L’idromele è una delle bevande alcoliche più antiche dell’umanità, un fermentato di miele e acqua, conosciuto fin dall’antichità come “la bevanda degli dei”. A differenza del vino o della birra, l’idromele non nasce da uva o cereali, ma dal miele — una materia prima ricca di zuccheri naturali che, diluita in acqua e fermentata con lieviti, dà origine a una bevanda dal profilo aromatico unico, solitamente mielato e floreale, talvolta speziato.
Il vino è, per definizione, un prodotto della fermentazione del succo d’uva (o di altri frutti, nel caso di vini di frutta). Anche il vino utilizza lieviti per convertire gli zuccheri in alcol, ma la base zuccherina proviene esclusivamente dalla frutta. L’idromele, invece, non contiene frutta (a meno che non sia un ibrido, come il melomel o il pyment) e trae i propri zuccheri unicamente dal miele.
Un’altra differenza è nella gradazione alcolica: mentre i vini si attestano in genere attorno al 12-13% vol, anche l’idromele può raggiungere livelli simili o superiori, a seconda del rapporto miele/acqua e della durata della fermentazione.
La birra si ottiene dalla fermentazione di cereali maltati, in genere orzo, e prevede un processo molto più complesso, che include l’ammostamento, la bollitura e l’aggiunta di luppolo. Il luppolo fornisce amaro e aromi, ma agisce anche da conservante.
L’idromele non contiene cereali né luppolo (salvo nelle versioni ibride), e non richiede bollitura. Il suo profilo aromatico è completamente diverso: dove la birra è erbacea, amara o tostata, l’idromele è più vicino al vino nei toni, ma con note dolciastre e floreali tipiche del miele.
Inoltre, la birra è solitamente gassata (anche naturalmente, grazie alla fermentazione in bottiglia), mentre l’idromele è generalmente fermo, anche se esistono versioni frizzanti.
L’universo dell’idromele è sorprendentemente vario. Alcuni esempi:
Melomel: miele + frutta
Pyment: miele + uva
Cyser: miele + succo di mela o pera (un ponte con il sidro)
Braggot (o Bragget): miele + malto d’orzo (ibrido tra birra e idromele)
Mead Ale: miele + luppolo
Queste varianti sfumano i confini tra le categorie tradizionali e dimostrano quanto l’idromele sia una base estremamente versatile. In certi casi, può anche essere distillato per ottenere liquori e brandy al miele.
Non richiesto, ma utile per completezza: il sidro è una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del succo di mela (o talvolta di pera). Come la birra, è spesso gassato e di gradazione moderata (4–6%). In alcuni paesi, come gli Stati Uniti, il sidro è considerato una sorta di "birra alla frutta", mentre nel Regno Unito il termine ha una storia più distinta. Il sidro luppolato è una tendenza recente che contamina anch’esso le categorie tradizionali.
Ammetto che i pochi idromele che ho provato finora non mi hanno conquistato: troppo dolci, troppo mielosi. Quel tipo di sapore — che magari in un tè è gradevole — in una bevanda alcolica mi sembra spesso invadente. Tuttavia, questo è un gusto personale. Alcune versioni secche, o gli ibridi come il cyser (con mela), li ho trovati decisamente più bilanciati e piacevoli.
Insomma: l’idromele non è né vino né birra, ma un mondo a sé. Come ogni bevanda fermentata, va esplorato con curiosità e senza aspettarsi che ogni sorso rispecchi i gusti a cui siamo abituati. Qualcuno là fuori — ne sono certo — produce un idromele che saprei apprezzare.
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