sabato 23 dicembre 2023

Alcopop: Origini, Caratteristiche e Impatto

 


Gli alcopop sono bevande alcoliche dolci e frizzanti, spesso confezionate in bottiglie o lattine, e destinate principalmente a un pubblico giovane. Questo termine deriva dalla fusione delle parole "alcol" e "pop" (riferendosi a "pop" come abbreviazione di "popular" o "soft drink"). Gli alcopop sono caratterizzati da una bassa gradazione alcolica (solitamente tra il 4% e il 7% ABV) e da gusti che ricordano quelli delle bibite analcoliche, come limonata, cola, frutta o soda. Alcuni esempi famosi di alcopop includono marchi come Bacardi Breezer, Smirnoff Ice, Mike's Hard Lemonade e WKD.

Gli alcopop hanno iniziato a guadagnare popolarità nei primi anni '90, in risposta alla domanda di bevande alcoliche più dolci e più facili da bere rispetto a birra, vino o superalcolici. Mentre in alcune culture esistevano da decenni versioni più semplici di queste bevande, come i "wine coolers" (bevande frizzanti a base di vino aromatizzato), gli alcopop moderni sono nati in un contesto di evoluzione delle abitudini di consumo.

La creazione degli alcopop è spesso vista come una mossa commerciale strategica da parte delle aziende produttrici di bevande alcoliche per attirare un pubblico più giovane, meno abituato ai sapori forti degli alcolici tradizionali. Con un packaging accattivante e un sapore molto simile a quello delle bibite analcoliche, queste bevande si sono imposte rapidamente sul mercato, sia nei paesi occidentali che in altre parti del mondo.

Gli alcopop vengono prodotti utilizzando una base di alcol, che può derivare dalla fermentazione di zucchero, malto, o alcol neutro, mescolata con aromi artificiali o naturali, dolcificanti e coloranti. Il risultato è una bevanda che imita il sapore e l’aspetto delle bibite analcoliche, ma con un contenuto alcolico.

Esistono diverse categorie di alcopop a seconda della loro composizione:

Coolers a base di vino: Prodotti a partire dal vino, solitamente mescolati con succhi di frutta o soda. I wine coolers sono stati particolarmente popolari negli anni '80.

Bevande alcoliche a base di malto: Simili alla birra nella loro base fermentata, ma poi arricchite con aromi dolci.

Bevande a base di alcol distillato: Includono una piccola quantità di superalcolici come rum, vodka o tequila, mescolati con bibite e sapori fruttati.


Gli alcopop sono noti per essere popolari tra i giovani adulti, soprattutto quelli che si stanno avvicinando al consumo di alcol per la prima volta. La dolcezza e il basso contenuto alcolico rendono queste bevande particolarmente appetibili per coloro che non apprezzano i sapori più forti degli alcolici tradizionali.

Tuttavia, questa popolarità tra i giovani ha portato a diverse critiche. Gli alcopop sono stati spesso accusati di essere un prodotto che facilita l'accesso all'alcol ai minori, poiché il loro gusto simile a quello delle bibite tradizionali potrebbe mascherare il contenuto alcolico, portando a un consumo eccessivo e inconsapevole.

Nonostante il successo commerciale, gli alcopop sono stati al centro di diverse polemiche, in particolare per il loro appeal verso i giovani e per i possibili rischi associati al loro consumo. Molti governi e organizzazioni per la salute pubblica hanno espresso preoccupazione per il fatto che queste bevande possano incoraggiare il consumo di alcol in individui più giovani o in coloro che non sono ancora del tutto consapevoli degli effetti dell'alcol.

In diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Australia, sono state introdotte misure per regolamentare la vendita degli alcopop, come tassazioni più elevate rispetto ad altre bevande alcoliche o restrizioni sulla pubblicità, che mira specificamente a proteggere i giovani dal marketing aggressivo associato a queste bevande.

Ad esempio:

Australia: Nel 2008, il governo australiano ha imposto una tassa molto alta sugli alcopop, nel tentativo di ridurre il loro consumo tra i giovani. Questa mossa è stata controversa, con i produttori di alcopop che hanno sostenuto che la tassa avrebbe penalizzato ingiustamente i consumatori adulti che apprezzavano le bevande.

Regno Unito: Il Regno Unito ha visto un ampio dibattito sulla regolamentazione degli alcopop negli anni '90 e 2000, con campagne per limitare la pubblicità delle bevande verso i minori e per aumentare la consapevolezza sui rischi del binge drinking.


Gli alcopop sono anche stati criticati per il loro elevato contenuto di zucchero, che può portare a una combinazione di effetti negativi sulla salute, sia a breve termine che a lungo termine. Consumare regolarmente bevande zuccherate alcoliche può portare a un aumento di peso, a problemi dentali, e aumentare il rischio di malattie metaboliche come il diabete.

Inoltre, l'alto contenuto di zuccheri e aromi artificiali può mascherare il gusto dell'alcol, inducendo i consumatori a bere più rapidamente o a non rendersi conto della quantità di alcol che stanno assumendo. Questo può aumentare il rischio di intossicazione alcolica, specialmente nei giovani e in coloro che non sono esperti nel consumo di alcolici.

Negli ultimi anni, il mercato degli alcopop si è evoluto per soddisfare nuove tendenze e preferenze dei consumatori. Con la crescente attenzione verso prodotti più salutari e a basso contenuto di zucchero, molte aziende hanno iniziato a sviluppare versioni "light" degli alcopop, riducendo il contenuto calorico e zuccherino.

Inoltre, la crescente popolarità delle bevande a base di alcol "hard seltzer" (soda alcolica) ha introdotto una nuova generazione di bevande alcoliche frizzanti, spesso pubblicizzate come opzioni più salutari rispetto agli alcopop tradizionali. Brand come White Claw e Truly hanno dominato questo mercato emergente, offrendo alternative a basso contenuto calorico con una leggera frizzantezza e sapori fruttati, una combinazione che piace particolarmente ai millennial e alla Generazione Z.

Gli alcopop hanno lasciato un'impronta significativa nel mondo delle bevande alcoliche, offrendo un'alternativa dolce e facile da bere, che ha attratto una vasta fetta di consumatori, in particolare i più giovani. Tuttavia, con la crescente attenzione verso gli effetti negativi sulla salute e le preoccupazioni sul binge drinking, il mercato ha dovuto adattarsi, con nuove varianti che cercano di bilanciare il gusto piacevole con le esigenze di consumatori più consapevoli.

