martedì 9 luglio 2019

Yellow Tail

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Yellow Tail (graficamente stilizzato: [ yellow tail ]) (traducibile in italiano come: Coda gialla) è un marchio di vino prodotto da Casella Family Brands a Yenda in Australia.
Yellow Tail fu sviluppato nel 2000, in origine era messo in commercio per l'esportazione e divenne il primo vino importato negli Stati Uniti dal 2003. Da quel momento la produzione fu incrementata di 10 volte arrivando a 300 milioni di litri.
Il nome prende origine dal wallaby delle rocce dai piedi gialli, un parente del canguro.

Vitigno
Il vitigno, nell'area di 540 ettari produce approssimativamente il 3% di tutto il vino, e si trova nella regione di Riverina, a Griffith nel Nuovo Galles del Sud.

Vini
Approssimativamente 1/3 dell'uva che sono raccolte da Yellow Tail si trovano nei vitigni di Riverina in Australia. Le altre provengono da altri vitigni nell'Australia Sud-orientale. Tutti i Vini Yellow Tail hanno la loro specifica etichetta colorata
Yellow Tail produce varietà di vino dai seguenti: Moscato, Riesling, Semillon, Sauvignon blanc, Pinot gris, Chardonnay, Pinot noir, Merlot, Grenache, Syrah e Cabernet Sauvignon oltre ai Rosé


lunedì 8 luglio 2019

Armagnac

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L'armagnac è un'acquavite di vino francese a denominazione di origine controllata prodotta nella regione storica della Guascogna, suddivisa tra i dipartimenti delle Landes, del Gers, e di Lot-et-Garonne nel Sud-Ovest della Francia. Prende il nome dall'antica contea di Armagnac, il cui territorio storico corrisponde all'attuale zona di produzione.

Storia

L'armagnac è a buon diritto la più antica acquavite di Francia. La sua prima menzione a stampa è del 1531, ma il manoscritto da cui deriva il libro, custodito nella Biblioteca Vaticana, è del 1310, ad opera di Vital du Four, abate del monastero di Eauze nel cuore della contea di Armagnac, che ne elencava quaranta virtù "medicinali".
Le prime tracce dell'Armagnac risalgono al Medioevo quando veniva indicato come aygue ardente (aqua vitae), distillata ed usata come medicinale nelle antiche università e nei monasteri. La produzione per uso voluttuario inizia attorno alla metà del Quattrocento e circa mezzo secolo più tardi se ne sviluppa il commercio in botte.
Il distillato, caricato a bordo di carri fino a Mont de Marsan oppure Auch veniva poi trasportato a Bayonne oppure a Bordeaux per via fluviale e da qui esportato dai mercanti olandesi nei Paesi Bassi, Regno Unito e perfino nei Paesi baltici.
La diffusione dell'armagnac è quindi anteriore di almeno un secolo a quella del cognac, il cui commercio tuttavia poté svilupparsi maggiormente grazie alla vicinanza e alle più facili comunicazioni fluviali con La Rochelle, importante porto ed emporio commerciale della Francia sudoccidentale. La regione dell'Armagnac è infatti più interna e non ha fiumi navigabili con imbarcazioni importanti, a differenza della Charente.

Vitigni e vino

I vini dai quali viene ricavato l'armagnac derivano da quattro vitigni principali: l'Ugni blanc (con tale nome è conosciuto in Francia il Trebbiano, introdotto in età basso-medievale), il Colombard, la Folle blanche (detto anche Piquepoult) e il Baco blanc. Altri vitigni, meno diffusi nella zona di produzione del celebre distillato, sono il Jurançon blanc, la Clairette de Gascogne, il Mauzac, la Plainte de Graisse e il Meslier Saint-François. Il vitigno della Folle Blanche, per migliorarne la resistenza alla fillossera, è stato incrociato con l'americano Noah creando l'ibrido Baco blanc: questo è l'unico esempio di vitigno ibrido ammesso in una AOC francese.
Il mosto si ottiene per pressatura soffice, senza aggiunta di solfiti o lieviti: la fermentazione crea un vino di bassa gradazione e parecchio acido. Appena terminata la fermentazione si passa alla distillazione per mantenere intatti gli aromi del vino.

