domenica 25 settembre 2022

E voi paghereste per due caffè e due briosce 20 euro come è successo ad una turista a Como oppure andreste da qualche altra parte come ha invitato a fare il barista del bar in questione ?

L'anno scorso ho fatto colazione al Caffè Florian, a Piazza San Marco a Venezia.



Questo è il vassoio che ci è stato servito, 2 cappuccini, dolci, panna montata, burro e marmellata, in una sala del '700, affrescata e con la vista su una delle piazze più belle del mondo.

Abbiamo speso 45€ in 2, conoscevamo i prezzi ed è stata una nostra scelta sederci e goderci una stupenda colazione in una cornice da sogno, dolci eccezionali, servizio elegante e raffinato.

Se devi andarci per poi lamentarti perché hai speso troppo, beh, cambia locale.


sabato 24 settembre 2022

Quali sono le considerazioni nella selezione dei vini per un wine flight?

 


La selezione dei vini per un wine flight richiede una certa attenzione. Ecco alcune considerazioni importanti da tenere a mente:

  1. Tema: scegliere un tema per il wine flight, come la regione di produzione, il tipo di uva, l'annata o il produttore.

  2. Gradazione alcolica: selezionare vini con differenti gradi alcolici, in modo da non appesantire il palato del degustatore.

  3. Gusto: scegliere vini con sapori e aromi diversi, in modo da offrire una varietà di esperienze gustative.

  4. Struttura: selezionare vini con differenti livelli di struttura (come leggero, medio e corposo), in modo da offrire una varietà di sensazioni in bocca.

  5. Ordine: disporre i vini in un ordine logico, in modo da permettere ai degustatori di apprezzare le differenze tra i vari vini.

  6. Abbinamento: scegli vini che si abbinano bene con i cibi che verranno serviti, se previsto.

  7. Innovazione: osare con vini meno conosciuti o provenienti da regioni meno famose, per offrire ai degustatori un'esperienza nuova ed entusiasmante.





venerdì 23 settembre 2022

A differenza di quanto era noto fino ad ora il bere caffè aiuta a mantenere la pressione bassa?

A differenza di quello che si sapeva fino ad ora anche per bocca dei medici ,il bere caffè fino a tre tazze al giorno non solo non fa male ma anzi ha dei benefici per chi soffre di pressione alta . Quindi diciamolo subito a scanso di equivoci : il bere caffè aiuta a mantenere la pressione bassa. E tutto questo viene provato da uno studio. Chi beve una tazzina di caffè due o tre volte al giorno, infatti, ha la pressione più bassa rispetto a chi ne beve una sola tazza o a chi non ne prende affatto: un dato che vale sia a livello periferico che per la pressione aortica centrale, quella più vicina al cuore. È quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista "Nutrients", realizzata da studiosi dell’Università di Bologna e dell’Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola. L’indagine ha analizzato l’associazione tra il consumo di caffè e i parametri della pressione periferica e centrale in un campione di italiani.

"I risultati che abbiamo ottenuto mostrano che chi beve regolarmente caffè ha una pressione sanguigna significativamente più bassa, sia a livello periferico che a livello centrale, rispetto a chi non ne beve" spiega Arrigo Cicero, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e primo autore dello studio. :Si tratta del primo studio ad osservare questa associazione sulla popolazione italiana, e i dati confermano l’effetto positivo del consumo di caffè rispetto al rischio cardiovascolare", aggiunge il professore Claudio Borghi, responsabile dello studio. "I risultati che abbiamo ottenuto mostrano che chi beve regolarmente caffè ha una pressione sanguigna significativamente più bassa, sia a livello periferico che a livello centrale, rispetto a chi non ne beve", spiega Arrigo Cicero, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e primo autore dello studio. "Si tratta del primo studio ad osservare questa associazione sulla popolazione italiana, e i dati confermano l’effetto positivo del consumo di caffè rispetto al rischio cardiovascolare", aggiunge il professore Claudio Borghi, responsabile dello studio. Per approfondire questi effetti, in particolare rispetto ai valori della pressione centrale, gli studiosi hanno preso in considerazione un campione di 720 uomini e 783 donne a partire da una sub-coorte del Brisighella Heart Study: uno studio osservazionale coordinato da Claudio Borghi, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. Per ognuna delle persone individuate, sono stati confrontati i livelli della pressione sanguigna e le abitudini di consumo del caffè, insieme ad una serie di altri dati clinici. "I risultati sono molto chiari: la pressione arteriosa periferica è risultata decisamente più bassa nei soggetti che consumano da una fino a tre tazze di caffè al giorno rispetto ai non consumatori di caffè”, spiega Cicero. “E per la prima volta abbiamo potuto confermare questi effetti anche rispetto alla pressione aortica centrale, quella vicina al cuore, dove si osserva un fenomeno quasi identico, con valori del tutto simili per chi beve abitualmente caffè rispetto ai non consumatori"

E allora concedetevela per più di una volta al giorno questa bevanda che se fatta e gustata bene

è autentico piacere per il palato e …la salute


giovedì 22 settembre 2022

Quale è stato il più grande disastro economico di marketing della storia?