Nonostante le controversie, gli alcopop rimangono una parte rilevante dell'industria delle bevande alcoliche, e la loro evoluzione verso prodotti più leggeri e "salutari" potrebbe garantire loro una presenza duratura anche in futuro.










venerdì 22 dicembre 2023

Aperol Barbieri: Storia, Tradizione e Fascino di un Iconico Aperitivo Italiano

 


Aperol è uno degli aperitivi più celebri e amati al mondo, simbolo di convivialità e di quella tradizione tutta italiana dell'aperitivo. Creato dai fratelli Barbieri all'inizio del XX secolo, Aperol ha saputo conquistare i cuori degli italiani e non solo, grazie al suo gusto unico, leggero e aromatico. Celebre soprattutto per essere l'ingrediente principale dello Spritz, uno dei cocktail più popolari a livello internazionale, Aperol si distingue per il suo colore arancione brillante e il suo sapore perfettamente bilanciato tra dolce e amaro.

In questo articolo esploreremo le origini di Aperol, il suo processo di produzione, le caratteristiche distintive e il suo ruolo nel mondo degli aperitivi e dei cocktail.

La storia di Aperol inizia nel 1919, quando i fratelli Luigi e Silvio Barbieri, imprenditori della città di Padova, presentarono al pubblico il loro nuovo aperitivo in occasione della Fiera Internazionale di Padova. Dopo sette anni di ricerca e sperimentazione, i fratelli Barbieri riuscirono a creare una bevanda dal sapore leggero e aromatico, con una gradazione alcolica relativamente bassa (11% vol.), perfetta per il rito dell'aperitivo. Il nome "Aperol" deriva dal termine francese "Apéro", abbreviazione di "apéritif", e riflette la natura conviviale e leggera della bevanda.

L'idea dei Barbieri era quella di creare un aperitivo accessibile a tutti, che potesse essere consumato sia dagli uomini che dalle donne, e che fosse leggero ma allo stesso tempo ricco di sapori. Aperol incarnava perfettamente questa visione, offrendo un'alternativa ai liquori più forti e impegnativi tipici dell'epoca.

Nonostante un inizio relativamente tranquillo, Aperol divenne sempre più popolare, soprattutto nel Nord Italia, dove la cultura dell'aperitivo era già radicata. Tuttavia, il vero boom arrivò nel secondo dopoguerra, quando la bevanda divenne l'ingrediente principale dello Spritz, un cocktail nato nella regione del Veneto e che avrebbe trasformato Aperol in una star internazionale.

La formula di Aperol è rimasta invariata dal 1919 e, come spesso accade con i prodotti di grande successo, la ricetta esatta è un segreto gelosamente custodito. Ciò che sappiamo è che Aperol viene prodotto attraverso la macerazione di una combinazione unica di erbe, radici e scorze di agrumi. Tra gli ingredienti principali figurano l'arancia amara, che conferisce il caratteristico sapore agrumato e amaro, il rabarbaro e la genziana, che aggiungono una nota amara e complessa, e una varietà di spezie che completano il profilo aromatico.

Una delle peculiarità di Aperol è il suo basso contenuto alcolico, che si attesta all'11% vol. Questo lo rende un aperitivo leggero e facile da bere, perfetto per essere gustato in varie occasioni senza risultare troppo impegnativo.

Il colore arancione brillante di Aperol è uno degli elementi che lo contraddistinguono maggiormente. Questo colore vivace e invitante è ottenuto grazie all'uso di estratti di agrumi e altre sostanze naturali, che contribuiscono a creare un aspetto accattivante e un richiamo visivo immediato.

Aperol si distingue per il suo equilibrio perfetto tra dolce e amaro, con un profilo aromatico che lo rende unico nel panorama degli aperitivi. Al naso, si percepiscono subito intense note agrumate, con l'arancia amara che spicca su tutto. Si avvertono anche delicate sfumature erbacee e speziate, che aggiungono complessità e profondità all'insieme.

Al palato, Aperol si presenta con un sapore fresco e leggero, dove le note dolci e amare si fondono armoniosamente. L'arancia amara e il rabarbaro dominano la scena, mentre il rabarbaro e la genziana conferiscono una nota leggermente amara e terrosa, che bilancia la dolcezza iniziale. Il finale è lungo e persistente, con un retrogusto piacevolmente amarognolo che invita a un altro sorso.

Questa combinazione di sapori fa di Aperol un aperitivo estremamente versatile, perfetto per essere gustato sia da solo, con ghiaccio, sia come base per cocktail più complessi.

Se c'è un cocktail che ha reso Aperol famoso in tutto il mondo, quello è senza dubbio l'Aperol Spritz. Originario del Veneto, lo Spritz è una bevanda che ha radici storiche profonde. Nato durante il periodo di dominazione austriaca nel XIX secolo, lo Spritz era originariamente una miscela di vino bianco e acqua gassata, pensata per diluire il vino, che risultava troppo forte per i palati dei soldati austriaci.

Nel dopoguerra, la ricetta del cocktail venne perfezionata, e Aperol divenne l'ingrediente chiave che avrebbe dato alla bevanda il suo caratteristico colore arancione e il suo sapore inconfondibile. La ricetta classica dello Spritz prevede tre parti di Prosecco, due parti di Aperol e una spruzzata di soda, il tutto servito in un bicchiere con ghiaccio e guarnito con una fetta di arancia.

Il successo dell'Aperol Spritz è stato tale che, negli ultimi decenni, è diventato uno dei cocktail più ordinati nei bar e nei locali di tutto il mondo. La sua popolarità è dovuta alla sua leggerezza e freschezza, che lo rendono ideale per essere consumato come aperitivo in qualsiasi momento della giornata. Inoltre, il suo basso contenuto alcolico lo rende una scelta perfetta per chi desidera una bevanda rinfrescante senza esagerare con l'alcol.

Oltre all'Aperol Spritz, esistono molti altri modi di gustare questo aperitivo versatile. Aperol può essere bevuto semplicemente con ghiaccio, magari accompagnato da una spruzzata di soda o di acqua tonica, per un aperitivo leggero e dissetante.