Zone di produzione

Il territorio dell'Armagnac si divide in tre zone di produzione in base alle caratteristiche dei terreni:
  • Bas-Armagnac, a sua volta suddiviso per tradizione antica e non ufficialmente in:
    • Grand Bas-Armagnac,
    • Fins Bas-Armagnac,
    • Petits Bas-Armagnac '.
Il Bas-Armagnac è considerato come la migliore delle tre zone di produzione, in virtù del terreno sabbioso, povero di calcare, e ricco di sedimenti marini. La micro-zona del Grand Bas-Armagnac corre a cavallo del confine tra i dipartimenti del Gers e delle Landes, ed è ritenuto produrre le acquaviti in assoluto più fini ed armoniche. L'area è intensamente coltivata a vite.
  • Ténarèze. La zona intermedia possiede ancora qualche terreno sabbioso, ma contiene in prevalenza suoli argillo-calcarei ed argillo-sabbiosi. Le acquaviti sono affini a quelle del Bas-Armagnac in funzione dei terreni più o meno sabbiosi. È zona mista di viti e cereali; si produce circa la metà dell'armagnac rispetto al Bas.
  • Haut-Armagnac: questa zona è sfavorita per possedere terreni calcarei ed argillo-calcarei; le uniche zone adatte sono le cime delle colline, in cui c'è qualche deposito argillo-sabbioso. L'area produce pochissimo armagnac.

Metodo di produzione

L'armagnac viene distillato in continuo con un alambicco a colonna a piatti, chiamato alembique armagnaçais (alambicco armagnacchese), a volte montato su un rimorchio ed alimentato a legna, in cui il vino scende dall'alto attraverso i piatti, viene riscaldato nella caldaia sul fondo, e risale come vapore passando attraverso i ripiani dal basso verso l'alto, dove esce distillato e viene condensato da una serpentina raffreddata.
La distillazione avviene entro l'inverno. L'acquavite ricavata viene riposta in botti di quercia guascone con capacità da 400 a 420 litri, o di altre zone francesi, e fatta invecchiare in depositi fuori terra detti chai; ad ogni anno di invecchiamento evapora una quantità di prodotto tra il 3 ed il 5%, la parte degli angeli. L'invecchiamento è variabile secondo il prodotto che si vuole ottenere, fino ad un massimo di 50 anni circa. L'armagnac viene quindi miscelato con altri armagnac, secondo il giudizio del maître de chai (cantiniere), per ottenere un prodotto armonico. infine la miscela si lascia riposare ancora qualche mese.
Terminato il periodo di invecchiamento, il prodotto viene confezionato in bottiglie scure schiacciate dette basquaise da 75 cl, o trasparenti come quelle del cognac, oppure nei tipici bottiglioni chiamati pot gascon, da 250 cl.

Classificazione dell'invecchiamento

Dal 2010 a seconda dell'età dei distillati, le etichette riportano le seguenti sigle, o direttamente gli anni di invecchiamento:
  • VS oppure *** - da uno a tre anni di invecchiamento
  • VSOP - da quattro a nove anni di invecchiamento
  • Napoléon - da sei a nove anni di invecchiamento
  • Hors d'âge, XO - da dieci a diciannove anni, o il millesimo di distillazione
  • XO Premium - da vent'anni in poi, od il millesimo di distillazione
Gli armagnac di oltre dieci anni recano l'anno di distillazione sull'etichetta se millesimati, e di solito sulla controetichetta si trova anche l'anno della messa in bottiglia, rendendo facile il calcolo del periodo trascorso in botte; oppure se sono assemblati, dichiarano l'età del distillato più giovane che si trova nella bottiglia (es. 15 Ans).

Usi e degustazione

L'armagnac è un distillato da fine pasto o da meditazione; si beve in piccoli bicchieri a ballon, o meglio a tulipano, lentamente. Entra raramente nei cocktail; è parte di un noto aperitivo guascone, la pousse-rapière; si usa per conservare frutta al liquore; infine si usa nel floc di guascogna, un mosto fortificato con armagnac, analogo al pineau des Charentes, come aperitivo.

Tutela della denominazione d'origine

Una convenzione italo-francese (28 maggio 1948) stabilì che i termini cognac e armagnac fossero riservati ai soli prodotti francesi tutelati dalle corrispondenti denominazioni di origine. Ogni acquavite di vino di qualunque altra origine, francese od estera, può quindi chiamarsi solo brandy.

