giovedì 3 marzo 2022

Erbaluce di Caluso passito

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L'Erbaluce di Caluso passito è una tipologia del vino DOCG Erbaluce di Caluso, la cui produzione, consentita nelle province di Torino, Biella, e Vercelli, si svolge particolarmente sulle colline intorno a Caluso, centro del Canavese in Provincia di Torino. Il riconoscimento della Denominazione di origine controllata e garantita è avvenuto con Decreto dell'8 ottobre 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 248 del 22.10.2010.

Caratteristiche organolettiche

  • colore: dal giallo oro all'ambrato scuro -limpidezza brillante.
  • odore: profumo delicato, caratteristico.
  • sapore: dolce, armonico, pieno e vellutato.

Cenni storici

Il vitigno Erbaluce era conosciuto fin dal medioevo, ma veniva vinificato prevalentemente come passito. Nei primi anni sessanta del XX secolo si iniziò a produrre anche come vino secco.
Ottenne la denominazione di origine controllata nel 1967.

mercoledì 2 marzo 2022

Aperitivo

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Un aperitivo è un una bevanda alcolica o analcolica che si beve prima dei pasti per stimolare l'appetito (in inglese anche pre dinner). Può essere un cocktail o una bevanda non miscelata accompagnata o meno a stuzzichini. È diffuso in Italia così come in tutto il mondo.
Molti aperitivi, come ad esempio il Negroni, sono compresi nella lista della International Bartenders Association (Cocktail ufficiali IBA).
Per le normative italiane e comunitarie l'aperitivo (alcolico) non è una specifica bevanda alcolica definita dal punto di vista legale e merceologico come possono essere il vino, la birra, un distillato, il liquore, l'amaro, eccetera; è piuttosto una modalità di preparazione e consumo di bevande alcoliche o preparati a base di bevande alcoliche. Si noti inoltre che un aperitivo non deve necessariamente essere alcolico (basti pensare ai cosiddetti soft drinks che sono le famose bevande gassate diffuse in tutto il mondo).

Cenni storici

Nel V secolo a.C. il medico greco Ippocrate prescriveva ai pazienti affetti da inappetenza un medicinale di sua invenzione: il vinum hippocraticum, vino bianco e dolce, in cui erano macerati fiori di dittamo, assenzio e ruta. Un antecedente del moderno aperitivo era consumato già nella Roma antica, il mulsum a base di vino e miele. L'etimologia del termine non lascia dubbi: viene definito aperitivo, dal latino aperitivus (che apre), una bevanda in grado di stimolare e, dunque, “aprire” la sensazione della fame.
L'aperitivo nel suo significato vero e proprio però nacque a Torino in una piccola bottega di liquori del signor Antonio Benedetto Carpano, il quale nel 1786 ha inventato il vermut, prodotto con vino bianco addizionato ad un infuso di oltre 30 tipi di erbe e spezie. Da allora la “speciale bevanda” è stata esportata in tutta Europa e successivamente prodotta da Cinzano e Martini & Rossi, divenendo con l'appellativo di “Martini” l'aperitivo per eccellenza, da bere liscio o come base di tanti cocktail come il Negroni. Si diffuse in diverse città d'Italia negli ultimi anni del 1800 specialmente nei caffè, particolarmente attivi a Torino, Genova, Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Milano.
Carlo Gancia nella metà dell'Ottocento propose una versione diversa del vernut: il vermut Gancia. Fu l'aperitivo ufficiale della casa reale, la quale concesse l'autorizzazione a usare la formula “Bianco Gancia, vermouth dell'Aristocrazia e della Regalità”. Fu usato come veicolo di propaganda anche un messaggero dell'indipendenza e dell'unità come Giuseppe Garibaldi da cui l'aperitivo “Garibaldi” di Gancia.
L'aperitivo è un vero e proprio rito che si svolge dalle 18.00 alle 21.00 come pre-cena, come pausa di relax post lavoro. Viene accompagnato da stuzzichini come olive, patatine, salatini,taralli pugliesi,frutta e similari. Nuove varianti moderne si prolungano oltre l'orario di cena, sotto il nome di happy hour dove ad un costo di piccole tariffe aggiuntive è possibile degustare finger food di tutti i tipi, come sostituto alla cena.

