martedì 25 agosto 2020

Perché l'ultimo bicchiere viene detto della staffa?



Bere il “bicchiere della staffa” è un modo di dire che si riferisce all’ultimo bicchiere bevuto prima di congedarsi dalla compagnia con cui si è trascorsa una serata e tornare a casa, un rituale di commiato con cui si chiude un piacevole incontro tra amici. L’origine di questo detto è tutta italiana e davvero interessante perché ci rivela un vero e proprio rito e fenomeno sociale molto diffuso non solo nel nostro Paese.
Per “staffa” s’intende quei due arnesi metallici che si trovano ai due lati della sella per facilitare la discesa e la salita a cavallo. L’origine di questo modo di dire andrà dunque rintracciata in quel periodo in cui il cavallo rappresentava il principale mezzo di locomozione e di trasporto.
Secondo quanto raccontato e scritto in alcune memorie di un albergatore torinese, nel 1481 Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone, dopo il loro matrimonio e durante il loro viaggio di nozze verso la Francia, fecero tappa in un noto albergo della città per riposare e rifocillarsi. Mentre stavano per risalire sui loro cavalli per proseguire il viaggio, l’albergatore offrì ai due, in segno di cordialità e di gratitudine per aver scelto il suo albergo, un bicchiere di vino. Da qui sarebbe nata l’espressione “bicchiere della staffa”, quello bevuto appunto prima di lasciare un luogo dove si è trascorso del tempo.
L’ipotesi più accreditata fa comunque risalire l’origine di questa espressione e di questa usanza ad una tradizione tutta toscana del XIX secolo. Molto spesso i locandieri e gli osti accompagnavano i signori, che si erano intrattenuti nel loro locale, fino al cavallo con il quale sarebbero tornati a casa. Per dimostrare riconoscenza nei confronti del loro importante cliente, i proprietari offrivano un bicchiere del miglior vino che avevano a disposizione proprio nel momento in cui il signore montava a cavallo. Si trattava di un vero e proprio “rituale sociale”, un segnale di rispetto e di gratitudine, ma anche un tentativo di convincere l’illustre cliente a tornare in quel locale. Ecco perché l’ultimo bicchiere prima di tornare a casa fu chiamato “bicchiere della staffa”.
Questa consuetudine si presentava anche in un’altra occasione: dopo aver ricevuto la visita di qualche persona, era considerata buona maniera che il padrone di casa offrisse un bicchiere di vino al proprio ospite o nel momento in cui stava per abbandonare la casa o quando stava per salire sul proprio cavallo. Quell’offerta era interpretata come un augurio di buon viaggio e di sereno ritorno. Non è un caso che il padrone di casa, per esortare il visitatore a brindare, ricorreva spesso ad un altro modo di dire toscano molto diffuso: “non metterti in cammino se la bocca non sa di vino”. E allora ecco il “bicchiere della staffa”.
Oggi questa usanza è andata persa; il modo di dire è, invece, rimasto ad indicare semplicemente l’ultimo bicchiere prima di andarsene, senza aver un così marcato valore sociale.
L’abitudine di “bere il bicchiere della staffa” la ritroviamo in molti altri Paesi, soprattutto in quelli del Vecchio Continente, dove, probabilmente, arrivò direttamente dall’Italia.
In Inghilterra si parla di “stirrup cup”, “la coppa della staffa”, o di “parting cup”, “la coppa della separazione”. Questa espressione veniva utilizzata nel momento in cui si offriva un bicchiere di augurio ai cavalieri impegnati nella caccia alla volpe. Sempre nel mondo anglosassone, oggi, è diffuso il termine “nightcap”, letteralmente “il berretto della notte”, che si riferisce al bicchiere di vino che si beve prima di andare a letto e, dunque, prima di indossare il berretto della notte. Anche questa è un’espressione di commiato e di saluto, come a dire: “ora bevo l’ultimo bicchiere poi vado a casa a dormire”.
In Scozia si parla, invece, di “drink of the door”, cioè fare un brindisi prima di lasciare la casa di qualcuno. Il significato è sempre quello di augurare un buon viaggio e una buona continuazione.
“Coup de l'étrier” è invece l’espressione francese per indicare il bicchiere della staffa. Secondo la leggenda, questa consuetudine sarebbe stata tramandata proprio da Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone nel loro viaggio d’Oltralpe.
Infine, è curioso il fatto che in Germania non esista alcuna espressione riferita alla “staffa” e al “bicchiere della staffa”, molto probabilmente perché l’usanza di brindare prima di salire sul cavallo non è stata parte delle abitudini tedesche. C’è comunque un altro termine che si riferisce all’ultimo bicchiere da bere prima di lasciarsi: “Scheidebecher”, il “bicchiere della divisione”.


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