giovedì 17 marzo 2022

Paszkowski

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Paszkowski è un locale storico di Firenze, situato in Piazza della Repubblica 31-35/r.
Fondato nel 1846 come birreria dall'omonima famiglia polacca, il locale assunse già dopo poco tempo quelle caratteristiche di Caffè Concerto che l'hanno fatto conoscere anche a livello internazionale, e presenta ancora oggi belle sale in stile primo Novecento. Tuttora vi si tengono serate musicali, anche se l'epoca d'oro della letteratura fiorentina è tramontata. Nelle sale interne si svolgono meeting, convegni e sfilate di moda.
Il caffè fu punto di incontro di intellettuali fiorentini o di passaggio a Firenze, tra i quali diversi protagonisti della cultura italiana della prima metà del XX secolo (basti pensare a Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Dino Campana, Gabriele D'Annunzio, e poi a Eugenio Montale, Vasco Pratolini, Gaetano Salvemini, Umberto Saba). Un suo celebre proprietario, Karol Paszkowski, fu console onorario di Polonia a Firenze, e suo figlio Stanislaw (italianizzato in Stanislao), i cui resti riposano nel Cimitero delle Porte Sante, sposò la figlia di Giovanni Papini, Viola.
Nel 1991 è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Francesco Nuti si ispirò al nome del locale per il suo film del 1988 Caruso Pascoski di padre polacco.
Solo pochissimi fiorentini, naturalmente, riescono a pronunciare correttamente il nome polacco del locale (la cui pronuncia corretta sarebbe "Pashkòfski"), che viene quasi sempre storpiato in "Pascòschi".