L'aperitivo a Torino

L'aperitivo è nato a Torino più di 200 anni fa: nel 1786 Antonio Benedetto Carpano comincia a produrre, in una bottega sotto i portici della centrale Piazza Castello, un vino aromatizzato ottenuto con infuso di erbe e spezie. Da allora, il vermouth è diventato l'aperitivo per antonomasia e uno dei simboli della città di Torino, tanto quanto in Piemonte. Oggi il momento dell'aperitivo è al centro della vita cittadina: dai caffè storici del centro ai nuovi ritrovi in stile lounge sui Murazzi (il lungofiume), si può finire il pomeriggio con un drink accompagnato da stuzzichini a base di prodotti tipici piemontesi come formaggi, salumi grissini, oppure bagna càuda e fonduta in versione light, sono sorte numerose imprese commerciali che hanno esportato questo particolare prodotto in Europa e nel mondo.


Diffusione nel resto d'Italia

Nel resto d'Italia l'aperitivo si è diffuso a macchia di leopardo. Cominciò ad essere servito in alcuni locali di Genova e di Firenze dove ad oggi tutti i locali offrono vari e ricchi buffet e dove venne inventato anche il famoso Negroni.
Al Nord è ben diffuso in tutte le città della Lombardia, nelle province ad essa confinanti e anche in molte località sciistiche delle Alpi; è comunque ormai usanza largamente diffusa in tutte le grandi città italiane. A Milano, Genova, Torino, Verona e Bologna ci sono diversi locali, alcuni dei quali storici, che da anni offrono un aperitivo in grande stile.
L'aperitivo al Sud, soprattutto nelle città con il mare, si protrae fino a notte fonda sulle spiagge, dove è accompagnato da eventi musicali e promozionali. Questo avviene soprattutto nelle regioni della Puglia (come il Salento) e della Campania (soprattutto nella Costiera Amalfitana), dato l'alto tasso di turismo permette di divenire un'anticamera del divertimento.
In Friuli-Venezia Giulia e nella maggior parte del Veneto si continua invece a seguire il rito dell'aperitivo secondo le tradizioni locali, con ottimi vini e pochi stuzzichini. L'aperitivo per eccellenza era l'ex tocai (ora friulano o tai in veneto) negli ultimi anni superato dal prosecco.
A Milano e nel resto d' Italia è consuetudine effettuare un aperitivo in grande stile la domenica mattina (cosiddètto brunch), oppure tutti i giorni lavorativi prima di pranzo o cena. Non si riduce alla scelta della bevanda alcolica/analcolica, ma è accompagnata da un ricco buffet di stuzzichini, primi e secondi piatti, frutta e dolci.
In quasi tutte le località della Sardegna tradizionalmente il rito dell'aperitivo, sia prima di pranzo che prima di cena, consiste soltanto nel consumo di uno o più bicchieri di vino locale: cannonau o altri vini rossi nei paesi dell'interno, malvasia in Planargia, vernaccia nell'oristanese, vermentino in Campidano ed in Gallura. Negli ultimi dieci anni nelle principali città sarde ha preso piede, riprendendo una tendenza tipica dell'Italia, l'aperitivo che unisce vini o cocktails a stuzzichini e vario cibo.

