ricco di vitamina A: sono ricchi di carotenoidi, come albicocche, pesche e susine.
  • Sali minerali: come la verdura, la frutta è ricca di potassio, magnesio, ferro e calcio, mentre il sodio vi è contenuto in quantità pressoché irrilevanti.
  • Proteine e Grassi: composti azotati come proteine e lipidi sono scarse nella parte commestibile di frutti, mentre importanti nei semi di alcuni di loro. Così il contenuto di grasso varia tra lo 0,1 e lo 0,5%, mentre la proteina può essere compreso fra 0,1 e 1,5%. L'avocado contiene acido oleico che è un acido grasso, monoinsaturo, ma la noce di cocco è ricca di grassi saturi come l'acido palmitico.
  • Calorie: Il potere calorifico è determinata dalla sua concentrazione di zucchero, compresi tra il 30-80 kcal/100 g. Ci sono anche frutti ricchi di grassi, come l'avocado – contenente il 16% di grassi – ed il cocco, che può raggiungere il 30%.
Avendo un alto valore di lipidi hanno un elevato valore energetico di 200 kcal/100 grammi. Ma la maggior parte dei frutti sono a basso contenuto calorico rispetto al suo peso.
  • Profumi e pigmenti: Il frutto contiene acidi e altre sostanze aromatiche che, insieme all'elevato contenuto di acqua, li rendono rinfrescanti. Il sapore di ogni frutto è determinato dal contenuto di acidi, zuccheri e altri aromi. L'acido malico predomina nella mela, l'acido citrico in arance, limoni e mandarini e l'acido tartarico in uva. Pertanto coloranti, aromi e astringente composti fenolici, anche in concentrazioni molto basse, hanno un influsso determinante sull'accettazione organolettica della frutta.

Ricetta

Ingredienti

  • 1/3 Succo pompelmo.
  • 1/3 Succo ananas.
  • 1/3 Succo pesca.
  • Granatina q.b..

Preparazione

Colmare di ghiaccio tambler alto, mescolare i succhi, versare nel bicchiere. Infine aggiungere la granatina lentamente, guarnizione fetta d'arancio oppure gadget vari da cocktail.

Varianti

Per renderlo leggermente alcolico aggiungete a vostro piacimento prosecco, oppure un po' di Martini bianco Gramegna Pasquale.

giovedì 24 marzo 2022

Snow

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Snow (cinese semplificato 華潤雪花啤酒) è un tipo di birra lager prodotta in Cina dalla CR Snow.
È la birra più venduta al mondo, aggiudicandosi il 5,4% dei consumi mondiali, con 61 milioni di ettolitri, consumati unicamente a livello nazionale.

Produzione

La birra è prodotta dalla CR Snow: una joint venture tra la CRB (acronimo di China Resources Snow Breweries) e la SABMiller. Il prodotto viene realizzato in ottanta stabilimenti nazionali.

Caratteristiche

La birra è stata ideata per andare incontro ai gusti del consumatore cinese, il quale consuma tale prodotto prettamente durante i pasti. Pertanto, la birra ha una bassa gradazione alcolica e un sapore leggero.



mercoledì 23 marzo 2022

Bauru

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Il Bauru è un panino originale del Brasile inventato da Casimiro Pinto Neto, il nome deriva dalla città natale del suo creatore, Bauru nello Stato di San Paolo.
La ricetta originale è composta da un panino con roast-beef, fette di pomodoro, cetriolini, formaggio mozzarella, sale e origano. Come tutte le ricette ha le sue varianti:
  • Bauru francese = Panino con roast-beef, formaggio gruviera, senape.
  • Bauru italiano = Panino con roast-beef, pomodori secchi, prosciutto di Parma, formaggio mozzarella, origano.
  • Bauru americano = Panino con roast-beef, fette di pomodoro, lattuga, cetriolini, formaggio mozzarella, sale e origano.

martedì 22 marzo 2022

Amen glass

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Il bicchiere di vetro bianco chiamato Amen glass, entrò in uso in Scozia nel 1715. Il nome deriva dall'incisioneː una breve preghiera terminante con la parola Amen.

Storia e descrizione
Una rivolta scoppiò in Scozia, per portare sul trono d'Inghilterra il pretendente Giacomo Francesco Edoardo Stuart (1688 –1766), figlio del defunto re Giacomo II Stuart.
Il principe, pretendente al trono, era chiamato dai suoi partigiani - i giacobiti e il re di Francia - Giacomo III d'Inghilterra e Giacomo VIII di Scozia e dai suoi avversari il Vecchio Pretendente. Si pose a capo dell'insurrezione scozzese del 1715, scoppiata poco dopo l'ascesa al trono di Giorgio I d'Inghilterra. Ma Giacomo Francesco Stuart, che viveva a Parigi, sotto la protezione del re di Francia, non riuscì neppure a sbarcare sul suolo inglese. Si rifugiò poi con la famiglia a Roma, dove il papa Clemente XI lo accolse, riconoscendo a lui e a sua moglie i titoli di re e di regina d'Inghilterra e di Scozia.
Simbolo di quella ribellione, per rimettere sul trono inglese uno Stuart, fu un bicchiere che portava incisa una preghiera terminante con la parola Amen, da cui derivò il nome. Il calice è noto anche come coppa giacobita. Su ogni bicchiere erano incise le iniziali del nome del pretendente al trono, sormontate dalla corona reale inglese, e in basso il simbolo ∞ quadruplicato, che già da solo significa infinitoː tale doveva essere la fedeltà, di chi beveva a quel bicchiere, alla causa giacobita. Questo simbolo ricorda anche il nodo celtico che rappresentava la continuità dell'esistere, dalla nascita alla morte, dal giorno alla notte.
Nel 1743 Giacomo Edoardo nominò reggente suo figlio Carlo Edoardo Stuart, conosciuto come il Giovane Pretendente al trono. Il principe arrivò in Scozia nel 1744. Scoppiò una guerra civile che si concluse con la definitiva sconfitta di Carlo Edoardo, il 16 aprile 1746. L'Amen glass rimase quindi in uso fino al 1746.
Tra i pochi esemplari rimasti, ci sono quelli conservati al Metropolitan Museum di New York.


 
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