Un altro cocktail classico che utilizza Aperol è il Negroni Sbagliato, una variante del celebre Negroni in cui il gin viene sostituito con Prosecco, creando una bevanda più leggera e frizzante. Il Negroni Sbagliato è perfetto per chi ama i sapori complessi del Negroni ma preferisce una versione meno alcolica.

Un'opzione interessante è anche l'Aperol Tonic, dove Aperol viene mescolato con acqua tonica e servito con ghiaccio e una fetta di limone o arancia. Questo cocktail è una variante rinfrescante e più leggera del classico Gin Tonic.

Aperol è più di una semplice bevanda: è un simbolo della cultura dell'aperitivo italiano. L'aperitivo è un momento di socializzazione, relax e piacere che fa parte della vita quotidiana in Italia, soprattutto nel nord. Aperol incarna perfettamente lo spirito di questo momento: è una bevanda che invita alla convivialità, grazie alla sua leggerezza e al suo sapore accessibile, che può essere apprezzato da tutti.

Negli ultimi anni, il concetto di aperitivo si è diffuso anche all'estero, grazie al successo di Aperol e dello Spritz. Oggi, in città come Londra, New York, Sydney e Tokyo, è possibile trovare Aperol Spritz nei menu dei bar, e l'aperitivo è diventato un fenomeno globale, apprezzato per il suo carattere rilassato e il suo invito a godere della vita con lentezza.

Nel 2003, Aperol è stato acquisito dal gruppo Campari, uno dei più grandi produttori di bevande alcoliche al mondo. Questa acquisizione ha segnato l'inizio di una nuova era per Aperol, che ha visto un'esplosione di popolarità a livello internazionale. Grazie a una campagna di marketing ben orchestrata e a una serie di partnership strategiche, Aperol è riuscito a conquistare mercati in tutto il mondo, diventando un marchio globale.

Oggi, Aperol è uno degli aperitivi più venduti e riconoscibili al mondo, e continua a essere un simbolo di stile e raffinatezza. Nonostante il successo globale, Aperol ha saputo mantenere intatto il suo legame con le radici italiane e con la tradizione dell'aperitivo.

Aperol Barbieri è molto più di un semplice aperitivo: è un'icona della cultura italiana, un simbolo di convivialità e di piacere condiviso. Creato oltre cento anni fa dai fratelli Barbieri, Aperol ha saputo attraversare i decenni, rimanendo fedele alla sua formula originale e conquistando il mondo con il suo sapore unico e il suo inconfondibile colore arancione.

Che sia gustato in un classico Spritz, in un Negroni Sbagliato o semplicemente con ghiaccio e soda, Aperol rappresenta un'esperienza di gusto che combina leggerezza, freschezza e complessità. E con la sua popolarità in continua crescita, non c'è dubbio che Aperol continuerà a essere protagonista dell'aperitivo italiano e internazionale per molti anni a venire.

giovedì 21 dicembre 2023

Angostura: Storia, Caratteristiche e Utilizzi di un Iconico Amaro

 

L'Angostura è un nome che evoca immediatamente immagini di cocktail sofisticati, bevande complesse e sapori intensi. Nata come un tonico medicinale, l'Angostura Bitters è oggi uno degli ingredienti più iconici nella mixologia mondiale, utilizzato per dare profondità e complessità a una vasta gamma di drink. Questo amaro ha una storia affascinante e intricata, legata a esploratori, medici e barman, che si intreccia con la crescita della cultura del cocktail. In questo articolo esploreremo le origini dell'Angostura, il processo di produzione, le sue caratteristiche distintive e il suo ruolo nel mondo dei cocktail e della gastronomia.

La storia dell'Angostura inizia all'inizio del XIX secolo, precisamente nel 1824, quando il medico tedesco Johann Gottlieb Benjamin Siegert, ufficiale dell'esercito di Simón Bolívar, creò questa miscela di erbe aromatiche a fini medicinali. All'epoca, Siegert si trovava nella città venezuelana di Angostura (oggi Ciudad Bolívar) e cercava un rimedio per curare i soldati afflitti da problemi digestivi e febbri tropicali. Dopo anni di sperimentazione, riuscì a formulare un amaro che risultava efficace nel trattamento dei disturbi digestivi e che, col tempo, sarebbe diventato uno degli amari più famosi al mondo.

Siegert chiamò il suo tonico "Amargo Aromatico", facendo riferimento alla sua origine venezuelana, e iniziò a distribuirlo sia tra i soldati che tra i civili. Nonostante le sue proprietà medicinali fossero apprezzate, l'Angostura iniziò a guadagnare popolarità anche come ingrediente aromatizzante per bevande alcoliche. La sua capacità di esaltare i sapori senza sovrastarli lo rese un componente chiave nei cocktail emergenti dell'epoca.

Nel 1870, i figli di Siegert, dopo la sua morte, trasferirono la produzione dell'Angostura a Trinidad e Tobago, dove l'amaro viene ancora oggi prodotto. Da lì, la fama dell'Angostura si diffuse in tutto il mondo, diventando un ingrediente insostituibile in molti drink classici.

Il processo di produzione dell'Angostura è uno dei segreti meglio custoditi al mondo. Nonostante numerose ipotesi e speculazioni, la ricetta esatta dell'amaro rimane conosciuta solo da pochissime persone all'interno della famiglia e dell'azienda che lo produce.

Quello che si sa è che l'Angostura viene prodotto attraverso la macerazione di una miscela segreta di erbe, spezie, radici e scorze in alcol. Alcuni degli ingredienti noti includono la genziana, che è una radice amara usata tradizionalmente per trattare i disturbi digestivi, e la corteccia di china, nota per le sue proprietà antipiretiche. Questa miscela viene poi lasciata in infusione per un periodo prolungato, durante il quale gli ingredienti rilasciano i loro oli essenziali e sapori.

Dopo la macerazione, il liquido viene filtrato e diluito per ottenere la gradazione alcolica desiderata, che si aggira intorno al 44,7% vol. Nonostante l'alto contenuto alcolico, l'Angostura viene utilizzato in piccole quantità, solitamente poche gocce, per arricchire bevande e pietanze.

Una particolarità dell'Angostura è l'etichetta sovradimensionata, che copre una parte del collo della bottiglia e che ha una storia curiosa. Si dice che, durante una competizione internazionale, la famiglia Siegert ordinò etichette troppo grandi per le bottiglie che avevano preparato. Non avendo tempo per correggere l'errore, presentarono comunque il prodotto, che non solo fu premiato, ma l'etichetta stessa divenne uno dei segni distintivi del marchio.

