domenica 19 aprile 2020

Mescal

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Il mescal, spagnolo mezcal, náhuatl mexcalli è un distillato messicano ottenuto dalla pianta dell'agave.

Etimologia

Il nome italiano mescal è un adattamento dello spagnolo mezcal, che a sua volta deriva dal náhuatl mexcalli, da metl ("agave") e ixcalli ("cotto").

Storia

Il mescal è particolarmente diffuso nello stato messicano di Oaxaca, in particolar modo nei distretti di Sola de Vega, Miahuatlán, Yautepec, Santiago Matatlán, Ocotlán, Ejutla e Zimatlán, che costituiscono le regioni per la denominazione di origine protetta del prodotto, registrato il 19 marzo del 1995 presso l'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale di Ginevra. Esistono differenti specie di agave, tra cui l'Agave angustifolia e l'Agave salmiana, ad ognuna di esse è associata una particolare varietà di mescal.

Produzione

Il mescal, a differenza della più conosciuta tequila, si produce solo con la parte centrale dell'agave. Quando la pianta raggiunge i 6/8 anni di vita, si raccoglie e si tagliano tutte le foglie, lasciando solo il cuore, che viene chiamato piña per il suo aspetto e che viene cotto in speciali forni interrati. Dopo la cottura vengono triturati e lasciati macerare da 3 a 15 giorni. Segue la distillazione.
Il distillato viene quindi lasciato riposare in grandi botti di legno per un periodo che va dai 2 mesi ai 7 anni. Durante questo tempo acquisisce un colore dorato e via via più scuro.
L'invecchiamento ha tre distinte denominazioni:
  • Añejo – per almeno un anno, in botti di non più di 200 litri
  • Reposado – per un periodo da due mesi a un anno
  • Blanco – chiaro, conservato meno di due mesi
Per aromatizzare un certo tipo di mescal viene depositata all'interno delle bottiglie una larva d'insetto. Viene comunemente definito verme, ma è in realtà la larva di un coleottero, il Scyphophorus acupunctatus, oppure si utilizzano larve della Comadia redtenbacheri, detta comunemente gusano rojo; più pregiata della prima e vera piaga per l'agave e la manioca in America.

Cocktail

Il mescal viene utilizzato come ingrediente in alcuni cocktail:
  • Mezcalibur - cocktail a base di mescal e succo d'ananas
  • Toro Loco - cocktail a base di mescal e liquore di caffè

sabato 18 aprile 2020

Sea breeze

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Il Sea Breeze (in italiano brezza marina) è un cocktail alcolico riconosciuto ufficialmente dalla International Bartenders Association. Fa parte della categoria Popular ed è un long drink.

Preparazione

Ingredienti

  • 4,0 cl di vodka
  • 12,0 cl di succo di mirtilli rosso
  • 3,0 cl di succo di pompelmo

Procedimento

Si versano gli ingredienti in un bicchiere tipo highball, riempito con ghiaccio. Si guarnisce, infine, con una fettina di lime e si serve con due cannucce.

Storia

Trattasi di un cocktail tipicamente estivo (la brezza del mare), anche grazie alla disponibilità degli ingredienti stagionali. Vodka e succo di frutta rappresenta un mix vincente presente in numerosi drink (come lo Screwdriver). Esiste anche una variante hawaiana, il Bay breeze, con il succo di ananas al posto del succo di pompelmo.
Il cocktail risale agli anni venti, tuttavia pare che la ricetta originale fosse differente da quella usata oggi: per esempio gin e granatina prendevano il posto della vodka e del succo di pompelmo.



venerdì 17 aprile 2020

Kahlúa

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Il Kahlúa è un liquore messicano al gusto di caffè, che gli conferisce un gusto deciso ma dolce. Il Kahlua contiene anche zucchero, sciroppo di mais e vaniglia.