Generalità

Può essere bevuta al tavolo da pranzo, oppure in piedi poco prima di sedersi al tavolo, o anche in un locale pubblico diverso dal posto in cui poi si consumerà il pasto. Per estensione, quest'ultima usanza ha preso essa stessa il nome di aperitivo. In tal caso, solitamente la bevanda è accompagnata da stuzzichini salati, o addirittura da veri antipasti.
I più diffusi aperitivi sono l'Americano, il Pirlo, lo Spritz, il Negroni, il Mezzoemezzo Nardini, il Campari, il Rossini e il Sanpellegrino. Tra gli aperitivi composti da una sola bevanda alcolica il primato spetta al prosecco.
La moda dell'aperitivo è ormai ben radicata in tutta Italia già da diversi anni, e si sta diffondendo anche in altri paesi, quali la Svizzera, Francia, Austria, Slovenia, Serbia e Germania.
L'aperitivo ha anche degli effetti fisiologici come ad esempio la stimolazione della secrezione di succhi gastrici che può aumentare la sensazione di fame. Se in piccole quantità può portare leggeri benefici alla digestione, all'aumentare dell'assunzione la rende più difficoltosa e porta quasi a raddoppiare le calorie ingerite col successivo pasto.

Attualità

Va registrato come il rito dell'aperitivo sia diventato ormai dalla seconda metà degli anni novanta una moda costosa, con l'apertura di alcune decine di locali in zone raffinate, con arredamenti lussuosi, superfici sterminate, selezione all'ingresso, buffet ricchissimi. I prezzi, saliti di concerto al diffondersi della moda, hanno reso l'aperitivo un'abitudine costosa in quanto tale, tuttavia molti considerano un ricco aperitivo un degno sostituto di una cena ad un prezzo molto più ragionevole. Anche questo fattore contribuisce a diffonderne la moda.
Con gli anni è pure cambiato il tipo di cocktail più richiesto e si è formata una "moda del bere". Se a metà anni ottanta si bevevano Long Island Iced Tea, Whisky con ghiaccio, Campari con il vino bianco (localmente un tempo chiamato anche mez-e-mez, cioè "mezzo e mezzo", oppure "un Campari in due", da non confondere con il Mezzoemezzo Nardini, un aperitivo a base di Rosso Nardini, Rabarbaro Nardini, Seltz e scorza di limone molto in voga al giorno d'oggi), Bloody Mary e pochi altri, intorno al 1988 si affermarono i cocktail sudamericani come i Daiquiri, le Tequila di vario genere, i Margarita.
Nei primi anni novanta diventarono di moda i cocktail a base di Vodka, seguiti pochi anni dopo dall'Americano e dalla riscoperta del Negroni sbagliato, inventato al Bar Basso di Milano negli anni cinquanta e in genere chiamato semplicemente "Sbagliato". Oggi i cocktail più diffusi sono proprio lo Sbagliato, i Vodka Martini, gli Spritz e i cocktail con succhi di frutta.
Si è diffuso negli ultimi cinque-sei anni circa l'offerta di buoni vini al calice al posto dei cocktail.


Classificazione degli aperitivi

  • Aperitivi in bottiglietta:
possono essere alcolici o analcolici; tra gli alcolici va ricordato il Campari soda (10°) e l'Aperol soda (3°); tra gli analcolici il Sanbitter bianco e rosso e il Crodino. Possono essere serviti lisci oppure con ghiaccio. Le normali bibite gassate (anche conosciute come soft drinks) sono anch'esse identificate come aperitivi analcolici.
  • Vini: vengono serviti vini bianchi secchi, gli spumanti secchi (o, anche leggermente abbocati, specie quando sono degli Charmat), bianchi o rosé, ma anche i vini liquorosi secchi come il Marsala, lo Sherry e il Porto; lo spumante più diffuso in Italia come aperitivo è il Prosecco.
  • Bitter: da ricordare il bitter Campari, l'Aperol, il Biancosarti, il Cynar, il Rabarbaro, la China e il Mezzoemezzo Nardini. Possono essere serviti lisci o con ghiaccio e/o con aggiunta di scorze di agrumi.
  • Vermouth: sono vini liquorosi aromatizzati. Le principali tipologie sono il dry, dal gusto più secco, si accompagna con olive verdi in salamoia, il rosso, piacevolmente amarognolo, si propone con mezza fetta di arancia, e il bianco, dal gusto dolce, accompagnato con mezza fetta di limone.
  • Liquori all'anice: i più noti sono il Pernod, il Pastis e il Ricard. Si allungano con acqua minerale molto fredda.
  • Birre: solitamente, come aperitivo, si servono birre leggere di tipo lager o anche weiss.
  • cocktail di vario tipo ove la base può essere vino, birra, bitter e altre bevande alcoliche.