L'Angostura è un amaro dal profilo aromatico estremamente complesso. Al naso, si percepiscono immediatamente note di erbe, spezie esotiche e agrumi, con un sottofondo di legno e vaniglia. Il suo sapore è altrettanto ricco e stratificato: inizialmente amaro, con sentori di scorza d'arancia e genziana, seguito da un tocco dolce e speziato, che lascia un retrogusto caldo e persistente.

La sua intensità aromatica lo rende un ingrediente versatile e prezioso nella preparazione di cocktail, dove poche gocce sono sufficienti per trasformare una bevanda, aggiungendo profondità e complessità senza dominare il sapore principale.

L'Angostura Bitters è uno degli ingredienti più utilizzati e amati nel mondo della mixologia. Viene impiegato principalmente per bilanciare i sapori e aggiungere una nota amara a cocktail dolci o forti, ma la sua versatilità lo rende adatto a un'ampia varietà di preparazioni.

Ecco alcuni dei cocktail più celebri che utilizzano l'Angostura come ingrediente chiave:


1. Old Fashioned

L'Old Fashioned è uno dei cocktail più classici e apprezzati, e l'Angostura è un ingrediente fondamentale nella sua preparazione. La ricetta prevede bourbon o rye whiskey, zucchero, qualche goccia di Angostura e una scorza d'arancia o ciliegia per guarnire. L'Angostura, con il suo sapore amaro e speziato, bilancia perfettamente la dolcezza dello zucchero e la robustezza del whiskey, creando un cocktail ricco e complesso.


2. Manhattan

Il Manhattan è un altro cocktail iconico in cui l'Angostura gioca un ruolo cruciale. Questa miscela di whiskey (solitamente rye), vermouth dolce e Angostura è un esempio perfetto di equilibrio tra dolce, amaro e alcolico. L'Angostura aggiunge profondità e una nota speziata che esalta gli altri ingredienti.


3. Pink Gin

Il Pink Gin è un cocktail semplice ma elegante, composto da gin e Angostura. In questo caso, l'Angostura aggiunge al gin una nota di complessità, smorzando la sua durezza e donando al drink un caratteristico colore rosa.


4. Pisco Sour

Anche nel Pisco Sour, un cocktail sudamericano a base di pisco, succo di lime e sciroppo di zucchero, l'Angostura gioca un ruolo essenziale. Viene utilizzato per guarnire la schiuma dell'albume, non solo aggiungendo una nota aromatica, ma anche conferendo un tocco visivo distintivo.


L'Angostura non si limita solo al mondo dei cocktail. Le sue proprietà aromatiche lo rendono un ingrediente interessante anche in cucina, dove può essere utilizzato per aggiungere profondità a piatti sia dolci che salati. Viene spesso impiegato in marinature per carne, dove le sue note amare e speziate aiutano a bilanciare la dolcezza di ingredienti come miele o sciroppo d'acero. Può anche essere aggiunto a salse, zuppe e stufati per conferire una nota di complessità inaspettata.

Nella pasticceria, l'Angostura viene talvolta usato per aromatizzare dolci, in particolare dessert a base di cioccolato o spezie, dove le sue note amare e speziate si sposano perfettamente con la dolcezza degli altri ingredienti.

Nonostante sia nato come un rimedio medicinale, l'Angostura Bitters ha saputo evolversi e adattarsi ai tempi, diventando un prodotto di culto tra i bartender e gli appassionati di cocktail di tutto il mondo. Oggi, l'azienda Angostura, con sede a Trinidad, continua a produrre non solo i celebri bitters, ma anche una gamma di rum di alta qualità, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

L'Angostura è un simbolo di eccellenza e tradizione, un ingrediente che ha saputo mantenere la sua identità attraverso i secoli, diventando parte integrante della cultura del bere. Che venga utilizzato per preparare un cocktail classico o per aggiungere un tocco di sofisticatezza a un piatto, l'Angostura rimane un elemento insostituibile per chi cerca sapori ricchi, complessi e ben equilibrati.

L'Angostura è molto più di un semplice amaro: è un pezzo di storia, un elemento di innovazione e un simbolo di maestria nel mondo della gastronomia e della mixologia. Con le sue radici che affondano nella medicina, ha saputo evolversi e diventare un'icona nel mondo dei cocktail, amato per la sua capacità di esaltare i sapori e aggiungere profondità a qualsiasi preparazione. Ogni goccia di Angostura porta con sé secoli di tradizione e savoir-faire, rendendolo un ingrediente immancabile per chiunque voglia creare esperienze di gusto uniche e raffinate.

mercoledì 20 dicembre 2023

Anisetta: Storia, Produzione e Caratteristiche di un Liquore Storico

 


L'Anisetta è un liquore dolce e aromatico che trae il suo nome dall'ingrediente principale, l'anice. Questo distillato ha una lunga tradizione, particolarmente radicata in Italia e in Spagna, dove viene apprezzato come digestivo e bevanda da meditazione. Il suo gusto distintivo e rinfrescante, unito alla sua capacità di stimolare la digestione, ha reso l'Anisetta una delle bevande preferite dopo i pasti in molte culture mediterranee. In questo articolo esploreremo la storia, le origini, la produzione e i poteri digestivi e medicinali di questo celebre liquore.

L'uso dell'anice per produrre bevande alcoliche risale a tempi antichi. Si dice che già i Romani e i Greci utilizzassero l'anice come ingrediente principale per produrre bevande aromatiche. L'anice è una pianta erbacea originaria del Medio Oriente e del Mediterraneo, nota per il suo sapore simile a quello della liquirizia. Le sue proprietà aromatiche e terapeutiche sono state apprezzate per secoli, tanto da essere utilizzato in medicina per trattare disturbi digestivi e respiratori.

La vera e propria nascita dell'Anisetta, però, si fa risalire al XVII secolo, quando vennero perfezionati i processi di distillazione e vennero create le prime versioni del liquore moderno. In particolare, l'Italia, e più precisamente la città di Ascoli Piceno, rivendica la paternità dell'Anisetta, grazie al lavoro di alcune famiglie che hanno custodito gelosamente le ricette e le tecniche di produzione per generazioni.