I produttori di armagnac

Commercianti - esportatori (Négociants)

Come per il cognac, sono grossisti ed affinatori che non producono vino in proprio. I principali si dividono in queste categorie:
  • comprano vino, distillano, invecchiano, imbottigliano e commerciano col loro marchio:
    • Dartigalongue
    • Delord
    • Janneau
    • Marquis de Montesquieu (Pernod Ricard)
    • Samalens
  • comprano armagnac già in botte dai produttori indipendenti e lo invecchiano nei loro depositi (chais), imbottigliano e commerciano col loro marchio:
    • Darroze
    • Gelas
  • comprano distillato giovane dalle cooperative, poi invecchiano, imbottigliano e commerciano col loro marchio:
    • Cles des Ducs
    • Larresingle
    • Sempé
    • Trepout
    • Veuve Goudulin
  • comprano distillato millesimato dai produttori indipendenti e lo commerciano col loro marchio:
    • pressoché tutti i négociants

Produttori indipendenti

Sono numerosissimi, talvolta con produzioni minuscole di uno/due barili all'anno. Per molti produttori l'armagnac non è che una parte della loro attività agricola, tra allevamento di oche e pollame, coltivazione di cereali, foraggi, e produzione di vino; per altri è la loro attività principale. L'elenco comprende soltanto i più noti in commercio in italia:
  • Chateau de Briat
  • Chateau de Lacquy
  • Chateau de Laubade
  • Chateau de Tariquet
  • Domaine Boingnères
  • Domaine de Joy
  • Domaines Laberdolive
  • Domaine de Lartigue




domenica 7 luglio 2019

Suntory

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La Suntory Holdings Limited (サントリーホールディングス株式会社 Santorī Hōrudingusu Kabushiki-Gaisha) è una società giapponese fondata nel 1899. È una delle più vecchie aziende di produzione e distribuzione di bevande alcoliche in Giappone. Divenuta famosa per la birra ed il whisky, la Suntory ha esteso negli anni la sua produzione ad altri prodotti alimentari. La sede principale è situata a Osaka.

Storia

L'azienda fu fondata da Torii Shinjiro, che aprì un negozio di vini d'importazione chiamato Torii Shoten a Osaka, nel febbraio 1899. Nel 1907, l'azienda iniziò a vendere un vino rosso di qualità chiamato Vin du Port d'Akadama. Nel 1921, con l'espansione commerciale, l'azienda prende il nome Kotobukiya. Nel dicembre 1924 Shinjiro Torii e il suo collaboratore Masataka Taketsuru fondarono la distilleria Yamazaki, la prima distilleria di whisky nel paese. Il primo whisky giapponese, il Suntory Whisky Sirofuda (etichetta bianca), venne messo sul mercato cinque anni più tardi.
La Kotobukiya fu obbligata a fermare la produzione durante la seconda guerra mondiale. Nel 1961, l'azienda lanciò una grande campagna di pubblicità che associava il suo whisky a dei viaggi premio. Nel 1963, Kotobukiya cambiò nome e divenne "Suntory", prendendo il nome del whisky prodotto. Lo stesso anno, la fabbrica di birra Musashino cominciò la produzione della birra Suntory. Nel 1997 l'azienda diventò imbottigliatore, distributore e licenziatario esclusivo per il Giappone dei prodotti della Pepsi Cola.
Il 1º aprile 2009, Suntory è entrata nel mercato azionario diventando "Suntory Holdings Limited (サントリーホールディングス株式会社)".
Sempre nel 2009 Suntory acquisì Orangina, un noto marchio di aranciata, per 300 miliardi di yen, e Fructor - una azienda con sede in Nuova Zelanda attiva nel campo degli energy drink - per 600 milioni di Euro.
Nel gennaio 2014, Suntory announciò un accordo volto ad acquistare il maggiore produttore statunitense di bourbon, Beam Inc., per 16 miliardi di dollari. Il completamento dell'acquisizione avrebbe reso Suntory il terzo maggiore produttore di alcolici al mondo. L'acquisizione fu in effetti portata a termine il 30 aprile 2014, data nella quale fu anche annunciato che il marchio Beam sarebbe stato rinominato in Beam Suntory. Il 2014 vide anche l'acquisizione da parte di Suntory del ramo di azienda collocato nel Regno Unito della GlaxoSmithKline e dedicato alla produzione di bevande. L'accordo comprendeva la cessione dei marchi Lucozade e Ribena ma non del marchio Horlicks.

Profilo

Dopo l'ingresso in borsa l'azienda ha diviso le sue attività nelle branche "Suntory Beverage and Food Limited", "Suntory Products Limited", "Suntory Wellness Limited", "Suntory Liquors Limited", "Suntory Beer & Spirits Limited", "Suntory Wine International Limited" e "Suntory Business Expert Limited". Detiene inoltre il pieno controllo della americana Beam Suntory, proprietaria di marchi internazionali storici come Jim Beam, Laphroaig, Courvoisier e Cruzan.