Storia

Allied Domecq, che fu creata nel 1994 dalla fusione tra Allied Lyons and Pedro Domecq, iniziò a produrre il Kahlúa dal 1996 finché l'azienda non fu parzialmente assorbita nel 2005 da Pernod Ricard, leader nella distribuzione di liquori nel mondo dalla fusione con la svedese "Vin & Sprit" nel marzo 2008.

Varietà

Il dosaggio alcolico del Kahlua spazia tra il 20% e il 35%, a seconda del mercato. Nel 2002, un'edizione speciale molto più costosa apparve sui mercati statunitense, canadese e australiano, dopo essere stato venduto precedentemente solo nei duty free. Prodotto con pregiati chicchi di arabica del Veracruz, Messico, il Kahlúa Especial ha un contenuto alcolico pari al 36%, è meno denso e meno dolce rispetto alla versione tradizionale.

Nome

Kahlúa significa "casa del popolo Acolhua" nella lingua nahuatl, parlata a Vecienz o Nuceres prima della conquista spagnola.

Usi

Il Kahlúa è usato per la preparazione di cocktail, come salsa o ingrediente in molti dessert, inclusi gelati, torte e cheesecake.
Alcuni famosi cocktail, come il B-52, Baby Guinness, Mudslide, White Russian e il Black Russian, sono fatti con il Kahlua.
Può essere anche bevuto mischiato nel caffè caldo, nel latte o sul gelato.


giovedì 16 aprile 2020

Tanqueray

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Tanqueray è una marca di gin Inglese commercializzato in tutto il mondo. Il marchio è detenuto dall'azienda alimentare britannica Diageo.

Storia

Charles Tanqueray, nacque nel 1810 a Tingrith, nel Bedfordshire, discendente da una famiglia francese di argentieri, trasferitasi in Inghilterra nel XVIII secolo; qui la famiglia cambiò mestiere e per tre generazioni si impegnarono in ambito religioso. Nel 1830, Charles Tanqueray ruppe con la tradizione e, dopo un approfondito studio delle erbe e vari anni di sperimentazioni, definì la ricetta per un gin e aprì una distilleria in Vine Street, nel distretto di Bloomsbury a Londra, un'area nota in quel periodo, per le acque di sorgente.
Alla morte di Charles, avvenuta nel 1868, la compagnia passò sotto la direzione del figlio, allora ventenne, Charles Waugh Tanqueray. La politica del figlio puntava alla crescita nel mercato internazionale e, nel 1897, prese contatto con Reginald C.W. Currie, capo della distilleria Gordon & Company. L'anno successivo le due compagnie si fusero nella Tanqueray Gordon & Company e la produzione venne trasferita in Goswell Road, distretto di Clerkenwell, sito della distilleria Gordon. Dopo la fusione l'attenzione venne focalizzata sul mercato statunitense, ancor oggi mercato principale del gin Tanqueray. Charles Henry Drought Tanqueray, divenne il primo dirigente della nuova compagnia.
Nel 1922 la compagnia si unì alla Distillers Comapany, un'organizzazione di distillatori scozzesi, acquisita nel 1986 dalla Guinness e oggi gruppo della Diageo.
Durante la seconda guerra mondiale la distilleria fu pressoché distrutta completamente. Dopo la campagna aerea contro Londra del 1941, solo uno dei distillatori (conosciuto come "Old Tom") si salvò, ed è tutt'oggi utilizzato nella distilleria di Cameronbridge, in Scozia. Il gin Tanqueray è per la maggior parte prodotto proprio in Scozia, a dispetto di quanto indicherebbe il nome "London dry gin", che si riferisce bensì al tipo di processo di distillazione.

