domenica 22 novembre 2020

Perché dopo aver bevuto alcool il sonno è più profondo?

Occorre Innanzitutto sapere che le sostanze fermentate o distillate come Birra, Vino o il Superalcolico hanno una quantità eccessiva di alcool etilico che può raggiungere il 70% su 1 litro d'acqua.

Questa quantità di alcool etilico è il pregio/difetto degli alcolici, ma il vero problema è un ossido delll'alcool etilico e il metanolo, inoltre l'acetaldeide può raggiungere i 20 mg/l nel vino rosso e 40 mg/l nel vino bianco ma tutto dipende dal quantitativo di batteri fermantarivi che consumano l'acetaldeide.

In sintesi la sonnolenza dopo aver bevuto è dovuto a un avvelenamento del cervello a cui arriva tropo alcool e quindi soffre di asfissia e disturbi di concentrazione.

In risposta il corpo umano proverà a espellere il metanolo tramite l'evaporazione e il fiato, tramite sudore o tramite la minzione.

In sintesi puoi ottenere sonnolenza anche dal cianuro ma meglio il vino, detto il nettare degli Dei.



sabato 21 novembre 2020

Bobby Burns

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Il Bobby Burns è un cocktail: si tratta di un twist su un Rob Roy, che a sua volta è un twist sul più noto Manhattan. L'utilizzo di Bénédictine gli conferisce delle note e dei profumi erbacei, ma nonostante questo il drink resta decisamente secco.

Composizione

  • 2 parti di Scotch whisky
  • 1 parte vermouth rosso
  • 1 spoon da bar di bénédictine

Preparazione

Così come Rob Roy e Manhattan, viene preparato nel mixing glass, mescolando gli ingredienti con un cucchiaio da bar e abbondante ghiaccio. Si serve direttamente, attraverso uno strainer, in un bicchiere di tipo cocktail con uno spruzzo di scorza di limone, così da vaporizzarne sulla superficie gli oli essenziali.

venerdì 20 novembre 2020

Qual è la bevanda più dissetante?

Innanzitutto sfamerei il mito secondo cui l'acqua è la bevanda che disseta più di tutti. Grazie a un nuovo indice, l'indice di idratazione delle bevande, si è scoperto che il latte idrata di più



Da uno studio emergerebbe infatti la totale mancanza di evidenze scientifiche che giustifichino i famosi otto bicchieri di acqua al giorno –in totale un litro e mezzo o due– ovunque consigliati per garantirsi l’idratazione ottimale.

Molto più significativo, invece, sarebbe il nuovo “indice di idratazione delle bevande”, messo a punto proprio nello studio inglese.

Un sistema formulato pensando al più noto indice glicemico – che misura come l’organismo umano reagisce ai carboidrati contenuti negli alimenti –, basato sulla proprietà di alcuni liquidi di restare all’interno del nostro corpo più a lungo di altri, fornendo quindi una maggiore idratazione.

In pratica, infatti, se si beve un bicchiere d’acqua e poco dopo la metà se ne va con l’urina, ciò che resta di utilizzabile per l’organismo è soltanto mezzo bicchiere.

Lo studio è stato condotto su 72 individui maschi di circa 25 anni, a cui è stato chiesto di bere un litro di acqua per stabilire il parametro di riferimento: alla quantità di acqua trattenuta nell’organismo due ore dopo, cioè non eliminata con l’urina, è stato assegnato un punteggio di 1.0.

Dopodiché, sono state misurate nella stessa maniera altre 12 bevande, modellando il loro punteggio su quello dell’acqua: un punteggio superiore a 1.0. indicava che nell’organismo, dopo due ore, era rimasto più liquido rispetto all’acqua (maggiore idratazione), mentre un punteggio inferiore a 1.0 indicava una velocità di eliminazione superiore rispetto all’acqua (minore idratazione).

Alla fine è risultato che quattro bevande –soluzione reidratante, latte scremato, latte intero e succo di arancia– hanno un indice di idratazione maggiore dell’acqua: le prime tre con un indice di 1,5, e il succo di arancia con un indice di 1,39.

Il maggior indice di idratazione del latte è dato in pratica dalle sostanze in esso contenute, elettroliti e nutrienti come sodio e potassio, che porterebbero lo stomaco a svuotarsi più lentamente e avere un’azione meno importante sui reni.