mercoledì 16 marzo 2022

Questa distilleria olandese trasforma i bulbi di tulipani in pregiatissima vodka

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Una bottiglia di vodka "Pure" contiene circa 350 bulbi, e costa 295 euro. Però non produce scarti ed è una bomba.
Nel 2014, Joris Putman, giovane attore prodigio poi diventato regista, ha mollato tutto per inseguire il suo vero sogno di business: inventare qualcosa, un prodotto. A 30 anni, il giovane olandese non aveva la minima idea di cosa avrebbe creato, né da dove cominciare. Ma una cosa era già decisa: questo fantomatico prodotto avrebbe dovuto in qualche modo contenere l'iconico tulipano, simbolo del suo paese d'origine.
Quattro anni più tardi, la vodka di tulipani olandesi di Putman—un distillato da 40 gradi fatto esclusivamente con due ingredienti, acqua e tulipani—sta facendo perdere la testa agli esperti e ai curiosi di tutto il mondo.
Una volta trovata l'idea, a Putman sono bastati cinque minuti per definire l'intero processo.
"I miei amici mi avevano suggerito di produrre un distillato partendo da un cereale, ma non mi sembrava molto interessante, avrei semplicemente fatto la stessa cosa che avevano già fatto in tanti," dice. "Ma il suggerimento mi ha aiutato a unire i puntini. Ho subito immaginato i tulipani, il liquore e la vodka, e poi in pochi minuti avevo in testa il metodo e mi sono dato da fare per iniziare la fase di test."
Anche se la "vodka ai tulipani" potrebbe sembrare una trovata geniale per attirare i turisti, il legame tra Putman e il fiore iconico risale al 1637, l'anno della storica esplosione del mercato dei tulipani. Il prezzo dei bulbi si impennò per la prima volta, e poi calò drasticamente durante il secolo d'oro olandese, portando a una situazione di caos totale di acquisto di semi, nota come Mania dei Tulipani. Gli antenati di Putman cavalcarono quest'onda e si inserirono sul mercato, acquistando semi e iniziando la coltivazione dei propri campi.
La famiglia coltivò tulipani per secoli, e nonostante i primi tentativi e i primi fallimenti, Putman era sicuro che avrebbe potuto portare avanti con successo questa tradizione secolare, reinterpretandola a modo suo.
"Il tulipano ha una texture forte che rende il processo di distillazione piuttosto complesso, ma quando finalmente ha funzionato, è stato un momento indimenticabile," dice Putman. "Il gusto non era il massimo all'inizio, ma il mix di sapori era complesso e intrigante. Appurato quale fosse il metodo giusto, abbiamo iniziato con dei test di distillazione a lungo termine, per cercare di azzeccare i sapori giusti."
Da allora, Putman ha passato più di due anni a perfezionare le fasi di distillazione e fermentazione all'interno delle sue stesse distillerie Clusius Craft Distillers (dal nome del botanico olandese che portò i tulipani nel paese). Putman custodì la sua invenzione per sé, la famiglia e pochi amici prima di mettere a punto la ricetta perfetta: la Dutch Tulip Vodka fu presentata al mondo intero solo nel dicembre 2017.
Secondo Putman, la vodka viene distillata tre volte, ma si tratta di un processo molto diverso da quello praticato nelle normali distillerie. Lui, infatti, ha un distillatore personalizzato prodotto da un fornitore olandese che gli permette di avere controllo totale sui sapori.
"Il nostro sistema di distillazione in colonna ci permette di ottenere la massima precisione," dice. "Durante il processo, catturo e custodisco separatamente tutti i sapori, così alla fine, quando ottengo la vodka purissima, posso aggiungere i sapori originali per creare il bouquet finale, che rievoca l'esperienza soave e sfaccettata del profumo di un vero tulipano."
Sebbene Putman abbia sviluppato un processo impeccabile di fermentazione e distillazione della vodka, un'intera produzione potrebbe rivelarsi imbevibile se i bulbi dovessero essere contaminati—un problema a cui fa particolarmente attenzione visto che ogni ciclo di produzione dura tre mesi. Per questo, acquista i bulbi dei tulipani da un produttore locale e biologico, che li coltiva nel nord dell'Olanda. Qui i tulipani sono bagnati dall'acqua piovana e raccolti in grandi vasche di raffreddamento, in attesa di iniziare la fermentazione. Durante la fase di produzione, il suo team processa circa 2180 chili di tulipani al giorno.
Dall'acquisto dei bulbi al riciclo degli elementi di scarto, il processo di Putman non produce alcun tipo di rifiuto, un successo di cui è particolarmente fiero.
"Acquistiamo bulbi di tulipani biologici da un produttore locale, e una volta conclusa la distillazione, portiamo i resti della lavorazione dei tulipani a un'azienda di prodotti caseari qui vicino, dove vengono utilizzati come cibo per il bestiame," mi spiega. "Le mucche adorano i bulbi di tulipano, per loro è un regalo speciale!"
Un'altra cosa di cui Putman è molto fiero è il fatto che la sua vodka di tulipani—e la distilleria Clusius Craft Distillers collegata—sia un'attività a conduzione familiare. Il suo socio in affari, Bart Bouter, 36 anni, è suo cugino. E il giorno dell'imbottigliamento, tutta la famiglia si riunisce in distilleria per la festa.
"Quando dobbiamo imbottigliare, abbiamo una splendida catena di montaggio. Mio padre riempie e sigilla le bottiglie, mio zio fissa i tappi mentre mia zia e mia madre mettono le etichette a mano su ogni singola bottiglia," dice. "Mio padre ha persino disegnato la grafica sulla bottiglia."
Questo speciale tocco familiare e l'attenzione al dettaglio è quello che distingue la vodka al tulipano olandese da tutti i distillati al tulipano che potrete trovare nei gift shop di Amsterdam. La vodka di Putman è un prodotto di altissima qualità, e non è assolutamente pensato per i turisti.
Fin da subito, infatti, Putman si è dato da fare per fare breccia nei cuori dei migliori chef stellati con il suo prodotto unico. Nonostante all'inizio la presentazione non fosse il massimo—una semplice bottiglia d'acqua con un adesivo—gli chef hanno iniziato ad apprezzarne il gusto e la fattura raffinata. Oggi, è disponibile nei ristoranti più rinomati in Polonia e in Spagna, e in due esclusivi ristoranti stellanti nei Paesi Bassi.
Il prezzo della vodka al tulipano di Putman è all'altezza della sua reputazione. La versione “Pure”—fatta solamente con acqua e tulipani—costa 295 euro a bottiglia. Pensate che ogni bottiglia contiene l'estratto di circa 350 bulbi di tulipani.
La versione “Premium,” più accessibile, fatta con tulipani, acqua e alcol è venduta a 48 euro a bottiglia, e si trova anche nei cocktail bar. In questo caso, ogni bottiglia contiene circa 40 bulbi.
In futuro, Putman sta pensando di ampliare la sua distribuzione. Per quanto sia soddisfatto del risultato della sua distilleria (e del fatto che fino ad oggi abbiano processato oltre 4 milioni di bulbi), vuole puntare ancora più in alto. Putman e Bouter vogliono crescere a livello internazionale e sperano di passare dalle 40mila bottiglie prodotte quest'anno, fino a 100mila e oltre il prossimo anno.
Detto questo, probabilmente i suoi familiari si staranno facendo una domanda fondamentale: ma chi etichetterà a mano tutte quelle bottiglie?


martedì 15 marzo 2022

Se i panini non sono stati inventati fino al 1700, ma il pane è esistito fin dagli albori della civiltà, come hanno fatto a mangiare/usare il pane prima dell'invenzione del panino?

 


Il sandwich fu inventato (presumibilmente) nel XVIII secolo. Non il concetto di mangiare cose con il pane o di mangiare cose tra due fette di pane. L'innovazione nel sandwich è che è stato fatto con il pane bianco fine (qualcosa che la maggior parte delle persone non poteva di solito permettersi) e farcito con tutti i cibi che si potevano trovare su un tavolo: prosciutto, pollo arrosto, verdure fresche, maionese... Che cosa ha fatto il ragazzo che ha creato il club sandwich? Ha preso una tecnica semplice, utilizzata dai poveri e applicata agli ingredienti più eleganti.