martedì 1 marzo 2022

Manhattan

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Il Manhattan è uno dei più famosi cocktail a base di whisky; si serve come aperitivo. Si narra che l'inventore di questo aperitivo fosse un barman del Manhattan Club di New York (da cui il nome), che lo avrebbe preparato per la prima volta nel 1874.
Le proporzioni di whisky e vermouth variano da un dolce 1:1 ad un secco 4:1, ma secondo alcune fonti la ricetta originaria era 2:1 e veniva utilizzato solo Rye whiskey. Nel tempo si sono modificati sia la ricetta che gli ingredienti, tanto è vero che la versione più diffusa ad oggi utilizza whisky statunitense.
Le qualità di più diffuse sono rye whiskey, whisky canadese e bourbon.

Ingredienti e dosi tipiche

  • 5.0 cl di Rye o whisky canadese
  • 2.0 cl di vermouth rosso
  • 1 goccia di angostura

Preparazione

Il Manhattan si prepara mescolando (senza agitare) gli ingredienti all'interno del mixing glass pieno di ghiaccio per 2/3. (Attenzione al fatto che l'angostura ha un sapore molto marcato, potrebbe bastare solo una goccia, secondo i gusti.)
Si serve in una coppetta da cocktail (da "Martini"), guarnito con una ciliegina al maraschino.



lunedì 28 febbraio 2022

Canadian whisky

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Il Canadian whisky è un whisky prodotto in Canada.

Origini

Il Canada iniziò la distillazione del whisky intorno al 1700; i primi impianti di distillazione sorsero a nord del fiume San Lorenzo ad opera di immigrati inglesi ed irlandesi.

Produzione

Viene prodotto a partire da una miscela di mais e orzo che vengono ridotti in farina e mescolati con acqua sino a ottenere una pasta liquida che viene scaldata a vapore per sciogliere l'amido. Successivamente viene aggiunto orzo maltato, che trasforma l'amido in zuccheri, e il lievito, che innesca la fermentazione. Il lievito impiegato è diverso da distillatore a distillatore e la sua preparazione è custodita gelosamente da ciascuno. La distillazione stessa, che viene solitamente iniziata tre o quattro giorni dopo l'aggiunta di lievito, è effettuata in continua con moderni apparecchi a più colonne e a temperatura controllata, in modo che si possano applicare processi diversi di distillazione e ottenere prodotti anche molto differenti. Contrariamente a quanto avviene per tutti gli altri whiskies, quello canadese viene miscelato (blended) al termine della distillazione, prima di iniziare l'invecchiamento.

Invecchiamento

Il Canadian viene invecchiato in botti di rovere (nuove o usate che hanno precedentemente contenuto whisky) da 4 a 6 anni ma può anche essere invecchiato oltre i 10 anni. Successivamente viene imbottigliato e posto in vendita.

