Con il termine proibizionismo
s'intende per antonomasia il periodo fra il 1919 e il 1933 in cui
negli Stati Uniti, tramite il XVIII emendamento e il Volstead Act,
venne sancito il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e
trasporto di alcool; il proibizionismo in questo senso è conosciuto
anche come The Noble Experiment.
Più specificatamente per
proibizionismo oggi s'intende, nella sua accezione più comune
e generale, quello in vigore dal 1937 sui derivati della cannabis,
contestato dal movimento antiproibizionista che ne chiede la
legalizzazione o anche la liberalizzazione.
Ci si può comunque riferire, con
questo termine, ad ogni interdizione al consumo o alla vendita di
determinate sostanze definite illecite da parte di governi o enti
sovranazionali come l'ONU, col fine dichiarato di tutelare la salute
pubblica e quella individuale dei cittadini. In questa chiave un
proibizionismo è attualmente in vigore per sostanze come l'oppio,
l'eroina, la cocaina, i derivati della cannabis e molte altre, a
seconda della zona geografica e del contesto culturale. Può comunque
essere anche interpretata in questo senso ogni proibizione
proveniente "dall'alto", come ad esempio quella in vigore
sulla prostituzione.
I proibizionismi possono essere
generalmente distinti in due tipologie: quelli più blandi, che
proibiscono solo la vendita ed il traffico della sostanza considerata
illecita e quelli a regime di tolleranza zero, dove anche il semplice
consumo è sanzionato, amministrativamente o penalmente.
Storia
Il proibizionismo nacque negli Stati
Uniti d'America su forte pressione delle cosiddette società di
temperanza, gruppi religiosi e gruppi politici caratterizzati in
genere da un forte moralismo e fondamentalismo rispetto alle
posizioni sostenute: alcuni di questi erano il Woman's Christian
Temperance Union, l'Anti-Saloon League, l'American
Temperance Society, la Daughters of Temperance, il
Prohibition Party, lo Scientific Temperance Federation
e la New York Society for the Suppression of Vice.
Quest'ultima società inoltre, tramite
il fondatore Anthony Comstock, dopo anni di pressioni al Congresso
degli Stati Uniti riuscì a far promulgare una legge che proibiva la
spedizione a mezzo posta di stampe erotiche di ogni tipo (libri,
riviste, foto, giornali, perfino pubblicazioni riguardo al controllo
delle nascite e testi di biologia che mostrassero rappresentazioni
accurate del corpo umano) e addirittura di corrispondenza epistolare
privata con accenni o riferimenti di natura sessuale; vi fu persino
un tentativo di vietare nei musei le statue e i quadri di nudo.
La prima Società di temperanza sorse
nel 1789 presso una comune agricola; il fenomeno prese piede quando,
dal 1808 in poi, alcuni di questi movimenti riuscirono a trasformarsi
in organizzazioni nazionali, capaci d'influenzare fortemente, tramite
i loro voti, la politica di Washington. L'American Temperance Society
ad esempio, fondata nel 1826, godette del rinnovato interesse del
periodo per la religione e la moralità: dopo 12 anni dalla
fondazione contava più di 8.000 gruppi locali ed oltre un milione e
mezzo di affiliati. Nel 1839 erano stampati diciotto differenti
giornali di temperanza e, nel medesimo tempo, molte chiese
protestanti iniziarono a promuovere la "temperanza". Fra i
numerosi scopi "religiosi" di queste società vi erano in
primo piano il bando di ogni bevanda alcolica e del gioco d'azzardo,
oltre ad una forte castità dei costumi che contemplava temi
spazianti dal sesso a pagamento alla lunghezza delle gonne (a
Norphelt, nell'Arkansas, furono proibiti i rapporti sessuali
"sconvenienti e lascivi" perfino tra coppie sposate, oltre
al sesso pre-matrimoniale).
Va detto che l'alcol era soggetto,
specie in quel periodo, ad un eccesso di consumo che aveva delle
conseguenze spesso devastanti a livello sociale, in particolar modo
quando unito alla povertà e alla criminalità. Si trova infatti
causa prima del forte ascendente che le Società di Temperanza
avevano soprattutto nei confronti delle donne, nel fatto che molte di
loro erano costrette a subire maltrattamenti e violenze a causa di
mariti o padri in stato di ubriachezza, ormai completamente
dipendenti dalla sostanza; è accertato infatti che in alcuni
soggetti l'assunzione di grossi quantitativi di alcol può aumentare
l'aggressività, cosa su cui le Leghe fecero molto conto riuscendo a
fare proselitismi anche al di fuori dell'ambito religioso, a causa
dell'esperienza diretta negativa che i futuri affiliati avevano avuto
con la sostanza.