Anche birra e caffè si sono rivelati buoni idratanti, con un indice vicino a quello dell’acqua gasata, e ancora meglio sono risultate le famigerate bevande zuccherate –come ad esempio la Coca Cola, tra i finanziatori dello studio–, sconsigliate sì per il contenuto di zuccheri, ma con un buon indice di idratazione.

In particolare, la Coca Cola avrebbe un indice di idratazione pari a 1,23, il caffè a 0,91, l’acqua gasata 0,98, le bevande energetiche 1,02, la soluzione reidratante 1,54, il succo d’arancia 1,39 e il latte intero 1,50.

Lo studio arriva a un’altra utile conclusione: se si ha in programma un lungo viaggio, in cui si prevede di non avere facile accesso a bagni e servizi, è meglio bere un bicchiere di latte piuttosto che acqua o caffè freddi.

E non importa se, con il sole a picco e le temperature tropicali, un bicchiere di ricco e denso latte è l’ultima cosa che vi passa per la testa: ciò che che conta è mantenersi idratati il più possibile, e il latte fresco si è rivelato perfetto per questa nostra esigenza.



giovedì 19 novembre 2020

A quali bevande saresti sorpreso vedere qualcuno che ci aggiunge del ghiaccio?

Un mio amico faceva il barista e mi raccontava delle storie dell'orrore.

Tutto sommato, molte bevande ghiacciate sono state sdoganate dal turismo, come:


Iced Coffè



Il caffè con ghiaccio ormai è una ricetta adottata, ma un mio collega aveva come rituale di ordinare un espresso, un bicchiere con ghiaccio e poi prendere il cubetto di ghiaccio con le mani e metterlo dentro la tazzina.


Vino con ghiaccio



Se ad un evento di sommelier confessate che mettete abitualmente il ghiaccio nel vino, potreste come minimo far alzare qualche sopracciglio, e se siete in un evento dove ci sono degustatori della vecchia guardia, potreste rischiare il linciaggio.

Io vi ho avvisati.



Il modo ortodosso per raffreddare il vino è mettere l'intera bottiglia nel ghiaccio.


Granita ghiacciata

Immaginatevi uno che vi ordina una granita e poi vi chiede del ghiaccio extra.


mercoledì 18 novembre 2020

Black velvet

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Il Black velvet (velluto nero) è un cocktail creato in Inghilterra a base di birra stout e vino bianco spumante (tradizionalmente Guinness e champagne).

Composizione

Ingredienti

  • 6 cl di stout
  • 6 cl di vino spumante

Preparazione

Versare in un flûte precedentemente raffreddato il vino bianco, quindi versare con metodo build (ossia versando delicatamente o l'uso del dorso di un cucchiaino) la stout, in modo che i due liquidi, grazie alla diversa densità, non si mescolino ma formino due strati otticamente separati.

Storia

Il cocktail fu inventato al club per gentiluomini Brooks's di Londra nel 1861, in occasione della morte del Principe Consorte Alberto. Il cocktail fu creato per simboleggiare l'unione empatica per il lutto fra l'aristocrazia (champagne) e il popolo (birra scura); inoltre il metodo build permetteva di creare una banda nera a somiglianza di una fascia a lutto, permettendo ai gentiluomini del club, anche in tali circostanze, di poter bere lo champagne. Il nome deriva appunto dall'aspetto della "fascia"

Varianti

Nel tempo son nate diverse varianti del cocktail
  • Poor Man's Black Velvet: sostituendo al vino spumante il sidro di mele o di pere.
  • Gold Velvet: sostituendo alla birra scura una birra chiara. Alcuni aggiungono anche una spruzzata di succo d'ananas.
  • Red Velvet: sostituendo alla birra scura una birra rossa.
  • Italian Velvet: usando il prosecco come vino spumante e una birra italiana.
  • Bismarck: usando il sekt come vino spumante e una schwartzbeer (birra scura tedesca), da servirsi in un bicchiere da birra.

martedì 17 novembre 2020

Alcune curiosità interessanti sulla birra

1) La birra più alcolica al mondo ha 67.5 gradi. Il suo nome è "Snake Venom". Viene prodotta in Scozia ed è un’ambrata/rossa.



2) Il nome del famoso marchio di birra “Ceres” deriva dal nome di una divinità greca, la Dea dell’agricoltura CERERE.



