Questa storia ha inizio molto tempo fa, nel cuore della città di Napoli quando, agli inizi del 19esimo secolo, giravano i primi caffettieri ambulanti.
Questi andavano in giro per le strade con due grossi recipienti (uno con il caffè, l’altro con il latte), urlando alla folla: "caffè, caffè!".
L’usanza del “caffè sospeso” (café suspiso) o caffè pagato inizia durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la povertà era tanta e la gente di buon cuore usava pagare due tazze di caffè: una per sè, ed una per chi non poteva permetterselo.
Nel 2010 lo storico Caffè Gambrinus, dove usavano sorseggiare il caffè Leopardi e altri personaggi illustri, ha ripreso questo gesto gentile riportando alla luce una delle tradizioni più antiche della cultura napoletana.
Sul bancone di questo bar, così come su molti altri banconi dei bar di Napoli, sono comparse grosse caffettiere o contenitori di varia foggia e fattura dove lasciare gli “scontrini sospesi”. Ben presto questa usanza si è diffusa in Italia, in Europa in America e nel resto del mondo.
Ogni anno, il 10 dicembre, si celebra la “Giornata del caffè sospeso”, coinvolgendo diverse associazioni culturali e benefiche.
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