All'inizio del Novecento e dell'era
industriale s'insinuò inoltre la percezione che l'uso di alcol
portasse a carenze sul lavoro, all'assenteismo, allo spendere i soldi
in bevande alcoliche piuttosto che in beni generati dal sistema
produttivo: fra i nomi eccellenti che in questo periodo si
dichiararono favorevoli alla proibizione totale ci sono John D.
Rockefeller, Henry Ford ed Henry Joy, i quali aderirono
all'Anti-Saloon League apportando enormi quantità di denaro.
Con tali fondi a disposizione la
Anti-Saloon League fra tutte ottenne in questo periodo una grande
visibilità e un potere in grado di esercitare forti pressioni sulla
politica nazionale. Le campagne per il regime "dry"
(asciutto) iniziarono ad essere incentrate sui numeri: "I
liquori sono responsabili del 25% della miseria, del 37% del
depauperamento, del 45,8% della nascita di bambini deformi, del 25%
delle malattie mentali, del 19,5% dei divorzi e del 50% dei crimini
commessi nel nostro Paese", citano le statistiche del
Congresso fornite dalla Anti-Saloon League nel 1914.
Nello stesso clima di moralismo inviso
ad ogni tipo di uso, anche moderato, di qualsiasi sostanza alterante
in cui venne bandito tramite l'Harrison Narcotics Act del 1914 l'uso
dell'oppio, venne sancito il bando sull'alcol tramite il Volstead Act
del 1919 e il XVIII emendamento degli Stati Uniti, entrato in vigore
il 16 gennaio 1920. La sera del 15 gennaio in tutti gli Stati Uniti
decine di migliaia di persone si riversarono nei negozi per fare
rifornimento delle ultime bottiglie legalmente in vendita.
Il Senatore Andrew Volstead, che
promosse la legge, dichiarò all'indomani dell'entrata in vigore: "I
quartieri umili presto apparterranno al passato. Le prigioni e i
riformatori resteranno vuoti. Tutti gli uomini cammineranno di nuovo
eretti, tutte le donne sorrideranno e tutti i bambini rideranno. Le
porte dell'inferno si sono chiuse per sempre".
Dal giorno successivo il prezzo
dell'alcol schizzò alle stelle, facendo nascere il conseguente
mercato nero.
Già a mezzanotte e tre quarti del 15
gennaio, a Chicago, una banda armata assaltò un treno e rapinò un
carico di whiskey dal valore di 100.000 dollari, dando così
ufficialmente i natali al contrabbando e al mercato nero sugli
alcolici; le prime conseguenze logiche della proibizione, di
qualunque sostanza, sono infatti la sua comparsa (spesso in forma
adulterata, impura e realmente pericolosa in quanto non soggetta a
controlli sanitari e qualitativi) sul mercato nero relazionato al
traffico criminale, oltre al suo aumento esponenziale di valore in
quanto la proibizione sancisce un'apparente rarità del prodotto che
i narcotrafficanti, istituiti in cartelli, mantengono in piedi così
come i prezzi standardizzati.
Dopo l'istituzione del Proibizionismo,
infatti, milioni di americani vollero continuare a bere e erano
disposti a pagare quanto richiesto dal mercato nero per farlo; il
prezzo degli alcolici aumentava di dieci volte dopo l'acquisto
all'ingrosso in paesi dov'era ancora legale, come il Canada o il
Messico, e il conseguente contrabbando in territorio statunitense.
Sovente gli alcolici arrivavano con barche via mare, altre volte
(fenomeno questo che, a un certo punto, divenne molto diffuso)
venivano direttamente istituiti laboratori clandestini, perfino nei
boschi, dove si realizzavano birra o surrogati del whiskey e di altri
superalcolici, chiamati generalmente "Moonshine",
adulterati con vari coloranti e liquidi da taglio.
All'inizio le bottiglie venivano
vendute in negozi di generi comuni, che tenevano una modesta quantità
da parte a fronte dell'elevato margine di guadagno comparato al
rischio; in seguito iniziarono a fiorire in tutti gli Stati Uniti i
cosiddetti "Speak-easy", sorte di club con ingresso tramite
parola d'ordine dove si poteva bere tranquillamente.
Nel 1920, anno dell'entrata in vigore
del Proibizionismo, nella sola New York erano presenti 32.000
Speak-easy, contro i soli 15.000 bar legittimi di prima della
proibizione.
Proibizionismo
e criminalità
Il Proibizionismo e i "ruggenti
anni venti" furono indissolubilmente collegati alla nascita
del fenomeno noto come gangsterismo, periodo la cui figura di spicco
fu Al Capone; la sua fortuna infatti, così come quella di molti
altri criminali conclamati e non, fu raggiunta tramite i proventi del
traffico di alcol, sfruttando la proibizione e la conseguente
crescita esponenziale del prezzo, oltre al fatto che essendo la
sostanza in questione non controllata e illecita era possibile
utilizzare metodi estranei al comune mercato per imporre il proprio
prodotto e/o ottenere condizioni più favorevoli in generale.
