È una serata calda e umida quando il
farmacista John Stith Pemberton nella sua casa di Atlanta (USA) mette
a punto, grazie a una caldaia di ottone, la ricetta della Coca-Cola.
Lo sciroppo basato su estratti vegetali
e noci di cola (semi di un albero africano) doveva servire a curare
il mal di testa. Ma qualche tempo dopo il farmacista di Atlanta si
accorse che allungandola con la soda, la sua medicina diventava una
bevanda dissetante. Nacque così la bibita più famosa del mondo la
cui formula segreta, è ancora oggi custodita con cura in una
cassetta di sicurezza di una banca di Atlanta.
La prima versione della Coca-Cola
conteneva anche un’esigua quantità di sostanza stupefacente
proveniente dal "succo" della pianta di coca (da cui si
estrae la cocaina appunto), ma nel 1903 fu bandita, dunque venne
scartato l'alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la
cola (in noci) continuò a essere utilizzata. Praticamente fu rimossa
dalle foglie grazie ad un procedimento simile a quello usato per
decaffeinare il caffè.
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