giovedì 22 luglio 2021

Calvados

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Il Calvados è un'acquavite di sidro di mela, o mela e pera, a denominazione di origine controllata prodotta nell'omonimo dipartimento francese della Bassa Normandia, nella Francia del Nord.
Distillatori di mele sono citati fin dall'VIII secolo da Carlo Magno. La prima distillazione normanna nota fu compiuta dal gentiluomo Gilles de Gouberville nel 1554, e la corporazione della distillazione del sidro fu creata circa 50 anni dopo, nel 1606. Nel XVII secolo le tradizionali distillerie di sidro si espansero, ma tasse e divieti sui brandy di sidro furono imposti ovunque, al di fuori di Bretagna, Maine e Normandia. La zona chiamata ‘Calvados' fu creata dopo la Rivoluzione francese, ma l'Eau de vie de cidre (acquavite di sidro) era già comunemente chiamata calvados. Nel XIX secolo la produzione aumentò grazie alla distillazione industriale e alla moda diffusa tra gli operai del Café-calva. Quando una epidemia di fillossera devastò i vigneti, per il calvados fu l'età dell'oro. Durante la Seconda guerra mondiale l'acquavite di sidro era fornita ai soldati.
Le disposizioni in materia di appellation contrôlée (denominazione controllata) diedero ufficialmente al calvados lo status di distillato protetto nel 1942. Dopo la guerra molte distillerie di sidro si ricostituirono, soprattutto nel Pays d'Auge. Molte delle strutture più simili a una tradizionale fattoria furono sostituite dalla moderna agricoltura, aumentando la produzione. Lo schema dei nomi del calvados è stato rivisto nel 1984 e poi nel 1996. Il Pommeau, una mistella composta da succo di mela e calvados, fu riconosciuto nel 1991; si usa come aperitivo, analogamente ai prodotti simili Pineau des Charentes e Floc de Gascogne; nel 1997 è stata creata una denominazione per il Calvados Domfrontais, varietà ottenuta con il 30% di pere.
Il frutto è colto e spremuto per produrre un succo che fermentando diventa un sidro secco. Viene dunque distillato e diviene acquavite. Dopo almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia, può essere venduto come Calvados. Più tempo invecchia, più diventa gradevole. Solitamente la maturazione dura diversi anni. Mezza bottiglia di Calvados invecchiato vent'anni può facilmente avere lo stesso prezzo di una bottiglia intera di Calvados di 10 anni.
L'AOC calvados autorizza una doppia distillazione per tutto il calvados, ma è richiesta per l'AOC calvados Pays d'Auge.
  • La doppia distillazione viene effettuata in alambicchi tradizionali (‘l'alambic à repasse' o ‘charentais') e conferisce al prodotto aromi fruttati ricchi, complessi e delicati con un potenziale di lungo invecchiamento.
  • La distillazione singola continua viene effettuata in un alambicco a colonna e conferisce al calvados un sapore di mela fresco e pulito, tuttavia troppo poco complesso per evolvere con un successivo invecchiamento.
Come molti vini, il Calvados è qualificato da un'AOC (DOC). Esistono tre denominazioni per il calvados:
  • L'area dell'AOC calvados include tutto il Calvados, la Manica e l'Orne e parti di Eure, Mayenne, Sarthe e Eure-et-Loir.
    • L'AOC calvados comprende circa il 70% della produzione totale.
    • Almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia.
    • Il territorio di produzione è definito.
    • Le mele e le pere usate devono essere delle varietà definite per il sidro.
    • Le procedure nella produzione come la pressatura, la fermentazione, la distillazione e l'invecchiamento sono regolate.
    • Di solito la distillazione avviene in una singola colonna.
  • L'area più restrittiva AOC calvados Pays d'Auge è limitata a poche aree dell'est del Calvados.
    • Un severo controllo di qualità - uguali regole basi del calvados AOC insieme ad alcuni altri requisiti.
    • Invecchiamento di almeno due anni in barili di quercia.
    • Doppia distillazione in un alambicco (pot still).
    • Area di produzione definita nel Pays d'Auge.
    • Almeno sei settimane di fermentazione del sidro.
    • Controllo degli aromi aggiunti.
  • L'AOC calvados Domfrontais riflette la lunga tradizione delle coltivazioni di pere dell'area, producendo un unico calvados fruttato.
    • Almeno il 30 per cento è di pere provenienti dalle zone previste.
    • Almeno tre anni di invecchiamento in barili di quercia.
    • I frutteti di meli devono contenere almeno il 15 per cento di alberi di pere (25 per cento dopo la sedicesima raccolta).
  • Calvados fermier - alcuni produttori sia all'interno che fuori dell'area del Pays d'Auge producono questo ‘calvados di fattoria', che indica un processo di produzione tradizionale di alta qualità.
L'età è solitamente menzionata con una certa scelta di parole e si riferisce alla parte più giovane della miscela. Altri scelgono di indicare l'età minima in anni. Una miscela contiene parti di calvados più vecchio. Tra i prodotti di maggiore qualità la parte più vecchia ha un'età molto maggiore di quelle sotto menzionate.
  • ‘Fine', ‘Trois étoiles *** ‘Trois pommes' - 2 anni.
  • ‘Vieux' - ‘Réserve' - 3 anni.
  • ‘V.O.' ‘VO', ‘Vieille Réserve', ‘V.S.O.P.' ‘VSOP' - 4 anni. Spesso venduto più invecchiato.
  • ‘Extra', ‘X.O.' ‘XO', ‘Napoléon', ‘Hors d'Age' ‘Age Inconnu' - 6 anni. Spesso venduto più invecchiato.
  • ‘1973' (millesime) - Annata (anno di distillazione).
Il Calvados è la base del tradizionale trou Normand, cioè "il buco normanno". Questo è costituito da un sorso di Calvados preso tra le varie portate di un lungo pasto, a volte con un sorbetto di mela, che si pensa risvegli l'appetito. Il Calvados può essere servito come aperitivo, in cocktail, tra i pasti, come digestivo o con il caffè. Un buon calvados dovrebbe naturalmente mantenere il gusto delle mele e delle pere, bilanciato dagli aromi e dall'invecchiamento. Si nota facilmente che il calvados più giovane ha un più forte gusto di mela e di pera. Più a lungo il calvados è rimasto a contatto con il legno di quercia, più il suo gusto somiglia a quello di ogni altro brandy invecchiato. Il calvados più vecchio assume un colore dorato, marrone con riflessi arancioni e rosso mogano.