Quindi, come è stato mangiato il pane? Prima di tutto, nella maggior parte dell'Europa il pane era il cibo. I poveri mangiavano un sacco di pane. Una grande fetta di pane era l'elemento principale sul tavolo. Più comunemente non si sarebbe consumato da solo: sarebbe stato servito con formaggio, salumi, verdure cotte o crude, ecc. Anche pane, birra o burro potrebbe essere sufficienti per fare un pasto di pane.


In italiano abbiamo una parola: companatico. Significa tutto ciò che va con il pane, ed è fondamentalmente qualsiasi cibo che non è pane, pasta, riso o polenta (ma a volte include le patate). Se ci avete mai visto mangiare, saprete che ogni volta che non abbiamo bisogno di tenere coltello e forchetta allo stesso tempo, la maggior parte di noi tiene la forchetta a destra e un pezzo di pane a sinistra. Spingiamo il cibo sulla forchetta con il pane, poi mordiamo il pane, puliamo i succhi lasciati dal cibo sul piatto e lo mangiamo. È così che si dovrebbe mangiare il pane.



Il pane medievale era anche usato come piatto. Una spessa fetta di pane duro è stato posto di fronte a ogni persona, e il cibo è stato posto sul pane in modo che potesse assorbire i nutrienti. In seguito si poteva mangiare il pane o, se si era molto ricchi e potevano permettersi più cibo, lo si lasciava per i poveri.


Questo tentativo di trincea medievale ha un grave errore: la parte superiore del pane viene rimossa, mentre nel Medioevo la parte inferiore, scura con polvere di carbone e cenere, era rimossa.






lunedì 14 marzo 2022

Le bottiglie di Coca-Cola sono sempre state identiche?

No, mentre il logo Coca-Cola è rimasto immutato nel tempo, la forma della bottiglia si è evoluta, come puoi vedere.



In particolare la forma che noi conosciamo è stata studiata in modo tale da favorirne l'impugnatura e il grip.


domenica 13 marzo 2022

Sweet Martini

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Lo Sweet Martini (tradotto letteralmente dall'inglese Martini Dolce) è un cocktail alcolico. Rappresenta una delle varianti del Martini dry. Sweet sta per dolce. Infatti dei quattro Martini “mondiali”, questo è sicuramente il più dolce, per via del vermouth rosso e della ciliegina.

Ingredienti

  • 5,5 cl di Gin
  • 1,5 cl di Vermouth rosso

Preparazione

si prepara nel mixing-glass e si serve nella coppetta a cocktail, aggiungendo una ciliegina al maraschino come guarnizione. Si può anche servire con ghiaccio, ma in questo caso va servito in un bicchiere old fashioned.

sabato 12 marzo 2022

Martini Perfect

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Il Martini Perfect è un cocktail composto da Gin e Vermouth. È una delle varianti di Martini, che appartiene alla categoria dei pre-dinner. Il Martini perfect è iscritto alla lista dei Cocktail ufficiali IBA, curata dalla International Bartenders Association.

Ingredienti

  • 6,0 cl di Gin
  • 1,0 cl di Vermouth dry
  • 1,0 cl di Vermouth rosso

Preparazione

Gli ingredienti vanno versati in un mixing glass con aggiunta di cubetti di ghiaccio; si mescola bene e si serve in una coppetta a cocktail raffreddata. La decorazione del cocktail è la ciliegina rossa.

venerdì 11 marzo 2022

Martini (Vodka)






Il vodka martini è un cocktail composto da Vodka e Vermouth, chiamato anche Martini Vodka, Vodkatini o kangaroo. Il Martini Vodka era iscritto nella lista dei Cocktail ufficiali IBA, fino al 2011, il cui acronimo sta per International Bartenders Association, come cocktail before dinner. Nell'ultima codifica è stato tolto.
Una delle sue varianti, divenuta famosa grazie al personaggio di James Bond, è il Vesper cocktail tratto dal romanzo Casino Royale di Ian Fleming. In realtà, praticamente nella maggior parte dei film, Bond ordina sempre un Vodka-Martini "agitato" non "mescolato".

Ingredienti

  • 5.5 cl Vodka
  • 1.5 cl Vermouth Dry

Preparazione

Come per le varianti principali di Martini la preparazione del Vodka Martini comporta l'inserimento degli ingredienti in un mixing glass con aggiunta di cubetti di ghiaccio. Si mescola bene per circa 20 secondi e si serve in una coppetta Martini precedentemente raffreddata. Si aggiunge uno sprizzo di scorza di limone e, a piacere, un'oliva verde.




 
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