martedì 23 giugno 2020

La peggior bevanda di sempre


In Giappone, la patria delle stranezze, hanno inventato per tutte quelle persone che sono ossessionate da anime e manga, e magari anche da qualcuna delle sensuali ragazze che molto spesso sono presenti in essi la bibita al gusto saliva di ragazza, così da poter realizzare il sogno di baciar nauna di queste .


Tutto ha inizio con l'uscita di un anime intitolato "Ulysses". Per fare in modo che venisse notato dal grande pubblico, i creatori hanno pensato di permettere a chiunque di assaporare la saliva della protagonista con tanto di consistenza molto simile alla normale saliva. A molti farà ribrezzo questa cosa, ma pare che stia spopolando nella patria del sol levante tanto che l'idea è stata ripresa anche da altri studi di produzione e magari (o magari anche no) tra qualche anno ci ritroveremo bibite al sapore di saliva di attori, cantanti, protagonisti di videogiochi e personaggi famosi di ogni tipo.


lunedì 22 giugno 2020

Quali sono le origini della Coca-Cola

È una serata calda e umida quando il farmacista John Stith Pemberton nella sua casa di Atlanta (USA) mette a punto, grazie a una caldaia di ottone, la ricetta della Coca-Cola.
Lo sciroppo basato su estratti vegetali e noci di cola (semi di un albero africano) doveva servire a curare il mal di testa. Ma qualche tempo dopo il farmacista di Atlanta si accorse che allungandola con la soda, la sua medicina diventava una bevanda dissetante. Nacque così la bibita più famosa del mondo la cui formula segreta, è ancora oggi custodita con cura in una cassetta di sicurezza di una banca di Atlanta.


La prima versione della Coca-Cola conteneva anche un’esigua quantità di sostanza stupefacente proveniente dal "succo" della pianta di coca (da cui si estrae la cocaina appunto), ma nel 1903 fu bandita, dunque venne scartato l'alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata. Praticamente fu rimossa dalle foglie grazie ad un procedimento simile a quello usato per decaffeinare il caffè.





domenica 21 giugno 2020

Il whisky ha davvero un sapore migliore con una spruzzatina d'acqua?



Quando ho letto questa domanda mi è venuto subito in mente un aneddoto che vi vado prontamente a raccontare, il tutto è successo ad Edimburgo durante il periodo del Royal Edinburgh Military Tattoo.
Passeggiando per il Royal Mile in mezzo al folclore locale ad un tratto io ed i miei 3 compagni di viaggio decidemmo di fare una sosta in un locale per pranzare. Quindi decidemmo di infilarci per una via traversa del miglio lontano dalla confusione che regnava festosa.
Un centinaio di metri e trovammo un locale grazioso e ci sedemmo per pranzare.
Al momento non ricordo il pasto però ricordo l’esperienza del whisky.
Erano già un paio di giorni che giravamo per la Scozia e questo benedetto distillato non era stato ancora assaggiato. Birra si, whisky no.
Premetto che in Italia ne avevo assaggiato di diversi tipi di questa bevanda e puntavo ad un solo ed unico assaggio.
Fortunatamente il locale aveva la carta dei whisky ed era anche bella lunga.
Comincio a scorrere la lista come fa un bambino a scuola, ovvero con il dito indice ben puntato e la lingua mezza fuori (anche un po’ umida).
Ed eccolo! Bowmore Darkest. Sgrano gli occhi e sorrido. Chiedo con fretta agli altri amici al tavolo ed ordiniamo.


La cameriera mi chiede se voglio dell’acqua a parte ed io dico di si. Abituato in Italia penso che mi porterà un bicchiere d’acqua a parte…invece no.
Arriva il bicchiere con una quantità di whisky un terzo circa di quello che mi veniva servito abitualmente nel bel paese ed una piccola brocca di acqua a parte.
Non ho nemmeno chiesto il motivo alla graziosa ragazza me lo sono immaginato da solo.
Gli scozzesi allungano il whisky. Forse ti sembrerà un oltraggio al buon gusto e ti posso anche capire e credimi se ti dico che ha un suo motivo.
Allungandolo in modo scalare, un po’ di acqua alla volta ho percepito gusti ed intensità diverse che risaltano il prodotto.
Mi è piaciuto molto. Il Bowmore poi è un torbato eccezionale.
Pensa che il whisky in Scozia l’ho assaggiato solo in quel momento. Non ho voluto dimenticare il sapore affumicato avvolgente.


sabato 20 giugno 2020

Punt e Mes

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Il Punt e Mes è un vermut italiano creato nel 1870.

