giovedì 14 maggio 2020

Chartreuse

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La chartreuse (o certosino) è un liquore prodotto in origine dai monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, situata nelle prealpi della Chartreuse a Voiron, nel dipartimento dell'Isere nella Francia meridionale. Oggi il liquore è prodotto in una fabbrica nei pressi di Voiron, sotto la supervisione dei monaci della certosa.

Storia

La Chartreuse nacque nel 1605 quando i monaci certosini di Vauvert (Parigi), nel luogo dell'attuale Giardino del Lussemburgo, rinvennero un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita. A causa della sua complessità, la ricetta non venne prodotta, ma nel 1737, presso la grande certosa di Grenoble cominciarono a fare uno studio approfondito. Iniziarono quindi la produzione che rimase però limitata alle città vicine di Grenoble e Chambery. Questo elisir è tutt'oggi commercializzato sotto il nome di "Elisir vegetale della Grande-Chartreuse". La Chartreuse verde venne invece elaborata nel 1764. Durante la Rivoluzione francese i monaci, volendo conservare la ricetta, la diedero al farmacista di Grenoble, Liotard. La ricetta tornerà ai monaci alla sua morte nel 1816. La Chartreuse gialla fu commercializzata per la prima volta nel 1838.
I certosini vennero espulsi dalla Francia nel 1903, e la Chartreuse venne prodotta a Tarragona in Spagna fino al 1929, quanto ritornò ad essere prodotta in Francia, a Fourvoir. Dal 1935, a seguito di una frana a Fourvoirie, il liquore viene prodotto a Voiron dove è situata la più lunga cantina di liquori al mondo (164 m). Dal 1990, data nella quale la distilleria di Tarragona venne chiusa, la Chartreuse è prodotta soltanto a Voiron. Investiti da questa missione dal loro ordine religioso, i certosini della grande certosa sono i soli a conoscere la famosa ricetta (in realtà solo due o tre di loro la conoscono realmente). Ancora oggi la formula è rimasta un mistero nonostante i moderni metodi di indagine.

I liquori

I principali liquori Chartreuse sono:
  • l'Elisir vegetale della Grande-Chartreuse: elaborato secondo la ricetta del 1605, la sua fabbricazione richiede l'impiego di 130 erbe ed ha il grado alcolico di 71°.
  • la Chartreuse Verde: il suo colore unico è dovuto alle 130 erbe che la compongono ed il suo grado alcolico è di 55°.
  • la Chartreuse Gialla: prodotta con le stesse piante della verde ma in proporzioni differenti, ha un grado alcolico di 40°.
Le sue etichette speciali sono:
  • la Chartreuse VEP (invecchiata 12 anni): 130 erbe e fiori sono impiegate nella sua produzione. Ne esistono due versioni: la Verde (55°) e la Gialla (42°). Si tratta della stessa ricetta ma l'invecchiamento prolungato dona al liquore un sapore caratteristico.
  • il liquore del nono centenario.
  • la Chartreuse 1605.

Gusto

Il Chartreuse ha un sapore caratteristico molto forte. È molto dolce, ma varia fra lo speziato e il pungente. Come paragone è abbastanza simile al Liquore Strega o al Galliano. Il sapore dipende dalla temperatura di servizio. Spesso è servito con ghiaccio, e può essere aggiunto ai cocktail o in un mixer. Alcune ricette di drink richiedono soltanto poche gocce di Chartreuse, tanto è assertivo il suo aroma.

mercoledì 13 maggio 2020

Perché le lattine sono rotonde?

Le lattine sono cilindriche, non rotonde.
Una lattina sferica sarebbe l'ideale per usare meno alluminio possibile, una cubica invece sarebbe perfetta per l'immagazzinaggio e il trasporto.
Però la prima sarebbe scomoda da usare e la seconda, oltre a dover essere più spessa per sopportare la pressione interna, presenterebbe degli spigoli ed è scomoda da tenere in mano.
Per cui la soluzione migliore è avere una lattina la cui forma sia l'unione tra sfera e cubo: il cilindro!
Funziona: le lattine oggi sono spesse anche un decimo di millimetro eppure reggono una pressione 6 volte più alta del normale e si usano con comodità. Per reggere meglio la pressione, le lattine sono anche concave sotto.


