- Una bottiglia di vino, tipicamente rosso, con un'alta gradazione alcolica e corposo (in Spagna vengono usati i vini Grenache, Garnacha o Monastrell, prodotti nella zona della Rioja; si possono anche usare un Cannonau di Sardegna, Colline Novaresi, Salice Salentino rosso o Bonarda non frizzante dell'Oltrepò Pavese);
- 3 pesche gialle;
- mezzo limone non trattato;
- un'arancia;
- un bicchierino di rum o brandy;
- 2 o 3 cucchiai di zucchero;
- 3 chiodi di garofano;
- qualche pezzetto di scorza di cannella;
- una bottiglia di acqua di Seltz (soda water) o gassosa (se la si preferisce più dolce e meno alcolica).
sabato 4 dicembre 2021
Sangria
venerdì 3 dicembre 2021
Caffè in ghiaccio
giovedì 2 dicembre 2021
Limoncello
Il limoncello o limoncino è un liquore a base di buccia di limone e alcool. Tipicamente casalingo.
È tutto pronto... incominciamo?
30 limoni non trattati
16 foglie di limone
400g di zucchero
200 cl di alcool a 95°
50 cl di acqua
Lavare i limoni e togliere la scorza facendola cadere in una capace zuppiera utilizzando un pelapatate in modo da non asportare anche la parte bianca e amarognola, i limoni pelati vanno tenuti da parte.
Porre le scorze di 6 limoni e le foglie a macerare nell'alcool per 15 giorni in un vaso chiuso ermeticamente e tenuto in ambiente buio; agitare di tanto in tanto.
Asportare ai limoni tutta la pellicina bianca e tagliarli a fette, quindi schiacciarli con lo schiacciapatate e riporre il succo in una bottiglia. Prima di riporre il succo, che può essere ottenuto anche attraverso una semplice spremitura dei limoni e successivo filtraggio per avere uno sciroppo privo di residui di frutta, occorre farlo bollire con acqua e zucchero; se non si procede con questo passaggio il succo che rimane riposto 15 giorni si deteriora.
Trascorsi i 15 giorni, unire l'acqua mescolata al succo di limone ed allo zucchero e lasciare riposare il tutto per un altro giorno (per regolare la gradazione alcolica vedi la sezione consigli.
Filtrare accuratamente ed imbottigliare [per realizare un buon filtro casalingo vedi la sezione consigli.
Lasciare maturare in bottiglia per un mese.
Per regolare la gradazione alcoolica a vostro gusto prendete tre bicchieri. In uno mettere il limoncello puro (sono circa 60°). In un secondo ci mettere un 50% di acqua e nel terzo tanta acqua quanto limoncello. Assaggiate.Riassaggiate in ordine diverso. Scegliete la vostra miscela.
Per filtrare il limoncello, prendete
delle bottiglie dove mettere il prodotto finito. Metteteci un imbuto
con la parte fine riempita di cotone idrofilo pressato. Riempite la
parte superiore di limoncello. Gocciolerà molto lentamente nella
bottiglia. Riempite quando vuoto. Fate due passate. Avrete un ottimo
limoncello, limpido e piacevolissimo.
Una
ricetta alternativa
1 litro d'alcol
5 limoni tendenti all'acerbo, o meglio 5 fra limoni, cedri e bergamotti
1 litro d'acqua
950 grammi di zucchero
Tagliuzzare la buccia degli agrumi e metterla in infusione nell'alcol per qualche giorno (massimo otto).
Sciogliere a caldo lo zucchero nell'acqua e far raffreddare.
Mescolare l'alcolato con lo sciroppo di zucchero, filtrare e imbottigliare.
mercoledì 1 dicembre 2021
Kefir d'acqua
Ingredienti
- Un vaso di vetro da 2 litri con coperchio
- Un colino, preferibilmente non di metallo
- 2-3 cucchiai di granuli di kefir (ricordate che la percentuale in peso dei granuli deve essere fra il 3 e il 8% in peso, es 1l d'acqua -> tra 30 e 80g di granuli)
- 1 o 2 fichi o prugne secche o 2 cucchiai d'uva sultanina o miscele di frutta disidratata a vostra scelta (quelle già citate o anche mango, ananas, ecc..)
