martedì 6 aprile 2021

Café de olla

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Il café de olla è una maniera tradizionale di preparare il caffè in Messico. Viene preparato in una pentola (olla) di terracotta, per infusione dei chicchi di caffè macinati grossi o finanche interi in acqua calda, aromatizzando con stecche di cannella (e talvolta con anice stellato e scorza d'arancia) e zuccherando con piloncillo. È abitualmente consumato caldo, ed è tipico dei piccoli paesini dal clima freddo del centro del Paese.

lunedì 5 aprile 2021

Morir soñando

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Morir soñando (morire sognando) è una bevanda popolare dominicana, diffusa in altri paesi ispanici, preparata con succo d'arancia, latte, zucchero di canna e ghiaccio tritato. In alcune varianti si aggiunge anche della vaniglia, oppure viene utilizzato il latte evaporato al posto del latte normale.

Preparazione tradizionale

Ingredienti

  • 6 tazze di latte intero
  • 4 tazze di succo di arancia
  • 1 tazza di zucchero di canna
  • 3 tazze di ghiaccio tritato

Procedimento

Mettere lo zucchero nel latte e mescolare fino a quando si sarà tutto sciolto. Raffredare il tutto fino a quando sarà molto freddo. Aggiungere il ghiaccio al latte e mescolare, poi versare lentamente il succo d'arancia nel latte, mescolando continuamente. Servite subito.
La ricetta potrebbe variare in base alle tradizioni locali o familiari.

domenica 4 aprile 2021

Brasilena

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La Brasilena, talvolta chiamata gassosa al caffè, è una bevanda analcolica frizzante di tipo soft drink a base di caffè prodotta e commercializzata (dal 1982 ed esclusivamente dapprima nella regione Calabria e poi anche in Puglia, Campania e Sicilia) dalla società Acqua Calabria negli stabilimenti di Monte Covello nei pressi di Girifalco in provincia di Catanzaro.
Si caratterizza anche per il fatto che i soli formati utilizzati sono: bottiglie di vetro da 18, 25 e 92 cl e lattine d'alluminio da 25 cl slim. Viene esportata anche in Albania, Canada, Stati Uniti, Cina ed Australia.

Prodotto

Varianti

Oltre alla principale bevanda al caffè, ne viene prodotta anche una a partire dal limone, molto simile all'acqua tonica.

Confezioni

Esiste come bottiglietta di vetro da 18 cl e come bottiglia di vetro da un litro, come lattina da 25cl e lattina da 25 cl slim (con diametro minore ma più slanciata, e nella nuova bottiglia PET da 25cl Le bottigliette di vetro si trovano in confezioni da 6.

sabato 3 aprile 2021

Black Ivory

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Il Black Ivory (che in lingua inglese significa "avorio nero") è un caffè prodotto dalla Black Ivory Coffee Company Ltd nel nord della Thailandia. È ottenuto a partire da semi di coffea arabica, che vengono ingeriti dagli elefanti e recuperati poi dalle loro feci. Gli enzimi digestivi degli elefanti decompongono parte delle proteine del caffè, rendendolo meno amaro. I semi vengono digeriti tra le 15 e le 70 ore dai pachidermi, e nello stomaco sono presenti insieme ad altri ingredienti che influenzano l'aroma del prodotto.
Il Black Ivory è una tra le varietà più costose di caffè (circa 1100 USDkg) e ha una produzione limitata, per cui è disponibile in pochi hotel di lusso al prezzo di 50 USD la tazza. La produzione è infatti limitata dalla disponibilità di bacche di caffè, l'appetito degli elefanti e la capacità dei mahout di recuperare i semi dalle feci degli animali. Molti semi vengono frantumati nella masticazione, per cui sono necessari 33 kg di semi di caffè per produrre un chilogrammo di prodotto finito.
Il caffè viene prodotto nella Golden Triangle Asian Elephant Foundation, un rifugio per elefanti presso il distretto Chiang Saen, nel nord della Thailandia. Circa venti animali si occupano della produzione del caffè, e l'otto percento delle vendite è destinato alla fondazione per la tutela degli elefanti.

venerdì 2 aprile 2021

Bicerin

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Il Bicerin (pronunciato in piemontese, letteralmente bicchierino) è una storica bevanda calda e analcolica tipica di Torino, evoluzione della settecentesca "bavarèisa", gustosa bevanda servita in grandi bicchieri tondeggianti, composta da una mescolanza di caffè, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo.
Il rituale del bicerin prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente. Inizialmente erano previste tre varianti: pur e fiòr (l'odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), un pòch ëd tut (ovvero un po' di tutto), con tutti e tre gli ingredienti miscelati. È stata quest'ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre. Il tutto veniva accompagnato da "bagnati", dolcezze artigianali di ben 14 specie.
Tra i primi testi che raccontano la storia del Bicerin c'è il testo di Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi, la cui prima edizione risale al 1898.
Nel 2001 il Bicerin è stato riconosciuto come "bevanda tradizionale piemontese" con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

La ricetta

Si ritiene che la sua origine sia dovuta allo storico locale torinese Caffè Al Bicerin (del 1763) situato in Piazza della Consolata, che da allora ne porta il nome e ne conserva gelosamente la tradizionale ricetta, difesa accanitamente: i dipendenti sono tenuti per contratto al segreto. È comunque possibile trovarlo nelle migliori caffetterie di Torino, in versioni sempre lievemente differenti nelle dosi, e nell'omonima caffetteria.