L'Anisetta Meletti, prodotta dalla distilleria Meletti di Ascoli Piceno, è una delle versioni più celebri e apprezzate di questo liquore. La distilleria fu fondata da Silvio Meletti nel 1870, e ancora oggi segue la ricetta tradizionale per produrre un'Anisetta di qualità superiore. In Spagna, invece, si trova una variante simile chiamata "Anís del Mono", molto popolare nelle regioni di Madrid e Andalusia.

La produzione dell'Anisetta segue un processo molto preciso e delicato, che richiede una grande maestria nella scelta degli ingredienti e nella distillazione. L'ingrediente principale è, ovviamente, l'anice, che può essere sia l'anice verde (Pimpinella anisum) sia l'anice stellato (Illicium verum), un frutto proveniente dall'Asia. Spesso viene usata una combinazione dei due tipi di anice per ottenere un equilibrio perfetto tra dolcezza e intensità aromatica.

Il primo passo nella produzione dell'Anisetta consiste nella macerazione dell'anice in alcol. L'anice viene lasciato in infusione per un periodo di tempo che varia da distilleria a distilleria, permettendo agli oli essenziali contenuti nei semi di anice di rilasciare i loro aromi nell'alcol. Successivamente, la miscela viene distillata in alambicchi di rame, un processo che permette di concentrare e purificare gli aromi dell'anice.

Una volta completata la distillazione, il liquore viene addolcito con zucchero e diluito con acqua fino a raggiungere la gradazione alcolica desiderata, che solitamente si aggira tra i 35% e i 45% vol. L'Anisetta viene poi lasciata riposare per qualche mese in modo che i sapori possano amalgamarsi e maturare. Alcune varianti possono anche essere sottoposte a un processo di invecchiamento in botti di legno per aggiungere complessità e profondità al sapore.

L'Anisetta è caratterizzata da un colore trasparente o leggermente dorato, e il suo aroma è dominato dalle note fresche e dolci dell'anice. Al gusto, si presenta come un liquore dolce e molto aromatico, con un profilo di sapori che ricorda la liquirizia, le spezie e il finocchio. La dolcezza dell'Anisetta è bilanciata da una leggera nota amara, che contribuisce a renderlo un liquore molto equilibrato e piacevole da bere.

Una delle caratteristiche distintive dell'Anisetta è il cosiddetto "effetto ouzo", ovvero la capacità di diventare opaca quando viene mescolata con acqua. Questo fenomeno è dovuto alla presenza di oli essenziali di anice, che sono solubili in alcol ma non in acqua. Quando il liquore viene diluito con acqua, gli oli essenziali si separano dalla soluzione alcolica, creando una sospensione lattiginosa.

L'Anisetta non è solo una bevanda piacevole al palato, ma possiede anche proprietà digestive notevoli. L'anice è noto per le sue qualità carminative, ovvero la capacità di ridurre il gonfiore addominale e favorire la digestione. Questo rende l'Anisetta un ottimo digestivo da consumare dopo un pasto abbondante, aiutando a prevenire problemi di digestione e a favorire il rilassamento dell'apparato gastrointestinale.


L'anice, inoltre, ha proprietà antisettiche e antinfiammatorie, che possono contribuire al benessere generale dell'organismo. È stato usato tradizionalmente per trattare una serie di disturbi, tra cui l'alitosi, il mal di gola, le coliche e persino problemi respiratori. L'Anisetta, grazie alla presenza di questi composti benefici, è stata spesso consigliata come rimedio naturale per favorire il recupero da disturbi digestivi e respiratori.

Inoltre, il contenuto alcolico dell'Anisetta, pur essendo moderato, può avere un effetto rilassante e distensivo, il che lo rende una bevanda perfetta da gustare in momenti di convivialità o di relax.

L'Anisetta può essere gustata in diversi modi, a seconda delle preferenze personali e delle tradizioni locali. In Italia, è comune berla liscia, come digestivo dopo i pasti, spesso accompagnata da un bicchiere d'acqua o di caffè. Alcuni preferiscono aggiungere un cubetto di ghiaccio o diluirla leggermente con acqua per ottenere il caratteristico effetto opaco.

In Spagna, invece, è tradizione bere l'Anisetta (o l'Anís) con caffè, in una bevanda conosciuta come "carajillo", che consiste nell'aggiungere una piccola quantità di liquore al caffè caldo. Questa bevanda è particolarmente popolare nelle regioni meridionali del paese, dove viene apprezzata per la sua capacità di riscaldare e tonificare.

Esistono anche cocktail e ricette che utilizzano l'Anisetta come ingrediente principale. Uno dei più famosi è il "Ratafià", un liquore dolce a base di frutta e Anisetta, diffuso in alcune regioni italiane.

Nonostante l'Anisetta sia un liquore tradizionale con radici antiche, è riuscita a mantenere la sua popolarità anche nell'era moderna. La sua versatilità e il suo sapore unico continuano ad attirare l'attenzione di appassionati di liquori e bartender, che la utilizzano per creare nuovi cocktail e ricette innovative. Inoltre, grazie alla riscoperta delle bevande artigianali e dei prodotti locali, l'Anisetta sta vivendo una sorta di rinascita, con un crescente interesse per le sue versioni artigianali e di alta qualità.

In particolare, l'Anisetta Meletti ha saputo mantenere viva la tradizione, continuando a essere prodotta secondo metodi artigianali e con ingredienti di primissima qualità. Oggi, questo liquore è un simbolo della tradizione italiana e del savoir-faire della distillazione, apprezzato non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

L'Anisetta è molto più di un semplice liquore: è un simbolo di tradizione, artigianato e cultura mediterranea. Con la sua storia secolare, le sue proprietà digestive e il suo sapore inconfondibile, continua a essere una delle bevande più apprezzate sia in Italia che all'estero. Che venga bevuta liscia, con ghiaccio o in un cocktail, l'Anisetta rimane una scelta perfetta per chi cerca un momento di relax e convivialità, con il fascino di una tradizione che affonda le radici nei secoli passati.

martedì 19 dicembre 2023

Amaro San Simone: Un Viaggio tra Tradizione e Gusto Unico

 


L'Amaro San Simone è una delle gemme meno conosciute, ma estremamente affascinante, del panorama degli amari italiani. Questo liquore digestivo, con una storia che affonda le radici nel XIX secolo, rappresenta un connubio perfetto tra tradizione erboristica e arte liquoristica italiana. Caratterizzato da un gusto ricco e complesso, è prodotto utilizzando una miscela segreta di erbe, radici e spezie che lo rendono unico nel suo genere. In questo articolo, esploreremo la storia, gli ingredienti, il processo di produzione ei modi migliori per gustare l'Amaro San Simone.

