Bere il “bicchiere della staffa” è
un modo di dire che si riferisce all’ultimo bicchiere bevuto prima
di congedarsi dalla compagnia con cui si è trascorsa una serata e
tornare a casa, un rituale di commiato con cui si chiude un piacevole
incontro tra amici. L’origine di questo detto è tutta italiana e
davvero interessante perché ci rivela un vero e proprio rito e
fenomeno sociale molto diffuso non solo nel nostro Paese.
Per “staffa” s’intende quei due
arnesi metallici che si trovano ai due lati della sella per
facilitare la discesa e la salita a cavallo. L’origine di questo
modo di dire andrà dunque rintracciata in quel periodo in cui il
cavallo rappresentava il principale mezzo di locomozione e di
trasporto.
Secondo quanto raccontato e scritto in
alcune memorie di un albergatore torinese, nel 1481 Chiara di Gonzaga
e Gilberto I di Borbone, dopo il loro matrimonio e durante il loro
viaggio di nozze verso la Francia, fecero tappa in un noto albergo
della città per riposare e rifocillarsi. Mentre stavano per risalire
sui loro cavalli per proseguire il viaggio, l’albergatore offrì ai
due, in segno di cordialità e di gratitudine per aver scelto il suo
albergo, un bicchiere di vino. Da qui sarebbe nata l’espressione
“bicchiere della staffa”, quello bevuto appunto prima di lasciare
un luogo dove si è trascorso del tempo.
L’ipotesi più accreditata fa
comunque risalire l’origine di questa espressione e di questa
usanza ad una tradizione tutta toscana del XIX secolo. Molto spesso i
locandieri e gli osti accompagnavano i signori, che si erano
intrattenuti nel loro locale, fino al cavallo con il quale sarebbero
tornati a casa. Per dimostrare riconoscenza nei confronti del loro
importante cliente, i proprietari offrivano un bicchiere del miglior
vino che avevano a disposizione proprio nel momento in cui il signore
montava a cavallo. Si trattava di un vero e proprio “rituale
sociale”, un segnale di rispetto e di gratitudine, ma anche un
tentativo di convincere l’illustre cliente a tornare in quel
locale. Ecco perché l’ultimo bicchiere prima di tornare a casa fu
chiamato “bicchiere della staffa”.
Questa consuetudine si presentava anche
in un’altra occasione: dopo aver ricevuto la visita di qualche
persona, era considerata buona maniera che il padrone di casa
offrisse un bicchiere di vino al proprio ospite o nel momento in cui
stava per abbandonare la casa o quando stava per salire sul proprio
cavallo. Quell’offerta era interpretata come un augurio di buon
viaggio e di sereno ritorno. Non è un caso che il padrone di casa,
per esortare il visitatore a brindare, ricorreva spesso ad un altro
modo di dire toscano molto diffuso: “non metterti in cammino se la
bocca non sa di vino”. E allora ecco il “bicchiere della staffa”.
Oggi questa usanza è andata persa; il
modo di dire è, invece, rimasto ad indicare semplicemente l’ultimo
bicchiere prima di andarsene, senza aver un così marcato valore
sociale.
L’abitudine di “bere il bicchiere
della staffa” la ritroviamo in molti altri Paesi, soprattutto in
quelli del Vecchio Continente, dove, probabilmente, arrivò
direttamente dall’Italia.
In Inghilterra si parla di “stirrup
cup”, “la coppa della staffa”, o di “parting cup”, “la
coppa della separazione”. Questa espressione veniva utilizzata nel
momento in cui si offriva un bicchiere di augurio ai cavalieri
impegnati nella caccia alla volpe. Sempre nel mondo anglosassone,
oggi, è diffuso il termine “nightcap”, letteralmente “il
berretto della notte”, che si riferisce al bicchiere di vino che si
beve prima di andare a letto e, dunque, prima di indossare il
berretto della notte. Anche questa è un’espressione di commiato e
di saluto, come a dire: “ora bevo l’ultimo bicchiere poi vado a
casa a dormire”.
In Scozia si parla, invece, di “drink
of the door”, cioè fare un brindisi prima di lasciare la casa di
qualcuno. Il significato è sempre quello di augurare un buon viaggio
e una buona continuazione.
“Coup de l'étrier” è invece
l’espressione francese per indicare il bicchiere della staffa.
Secondo la leggenda, questa consuetudine sarebbe stata tramandata
proprio da Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone nel loro viaggio
d’Oltralpe.
Infine, è curioso il fatto che in
Germania non esista alcuna espressione riferita alla “staffa” e
al “bicchiere della staffa”, molto probabilmente perché l’usanza
di brindare prima di salire sul cavallo non è stata parte delle
abitudini tedesche. C’è comunque un altro termine che si riferisce
all’ultimo bicchiere da bere prima di lasciarsi: “Scheidebecher”,
il “bicchiere della divisione”.