Gli ingredienti

Gli ingredienti sono semplici: cioccolato fatto in casa, caffè e fior di latte, ma le dosi della ricetta originale sono sconosciute. Il risultato è una bevanda gustosa, frutto della fusione dal bollente della cioccolata con il marcato sapore del caffè e la delicata schiuma raffreddata del fior di latte. Viene servito in alti bicchieri o calici di vetro che permettono di osservarne la sfumatura di colori dovuta al miscelarsi dei vari ingredienti.

Liquore

Il bicerin non va confuso con il liquore omonimo prodotto con altri ingredienti (è un liquore alla crema Gianduia).

Estimatori

Grandi appassionati di Bicerin furono Camillo Benso, conte di Cavour, Pablo Picasso, Alexandre Dumas (padre), Ernest Hemingway (che lo inserì fra le cento cose del mondo che avrebbe salvato), Umberto Eco (nel Il cimitero di Praga cita l'omonimo caffè storico) e Riccardo Pedraneschi (Il mistero della Pallacorda).



giovedì 1 aprile 2021

AMT Coffee

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AMT Coffee è una catena britannica di caffetterie principalmente situate nelle stazioni ferroviarie. Fu fondata nel 1992 da Alistair McCallum Toppin e i suoi due fratelli Angus e Alan. Il primo negozio ha aperto nel centro di Oxford.

Diffusione

AMT Coffee ha 68 bar nel Regno Unito ed Europa occidentale (aggiornato novembre 2010).
  • Stazioni UK 37
  • Aeroporti UK 8
  • Ospedali UK 5
  • Altro UK 9
  • Stazioni Eire 3
  • Stazioni Belgio 4
  • Stazioni Germania 2

mercoledì 31 marzo 2021

Caffè espresso

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Il caffè espresso è una tipologia di caffè, la più consumata e conosciuta in Italia. Ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea arabica e Coffea robusta, è preparata a macchina secondo un procedimento di percolazione sotto alta pressione di acqua calda. Normalmente, per ottenere un buon espresso da bar, il macinacaffè deve essere dotato di macina elicoidale centrifuga, l'unica adatta a frantumare i chicchi in fini granuli con dimensione uniforme; il grado di finezza della macinatura va scelto in base alle caratteristiche della macchina, della miscela e alle condizioni ambientali di umidità e temperatura; generalmente risulta più fine di quella da cui si ottiene il caffè da moka.

Storia

Il caffè espresso, oggi noto in tutto il mondo, è nato a Torino nel 1884, in seguito all'invenzione della macchina per produrlo, brevettata da Angelo Moriondo con il brevetto n. 33/256 del 16 maggio 1884. Fu successivamente realizzato con brevetto del 20 novembre 1884 vol. 34 n. 381. L'invenzione fu poi coperta da brevetto internazionale mediante registrazione avvenuta a Parigi il 23 ottobre 1885.
17 anni dopo, nel 1901, la macchina fu poi perfezionata dal tecnico milanese Luigi Bezzera e le migliorie tecniche apportate furono anch'esse coperte da brevetto. Nel 1905 il brevetto venne poi acquistato da Desiderio Pavoni che fondò la ditta La Pavoni e iniziò la produzione in serie (una al giorno), in una piccola officina di via Parini a Milano.

Preparazione

Da un punto di vista fisico l'espresso è una bevanda ottenuta dalla percolazione di acqua calda sotto pressione, per 25 secondi circa che passa attraverso uno strato di caffè (circa 6-7 g tostato, macinato e pressato; nel passaggio attraverso la polvere di caffè, la pressione dell'acqua si esaurisce e la bevanda fuoriesce a pressione atmosferica. Da un punto di vista chimico si tratta di un'estrazione solido-liquido dove il solvente è l'acqua calda. Il metodo espresso per la preparazione del caffè si contraddistingue dagli altri metodi soprattutto per l'utilizzo di un'elevata pressione dell'acqua e per una sua temperatura che non raggiunge il punto di ebollizione.
Inoltre la macinatura del caffè tostato particolarmente fine offre una resistenza all'acqua di percolazione tale che permette l'estrazione di sostanze lipofile e idrosolubili che regalano alla bevanda in tazza caratteristiche uniche in termini di crema, aroma, corpo e retrogusto. Di fondamentale importanza è la freschezza della miscela tostata, in termini pratici, la massima fragranza dell'espresso si ottiene all'apertura della confezione sigillata del produttore, col passare dei giorni, l'esposizione dei chicchi all'aria ambiente, tende ad irrancidire le sostanze oleose contenute, con conseguente minore produzione di crema ed alterazione del gusto. E' importante evidenziare che anche la macinatura al momento ha grossa importanza, poiché già 20 minuti dopo il 40% degli aromi si è volatilizzato.
Anche la tazzina ha la sua importanza: la forma conica permette di osservare con precisione la quantità scesa in essa, il forte spessore, ovvero grande massa, contribuisce a mantenere relativamente costante la temperatura dell'espresso, ovviamente la tazzina dovrà risultare calda già prima dell'uso, per questo motivo, le tazzine nei locali bar sono posizionate sopra la macchina, coperte da un tovagliolo di stoffa. Oltre che alla tazzina di porcellana servita con il piattino, molto spesso il caffè espresso viene servito in bicchierini di vetro usati per consumare superalcolici come la vodka, e viene definito caffè in vetro.