Varianti

  • Tanqueray London Dry Gin (1830): variante originale, contiene ginepro, coriandolo e radici di angelica. Il titolo alcolometrico fino al 2016 era di 47,3°, attualmente è in commercio a 43,1°.
  • Tanqueray No. Ten (2000): variante superpremium del gin, delicato, equilibrato, con sentori agrumati e freschi, ideato principalmente per la realizzazione dei classici stirred, in particolare il Martini cocktail. Prende il nome dal distillatore in cui viene prodotto, il "Tiny Ten" È ottenuto attraverso un processo che prevede quattro distillazioni; durante l'ultima distillazione vengono infusi agrumi interi (arancia, pompelmo, lime), ginepro, coriandolo e fiori di camomilla, selezionati e lavorati a mano per 18 mesi. Ha vinto per tre volte il premio della categoria "miglior spirito bianco" al San Francisco World Spirits Competition, il quale ha inserito il Tanqueray no.Ten nella hall of fame. La bottiglia, ispirata ad un flacone di profumo, è a base ottagonale, in vetro verde e tappo in alluminio argentato e sigillo rosso. La bottiglia, nel 2014, è stata ridisegnata dall'agenzia londinese Design Bridge, la quale gli ha dato una forma più simile a quella della variante tradizionale, ma con uno stile più art decò, creando la base a forma di spremiagrumi, per richiamare il carattere esperidato, e dieci importanti scanalature, e usando un vetro di una tonalità più chiara di verde. Il titolo alcolometrico è di 47,0°
  • Tanqueray Rangpur Gin (2006):introdotto in Maryland, Delaware e Washington D.C. nell'estate del 2006. Esso ha un forte gusto di lime, ed è ideale per long drink. Prende il nome dall'ingrediente principale, il lime Rangpur, originario dell'omonima regione bengalese. Oltre al lime, il Rangpur Gin presenta alloro, ginepro e zenzero. Ha vinto tre medaglie al San Francisco World Spirits Competition. La bottiglia presenta la classica forma a shaker, in vetro verde chiaro e con delle piccole decorazioni dal sapore indiano.
  • Tanqueray Sterling Vodka (1989): vodka pura o al gusto di agrumi. Il suo mercato principale è quello statunitense.
  • Tanqueray Malacca Gin (1997-2004/2013): creato come alternativa al London dry per soddisfare gli amanti del gusto "morbido", il Malacca è un gin Old Tom Style che ebbe scarso successo commerciale. Nel 2013, in seguito ad un'evoluzione del mercato, in particolare americano, il Malacca è stato riproposto al mercato.

mercoledì 15 aprile 2020

Drambuie

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Il Drambuie è un liquore scozzese all'aroma di miele ed erbe ricavato da whisky, miele di brugo e una miscela segreta di erbe e spezie. Il sapore rimanda a zafferano, miele, anice, noce moscata ed erbe.
È prodotto in Broxburn, nel Lothian dell'ovest, in Scozia e può essere servito "puro" (a temperatura ambiente senza ghiaccio), on the rocks (con ghiaccio), o usato come ingrediente in un cocktail.
La gradazione alcolica del Drambuie è del 40%.

Etimologia
Il nome "Drambuie" proviene dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa "la bevanda che soddisfa". Fu coniata nel 1893 alla locanda di Broadford, sull'isola di Skye.

Storia
Dopo la battaglia di Culloden (1746), il principe Charles Edward Stuart fuggì sull'isola di Skye. Qui fu accolto dal capitano John MacKinnon del clan MacKinnon. Secondo la leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Alcuni storici considerano la storia solo una trovata pubblicitaria.
Un'altra leggenda sostiene che la ricetta fu tramandata nella seconda metà del XIX secolo dal clan MacKinnon a James Ross, il gestore del Broadford Hotel sull'isola di Skye. Ross sviluppò e migliorò la ricetta, inizialmente per una ristretta cerchia di amici, uno dei quali avrebbe poi battezzato il liquore. Ross si espanse, esportando il liquore in Francia e negli Stati Uniti e brevettò la ricetta a Londra.
Ross morì giovane; per provvedere all'istruzione dei figli la vedova vendette la ricetta a un differente MacKinnon, nella prima metà del XX secolo e da allora la ditta MacKinnon ha prodotto la bevanda.
La prima distribuzione commerciale di Drambuie si ebbe ad Edimburgo nel 1910. Ne furono vendute solo dodici casse. Nel 1916 il Drambuie fu il primo liquore ammesso nelle cantine della Camera dei Lords e fu spedito in tutto il mondo alle guarnigioni dell'Esercito di Sua Maestà. Negli anni 1980 i produttori cominciarono a pubblicizzare il liquore, e recentemente si è cercato di rafforzare il marchio dopo un calo di popolarità e di vendite.