All'inizio Capone si rifornì da
importatori della Florida, di New York, di Detroit o dai distillatori
clandestini di Chicago, per poi rivendere gli alcolici agli
Speak-easy, ovvero locali in cui si vendevano bevande alcoliche al
pubblico illegalmente, spesso in regime di esclusiva: questo
garantiva all'esercizio commerciale prezzi più favorevoli e
tagliava, a favore dell'offerente, la concorrenza di altre bande
criminali. Anche l'esclusiva, a differenza che nel mercato legale,
era ottenuta con mezzi spesso coercitivi, applicando una legge
propria che esulava da governo e polizia, la quale tra l'altro veniva
sistematicamente corrotta. Fra le bande iniziarono violenti scontri a
colpi di Thompson nelle strade delle città allo scopo di guadagnare
territorio (esattamente come accade fra le bande di oggi legate al
narcotraffico); chi avesse voluto entrare nel mercato avrebbe dovuto
armarsi e strutturare un'organizzazione criminale per competere con
quelle esistenti.
Si trattava di un giro d'affari
nell'ordine dei miliardi di dollari dell'epoca, esentasse; Capone era
il numero uno del business nella città di Chicago, con un
accertamento fiscale datato 1927 di oltre cento milioni di dollari. I
proventi del "narcotraffico" di Capone venivano reinvestiti
in altre attività, legali e illegali, servirono a pagare la sua
candidatura in politica e il controllo che egli esercitava sul
Municipio, perfino nella figura del Sindaco William "Big Bill"
Hale Thompson, Jr., e sulla polizia.
"Ho fatto i soldi fornendo un
prodotto richiesto dalla gente. Se questo è illegale, anche i miei
clienti, centinaia di persone della buona società, infrangono la
legge. La sola differenza fra noi è che io vendo e loro comprano.
Tutti mi chiamano gangster. Io mi definisco un uomo d'affari",
ebbe a dichiarare Capone durante una delle frequenti interviste che
ormai rilasciava come personaggio pubblico.
Nel 1929 il Congresso votò un
ampliamento alla legge sul Proibizionismo: ritenendo che la stessa
non avesse funzionato, per quasi un decennio, a causa della sua
blandezza, si approvò una norma che stabiliva pene detentive anche
per chi consumasse alcol, mentre fino a quel momento erano vietate
solo la produzione, l'importazione e la vendita. La teoria era che,
se si arrestava chi beveva, ci sarebbero state meno vittime
dell'alcol e dei crimini correlati.
Fino a quel momento, innegabilmente, gli unici che stavano traendo
guadagno a vario titolo dalla proibizione erano coloro i quali
l'avevano concepita e coloro i quali la sfruttavano per evaderla.
Si aprì così una fase di forte
belligeranza fra la polizia e le bande criminali, in risposta a
efferati atti di sangue come la Strage di San Valentino e al
conseguente malcontento dell'opinione pubblica, che iniziava a
domandarsi se proibire una sostanza fosse il modo più razionale per
arginare gli eventuali problemi collegati al suo consumo. Il 14
febbraio 1929, infatti, la banda di Al Capone tese un agguato per
sterminare quella del concorrente Bugs Moran: travestiti da
poliziotti i suoi uomini fecero irruzione in un garage al 2122 di
North Clark Street, sede del quartier generale della North Side Gang,
organizzazione capeggiata in passato da Dean O'Banion e guidata poi
da George "Bugs" Moran, principale concorrente di "Big
Al" nel mercato degli alcolici; allineati i sette presenti lungo
un muro, come per un normale controllo di polizia, li fucilarono alla
schiena. L'episodio resta a tutt'oggi uno dei più cruenti
regolamenti di conti della storia della malavita e destò all'epoca
un forte scandalo nell'opinione pubblica.
Venne istituito un regime di tolleranza
zero nei confronti della "droga" e degli "spacciatori":
la polizia sparava in modo sensazionalistico ai barili sui camion,
spaccava a manganellate le bottiglie nei locali sotto gli occhi dei
media, ingaggiava frequenti conflitti a fuoco in strada con i
gangster. Le vittime fra gli agenti furono molte, così come quelle
fra i cittadini inermi, ai quali bastava un gesto equivoco per finire
sotto i proiettili della polizia: la Commissione Wickersham,
istituita dal Presidente USA Hoover, documentò decine di casi di
vittime civili.