Lattina non cilindrica, comoda forse per sistemarla nelle scatole quando viene distribuita ai negozi, ma scomoda da tenere in mano, spigolosa e meno performante riguardo la pressione della bevanda gassata che contiene.







martedì 12 maggio 2020

Cataia

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La cataia è una bevanda molto popolare nella costa settentrionale della stato del Paraná, nella Valle del Ribeira e sul litorale meridionale dello stato di San Paolo. Si prepara con la foglie di un albero conosciuto localmente lo stesso nome, mescolate con la cachaça.
Fermo restando che il nome vernacolare (cataia) è condiviso da varie specie vegetali, il nome sistematico è oggetto di informazioni a volte contrastanti. L'attribuzione corretta è quella che l'associa alla Pimenta pseudocaryophyllus - Myrtaceae ma altri l'associano alla Drimys brasiliensis Miers - Winteraceae, una specie che si presenta per molti aspetti simile alla precedente. Uno studio comparativo è stato fatto proprio allo scopo di chiarire l'eventuale apporto della Drimys, invece o in addizione alla Pimenta, nella preparazione della bevanda.
In considerazione del fatto che si tratta di una pianta autoctona e quindi il suo sfruttamento è potenzialmente una fonte di diversificazione sostenibile del reddito delle popolazioni agricole, la produzione e distribuzione delle piantine è incoraggiata anche se la zona interessata è all'interno del parco nazionale di Superaguì.

Storia

Il nome cataia deriva dal tupi e significa foglia che brucia. La bevanda è preparata con le foglie, che sono infuse nella cachaça riducendone molto l'acidità e dando come risultato una bevanda di sapore gradevole. Generalmente è consumata pura o accompagnata con il miele, che ne rinforza il sapore.
Secondo le leggende locali, la bevanda è stata inventata nella comunità della Barra do Ararapira, sul litorale nord paranaense nel 1985, quando Rubens Muniz provò a mescolare le foglie di cataia, originalmente utilizzate come tisana o erba anestetica, con la cachaça. A partire da quel momento, la fama della bevanda si diffuse rapidamente nei dintorni, diventando un consumo abituale dei pescatori nei giorni di freddo e poi dei turisti, soprattutto quelli che venivano da San Paolo o Curitiba e hanno poi contribuito a diffondere la bevanda in ambienti più vasti. Adesso, la bevanda è nota anche come "whisky caiçara" o "whisky della spiaggia".
A seconda della tecnica di preparazione usata, il tenore alcolico varia tra il 20% e il 40%.

lunedì 11 maggio 2020

Rose

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Il Rose cocktail è un cocktail ufficiale IBA.

Composizione

  • 4,5 di vermouth dry
  • 1.0 cl di brandy alla ciliegia
  • 1.5 cl di Kirsch

Preparazione

Shakerare con ghiaccio e servire in una coppetta da cocktail. Si guarnisce con una ciliegina al maraschino.

domenica 10 maggio 2020

Drambuie

DALLA PARTE DEL GUSTO: DRAMBUIE


Drambuie è un liquore scozzese all'aroma di miele ed erbe ricavato da whisky, miele di brugo e una miscela segreta di erbe e spezie. Il sapore rimanda a zafferano, miele, anice, noce moscata ed erbe.
È prodotto in Broxburn, nel Lothian dell'ovest, in Scozia e può essere servito "puro" (a temperatura ambiente senza ghiaccio), on the rocks (con ghiaccio), o usata come ingrediente in un cocktail.
La gradazione alcolica del Drambuie è del 40%.