Caratteristiche

Il whisky per il mercato interno ha una gradazione alcolica del 39,9%, mentre quello destinato all'esportazione ha il consueto titolo del 43%. L'etichetta delle bottiglie di Canadian Whisky riporta la dizione "distillato, miscelato e messo in bottiglia sotto il controllo dello stato" e non è uno slogan pubblicitario, ma una realtà. Mai come altrove, infatti, i distillatori sono sottoposti a un rigido controllo da parte dello Stato. Circa 200 funzionari statali operano nelle diverse distillerie e sorvegliano tutto: dalla qualità dei cereali alle fasi della distillazione, dell'invecchiamento e dell'imbottigliamento.



domenica 27 febbraio 2022

Grappa al miele

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La grappa al miele risulta un digestivo gradevole, poiché dolce, e particolare se realizzata come sottoindicato, in quanto arricchita di spezie e sapori, come l'arancia, che creano un connubio perfetto con il miele.

Ingredienti

per ottenere quasi mezzo litro di liquore, sono necessari:
  • 500 g di grappa morbida
  • 240 g di miele d'acacia o, meglio, di castagno
  • buccia di mezza arancia non trattata
  • buccia di un quinto di limone verde non trattato
  • 1 g di cannella in stecca
  • 2 chiodi di garofano

Preparazione

Porre la grappa ed il miele in un vaso di vetro, quindi scaldare a bagno maria finché il miele si scioglie completamente (intorno ai 45 gradi), quindi lasciar raffreddare.
Inserire la buccia d'arancia (ne basta mezza) e di limone verde (ne basta molto poca, giusto per dare un po' di gusto amaro), la cannella ed i chiodi di garofano.
Chiudere il vaso e lasciare in fusione, agitando di tanto in tanto, per una decina di giorni, quindi filtrare ed imbottigliare.


sabato 26 febbraio 2022

Angostura

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L'angostura è un amaro ottenuto dall'infusione di chiodi di garofano, radice di genziana, cardamomo, essenza di arance amare e china in una miscela alcolica al 44.7%. Si usa nella preparazione di cocktail tra cui il Manhattan in particolar modo per aromatizzare distillati come gin e vodka e in maniera più limitata in gastronomia, nella preparazione di salse per carne e pesce.

Storia

La sua invenzione si deve al dottor Johann Siegert, medico militare prussiano ingaggiato nell'Armata di Liberazione di Simon Bolivar, il fondatore dello stato del Venezuela. Il dottor Siegert curava i soldati colpiti da febbre e problemi intestinali. Dopo 4 anni di ricerche e di analisi delle virtù delle piante tropicali, sviluppò nel 1824 il suo "bitter" (amaro) per stimolare l'appetito e la digestione dei soldati ammalati.
Il nome angostura (dallo spagnolo angosto, stretto nel senso nautico del termine) è il nome della città dove si era installato il dr Siegert (dal 1846 ribattezzata Ciudad Bolívar in Venezuela). All'epoca era già un porto commerciale importante visitato da navi di tutto il mondo. I marinai sofferenti di malanni dovuti alle lunghe navigazioni si curavano con il "bitter" e ne portavano con loro durante il viaggio di ritorno, facendo conoscere quindi l'angostura in tutto il mondo.




venerdì 25 febbraio 2022

Rossini

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Il Rossini è un cocktail a base si purea di fragole e spumante secco.

Informazioni Generali
Il Rossini è una variante dei cocktail Bellini, Tintoretto e Mimosa, messa a punto verso la metà del XX secolo. Viene preparato con purea fresca di fragola e prosecco.
Si serve in flûte e ha un sapore fresco e rinfrescante.
Il nome rende omaggio al compositore Gioachino Rossini.
Il cocktail è composto da 1/3 di frullato di fragole e 2/3 di prosecco freddo.

Ricetta
Ingredienti
  • Fragole, ben lavate ed asciugate.
  • Spumante secco, o champagne.
  • Ghiaccio.

Preparazione
Frullare le fragole assieme ai cubetti di ghiaccio e ad un po' di spumante; questo per evitare che il frullato sia troppo secco. Versare poi il frullato ottenuto in un bicchiere da cocktail (1/3) ed aggiungere lo spumante ben freddo (7/10). Servire freddo.


 
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