Al Capone venne imprigionato per
evasione fiscale ad Atlanta nel 1932, ma molti altri che avevano
fatto fortuna col business dell'alcol proibito continuarono a
mantenere in piedi il loro impero per decenni, come Lucky Luciano, o
provvidero a renderlo completamente legale, come Joseph P. Kennedy,
Sr., contrabbandiere di alcol negli anni della proibizione e padre
del futuro Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy. I più
grossi finanziatori dell'Anti-Saloon League (coloro i quali avevano
apportato i maggiori capitali e quindi il maggior potere
all'istituzione, ossia Henry Bourne Joy della casa automobilistica
Packard e il magnate del petrolio John D. Rockefeller) avevano
appoggiato la Temperanza perché ritenevano che gli operai non
avrebbero bevuto prima di lavorare o sul posto di lavoro, aumentando
e rendendo più efficiente la produttività, e perché avrebbero
speso i loro soldi in beni prodotti dalle imprese, piuttosto che
sperperarli nei bar.
La verità era però che chi voleva
bere, dopo l'entrata in vigore del Proibizionismo, poteva
tranquillamente bere ancora, che i lavoratori scarsamente produttivi
a causa dell'alcol lo erano ancora meno a causa dei beveroni
adulterati che ingerivano (è dovuta al Proibizionismo, ad esempio,
l'insorgenza dell'avvelenamento da alcol del legno) e che tramite la
proibizione e il relativo decuplicarsi dei prezzi correlato al
mercato nero, i cittadini spendevano per bere molti più soldi di
prima.
Joy e Rockefeller uscirono quindi dalla
Anti-Saloon League e confluirono nella neonata Association Against
the Prohibition Emendament. Joy ebbe a dichiarare "Ho fatto
un errore. Mi sono stupidamente sbagliato. L'America deve aprire gli
occhi".
Altro motivo fondamentale per il cambio
di fronte dei grossi imprenditori, oltre al riscontro delle
incoerenze della proibizione, fu che il Governo degli Stati Uniti,
avendo perso svariati miliardi di dollari l'anno con la cancellazione
della tassazione sulle bevande alcoliche, fu costretto a istituire
una nuova tassa che penalizzava le grandi imprese e i contribuenti
più ricchi. Passarono così al fronte antiproibizionista anche
colossi come la dirigenza di General Motors e il presidente della
banca J.P. Morgan Guarantee Trust Co., Charles Hamilton Sabin.
Anche la moglie di quest'ultimo,
Pauline Morton Sabin, fu una grande sostenitrice della Temperanza,
affermando: "Sono favorevole pensando ai miei ragazzi. Penso
che un mondo senza liquori sarebbe un bel mondo".
Dopo l'esplosione degli Speak-easy e
del Whiskey, più pratico da trasportare della meno potente birra,
nelle neonate fiaschette da tasca, molte donne iniziarono a cambiare
idea. Nel maggio 1929 la Sabin organizzò un incontro presso un
albergo di Chicago, rivolto a mogli e madri di famiglie dell'alta
società; in quell'occasione dichiarò: "Non vogliamo che i
nostri ragazzi crescano nell'atmosfera degli Speak-easy. Prima del
proibizionismo i miei figli non avevano accesso all'alcol, ora lo
trovano ovunque". Da quell'esperienza nacque la WONPR, Women
Organization for National Prohibition Reform, lega antiproibizionista
che dopo due anni contava 300.000 adesioni, dopo quattro anni un
milione e mezzo.
La Sabin tenne perfino un discorso al
Congresso degli Stati Uniti, dove venne applaudita da tutti i
Parlamentari, molti dei quali, avendo raggiunto quella posizione
tramite le Società di Temperanza, non osavano parlare contro la
proibizione per quanto fossero convinti della sua erroneità e
pericolosità sociale. Il Presidente Hoover, eletto nel 1928, non
volle prendersi la responsabilità di abrogare la legge, limitandosi
a istituire la Commissione Wickersham per indagare sui risultati
della proibizione. Si dovette aspettare Roosevelt che, nella campagna
elettorale del 1932, dichiarò di voler cancellare il Proibizionismo,
ottenendo l'appoggio della Sabin e di tutto l'elettorato a lei
collegato.
Alle ore 17.27 (Eastern Time) di
martedì 5 dicembre 1933, si sancì la fine del XVIII emendamento e
del Volstead Act: milioni di Americani poterono acquistare l'alcol
liberalizzato e regolarmente tassato, facendo impennare le entrate
del Governo: vennero anche creati circa un milione di posti di lavoro
collegati all'industria degli alcolici.
Migliaia di affiliati a bande criminali
correlate al mercato nero dell'alcol videro andare in fumo, da un
giorno all'altro, un business da miliardi di dollari.