Etimologia

Il nome Drambuie proviene dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa "la bevanda che soddisfa". Fu coniata nel 1893 alla locanda di Broadford, sull'isola di Skye.

Storia

Dopo la battaglia di Culloden (1746), il principe Charles Edward Stuart fuggì sull'isola di Skye. Qui fu accolto dal capitano John MacKinnon del clan MacKinnon. Secondo la leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Alcuni storici considerano la storia solo una trovata pubblicitaria.
Un'altra leggenda sostiene che la ricetta fu tramandata nella seconda metà del XIX secolo dal clan MacKinnon a James Ross, il gestore del Broadford Hotel sull'isola di Skye. Ross sviluppò e migliorò la ricetta, inizialmente per una ristretta cerchia di amici, uno dei quali avrebbe poi battezzato il liquore. Ross si espanse, esportando il liquore in Francia e negli Stati Uniti e brevettò la ricetta a Londra.
Ross morì giovane; per provvedere all'istruzione dei figli la vedova vendette la ricetta a un differente MacKinnon, nella prima metà del XX secolo e da allora la ditta MacKinnon ha prodotto la bevanda.
La prima distribuzione commerciale di Drambuie si ebbe ad Edimburgo nel 1910. Ne furono vendute solo dodici casse. Nel 1916 il Drambuie fu il primo liquore ammesso nelle cantine della Camera dei Lords e fu spedito in tutto il mondo alle guarnigioni dell'Esercito di Sua Maestà. Negli anni 1980 i produttori cominciarono a pubblicizzare il liquore, e recentemente si è cercato di rafforzare il marchio dopo un calo di popolarità e di vendite.

sabato 9 maggio 2020

È giusto che i camerieri pretendano di essere ringraziati per il servizio quando in realtà sono pagati?

Camerieri Italiani VS Camerieri Americani - Aquachiara – Official ...



No, non e' giusto che ci sia la "pretesa" di essere ringraziati per un lavoro per cui si e' pagati. Chiunque ha quella pretesa e lo fa ben capire con gesti o parole e' un'arrogante e un piantagrane.
Certamente non perdo tempo a discutere con certi personaggi, quindi dopo aver fatto notare al titolare l'esperienza negativa avuta nel suo locale, me ne vado per la mia strada ed e' finita li.
Detto questo, ricevere un complimento per un lavoro ben fatto fa piacere a chiunque, in qualunque industria e a qualsiasi livello il lavoro viene svolto, con o senza paga.
Visto che un sorriso e un grazie non sono ancora tassati, per il momento, cosa costa elargirne qualcuno in piu' e far sentir bene una persona che ha lavorato bene per renderci un servizio?
Piu' sorrisi, piu' grazie e meno astio rendono la vita migliore per tutti.

venerdì 8 maggio 2020

É pericoloso tenere gli alcolici in bottiglie di cristallo

Dai lo facciamo tutti…


Cosa vuoi che possa… ehm…Piombo??? Ehm…fare…
Ok, si é PERICOLOSO!
Vedete sia il vetro che il cristallo, nel tempo rilasciano una parte delle loro molecole, riversate di conseguenza nel liquido conservato.
Nel caso del vetro non si corrono pericoli, poiché fatto per la maggior parte di silicio (la sabbia via…)
Il cristallo peró é vetro con aggiunta di monossido di piombo ( fino al 35 %), sostanza assai tossica per l'uomo.
Uno studio ha dimostrato che un brandy conservato per 5 anni in una bottiglia di cristallo viene "infettato" con circa 20 mg di piombo per litro!
Considerate che per dichiarare potabile l'acqua, la quantità di monossido di piombo deve essere di circa 0.01 mg!
In conclusione, se vogliamo fare bella figura sfoderiamo pure la nostra cristalleria, ma badate a riversare tutto nelle bottiglia originale a fine serata!
Altrimenti si finisce imbottiti di piombo..








 
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