mercoledì 21 luglio 2021

L'arte di decorare il caffè

martedì 20 luglio 2021

Ale


Ale è il termine usato per indicare le birre ad alta fermentazione, che cioè impiegano nel processo lieviti del ceppo Saccharomyces cerevisiae, i quali prediligono temperature elevate e, durante il processo (che risulta, quindi, piuttosto rapido), salgono in superficie del tino di fermentazione; all'opposto, il termine lager indica le birre a bassa fermentazione.
Il risultato è un sapore dolce, dal corpo pieno e fruttato. La stragrande maggioranza delle ale contiene erbe o spezie, solitamente luppolo o balsamita, al fine di conferire un aroma amarognolo che bilanci la dolcezza del malto.
Le ale sono tradizionalmente molto comuni in Gran Bretagna, Irlanda e Belgio, e in maniera minore anche in Germania, negli Stati Uniti e nelle province orientali del Canada. La fetta più grossa del mercato mondiale della birra riguarda però le lager.

Stili di birra ale

  • Bitter
  • Mild ale
  • Brown ale
  • Old ale
  • Barley wine
  • India Pale Ale (o IPA)
  • Stout
  • Porter
  • Bière de Garde

lunedì 19 luglio 2021

Come spiegare l'aspetto della birra bide?

La birra ha un valore nutritivo di circa 40 kcal/100 g, che equivale alla soda. Ma non deve essere enorme, il problema è che sono calorie vuote, senza alcun beneficio nutrizionale.

La birra ha un alto indice glicemico (110), l'indice glicemico è un valore che rappresenta la velocità di assorbimento dello zucchero da parte dell'organismo. Più alto è questo numero, più velocemente aumenterà la glicemia e diminuirà molto rapidamente, causando intense sensazioni di fame. Di conseguenza, i carboidrati che non possono essere utilizzati immediatamente vengono immagazzinati come grasso, da cui il piccolo strato morbido della pancia.

A causa della presenza di anidride carbonica, la birra tende a gonfiare lo stomaco e dilatare lo stomaco. E più lo stomaco è disteso, più dovrà essere riempito per non avere fame.

Ed è per questo che un appassionato di birra può facilmente sviluppare una pancia di birra!!!



domenica 18 luglio 2021

Quanto tempo viene impiegato per smaltire l’alcol?

 



In teoria non lo smaltisci MAI … ma si parla di EMIVITA = IL TEMPO NECESSARIO A SMALTIRNE LA META'

Per avere un'idea riporto questa immagine (per evitare i contenuti ripetuti) … e perché sembra INCREDIBILE … L'ALCOL E' ANCORA PRESENTE (OVVIAMENTE IN TRACCE SEMPRE PIU' RIDOTTE) ANCHE 90 GIORNI DOPO L'ULTIMO DRINK



sabato 17 luglio 2021

Perché viene aggiunto un verme alla bottiglia di tequila?

La Tequila è distillata specificamente dalla pianta di agave blu, o azul, che cresce nello stato messicano di Jalisco.

Il Mezcal è un distillato di agave, di qualsiasi tipo, coltivato ovunque in Messico.

La Tequila è quindi un tipo particolare di Mezcal. Ed è in quest'ultimo che puoi trovare un verme!

E non si tratta di un verme qualsiasi. Ma è un verme che vive proprio sull'agave, chiamato gusano. Il verme del mezcal è lo stadio larvale di un lepidottero, che si nutre del cuore o delle foglie dell'agave.

La larva è stata introdotta nelle bottiglie di Mezcal intorno agli anni '40 e contemporaneamente sono state messe in giro storie sulle proprietà allucinogene, afrodisiache…

Avevo circa 20 anni e vicino alle mie parti c'era un locale stile messicano che serviva questo mezcal con il verme. Alcuni miei amici erano esaltatissimi all'idea di mangiare questo verme "magico".



Beviamo tutti questo mezcal masticando il verme aspettando di acquisire superpoteri.

Non succede niente. Sa di Mezcal in versione croccante (probabilmente era un verme preso nel bosco vicino?).

Il verme del Mezcal è un'interessante manovra di marketing.


venerdì 16 luglio 2021

Qual è l'alcolico che procura le peggiori sbronze?

 



Quello che contiene più congeneri, ovvero molecole organiche nocive, che si trovano perlopiù in bevande di qualità scadente, a causa dei processi di distillazione poco accurati che non le eliminano, e in quelle scure come bourbon, vino rosso, etc.

Quindi direi un alcolico scuro, es. bourbon, di pessima qualità.

C'è comunque da ricordare che anche le bevande frizzanti, contenenti anidride carbonica, peggiorano i sintomi dell'ubriacatura.

Per esperienza personale

Vino bianco di buona qualità va giù come acqua, la sbronza intendo, non crea molto problemi, ovviamente se è la prima sbronza sono cavoli, ma vale per tutti.

Vino rosso a causa di altre sostanze, così mi hanno detto, causa sbronze peggiori, ed è vero, perché il giorno dopo ho buttato fuori pure l’anima, maledetto vino rosso.

Tequila e Rum vai che è una bellezza, se riesci ad ubriacarti con queste vuol dire che hai delle papille gustative inesistenti, perché hanno un sapore veramente forte, comunque il risultato è simile al vino.