- Mezzo limone tagliato a fette (non utilizzate limoni con la buccia trattata chimicamente, i migliori sono i limoni biologici)
- Da 4 a 6 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaio di malto liquido (a scelta)
- 1 litro d'acqua
- 1 cucchiaio di semi a scelta (cumino, anice, finocchio) o
foglie fresche di menta
Preparazione
- mettere l'acqua nel vaso (il vaso non deve essere mai pieno per più di 2/3)
- aggiungere lo zucchero e il malto e mescolare
- aggiungere il succo di mezzo limone e anche il mezzo limone
spremuto
- Oppure aggiungere un limone tagliato in due e con incisioni a croce
- Oppure aggiungere la buccia grattugiata di un limone se biologico
- Aggiungere la frutta disidratata, i semi ed i granuli di kefir
- chiudere e lasciar fermentare per circa 48 ore a temperatura ambiente
- filtrare il tutto, la bevanda è pronta per essere consumata,
magari dopo essere stata un po' in frigorifero.
martedì 30 novembre 2021
Ippocrasso
Conosciuto in tutta l'Europa medievale prima con il nome "claret" o "piment", la leggenda attribuisce la sua invenzione al medico greco Ippocrate nel V secolo a.C. Ma in realtà il nome "hypocras" s'incontra per la prima volta solo a metà del XIV secolo, probabilmente in omaggio all'illustre medico. Dal XV secolo il nome è, definitivamente, "ippocrasso".
Le prime ricette per preparare questo tipo particolare di vino compaiono alla fine del XIII secolo, incluse nel Tractatus de modo preparandi et condiendi omnia cibaria, e all'inizio del XIV secolo. Esse sono per la maggior parte originarie della Spagna orientale e della Francia meridionale.
Nel Medioevo era molto popolare come aperitivo o digestivo. Inoltre l'uso delle spezie non era soltanto una moda, ma anche una maniera per mascherare il sapore del vino vecchio e magari ossidato. Oggi l'ippocrasso è diventato raro: il suo nome viene principalmente associato in Francia ai dipartimenti dell'Ariège e dell'Alta Loira, e in Svizzera al Canton Basilea. È inoltre presente nella cucina greca. Ma il più apprezzato a livello europeo lo si può trovare a Figline, in provincia di Prato, in Toscana.
L'ippocrasso è un vino molto zuccherato che si ottiene sciogliendo circa 200 grammi di miele in 3 litri di vino e aggiungendo le spezie dette "royales". Il preparato viene poi lasciato riposare e filtrato prima di essere imbottigliato. L'ippocrasso si conserva perciò per molti anni.
In realtà ci sono diversi modi di preparare l'ippocrasso: le fonti medievali non sono chiare, ma sono essenziali cannella e zenzero, mentre altre spezie o erbe sono opzionali. È inoltre dibattuto se si debba far riscaldare il liquido o meno, a differenza del moderno vin brulé che viene sempre servito caldo.
lunedì 29 novembre 2021
Caffè alla nocciola
Il Caffè alla Nocciola è un mix tra Caffè e Concentrato di Nocciola.
La comparsa del caffè alla nocciola avviene negli anni novanta in provincia di Salerno. Le ricette di caffè alla nocciola oggi sono diverse, tra personalizzazioni varie, modifiche e aggiunte di ingredienti che dovrebbero esaltarne il gusto.
Per la preparazione del caffè alla nocciola napoletano servono di solo due ingredienti, oltre al caffè naturalmente: il concentrato di nocciola e la crema di caffè.
Si prepara un caffè non troppo lungo e possibilmente zuccherato, si aggiunge il concentrato di nocciola quanto basta (la quantità dipende da quanto è concentrata la nocciola), la crema di caffè ben montata, e per concludere si riscalda a vapore, in modo da sciogliere il concentrato di nocciola e amalgamare il tutto e raggiungere una temperatura uniforme.
Si preparano 4 caffè ristretti, si aggiungono otto cucchiaini di zucchero a velo e si mette il tutto a raffreddare in frigo. Una volta raffreddato il caffè si monta con un frappeizzatore, in pochi minuti è pronta la crema.
domenica 28 novembre 2021
Analcolico alla frutta
L'Analcolico
alla Frutta è
un mix di vari Frutti con Granatina.
Con la parola frutta si
raggruppano comunemente vari tipi di frutto dolce commestibili,
compresi alcuni che non sono propriamente frutti, come le pomacee, ed
escludendone altri come i pomodori, principalmente in base al tipo di
uso che se ne fa nell'alimentazione.