3)I costruttori delle antiche piramidi Egizie venivano pagati in birra. Pare che questa bevanda fosse particolarmente amata e i lavoratori venivano pagati con ben 4 litri di birra per ogni giornata di lavoro.



4) Il più antico birrificio ancora funzionante del mondo è l’abbazia di Weihenstephan che iniziò a produrre birra nel 768 d.C. Il permesso di produrre birra però, fu concesso dalla città di Frisinga solo 300 anni dopo, nel 1040.




5) Nel codice di Hammurabi esisteva una legge che informava che i baristi che avessero servito birra annacquata, sarebbero stati giustiziati.




6) Sant’Arnolfo di Soissons fu santificato perché diceva a tutti di bere birra. All’epoca la peste si diffondeva con l’acqua e Sant’Arnolfo capì che la birra conteneva alcol, il che impediva ai microrganismi della peste di sopravvivere. In questo modo, salvò centinaia di persone dalla morte.


7) La città di Gelsenkirchen (Germania) è la prima città al mondo a possedere un “birrodotto” sotterraneo. In particolare, i bar del Veltins-Arena, lo stadio in cui gioca lo Shalke 04, sono collegati da una pipeline che nel complesso è lunga 5 km.



Non possiamo non citare la Birra Stronzo….

Disponibile nelle tre versioni classiche, Dorata, Bianca, e ovviamente Marrone.



lunedì 16 novembre 2020

Avviare un Bar con un Budget Basso

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Stai pensando di aprire un bar? Se la tua risposta è affermativa, ecco alcune idee e suggerimenti per aiutarti e risparmiare.

Pensa al tipo di bar che hai intenzione di aprire, un luogo d’incontro per amici? Un bar per un caffè e un tramezzino al volo? Un posto dove i ragazzi possano incontrarsi per godersi una partita di calcio? Si tratta di un progetto a lungo termine che permetterà ai tuoi clienti di ritornare nel tuo bar a distanza di 20 anni e ricordarsi del loro primo appuntamento? Pensare anticipatamente al target di mercato e al genere di bar che vuoi realizzare, ti aiuterebbe a ridurre i costi.

Immaginati nel bar. Dopo aver deciso con quale genere di bar vuoi iniziare, immaginati nel bar come cliente. Cosa cerchi? Che tipo di bevande e snack ti piacerebbe consumare? Questa decisione ti consentirebbe di ridurre la quantità/tipo di attrezzature in cucina, in quanto il numero e il tipo di macchinari possono incidere notevolmente sul costo di avviamento di un bar.

Stabilisci la grandezza. Quanti clienti riesco a servire contemporaneamente? Decidere questo aspetto ti aiuterà a scegliere il tipo di arredamento, il numero dei posti a sedere, i tavoli, gli utensili da cucina e la grandezza del locale. Se pensi di non riuscire a gestire un numero elevato di clienti contemporaneamente, inizia con un posto piccolo ma accogliente, piuttosto che grande e mediocre; i clienti non guarderanno la grandezza, essi ricercano un servizio di qualità e un posto carino e accogliente dove possano sentirsi come a casa loro.

Chiedi aiuto! Questa è una delle cose più importanti quando avvii un bar con un budget limitato; se conosci qualcuno esperto in marketing chiedigli di darti delle idee, molte sono veramente utili e poco costose, ovviamente in base alla location e alla dimensione dell'attività da avviare. Se ti capita d’incontrare qualcuno appassionato di design fallo sentire importante chiedendogli la sua opinione su come realizzare l'arredamento con un budget basso. Ti suggerirà un sacco di idee, senza pagare. Sii intelligente e creativo! Stai avviando un’attività autonoma.

Comportati da leader, rifletti, immagina e decidi, non sprecare soldi in qualcosa di cui non sei convinto, usa sempre la tua testa e il tuo cuore, la gente si reca nei posti in cui si sente a proprio agio.

Offri un programma fedeltà. Prima richiedeva una procedura costosa e lunga, ma adesso ci sono un paio di piattaforme per la gestione di programmi fedeltà, che utilizzano il sistema del codice QR, e ti consentono di offrire un programma fedeltà in tempi rapidi.


Consigli

  • Sii sempre motivato. Se non lo sei, non dovresti avviare un bar.
Fai pubblicità…..è sempre bene farsi conoscere in tutti i modi possibili.


Avvertenze

  • Fissa gli orari di apertura e chiusura affinché i tuoi clienti non debbano chiedersi se sei aperto o meno.





 
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