Il
kefir o
chefir
è una bevanda ricca di fermenti
lattici ottenuta dalla fermentazione del latte. Contiene circa lo
0,8% di acido lattico, ha un gusto fresco. Originario del Caucaso, è
tuttora molto popolare nell'ex Unione Sovietica. A seconda delle
diverse modalità di fermentazione il kefir può avere un piccolo
contenuto di CO2 e di alcol dovuti entrambi ai processi fermentativi
dei lieviti. La parola Kefir deriva dal turco keyif che significa
delizia.
Il chefir tradizionale viene
preparato utilizzando latte fresco (di pecora, capra o vacca) e i
fermenti o granuli di chefir, formati da un polisaccaride chiamato
kefiran che ospita colonie di batteri in prevalenza mesofili e
lieviti in associazione simbiotica.
I fermenti del kefir di latte non sono
adattabili per fermentare gli zuccheri contenuti in altre sospensioni
liquide, come le bevande di soia e riso o soluzioni di acqua e
zucchero, mentre sono adatti a fermentare questo tipo di soluzioni i
kefir d'acqua.
Secondo la leggenda, Maometto avrebbe
donato i primi grani di kefir agli avi dei montanari del Caucaso, che
per questa ragione lo chiamarono “miglio del profeta”.
In realtà è difficile stabilire in
che modo si sia ottenuta la miscela di microorganismi che compone i
granuli di kefir. L'uso di consumare latte fermentato è estremamente
antico, ve ne sono testimonianze nel Libro della Genesi, ma non
risultano fonti che parlino esplicitamente del kefir. Una
testimonianza di una bevanda simile si ha ne Il Milione di Marco Polo
che afferma di aver incontrato durante il suo viaggio verso la Cina
popolazioni caucasiche che consumavano Chemmisi, una bevanda
originata dalla fermentazione di latte di giumenta, dal leggero tasso
alcolico.
Recenti studi hanno dimostrato che è
possibile ottenere i kefiran (grani di kefir) inoculando con la flora
batterica dello stomaco di capra il latte contenuto in un otre di
cuoio e sostituendo giornalmente metà del latte con latte fresco;
dopo una decina di settimane si sono formati granuli di kefir.
Il kefir veniva preparato con il latte
di vacca, pecora o capra. Tradizionalmente si metteva in otri di
pelle e lo si rimpiazzava con latte fresco per cui la fermentazione
avveniva continuamente.
Secondo la tradizione il kefir si usa
per curare le enteriti e, a volte, la tubercolosi.
In epoca moderna fu il Premio Nobel per
la medicina Il'ja Il'ič Mečnikov ad interessarsi al kefir e a
studiarne i ceppi batterici, convinto che fosse uno dei motivi della
longevità delle popolazioni caucasiche grazie alla presenza di acido
lattico che terrebbe a bada la proliferazione batterica
nell'intestino.
La preparazione del kefir necessita
dell'inoculazione del latte con i fermenti omonimi, un'associazione
di batteri e di lieviti residenti in strutture costituite da un
polisaccaride, il kefiran, prodotto dai batteri stessi. I
microorganismi si moltiplicheranno nel latte portando a compimento il
processo fermentativo.
Nella fermentazione intervengono
diverse specie di lieviti e di fermenti lattici. Si tratta di una
fermentazione prevalentemente lattica, ma in parte anche alcolica
(presenza di lieviti che trasformano lo zucchero in alcool e in
anidride carbonica).
Nella preparazione domestica
tradizionale i granuli vengono recuperati e riutilizzati per le
successive fermentazioni.
Si aggiungono i fermenti al latte (deve
essere freddo o a temperatura ambiente, comunque non eccessivamente
caldo) e si lascia fermentare da 24 a 48 ore a circa 20 °C
mescolandolo di tanto in tanto (Si può usare il latte fresco
pastorizzato o il latte a lunga conservazione). Il kefir ottenuto
nella produzione domestica può avere una leggera gradazione alcolica
(fino ad 1 grado) mentre alcuni prodotti industriali non presentano
questa caratteristica grazie a specifici metodi produttivi.
Se non viene consumato subito, il kefir
deve essere messo in frigorifero, dove si conserva senza problemi per
oltre una settimana: nel caso si lasci fermentare oltre diventa
troppo acido e prende un gusto piccante.
Il Kefir manifesta numerose qualità,
grazie all'attività dei batteri probiotici:
- Contribuisce a promuovere la formazione di anticorpi.
- Riequilibra il microbiota.