Sotto la grande pressione della concorrente Pepsi, nel 1985 la Coca Cola aveva deciso di cambiare la sua formula dopo 100 anni, nella speranza di riacquistare mercato; venne lanciata la “New Coke“.

Subito dopo l'introduzione nel mercato le proteste furono tante. I centralini della sede in Atlanta non riuscivano a contenere le lamentele di coloro a cui non piaceva più il nuovo gusto. Le vendite crollarono e l'azienda è dovuta ritornare indietro reintroducendo la vecchia bevanda.

I dirigenti non avevano capito come sono realmente i suoi clienti: persone molto tradizionaliste. La Pepsi, invece, ha un sentimento molto più da ribelle.



mercoledì 21 settembre 2022

Chi aveva una ricetta particolare per fare il caffè?

Ludwig Van Beethoven (1770-1827) era un grande amante del caffè e ne beveva una tazza ogni giorno.



Personaggio, come ben sappiamo, molto particolare, era molto puntiglioso nel preparare questa bevanda ed era convinto che il caffè perfetto fosse fatto con 60 chicchi di caffè!

La preparazione di Beethoven era definita all’ "orientale", riferendosi al modo in cui i tè venivano preparati, lavorati e presentati magnificamente dai paesi asiatici.

Preparava la bevanda in una caffettiera di vetro e lasciava cadere i chicchi uno dopo l'altro in una tazza, preparandoli poi con un bollitore di sua invenzione.


martedì 20 settembre 2022

Quando la Coca-Cola fece una magra figura

Nel 2013 La Coca-Cola dovette annullare una promozione canadese dopo che una donna trovò scritto sul tappo della propria bibita "You Retard" (Ritardato).



La promozione consisteva nel generare frasi divertenti accoppiando casualmente due parole, una in francese e una in inglese (le due lingue ufficiali canadesi), che sarebbero poi state stampate sui tappi.

Purtroppo non fu considerata la possibilità che una delle due parole avesse un significato offensivo nell'altra lingua, come nel caso di retard, "ritardo" in francese ma "ritardato" in inglese.

La donna che ritrovò questo tappo fu Blake Loates mentre stava mangiando in un ristorante a Edmonton.

Riferì di averlo trovato particolarmente offensivo perché aveva una sorella minore con ritardo nello sviluppo cognitivo.

Un caso simile avvenne con la scritta Douche, in francese "doccia", in inglese "stronzo".


lunedì 19 settembre 2022

Samara, benvenuti nella patria della vera birra sovietica.

Se volete provare l’originale Zhigulevskoe, così come esce dalla storica fabbrica, spillata al momento, non vi resta che fare una gita in questa interessante città sul Volga. Sentirete che è completamente diversa da quella in bottiglia che potete trovare ovunque in Russia


Lunga fila per la birra Zhigulevskoe originale allo stabilimento di Samara


A qualsiasi ora, il bar-negozio del birrificio Zhigulevskij, nella citta' di Samara , sul Volga, brulica di persone: sono in attesa che venga spillata una nuova partita di birra o hanno deciso di farsi un paio di boccali, seduti nel locale, o facendosi servire direttamente da un finestrino che dà sulla strada. La birra viene fornita al negozio tramite una conduttura sotterranea e i residenti locali affermano che il suo gusto non può essere paragonato a quello della stessa birra imbottigliata e venduta negli altri negozi in giro per la Russia, perché una vera Zhigulevskoe non conserva le sue qualità per più di un paio di giorni.



Nonostante le lunghe code, il servizio al birrificio è veloce: passi la tua bottiglia senza tappo, te la riempiono con un tubo flessibile, chiudi velocemente il tappo in modo che non esca la schiuma e il venditore passa già al cliente successivo.


