L'Antico Caffè Greco si trova a
Roma in via dei Condotti. È un caffè storico della città, fondato
nel 1760, e deve il suo nome al fatto che il fondatore, un certo
Nicola della Maddalena, fosse levantino.
Oltre all'origine storica, il caffè è
famoso per i molti frequentatori famosi avuti nel corso degli anni; è
stato per molto tempo, e in parte lo è tuttora, un ritrovo di
intellettuali e goliardi. Vi si riunisce, ogni primo mercoledì del
mese, il "Gruppo dei Romanisti", antico cenacolo di
studiosi e accademici cultori in particolare della città di Roma.
Dal 1940 i loro lavori sono raccolti nel volume "Strenna dei
Romanisti", pubblicato ogni anno in occasione del Natale
dell'Urbe (21 aprile).
In una sala del caffè, la "Sala
Rossa", è stata scattata la foto che compare come copertina del
45 giri di Mia Martini "Minuetto/Tu sei così", pubblicato
nel 1973.
L'Antico Caffè Greco di Roma, con
oltre 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d'arte
privata aperta al pubblico esistente al mondo.
Storia
Le prime notizie sul Caffè Greco sono
ravvisabili nello Stato delle Anime del 1760 nel quale risulta
gestore e forse anche proprietario un "Nicola di Madalena
caffettiere", dato che trova riscontro anche in un documento
proveniente dalla parrocchia di San Lorenzo in Lucina e conservato
presso l'Archivio del Vicariato. La prima sicura testimonianza sul
Caffè Greco viene attribuita a Pierre Prudhon, che ne fa menzione in
una sua lettera personale a Cesare Pascarella.
All'inizio del XIX secolo il Caffè
Greco divenne il ritrovo preferito di artisti e intellettuali
tedeschi che si trovavano a operare in Italia. A documentazione del
fatto, vi sono tra gli altri gli schizzi e ritratti a matita eseguiti
da Carl Philipp Fohr in preparazione di un quadro mai realizzato a
causa della morte dell'artista, annegato nel Tevere. Gli schizzi,
conservati a Heidelberg e a Francoforte, sono ambientati nel Caffè
Greco e raffigurano tra gli altri il tirolese Joseph Anton Koch, il
poeta J.M.Friedrich Rückert, Theodor Rehbenitz, Peter Cornelius,
J.F. Overbeck che gioca a scacchi con Philipp Veit, e J.N. Schaller.
Altri frequentatori erano il filosofo Schopenauer ed Ernst Theodor
Hoffmann.
Da allora, il Caffè divenne in
generale un punto di incontro per personalità intellettuali e
politiche: Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, fu un assiduo
frequentatore del Caffè, così come lo fu Silvio Pellico.
Nella sala Omnibus del Caffè Greco
sono esposti i medaglioni, le placchette in gesso e le miniature
raffiguranti gli artisti, poeti, musicisti, che nel corso degli anni
hanno frequentato il locale.