La pubblicità

  • Negli anni 70, il gruppo di rock statunitense The Carpenters ha composto dei gingle per la campagna radiofonica.
  • Suntory ha usato molti attori occidentali per le sue campagne pubblicitarie.
  • Il regista giapponese Akira Kurosawa ha diretto una pubblicità della Suntory con Francis Ford Coppola, negli anni settanta.
  • Alle varie pubblicità della Suntory, la regista Sofia Coppola si è ispirata per il film Lost in Translation con Bill Murray.
  • Il Suntory Whisky ha una gigantesca insegna luminosa a Times Square, una delle più celebri piazze di New York.
  • Alla fine degli anni settanta la Suntory ha dato inizio alla costruzione del complesso denominato Suntory Hall, un insieme di sale per concerti ed opere, nel quartiere speciale di Tokio, Minato. La sala operistica fu inaugurata il 12 ottobre 1986, sedicesimo anniversario della produzione di whisky e ventesimo di quella della birra.

Principali Prodotti

  • Bevande alcoliche
    • Birre
      • Malt's
      • The Premium Malt's
    • Happoshu
      • Diet-nama Clear Taste
      • Magnum Dry Golden Dry
    • Brandy (Centenario, Courvoisier, Fundador)
    • Gin (Gilbey's, Larios)
    • Rum (Cruzan, Ronrico)
    • Tequila (100 Años, El Tesoro, Hornitos, Sauza, Sauza Tres Generaciones)
    • Vodka (Effen, Kamchatka, Pinnacle, Vox)
    • Whisky (Auchentoshan, Bowmore, Chita, Glen Garioch, Hibiki, Kaku-bin, Jim Beam, Laphroaig, McClelland's, Red, Reserve, Royal, Tory's, White, Yamazaki)
    • Altri liquori
      • Midori
      • Zen
  • Bevande analcoliche
    • Bikkle
    • Boss Coffee
    • C.C. Lemon
    • Pepsi NEX
    • Iced Oolong Tea
    • Mizone
    • Natchan
    • Orangina
    • Dakara
  • Alimenti a scopi curativi
    • Black Oolong Tea
    • Calcium and Iron Beverage
    • Sesame Barley Tea

sabato 6 luglio 2019

Tiziano

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Il Tiziano è una variante del Bellini, cocktail long drink di Venezia, e la ricetta è la seguente: 7/10 prosecco e 3/10 succo d'uva fragola. Si prepara direttamente in una flûte versando il succo d'uva fragola e successivamente il prosecco ben freddo. Si mescola delicatamente e si serve. Si può anche utilizzare champagne al posto del prosecco.

Storia

Mentre si hanno notizie certe della nascita del Bellini (inventato fra il 1934 ed il 1948), del Tiziano invece si sa poco e nulla. Così anche il colore violaceo ricorda solo qualche opera del Tiziano pittore.

Cultura di massa

Il suo colore viene dall'uso dell'uva fragola. L'uva fragola viene utilizzata anche nella medicina popolare: per esempio gli estratti delle foglie hanno proprietà antinfiammatorie e sono protettrici dei capillari sanguigni, utili per le affezioni venose; l'aceto, opportunamente diluito, si impiega per lavare ferite, fare impacchi sulle contusioni, ottenere lozioni di bellezza. Il suo odore intenso stimola i centri nervosi e favorisce la ripresa di chi ha perso conoscenza

giovedì 4 luglio 2019

Vino di serpente

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Il vino di serpente (in cinese 蛇酒, pinyin: shéjiǔ) è una bevanda alcolica prodotta mettendo serpenti interi in un infuso di alcol. Può essere reperito in Cina, Vietnam e nel sud-est asiatico.

mercoledì 3 luglio 2019

Vino di visciole

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Il vino di visciole è una bevanda alcolica (circa 14°) a base di visciole, una varietà di ciliegie acide, simili alle amarene ma più dolci e di colore più scuro. Le visciole sono i frutti del visciolo, un tipo di ciliegio acido (Prunus cerasus) come l'amareno e il marasco.
Il prodotto, tipicamente marchigiano, è un vino dolce da degustazione o da dessert dalla fragranza di visciola. Sono due le zone di produzione in Italia più importanti: l'entroterra della provincia di Pesaro e Urbino, in particolare nei comuni di Cantiano, Pergola, Sant'Angelo in Vado e Sassocorvaro, e la Vallesina e altre zone della provincia di Ancona, in particolare San Paolo di Jesi dove dal 2010 si svolge una sagra paesana dedicata a questa bevanda.
Tale bevanda viene prodotta principalmente in due modi:
  1. tramite la preparazione di uno sciroppo di visciole e zucchero a cui viene aggiunto il mosto nel periodo di vendemmia, tipico della zona della vallesina, che solitamente prende il nome di vino di visciola;
  2. tramite macerazione delle visciole nel vino con aggiunta di zucchero, tipico della zona a nord delle Marche, che solitamente prende il nome di visner.
La seconda modalità è quella più semplice.

 
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