Le origini dell'Amaro San Simone risalgono al 1814, quando venne prodotto per la prima volta a Torino, in Piemonte. La sua formula segreta fu sviluppata da abili farmacisti ed erboristi, ispirati dalle tradizioni locali di medicina naturale e fitoterapia. Il nome "San Simone" è un omaggio a San Simone, considerato un santo protettore, simbolo di cura e guarigione.

Nel corso del tempo, la ricetta dell'amaro è stata tramandata di generazione in generazione, mantenendo inalterata la sua composizione originaria. Questa fedeltà alla tradizione ha permesso all'Amaro San Simone di rimanere un prodotto autentico, conservando il suo sapore unico e la sua qualità artigianale.

Nel corso degli anni, l'Amaro San Simone ha saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori, pur mantenendo la sua identità. Grazie a una distribuzione attenta e mirata, l'amaro ha guadagnato popolarità non solo in Italia, ma anche all'estero, diventando un simbolo di tradizione e qualità italiana.

L'Amaro San Simone è prodotto utilizzando una ricetta segreta che prevede una combinazione di oltre 30 erbe, radici e spezie selezionate con cura. Tra gli ingredienti principali si trovano genziana, rabarbaro, arancio amaro, china, assenzio, camomilla, e diverse altre erbe aromatiche tipiche della tradizione erboristica italiana.

Ogni ingrediente è scelto per le sue proprietà organolettiche e per il suo contributo al sapore complesso e ben equilibrato dell'amaro. Le erbe vengono macerate in una base alcolica, permettendo di estrarre tutti gli aromi ei principi attivi. Dopo la macerazione, il liquido viene filtrato e lasciato maturare per alcuni mesi in botti di rovere, un processo che aiuta a sviluppare il profilo aromatico unico dell'Amaro San Simone.

Il processo di produzione dell'Amaro San Simone richiede una grande maestria artigianale. Ogni fase, dalla selezione degli ingredienti alla macerazione e all'imbottigliamento, è eseguita con cura e precisione, seguendo metodi tradizionali tramandati nel corso degli anni. Questa attenzione al dettaglio garantisce che ogni bottiglia di Amaro San Simone rispecchi fedelmente la qualità e il gusto che lo hanno reso celebre.

L'Amaro San Simone si distingue per il suo sapore ricco e avvolgente, con un equilibrio perfetto tra note dolci, amare e speziate. All'assaggio, si percepiscono immediatamente le sfumature amarognole della genziana e del rabarbaro, seguite da un leggero retrogusto agrumato dell'arancio amaro. Il finale è lungo e persistente, con note di erbe balsamiche e spezie che si fondono armoniosamente.

Questo profilo di sapore complesso lo rende un liquore ideale da gustare da solo, come digestivo dopo un pasto abbondante, oppure in miscelazione per creare cocktail originali e raffinati.

L'Amaro San Simone può essere gustato in molti modi diversi, a seconda delle preferenze personali. Tradizionalmente, viene servito liscio, a temperatura ambiente o leggermente raffreddato, come digestivo. La sua struttura complessa lo rende perfetto per essere sorseggiato lentamente, assaporando ogni sfumatura di sapore.

Negli ultimi anni, l'Amaro San Simone ha trovato spazio anche nel mondo della mixology. Grazie alla sua versatilità e al suo profilo aromatico unico, è diventato un ingrediente popolare per la creazione di cocktail innovativi. Può essere utilizzato come base per un Negroni rivisitato, oppure combinato con gin, vermouth e altri liquori per creare drink freschi e sorprendenti.

Un cocktail classico che valorizza l'Amaro San Simone è il "San Simone Spritz", una variante del celebre Aperol Spritz, in cui l'amaro viene mescolato con prosecco e soda, offrendo un'esperienza di gusto inaspettata e rinfrescante.

L'Amaro San Simone rappresenta un autentico pezzo della tradizione italiana. Ogni bottiglia racconta una storia di passione, dedizione e rispetto per l'arte liquoristica. In un'epoca in cui molti prodotti sono standardizzati, l'Amaro San Simone si distingue per la sua autenticità, mantenendo viva una tradizione secolare che unisce gusto, cultura e benessere.

Grazie alla sua eleganza e al suo sapore inconfondibile, l'Amaro San Simone è anche un regalo perfetto per gli amanti dei liquori. La sua confezione raffinata e il suo carattere unico lo rendono un dono apprezzato in ogni occasione, capace di sorprendere e conquistare anche i palati più esigenti.

L'Amaro San Simone è molto più di un semplice liquore: è un viaggio nel tempo e nello spazio, un'esperienza sensoriale che unisce tradizione, maestria e passione. Che lo si gusti da solo, come digestivo, o lo si utilizzi per creare cocktail sofisticati, l'Amaro San Simone offre un'esperienza di gusto unica che celebra il meglio dell'arte liquoristica italiana.








lunedì 18 dicembre 2023

Alexander (Cocktail): Ricetta, Storia e Varianti del Classico Drink Cremoso

 


L'Alexander (cocktail) è un classico della mixology che ha saputo conquistare gli amanti dei cocktail grazie al suo sapore dolce e cremoso. Questo drink, nato all'inizio del XX secolo, è una miscela perfetta di gin, crema di cacao e panna, che crea una texture vellutata e un gusto irresistibile. Sebbene sia stato originariamente concepito con gin, oggi esistono molte varianti dell'Alexander che utilizzano diversi tipi di alcolici, come il cognac o il rum. In questo articolo esploreremo la storia affascinante dell'Alexander, la sua ricetta originale, le diverse varianti e i migliori consigli per prepararlo alla perfezione.

L'origine dell'Alexander (cocktail) è avvolta da un alone di mistero e fascino. Si ritiene che il drink sia stato creato per la prima volta all'inizio del XX secolo a New York, presso il famoso bar del "Rector's", un elegante ristorante situato nel cuore di Manhattan. Secondo una delle versioni più diffuse, il cocktail fu ideato dal bartender Troy Alexander nel 1915 per celebrare un evento speciale in onore della celebre attrice Phoebe Snow, una figura pubblicitaria dell'epoca per la Delaware, Lackawanna and Western Railroad. Il cocktail avrebbe dovuto richiamare il colore bianco del costume di Phoebe Snow, motivo per cui fu creata una miscela bianca e cremosa.

