Iniziamo
un momento col parlare un po' della storia del cioccolato. Non è
chiaro quando il cacao sia stato creato, né chi ne sia il creatore.
Tuttavia ci sono delle ipotesi che vedono il popolo
degli Olmechi come primi consumatori di cacao sin
dal 1500 A.C. Si pensa che gli Olmechi
usassero il cacao per creare una bevanda cerimoniale.
Con
l'ascesa dei Maya il cioccolato divenne una bevanda
simbolica ed era venerata.
La storia scritta Maya menziona le
bevande al cioccolato utilizzate
nelle celebrazioni e per finalizzare
importanti transazioni.
Pur
essendo una bevanda così importante, il cioccolato non era riservato
solo ai ricchi e ai potenti, ma era facilmente disponibile per tutti.
In molte famiglie Maya, il cioccolato veniva gustato ad ogni pasto;
aveva una consistenza densa e schiumosa e veniva mescolato
con peperoncino, miele o acqua.
Presso
gli Aztechi il cioccolato salì ancor più di
livello.
Essi infatti credevano che il cacao fosse stato dato loro
dagli dei. Le fave venivano anche usate
come valuta per acquistare cibo e altri beni. Nella
cultura azteca, le fave di cacao erano considerate più preziose
dell'oro.
Al
contrario del cioccolato Maya, disponibile a tutti, quello Azteco era
riservato soprattutto alle classi superiori, le classi povere lo
consumavano in occasioni particolari quali matrimoni o feste.
Prima
di giungere in Europa attraverso Cristoforo Colombo
nel 1502, il cioccolato era tra le bevande preferite dai
sovrani Aztechi, primo fra tutti Montezuma II che,
presumibilmente beveva litri di cioccolato ogni giorno come
energetico e afrodisiaco.
Pian
piano anche le varie corti europee iniziarono ad amare il cioccolato,
anche se i palati europei non erano soddisfatti della ricetta
tradizionale azteca. Così iniziarono a produrre le proprie varietà
a cui aggiunsero zucchero di canna, cannella e altri prodotti che
ancora oggi consumiamo.