martedì 14 aprile 2020

Tsipouro

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Nome di una classica e tradizionale grappa bianca della Grecia (scritto in greco Τσίπουρο), diffusa soprattutto delle regioni di Tessaglia (Tsipouro Tyrnavou), Epiro, penisola di Maina, regione macedone, ma anche nell'isola di Creta (chiamata tsikoudia). Ha una gradazione alcolica di circa 40-45% in volume, ed è ottenuta dalla distillazione di vinaccia di vitigni greci. Di solito è una grappa pura (bianca), alcune volte viene aromatizzata all'anice o anche altri frutti.

Storia

Le prime tracce certe di distillazione di grappe greche risalgono al XIV secolo, ad opera di monaci ortodossi del Monte Athos, nella regione macedone della Grecia. Solo successivamente, il metodo di distillazione si estese anche nelle regioni circostanti. Il nome però, è associato al più recente greco πουρο, pòuro, che vuol dire sigaro, in quanto il culto sociale di bere la grappa insieme al fumare il sigaro si diffuse con successo in Europa soltanto a partire nella seconda metà del XVI secolo, dopo le importazioni del tabacco dalle Americhe.

Produzione

Il mosto di uve greche viene lasciato in fermentazione alcolica per un paio di giorni, poi il succo viene distillato, verificando costantemente la condensazione e il calore, scartando la "testa" e la "coda" del processo. Quindi, si distilla una seconda volta il liquido ottenuto. Per uno Tsipouro più pregiato sono previsti altri cicli successivi di distillazione. Il tutto viene poi lasciato riposare per settimane in silos di acciaio inox, oppure invecchiato in botti di legno per le varietà più pregiate, quindi imbottigliato.
Lo Tsipouro viene spesso confuso con altre grappe come il raki, o l'arak, questi ultimi più diffusi nei paesi del Vicino Oriente, mentre la versione di Tsipouro al gusto di anice è spesso associato ad un'altra nota grappa greca chiamata ouzo. In realtà, i processi di produzione delle due grappe sono differenti, poiché mentre lo Tsipouro è una grappa pura di vinaccia, l'ouzo viene aromatizzato con aggiunta di anice e di altre erbe già alla prima distillazione, dove viene altresì assemblato con un'alta percentuale di alcool etilico d'origine agricola.

Consumo

Lo Tsipouro viene servito in bicchierini durante gli incontri sociali, o nei tipici locali greci chiamati tsipourerie, accompagnato spesso da piatti e/o assaggi tipici greci come il meze, ma anche olive, pesce, carne, frutta secca, uvetta, noci, formaggio feta, o il dolce halva, etc.

lunedì 13 aprile 2020

Țuică

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La ţuică è una bevanda alcolica di origine rumena, solitamente distillata dalle prugne, ma anche da ciliegie, pere e mele. In Romania è molto popolare, gli abitanti di diverse regioni sono soliti utilizzarla per cominciare i pasti.

Preparazione

La ţuică viene preparata a partire dai primi giorni di ottobre fino a dicembre avanzato ma, secondo la tradizione, l'imbottigliamento dev'essere ultimato prima di Natale. Il tempo di fermentazione della frutta (macerare) varia dalle 6 alle 8 settimane e avviene in capienti botti chiamate căldări. La stagionatura e l'invecchiamento vengono realizzati all'interno di botti di legno di gelso (in romeno dud).

Curiosità

  • Secondo recenti statistiche sembra che oltre il 70% del raccolto di prugne romeno venga impiegato nella produzione di ţuică.
  • Nelle fredde serate invernali di molte regioni della Romania (in particolare dell'Oltenia) si è soliti bere țuică bollente con zucchero e granelli di pepe nero (Țuică fiartă).

 
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