Un'altra teoria suggerisce che l'Alexander sia nato come cocktail di fine pasto, concepito per deliziare i palati con un dessert liquido, ricco e avvolgente. Qualunque sia la verità, l'Alexander ha mantenuto la sua reputazione come drink di classe, associato a eventi eleganti e serate sofisticate. Nel corso degli anni, ha guadagnato popolarità sia negli Stati Uniti che in Europa, diventando un classico intramontabile.

La ricetta tradizionale dell'Alexander (cocktail) è relativamente semplice ma richiede ingredienti di alta qualità per ottenere il massimo del sapore. Di seguito la ricetta classica per preparare questo delizioso cocktail.


Ingredienti

45 ml di gin: il gin è l'ingrediente alcolico principale dell'Alexander originale, conferisce note botaniche fresche che bilanciano la dolcezza degli altri ingredienti.

30 ml di crema di cacao: preferibilmente la versione scura, che offre un sapore ricco di cioccolato e un tocco di amarezza.

30 ml di panna fresca: la panna dona al cocktail la sua caratteristica consistenza cremosa e vellutata.

Noce moscata grattugiata (opzionale): una spolverata di noce moscata sulla superficie del cocktail per aggiungere un tocco aromatico finale.


Preparazione

Iniziate riempiendo uno shaker con cubetti di ghiaccio per raffreddare il contenitore.

Versate il gin, la crema di cacao e la panna fresca nello shaker.

Agitate energicamente per circa 10-15 secondi, in modo da mescolare bene gli ingredienti e ottenere una consistenza cremosa e omogenea.

Filtrate il contenuto dello shaker in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata.

Decorate con una leggera spolverata di noce moscata grattugiata e servite subito.

Varianti del Cocktail Alexander

L'Alexander (cocktail) ha ispirato numerose varianti, ognuna delle quali offre una versione unica del classico originale. Ecco alcune delle varianti più conosciute:

Brandy Alexander: Questa è la variante più famosa e probabilmente la più popolare del cocktail Alexander. Al posto del gin, si utilizza il cognac o il brandy. Il risultato è un drink dal sapore più ricco e complesso, grazie alle note legnose e fruttate del brandy. Il Brandy Alexander è spesso considerato un cocktail perfetto per le serate invernali o come dessert dopo cena.

Alexandra: Una versione meno conosciuta dell'Alexander che sostituisce il gin con il rum. Questa variante offre un sapore più caldo e dolce, con note di vaniglia e caramello che si sposano perfettamente con la crema di cacao e la panna. È particolarmente adatta per chi preferisce sapori più morbidi e avvolgenti.

Grasshopper: Sebbene non sia una variante diretta dell'Alexander, il Grasshopper ne condivide alcune caratteristiche. Questo cocktail utilizza crema di menta verde al posto del gin e crema di cacao bianca, combinata con panna. Il risultato è un drink dolce e fresco, con una sorprendente nota di menta, ideale per chi cerca un cocktail cremoso ma rinfrescante.

Golden Cadillac: Un'altra variante ispirata all'Alexander è il Golden Cadillac, che sostituisce il gin con il Galliano, un liquore dolce italiano, e la crema di cacao bianca. Questa versione ha un sapore complesso e speziato, con note di vaniglia, anice e agrumi che si combinano con la panna per creare un drink unico e aromatico.


Per ottenere il massimo dal vostro Alexander (cocktail), è importante seguire alcuni semplici consigli:

Utilizzare ingredienti di alta qualità: Poiché la ricetta è relativamente semplice, la qualità degli ingredienti è essenziale. Scegliete un buon gin, una crema di cacao di marca e panna fresca per garantire un sapore ricco e autentico.

Agitare con energia: Agitare energicamente lo shaker aiuta a miscelare correttamente gli ingredienti e a incorporare aria nella miscela, creando una texture cremosa e vellutata.

Servire freddo: L'Alexander deve essere servito ben freddo per esaltare al meglio i sapori e la consistenza cremosa. Raffreddate la coppetta da cocktail prima di versare il drink per mantenerlo alla temperatura ideale.

Aggiungere una decorazione: Una leggera spolverata di noce moscata o una scorza d'arancia può aggiungere un tocco aromatico che arricchisce l'esperienza gustativa del cocktail.


Il fascino dell'Alexander (cocktail) risiede anche nelle sue curiosità storiche e culturali. Ad esempio, questo drink è stato protagonista di diversi film e serie TV, consolidando la sua fama di cocktail elegante e sofisticato. Tra gli anni '50 e '60, il Brandy Alexander divenne molto popolare tra le celebrità di Hollywood, ed era il cocktail preferito da John Lennon, il celebre membro dei Beatles.

Inoltre, l'Alexander è spesso considerato uno dei primi "cocktail dessert", grazie alla sua dolcezza e cremosità, che lo rendono un'ottima scelta per chiudere un pasto con stile. È anche uno dei pochi cocktail che possono essere considerati una sorta di "comfort drink", grazie alla sua natura morbida e vellutata.

L'Alexander (cocktail) è un vero e proprio classico che ha attraversato generazioni di appassionati di mixology, grazie al suo sapore unico e alla sua versatilità. Che preferiate la versione originale con gin, il Brandy Alexander o una delle molte altre varianti, questo drink offre una combinazione perfetta di dolcezza, cremosità e sapore. Ideale come cocktail da fine pasto o per una serata speciale, l'Alexander continua a essere una scelta apprezzata per la sua eleganza e il suo gusto distintivo.

Se siete amanti dei cocktail e non avete ancora provato l'Alexander, è arrivato il momento di lasciarvi conquistare da questo intramontabile classico della mixology. Cheers!

domenica 17 dicembre 2023

Amer Picon: Origini, Caratteristiche e Come Utilizzare Questo Storico Amaro Francese

 


L'Amer Picon è un liquore francese storico, apprezzato per il suo gusto unico e la sua versatilità. Originario della Francia, questo amaro si distingue per il suo sapore intenso e aromatico, che lo rende un ingrediente fondamentale in molti cocktail classici. Utilizzato come aperitivo o digestivo, l'Amer Picon è una bevanda ricca di tradizione che, nonostante i cambiamenti subiti nel corso degli anni, continua a essere apprezzata da intenditori e appassionati di tutto il mondo.