Varianti

Caffè ristretto

Si ottiene con la macchina per caffè espresso, semplicemente lasciando fluire meno liquido nella tazzina, così da estrarre dalla polvere macinata del caffè solo le prime frazioni che contengono i tannini; si ottiene un espresso più intenso e più denso (cremoso) non vengono però estratti al meglio gli aromi. La concentrazione di caffeina è molto ridotta. Si può preparare anche con la moka, spegnendo il fuoco non appena il caffè comincia a uscire. Pressione 9-10 bar, 15-18 millilitri.

Caffè corto

Diverso dal caffè ristretto, Il caffè corto è semplicemente mezza tazza di caffè preparato normalmente con la moka o con la napoletana, o con altro strumento che non sia la macchina per caffè espresso. In questa varietà si ha sempre la stessa concentrazione di caffeina di un caffè lungo ma una minor quantità di liquido. Pressione 9-15 bar, 50-65 millilitri.

Caffè lungo

Opposto al caffè ristretto, si ottiene lasciando fluire più acqua nella tazzina rispetto ad un normale espresso, si ha così un caffè con una dispersione degli aromi, un'amarezza pronunciata e un maggiore contenuto di caffeina, a causa del maggior quantità di caffè, anche se la concentrazione di caffeina è minore per la maggiore diluizione in acqua. La definizione "lungo" è spesso usata per disprezzare il caffè servito, per via dell'eccessiva quantità di acqua che deconcentra il gusto e l'aroma. Pressione 9-10 bar, più di 33 -45 millilitri.

Caffè macchiato

Si ottiene aggiungendo una piccola quantità di latte, freddo o caldo, nel normalissimo espresso appena preparato, e prende quindi il nome di macchiato freddo e macchiato caldo; il latte viene spesso schiumato prima di versarlo così da ottenere un caffè macchiato schiumato. Viene spesso confuso con il cappuccino ma quest'ultimo ha maggiori quantità di caffè e latte e viene servito in tazze più grandi, inoltre, sia caffè che latte vengono schiumati e spesso viene aggiunta polvere di cacao per esaltarne il gusto e l'aspetto. A Trieste il termine "cappuccino" definisce il caffè definito pressoché in tutto il resto d'Italia come "macchiato caldo" o semplicemente macchiato. In questa città il termine "caffelatte" definisce il cappuccino propriamente detto.
Una variante è quella di usare panna (da caffetteria) al posto del latte freddo. In commercio esiste un formato specifico (una piccola vaschetta rotonda) mentre nei caffè di lusso o in quelli delle pasticcerie si trova utilizzata la panna fresca.

Caffè corretto

Caffè corretto è una comune definizione usata per indicare un normale espresso modificato dall'aggiunta di una piccola quantità di un superalcolico, solitamente di grappa; si serve il caffè nella tazzina (o bicchierino) con tanto di alcolico già versato, oppure si servono caffè e alcolico separati. Si può intendere correzione anche con altri super alcolici come ad esempio brandy, mistrà, sambuca, rhum o altro. In questo caso va, però, specificato il super alcolico che si desidera. Per tale operazione è il caso di usare grappe derivanti da più vitigni (quindi non monovitigno), perché, in ogni caso, l'aroma specifico di un unico vitigno andrebbe a confondersi nel più forte aroma del caffè. In Spagna, si ha il corrispondente carajillo, anch'esso ottenibile con diversi tipi di correzione.

Rexentìn

In Veneto c'è l'usanza di fare il cosiddetto "rexentìn" (o anche "raxentìn" in alcune zone), ovvero risciacquo: dopo aver bevuto il caffè corretto rimane sul fondo della tazzina una piccola quantità di bevanda, che si pulisce versandovi e bevendo un po' dell'alcolico usato per la correzione. In Trentino-Alto Adige tale usanza è diffusa, chiamata resentìn, solo con caffè di moka.

Caffè decaffeinato

Espresso la cui polvere macinata è stata sottoposta ad un processo di estrazione della caffeina prima di essere usata per estrarre la bevanda.
 
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