Caratteristiche e origine

È di colore amaranto e leggermente amaro. Il nome deriva dal piemontese un punt e mes (che significa "un punto e mezzo") e sta per un punto di dolce (vermut) e mezzo punto di amaro (bitter). Si narra che il 19 aprile 1870, a Torino, nella bottega Carpano un agente di borsa (preso dal pensiero della variazione del valore in punti di un titolo) ordinò al barista un pont e mes, ovvero un vermut corretto con mezza china. Tra le pubblicità storiche del prodotto si ricorda il caratteristico logo ideato nel 1960 da Armando Testa.

Utilizzi

Oltre che bevuto liscio (molto freddo) oppure on the rocks il Punt e Mes è utilizzato per creare cocktail, quali il Punt e Mes Negroni e il Punt e Mes Rendez-Vous, nonché è tra i vermouth più frequentemente utilizzati per il cocktail Milano-Torino.

Cultura popolare

  • Il senatore, nonché fondatore della FIAT Giovanni Agnelli, usava pasteggiare con un bicchiere di Punt e Mes



venerdì 19 giugno 2020

Baijiu

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Il baijiu (cinese: 白酒; pinyin: o shaojiu (烧酒) è una bevanda alcolica cinese. Il nome baijiu letteralmente significa "liquore bianco," "alcol bianco" o "spirito bianco". Il termine Baijiu viene talvolta impropriamente tradotto come "vino" o "vino bianco", ma più precisamente si tratta di un liquore distillato (o acquavite), in generale ha un proof tra gli 80 e i 120, e una gradazione alcolica tra il 40% e il 60%.
Il Baijiu viene distillato principalmente dal sorgo, anche se talvolta sono utilizzati anche altri semi: alcune varianti di baijiu prodotte nel sudest della Cina sono fatte con il riso glutinoso, mentre nel nord della Cina viene preferita la preparazione a base di sorghum, frumento, orzo comune, miglio e occasionalmente lacrime di Giobbe.
Il Bàijiù ha un odore caratteristico e un gusto che è molto apprezzato nella cultura culinaria cinese. I conoscitori della bevanda si focalizzano soprattutto sulla sua fragranza. Tuttavia le numerose recensioni, in genere scritte da non cinesi, commentano negativamente il gusto del bàijiù, confrontandolo con diluenti per vernici, alcol e gasolio. La gradazione alcolica tipicamente elevata di bàijiù è comunemente citata dai cinesi come la ragione di queste impressioni.

giovedì 18 giugno 2020

Radis

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Il Radis è uno storico amaro italiano prodotto dalla Stock S.p.a.

Caratteristiche

Il Radis è ricavato dall'infusione di diverse erbe aromatiche. Si presenta di colore scuro con gradazione alcolica del 32%.

Degustazione

Si consuma come digestivo, ma si presta anche alla preparazione di cocktail come ad esempio il Nightly.

mercoledì 17 giugno 2020

Coca Buton

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Il Coca Buton è un liquore alle erbe distillato da vari aromi fra cui la melissa, l'ortica, l'artemisia, l'assenzio e le foglie della coca peruviana, importate e trattate sotto il controllo delle autorità competenti. La distillazione elimina quasi completamente la molecola della cocaina, cosicché il Coca Buton si presenta come un qualsiasi altro amaro alle erbe ed è perfettamente legale.
Il sapore è molto forte, può essere bevuto secco come un aperitivo o un digestivo, o utilizzato nella preparazione di cocktail grazie al suo sapore estremamente caratteristico.
Il prodotto si consuma liscio, in un calice piccolo e raccolto, o se lo si trova troppo alcolico allungato con acqua; può anche essere servito caldo. Alcune ricette di cocktail: "Daydreamer" (liquore alla coca, maraschino, succo vegetale), "Magic Carpet" (liquore alla coca, gin, drambuie, angostura), "Romagna" (liquore alla coca, amaretto, brandy).

 
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