Vodka apriti cielo, meglio tenersi libero per la settimana post sbronza, le probabilità di finire in qualche ospedale è molto elevata.

Ma la peggiore di tutte è la birra, specialmente quella scusa. Quando ti ubriachi inizialmente passi la serata in bagno perché la quantità di liquidi ingerita è molta, la mattina dopo la passerai in bagno perché tutte le sostanze scarse che ci mettono dentro fanno effetto e fidati non lo auguro a nessuno, non puoi schiodarti dal bagno per un bel po’.

Poi in realtà gli effetti dell’alcool quindi etanolo sono uguali, cambia solo da come ti scoli i drink, quello che fa la differenza sono le altre sostanze, per questo birra è vino di bassa qualità sono i peggiori.

Negli alcolici sono presenti diverse sostanze con effetti tossici differenti. Questi sono l'etanolo, il metanolo ed altre sostanze aggiunte nel processo di vinificazione o distillazione.

Il principale è l'etanolo, quello che ha azione ansiolitica e disinibente. Gli effetti sono molto soggettivi poiché la capacità di "reggere l'alcool" è molto variabile a seconda dei recettori che si hanno. La dose tossica di etanolo dipende da individuo a individuo, per età, sesso, popolazione, alimentazione e malattie. Anche il metabolismo dell'alcol etilico non scherza. L'alcool etilico entra subito nel circolo sanguigno altera il sistema neurologico centrale e viene smaltito attraverso i polmoni ed i reni. L'eccesso va ad intasare il fegato. Le donne, per diversa costituzione metabolica regge meno l'alcol etilico, cioè è meno capace di scomporlo e smaltirlo a livello del fegato.

Parlare di peggiore sbronza non è proprio un evento misurabile. I soggetti che reagiscono alla tossicità dell'etanolo con euforizzazione bevono di più e reggono più a lungo, mentre coloro che reagiscono con effetti depressivi piuttosto si addormentano. Si chiama effetto deterrente della sbronza depressiva.

Le cause principali della sbornia "brutta"sono:

1) la presenza del metanolo nel distillato anche in minime quantità, a causa dei suoi metaboliti, formaldeide e acido formico che sono una delle cause del cerchio alla testa del giorno dopo. Una minima presenza di metanolo è normale in molti distillati.

2) l'alcool etilico nel fegato che si trasforma in acetaldeide che è roba brutta e se si accumula provoca vomito, mal di testa e malessere in genere, fino al coma. Coloro che mancano geneticamente di aldeide deidrogenasi (l'enzima che distrugge l'acetaldeide) stanno male, malissimo fin dal primo bicchiere.

Tra i composti tossici che causano il cerchio alla testa sicuramente abbiamo l'anidride solforosa E220, che nei soggetti sensibili causa allergia, altrimenti ha un effetto tossico sul cervello perché riduce l'afflusso di ossigeno sostituito dallo zolfo. Il nostro cervello non apprezza lo zolfo al posto dell'ossigeno. Premesso che l'anidride solforosa oppure i solfiti si utilizzano in una marea di alimenti, va detto che tra gli effetti tossici c'è appunto il mal di testa.

Detto questo, la peggiore sbronza se non si tratta di una intossicazione ma di un eccesso è quella che colpisce i soggetti meno efficienti nella metabolizzazione dell'etanolo e soprattutto dello smaltimento del metanolo. Secondariamente la prendono coloro che non avendo soldi da spendere bevono vini economici additivati di E220.

Il tema dei meccanismi neurologici dell'alcol è molto complesso e questo è solo una piccolissima parte. E' anche interessante capire perché ad alcuni soggetti piace bere alcool ma diciamo solo che ha a che fare con la produzione di dopamina e serotonina. Non faccio la morale a nessuno perché, come dicevano i romani: Homo faber fortunae suae.





 
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