“La sua particolarità è che si tratta di una birra che viene da bollitore, non dai fusti, motivo per cui è facile da bere con il caldo”, afferma Egor Samsonov di Samara. “Ricordo che da studenti tornavamo a casa a piedi per risparmiare i soldi del biglietto e comprarci qui un litro di birra. E in estate, quando c’erano molte persone, qui veniva portato anche un serbatoio aggiuntivo e la birra veniva versata direttamente dal tubo”.


La Zhigulevskoe è uno dei tipi di birra più famosi in Russia, nata sulle rive del Volga nel XIX secolo e diventata incredibilmente popolare durante gli anni sovietici. Lo stabilimento fu fondato nel 1881 dall’austriaco Alfred von Vacano (1846-1929): scelse Samara per l’acqua limpida del fiume Volga e la comoda accessibilità ai trasporti, utile per una buona logistica.



La fabbrica di birra Zhigulevskoe all'inizio del XX secolo


Vakano chiamò il tipo di birra più popolare “Venskoe” (“Viennese”), in onore alla sua terra di provenienza. La birra di Samara con questo nome veniva venduta non solo in Russia, ma anche nei pub in Europa: il birrificio aveva una rete di propri magazzini che andava da Varsavia a Vladivostok.


La Prima guerra mondiale inferse un duro colpo all’industria russa degli alcolici: un decreto imperiale introdusse il “sukhój zakón”, ovvero il proibizionismo alcolico nel Paese, e Vakano fu poi mandato al confino con l’accusa di spionaggio. Dopo la Rivoluzione del 1917, lui e la sua famiglia partirono per l’Austria. A quel tempo, l’impianto era già stato nazionalizzato, ma non funzionava. Negli anni Venti, i suoi figli ricevettero il permesso di rimettere in piedi il birrificio, ma dopo alcuni anni furono costretti anche loro a lasciare il Paese, e l’azienda divenne interamente di proprietà statale e da allora in poi subì molte trasformazioni.


Nel 1934, l’allora Commissario del Popolo dell’Industria Alimentare Anastas Mikojan fece visita allo stabilimento. Apprezzò molto il gusto della birra prodotta, ma si infuriò per il suo nome “borghese”. Quindi la “Viennese” divenne “Zhigulevskoe” (si pronuncia: “Zhiguljóvskoe”), prendendo il nome delle montagne situate sull’altra sponda del Volga (da cui prende il nome anche la celebre auto sovietica, la Zhiguli'). Nello stabilimento venivano prodotti altri tipi di birra, ma erano meno popolari.


Come qualsiasi altro prodotto dell’Urss, la birra Zhigulevskoe aveva un proprio disciplinare statale (Gost). Era una birra chiara di tipo lager con un alcol minimo del 2,8% e una densità di mosto all’inizio della fermentazione non inferiore all’11%. Il Gost regolava anche i tipi di materie prime e i tempi di fermentazione. Con tali standard, veniva prodotta in più di 700 fabbriche sovietiche!


Perché così tante fabbriche? Il fatto è che la birra sovietica veniva venduta “viva” e si poteva conservare per un breve periodo, non più di una settimana, e quindi di solito in una zona veniva venduta solo quella prodotta nel birrificio più vicino. Si poteva comprarla a mescita sia direttamente al birrificio che presso i chioschi per l’asporto, ma anche nei normali negozi in bottiglie di vetro (con vuoto a rendere).



Non sorprende che molte città sovietiche avessero ristoranti di birra chiamati “Zhiguli”. Un tale bar a Mosca è sempre stato uno dei posti più economici dell’Arbat (alcuni anni fa Vladimir Putin lo ha visitato con Medvedev Medvedev), e a Leningrado anche il raffinato pubblico del teatro lo frequentava, sebbene il bar avesse la reputazione di essere “violento”.

Il bar Zhiguli sulla Arbat


Oggi la Zhigulevskoe viene prodotta in poche decine di stabilimenti in Russia e nelle ex repubbliche sovietiche, ma queste birre oggi sono molto diverse per gusto, grado alcolico e metodo di preparazione.

Vladimir Putin al bar Zhiguli a Mosca, 2012


I residenti di Samara affermano che, per quanto riguarda quella comprata direttamente alla fabbrica, il gusto della Zhigulevskoe non è cambiato molto nel corso degli anni, ma è quasi impossibile trovare la birra che loro ben conoscono al di fuori della regione: continua infatti a non poter essere conservata a lungo. La gente fa ancora la fila per la “vera Zhigulevskoe”, che è diventata una sorta di specialità locale.


 
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