L'Amer Picon nacque nel 1837 grazie a Gaétan Picon, un farmacista francese che lavorava in Algeria durante il periodo coloniale. L'intento di Picon era di creare un tonico che potesse aiutare a combattere la febbre malarica e altri malesseri. Utilizzando ingredienti locali come arance amare, genziana e chinino, Picon creò un amaro aromatico che ben presto divenne molto popolare tra i soldati francesi.

Dopo il ritorno di Picon in Francia, l'amaro iniziò a essere prodotto su larga scala e fu ufficialmente registrato come "Amer Picon" nel 1837. La parola "Amer" in francese significa "amaro", riflettendo il gusto deciso e aromatico del prodotto. Sin dal suo lancio, l'Amer Picon ha mantenuto una posizione di rilievo nella cultura francese, diventando un ingrediente chiave in cocktail iconici come il Picon bière e il Picon Club.

L'Amer Picon è un amaro che si distingue per il suo sapore complesso e le note aromatiche. È composto principalmente da tre ingredienti principali:

Arance Amare: le arance amare sono la base del sapore dell'Amer Picon, conferendogli una nota agrumata intensa e persistente. Queste arance vengono macerate e distillate per ottenere l'aroma caratteristico.

Radice di Genziana: la genziana è un ingrediente tradizionale negli amari europei, conosciuta per il suo gusto amaro e terroso. Essa aggiunge profondità e complessità all'Amer Picon.

Chinino: utilizzato originariamente per le sue proprietà medicinali, il chinino dona all'amaro un retrogusto leggermente astringente, contribuendo a bilanciare le note dolci delle arance e della genziana.

Il liquore ha un colore rosso scuro e una consistenza sciropposa, con un profilo gustativo che unisce armoniosamente dolcezza e amaro. Con un contenuto alcolico di circa il 21%, l'Amer Picon è meno forte rispetto ad altri amari, rendendolo ideale sia per essere gustato da solo sia come base per cocktail.

Oltre al suo uso come ingrediente per cocktail, l'Amer Picon è noto per le sue proprietà digestive. Gli amari in generale, inclusi quelli a base di genziana e chinino, sono tradizionalmente utilizzati per stimolare l'appetito e favorire la digestione. L'arancia amara, un componente principale dell'Amer Picon, è spesso associata a benefici per il sistema digestivo, poiché può aiutare a migliorare la digestione e alleviare il gonfiore.

Inoltre, le note aromatiche e speziate del liquore possono avere un effetto calmante, contribuendo a rilassare il corpo e la mente dopo un pasto abbondante. Sebbene queste proprietà non siano sempre scientificamente provate, il consumo moderato di amari è comunemente praticato come rituale digestivo in molte culture europee.

L'Amer Picon è un ingrediente versatile, utilizzato in una varietà di cocktail classici e moderni. Tra i cocktail più famosi troviamo:

Picon Bière: il Picon Bière è probabilmente il modo più iconico di gustare l'Amer Picon. Questo cocktail semplice e rinfrescante combina una dose di Amer Picon con una birra chiara, spesso una lager o una pilsner. La combinazione crea un equilibrio perfetto tra la dolcezza amara del liquore e la freschezza della birra.

Picon Club: il Picon Club è un cocktail classico francese che mescola Amer Picon con vermut bianco secco e una spruzzata di soda o di acqua gassata. Il risultato è una bevanda sofisticata e rinfrescante, con una complessità di sapori che la rende ideale come aperitivo.

Brooklyn: l'Amer Picon è anche un ingrediente fondamentale nel cocktail Brooklyn, una variante del Manhattan. Questo cocktail unisce whisky rye, Amer Picon, vermut dolce e Maraschino, creando una miscela ricca e aromatica perfetta per gli amanti dei cocktail classici.

Oltre a questi cocktail, l'Amer Picon può essere utilizzato in molte altre ricette creative, adattandosi bene a una vasta gamma di sapori grazie al suo profilo aromatico unico.

La formula originale dell'Amer Picon ha subito alcune modifiche nel corso degli anni, principalmente per adattarsi ai cambiamenti nelle normative e nelle preferenze dei consumatori. Tuttavia, il metodo di produzione rimane ancora fortemente radicato nella tradizione. Le arance amare vengono macerate in alcol per estrarre gli oli essenziali, a cui vengono aggiunti la genziana e il chinino. Il tutto viene poi miscelato con zucchero e caramello per ottenere il caratteristico sapore dolce-amaro.

Attualmente, l'Amer Picon è prodotto da diversi stabilimenti in Francia, ma la sua disponibilità è limitata in alcuni mercati internazionali. Per questo motivo, molti bartender e appassionati di cocktail cercano alternative o tentano di riprodurre la ricetta in casa, utilizzando ingredienti simili come arance amare e genziana.

Ci sono molte curiosità interessanti legate all'Amer Picon. Ad esempio, durante il periodo del Proibizionismo negli Stati Uniti, molti cocktail a base di Amer Picon divennero popolari nei bar clandestini di New York e Chicago, dove la bevanda veniva contrabbandata illegalmente dall'Europa.

Un'altra curiosità riguarda la variazione regionale nella preparazione del Picon Bière in Francia. Nella regione dell'Alsazia, ad esempio, il Picon Bière viene spesso servito con una birra chiara locale e una spruzzata di soda, mentre in altre regioni può essere servito semplicemente con birra e ghiaccio.

L'Amer Picon è molto più di un semplice liquore. È un pezzo di storia francese, un simbolo di tradizione e cultura che ha saputo adattarsi e reinventarsi nel corso dei secoli. Dalle sue origini come rimedio medico in Algeria fino al suo status attuale come ingrediente versatile e apprezzato nella mixology moderna, l'Amer Picon continua a essere una scelta di elezione per chi cerca un amaro dal gusto raffinato e inconfondibile.

Con il suo equilibrio tra note dolci e amare, la sua capacità di esaltare cocktail sia semplici che complessi, e il suo legame intrinseco con la tradizione francese, l'Amer Picon merita un posto d'onore nei bar di tutto il mondo. Se non l'avete ancora provato, l'Amer Picon rappresenta un viaggio di gusto che vale la pena intraprendere.

 
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