Molta frutta, sia fresca che secca, è usata commercialmente come cibo, mangiata fresca o in marmellate e confetture o altri tipi di conserve. Spesso la frutta è anche un ingrediente per vari piatti, specialmente i dolci. Se fresca, in genere, viene mangiata a fine pasto, anche se questa è più che altro solo un'abitudine comune. È consigliabile inoltre sostituire la merenda pomeridiana con della frutta fresca. Il consumo di frutta, nei Paesi mediterranei, è tradizionalmente più alto rispetto ai Paesi più nordici.
È provato scientificamente che un abbondante consumo di frutta (e verdura) fresca, riduca notevolmente l'insorgere di numerose malattie.
La composizione chimica dei frutti dipende dal tipo di frutta e la sua maturazione.
Acqua: Fra l'80% ed il 95% è costituita da acqua.
Carboidrati: Tra il 5% e il 20% è costituito da carboidrati. Il contenuto può variare dal 20% nella banana fino al 5% nel melone, anguria e fragole. Altri frutti hanno una media del 10%. Il contenuto di carboidrati può variare a seconda delle specie e anche a seconda del momento della raccolta. I carboidrati sono di solito zuccheri semplici come fruttosio, saccarosio e glucosio, facilmente digeribili e rapidamente assorbiti. Nel frutto acerbo troviamo amido, per esempio nelle banane; la successiva maturazione lo trasforma in zuccheri semplici.
Fibra: Circa il 2% del frutto sono fibre alimentari, prevalentemente pectina e emicellulosa. La buccia del frutto è quella con la più alta concentrazione di fibre, ma anche dove si può trovare qualche traccia di contaminanti, quali insetticidi, che sono difficili da rimuovere se non con la pelatura del frutto. Le fibre solubili come la pectina gelificante o la forma di miscele di acqua viscoso. La viscosità dipende dal frutto da cui proviene e il grado di maturazione. Le pectine pertanto svolgono un ruolo importante per la consistenza del frutto.
Vitamine: Come carotene, vitamina C , vitamine del complesso B. Secondo il contenuto di vitamine si possono distinguere due grandi gruppi di frutta:
Ricco di vitamina C, contenenti 50/100 mg. Principalmente agrumi ma anche meloni, fragole e kiwi.
Ricco di vitamina A: sono ricchi di carotenoidi, come albicocche, pesche e susine.
Sali minerali: come la verdura, la frutta è ricca di potassio, magnesio, ferro e calcio, mentre il sodio vi è contenuto in quantità pressoché irrilevanti.
Proteine e Grassi: composti azotati come proteine e lipidi sono scarse nella parte commestibile di frutti, mentre importanti nei semi di alcuni di loro. Così il contenuto di grasso varia tra lo 0,1 e lo 0,5%, mentre la proteina può essere compreso fra 0,1 e 1,5%. L'avocado contiene acido oleico che è un acido grasso, monoinsaturo, ma la noce di cocco è ricca di grassi saturi come l'acido palmitico.
Calorie: Il potere calorifico è determinata dalla sua concentrazione di zucchero, compresi tra il 30-80 kcal/100 g. Ci sono anche frutti ricchi di grassi, come l'avocado – contenente il 16% di grassi – ed il cocco, che può raggiungere il 30%.
Avendo un alto valore di lipidi hanno un elevato valore energetico di 200 kcal/100 grammi. Ma la maggior parte dei frutti sono a basso contenuto calorico rispetto al suo peso.
Profumi e pigmenti: Il frutto contiene acidi e altre sostanze aromatiche che, insieme all'elevato contenuto di acqua, li rendono rinfrescanti. Il sapore di ogni frutto è determinato dal contenuto di acidi, zuccheri e altri aromi. L'acido malico predomina nella mela, l'acido citrico in arance, limoni e mandarini e l'acido tartarico in uva. Pertanto coloranti, aromi e astringente composti fenolici, anche in concentrazioni molto basse, hanno un influsso determinante sull'accettazione organolettica della frutta.
Ricetta
Ingredienti
1/3 Succo pompelmo.
1/3 Succo ananas.
1/3 Succo pesca.
Granatina q.b..
Colmare di ghiaccio tambler alto, mescolare i succhi, versare nel bicchiere. Infine aggiungere la granatina lentamente, guarnizione fetta d'arancio oppure gadget vari da cocktail.
Per renderlo leggermente alcolico aggiungete a vostro piacimento prosecco, oppure un po' di Martini bianco Gramegna Pasquale.